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Messaggi del 27/02/2017

Oscar 2017: largo agli afroamericani

Post n°7391 pubblicato il 27 Febbraio 2017 da romolor
 
Foto di romolor

L'Oscar 2017 ha avuto l'effetto risarcitorio e politico di fare risaltare gli afroamericani e l'impegno.
Ciò è parsa come una consequenziale contestazione del gotha cinematgrafico alla politica di Donald Trump.
La sensazione l'ho avuta ad esempio guardando l'assegnazione dell'Oscar alla migliore attrice non protagonista : tre le dive di colore nominate , su cinque.
Battute le dive "bianche" e diafane Michelle Williams e Nicole Kidman. Vince Viola Davis.
Anche il personaggio protagonista del miglior documentario è un nero, anche se dalla personalità controversa: O.J. Simpson.
Stancante il continuo esaltare dalla parte della stampa televisiva italiana il documentario italiano Fuocammare.
Ovviamente la tematica dell'immigrazione sulle coste italiane non può interessare la mentalità dei votanti statunitensi, che hanno premiato, naturalmente, una storia americana.
Ma lo schiaffo più forte l'ha avuto La La Land, bel musical, ma sopravvalutato.
Non poteva vincere in quanto illustrativo di un'America da sogno che è anacronistica. E l'Oscar per il miglior film è andato a Moonlight ambientato nella violenta Miami con personaggi sempre afroamericani.
Si è trattato dunque di premi ai contenuti, all'impegno e ai temi sociali.
Scacciata la Hollywood dei sogni, coi nipotini ballerini di Gene Kelly.
Romolo Ricapito

 
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DJ Fabo, un dramma che merita rispetto

Post n°7390 pubblicato il 27 Febbraio 2017 da romolor
 
Tag: DJ Fabo
Foto di romolor

Anni dopo la fine di Eluana Englaro, il dramma di DJ Fabo, in Svizzera per realizzare il suo sogno di "suicidio assistito".
Ho seguito il servizio di "Le Iene" su Italia Uno che mostrava il giovane assistito dalla fidanzata.
Egli ha chiarito fermamente di desiderare la morte assistita, disposto persino a pagare un killer in caso non fosse accontentato nel suo desiderio di morte .
Si è detto che in Italia non esiste una legislazione per l'eutanasia assistita.
Dunque la Svizzera resta l'ultimo rifugio per questo tipo di scelte estreme.
Non me la sento di disapprovare la scelta dello sfortunato disc jockey, ma neppure di approvarla.
Penso che in certi casi occorra ascoltare, ma poi, per un fatto di rispetto fare calare un silenzio che sia la dimostrazione di una profonda e sentita solidarietà con le vittime di questi infausti eventi.
Non spetta a noi giudicare, né legiferare.
A occuparsi di rivedere leggi e regolamenti il nostro Parlamento che dovrebbe al più presto fare qualcosa se non per approvare l'eutanasia, almeno per aggiornare una materia così ispida, controversa e che però dovrebbe servire a garantire i diritti del fine vita.
Sarebbe giusto incrementare l'assistenza psicologica e materiale per i casi estremi che ci chiamano a una terribile presa di coscienza.
ROMOLO RICAPITO

 
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