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Messaggi del 06/07/2016
Sofia Loren cittadina onoraria di Napoli: lo ha deciso la giunta De Magistris. Il conferimento al Maschio Angioino, con l'intervento di Dolce e Gabbana che presentano le loro creazioni artistiche, di moda e gioielleria.
Ma non si poteva premiare prima l'attrice ormai quasi ottantaduenne?
Adesso le si riconosce un legame indissolubile con la terra di origine.
Vissuta negli ultimi 50 anni più all'estero che in Italia, la bravissima interprete di "la Ciociara" in realtà non è stata sempre amata, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, da una parte della critica e da alcuni giornalisti. Non le si perdonava di essere troppo ricca, o perché assurta da "popolana" a signora dell'alta società, grazie al successo dei suoi film e al matrimonio con un ricco produttore. Poi i problemi fiscali, l'arresto (finanche) e quindi una maturità dignitosa, fatta di pochi film e qualche fiction che forse non ha lasciato il segno.
Adesso la Loren è meno invidiata e più celebrata: è vista come un'innocua nonna di quattro nipoti che nel tempo libero si concede a eventi mondani, diventandone immancabilmente la madrina di lusso.
Dunque può essere "perdonata" per avere avuto troppo e magari premiata con un riconoscimento che ne attesta la provenienza regionale , in un legame empatico che non si è mai spezzato: tu vuoi fare l'americana, ma sei nata in Italy...
Dolce e Gabbana nel ruolo di simpatici valletti, o folletti, accompagnano la grande attrice agli altari, adornandola magari di rossetti di loro produzione e monili d'oro, come si addice a una vera star del cinema che fu. Che la festa abbia inizio dunque . La ragazza di Pozzuoli ora diventerà la nonna di tutti i partenopei,, tra applausi e lacrime tutte "napulitane". Mario Merola dal paradiso applaude e sorride.
Romolo Ricapito
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Ho provato stupore misto a grande imbarazzo nel sentire una popolare cantante, protagonista di recente di uno show di successo a Rai Uno, commentare in una sorta di rievocazione (sempre in onda sulla rete ammiraglia) i momenti salienti di detto varietà.
L'artista per descrivere situazioni, personaggi dello spettacolo , usava un solo aggettivo, ripetuto più volte: fichissimo.
Mi sono chiesto: sarà anche una brava cantante, ma possibile che abbia un vocabolario così povero?
Ho fatto un'indagine: il termine fichissimo, gergale, sicuramente facente parte del gergo giovanile, non è nemmeno tanto recente. Nel 1981 i fratelli Vanzina fecero uscire la loro pellicola I Fichissimi, interpretata da Diego Abatantuono.
Chiamata a spiegare i retroscena dello show di Rai Uno, che nei contenuti ripropone cantanti e mode del passato, la cantante si è impallata su quell'aggettivo, dicevo, usato per descrivere il suo consenso a personaggi e mode.
Probabilmente questa artista, credo trentenne, o giù di lì, si sarà formata su fumetti e fotoromanzi. Ma non potrà continuare crescendo, o invecchiando,a usare termini così particolari e diciamo pure banali.
Dovrà leggere allora ( e tanto) per arricchire il suo eloquio, i contenuti delle interviste, il rapporto con i i fan.
Altrimenti rimarrà al punto di partenza: fichissima, ma anacronistica.
ROMOLO RICAPITO
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Un attacco di angoscia, se non di sconforto, mi ha colto guardando il notiziario di una tv locale pugliese: veniva mostrato un giovane ministro della nostra Repubblica, donna, in visita in una ridente cittadina pugliese. Al seguito, le autorità locali. Uno tra i membri delle autorità, personaggio noto per l'importanza del suo mandato, masticava "elegantemente" e con nonchalance un chewing gum.
Si parla tanto male dei politici della Prima Repubblica. Eppure penso che nessuno tra essi, anche il meno apprezzato, avrebbe osato tanto. Adesso usa "essere vicini alla gente". Questo motto, che dovrebbe garantire democraticità ed empatia per gli interessi di tutti, soprattutto dei più umili, è impiegato invece adottando la maleducazione non soltanto di una fascia giovanile disinvolta, ma soprattutto di chi non si cura né dell'immagine e neppure del decoro.
Masticare la gomma americana ci veniva vietato dai nostri maestri a scuola, ma adesso vige, assieme ad altre usanze becere, tra la classe politica dei quarantenni, i quali inoltre fanno del giovanilismo una sorta di bandiera per riscontrare consensi.
Consensi però che alla luce di quanto descritto, prima o poi finiranno, riportando all'oblio e alla dimenticanza di certi politici occasionali, che non distinguono una papera da un'anatra.
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
Inviato da: Coulomb2003
il 10/11/2020 alle 12:33
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 16:11