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Dal 1951 ad oggi sempre raccomandazioni

Post n°7662 pubblicato il 23 Marzo 2019 da romolor
 
Foto di romolor

Ho rivisto in tv Bellissima , film di Luchino Visconti con protagonista Anna Magnani nel ruolo di una popolana romana che cerca di inserire nel mondo del cinema la figlioletta di appena 5 anni, irretita da lezioni di recitazioni, comportamenti imposti e lezioni di danza precoci.
In una scena di questo film del 1951 e che molti, me compreso, considerano un capolavoro, alcune mamme di aspiranti attrici bambine si ribellano all'idea (inesistente) che la protagonista- bambina del film sia stata già scelta, in quanto" raccomandata di ferro" da ignoti. . Le varie mamme allora si sperticano a ideare ipotetiche raccomandazioni tra personalità varie, che magari non c'entrano nulla col cinematografo, ma in grado arrivare al regista o al produttore.
Ho trovato la sceneggiatura ancora attuale. Nel lontanissimo 1951 dunque, era opinione comune che per trovare ingaggi (in questo contesto, nel cinema) occorresse la fatale raccomandazione.
Ancora adesso tutto questo sussiste nella società civile ed è sempre opinione comune che per essere assunti per ogni dove occorra qualcuno alle spalle.
E nel campo dello spettacolo, o della televisione, c'è chi cerca referenti illustri per la classica spinta, oppure è sicuro che questo- e -quello, siccome stanno sullo schermo, abbiano ottenuto il calcio nel didietro da qualche santo protettoreRR

 
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PREMIO MICHELE CAMPIONE a BARI: la cronaca

Post n°7661 pubblicato il 10 Marzo 2019 da romolor
Foto di romolor

La XVI edizione del premio di Giornalismo intitolato a Michele Campione promossa dall'Odg pugliese ha avuto luogo in una location nuova: il foyer del Teatro Petruzzelli.

Alle ore 9.40 del 10 marzo ha destato ammirazione la presenza della giornalista di Vogue Japan Anna Dello Russo, premiata alla carriera, che ha adottato un look molto speciale del quale si notavano subito, in particolare, gli stivali neri tacco dodici, che coprivano le ginocchia oltrepassandole, mentre il vestito elaborato comprendeva gonna e un busto a quadri dorati, luccicanti, ma anche bianchi e neri, con effetto- scacchiera.

La Dello Russo ha salutato amici e conoscenti, mentre poco distante si svolgeva la frequente e inveterata abitudine di occupare con borse, borsette, borselli e oggetti finanche come caschi da motociclista intere file di posti a sedere.

Così molti intervenuti sono dovuti rimanere in piedi. Dispiace che tale propensione alla conquista delle poltrone sia stata condotta da anziani, i quali dovrebbero dare (almeno) il buon esempio.

Nel mentre, Anna Dello Russo ha organizzato dei gruppi-selfie, invitando vecchi conoscenti e coinvolgendo la propria madre, molto orgogliosa del prestigioso riconoscimento.

Va detto che complessivamente il cambio di location dalla sala del Consiglio della Provincia di Bari al foyer del Teatro Petruzzelli ha donato un tocco più personalizzato e chic.

Patrizia Camassa, consigliera dell'Odg ha augurato il benvenuto agli astanti, salutando le autorità civili, militari e istituzionali anch'esse intervenute, come il Presidente di Regione Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro.

Omaggi anche agli artisti Manlio Chieppa e Michele Damiano che hanno creato rispettivamente l'aspetto del premio e il logo della manifestazione.

Il presidente dell'Odg Puglia Piero Ricci ha annunciato un'edizione diversa dalla altre, perché il foyer ospitava diversi giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno,"nel pieno dell'assurda vicenda che la vede protagonista" a causa di una spiacevole vertenza.

Ricci ha ricordato che la Gazzetta è stata una scuola di giornalismo per molti professionisti che in essa si sono formati e un modello col quale confrontarsi per tutti gli altri cronisti.

Riguardo il quotidiano pugliese il presidente ha aggiunto la notizia che i giornalisti hanno sospeso lo sciopero a oltranza intrapreso per salvaguardare i loro diritti.

"Il cortocircuito legislativo-si è continuato- non riesce a regolare un conflitto attuale, dunque dedico il premio ai lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno, vittime di una vicenda kafkiana".

Alla presenza di Carlo Verna dell'Odg Nazionale, il quale ha ricordato l'impegno di Patrizia Camassa per i dettagli organizzativi, si è prolungato il discorso sulla crisi non solo della Gazzetta, ma della stampa in generale," perché dagli oltre 6 milioni di copie vendute di quotidiani nel 2007 siamo passati agli attuali 2 milioni. La stampa cartacea, minata dall'avvento degli smartphone, rischia di ripiegarsi su sé stessa se non riuscirà a vincere la concorrenza del web".

Citata la recente classifica dei "Paperoni" d'Italia come il sig. Ferrero, per auspicare l'interesse e l'impegno economico di mecenati dell'industria al di là di ogni idea di profitto, affinché si spendano per questa fase di crisi, convogliando il loro impegno di imprenditori sulle testate.

Vito Signorileha recitato in due tempi due poesie di Michele Campione, mentre la figlia del giornalista Rai, Alessandra, ha ricordato il padre, oltre che come giornalista anche come scrittore, meridionalista e critico d'arte.

Anna Dello Russo è entrata in scena facendosi un auto-selfie, prima di ricevere il tributo ."Dal 1992 ha fatto della sua passione, la moda, un lavoro e ha esplorato le nuove frontiere del web e dei social".

La Dello Russo ha tenuto un discorso abbastanza articolato, dedicando il premio alla carriera allo scomparso Karl Lagerfeld.

Alla fine ha risposto a delle domande di alcuni stagisti, anche se un po' stizzita: "Che ne penso della moda italiana? Ma bisogna parlare della moda mondiale, siamo un tutt'uno".

Il tono piccato di Dello Russo è apparso un po'fuori luogo, soprattutto per il lungo comizio ideologico sulla comunicazione: va bene esporre i propri argomenti, ma occorre lasciare spazio anche agli altri.

Per la carta stampata-sport premiata la giornalista Patrizia Nettis della Gazzetta del Mezzogiorno, "per l'eccellente qualità della scrittura" del pezzoIl Potatore che va di corsa è un campione senza tempo.

Per la Cultura -Carta Stampata, ha vinto Anna Puricella di Repubblica Bari con un pezzo dal titoloIl Musical di Londra Racconta i gay al confino sulle Tremiti.

Sia Nettis che Puricella sono alla seconda vittoria.

Per la cronaca-carta stampata vince Angelo Rossano del Corriere del Mezzogiorno con un pezzo sul caso Zaray. "Accuse ai media, diagnosi ritardata".

Per la Cronaca anche un ex aequo con Alessio Pignatelli del Nuovo Quotidiano di Lecce :"Mio Padre ucciso dalla mafia e quell'abbraccio del Papa".

Per lo sport-internet a vincere è Gianvito Rutigliano di Repubblica Bari con un servizio sulle sorti della società biancorossa,la squadra di calcio del Bari.

Rutigliano premiato da Bepi Martellotta ha voluto ricordare alcuni colleghi scomparsi come Stefano Mastrolitti, Stefano Fumarulo , Fortunata Dell'Orzo e il veterano Venanzio Traversa.

Per lo sport -internet un ex aequo: Fabio Trallo di Cerignola.it col pezzo Leo Colucci si racconta.

Per la sezione cronaca premiata Domenica Ruggiero, detta Nica,di Mediareport.it con un filmato sulla cozza, simbolo gastronomico di Taranto.

Il filmato della Ruggiero è risultato suggestivo per le istanze dei marinai abbinate a bellissimi paesaggi costieri.

La giovane ha dedicato il premio al padre, che le ha inculcato la strada del giornalismo.

Ma la giornalista ha dovuto dividere il premio, ex aequo, con Savino Carbone di Bitonto.it per un servizio sulla Nigerian Connection (prostituzione).

Qui è necessario aprire una parentesi che non vuole essere polemica, ma necessaria.

Occorrerebbe optare per una strategia seppur dolorosa, epperò coraggiosa.

Un solo premio per ogni categoria sarebbe più opportuno.

Anche perché con tante celebrazioni si allunga la cerimonia: quando sono state annunciate le segnalazioni, innumerevoli (tra ex aequo e molti altri omaggiati, comunque, di una bella targa ricordo) la maggior parte del pubblico aveva abbandonato il foyer, segno che le lungaggini alla fine risultano poco strategiche. Per costume e cultura online premiato Renato Brucol idi Odysseo.it pe rStoria di Vincenza di Noia, Modella in Carrozzina.

Per brevità citiamo ancora tutte insieme le premiazioni di Luciana Coluccetto di Matrix per il servizio di cronaca Cocaina in Corso Como aMilano ( cronaca ) e per la cultura e costumeAntonio Procaccidi Telenorba con un video sui quartieri popolari foggiani.

Silvio Maselli,assessore alla Cultura del Comune di Bari, rivolgendosi ai giornalisti li ha omaggiati con la frase:la vostra libertà è indispensabile.

Altri premi ancora aGiovanni Di Benedetto (Telenorba, sport) ,Saverio De Giglio(fotografia, sport), Marcello Carrozzo(foto) per un reportage sul Congo,Michele Piscitelli(cultura e costume, foto), Andrea Gabellone (fotografia, Cronaca, col reportage Immigrati -polizia di frontiera e piste di sci").RR

 

 
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Luke Perry: perchè la sua assenza sconvolge

Post n°7660 pubblicato il 05 Marzo 2019 da romolor
 
Foto di romolor

Come mai la morte di Luke Perry, attore televisivo Usa che proseguiva la carriera in patria ma che in Italia era caduto nel dimenticatoio suscita tanti commenti sui social?
Potenza del serial 90210 che aveva segnato l'adolescenza di molti che adesso sono padri e madri di famiglia.
Personalmente conoscevo Perry, anche se non ho mai seguito una puntata di quel telefilm. L'avevo visto, ad esempio, nel cinepanettone Vacanze di Natale di tanti anni fa in un piccolo ruolo.
Ma la sua popolarità era tanta che ebbe il secondo nome in cartellone, tra Massimo Boldi e Christian De Sica.
Probabilmente l'impatto mediatico dell'ictus fatale ha laciato sconcertati molti amanti della serie che, oramai cresciuti, pensavano che il loro eroe fosse immortale. O, se non proprio tale, non prevedevano se ne andasse con tanto anticipo sui tempi.
E' vero la televisione crea miti, a volte più che il cinematografo, perché rende familiari volti che entrano a far parte del proprio immaginario e seguono vite parallele.
Adesso Luke Perry non c'è più e ha lasciato orfana una generazione di ex giovani forse più ingenua di quella attuale.
ROMOLO RICAPITO

 
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Non truffarono la sorella di Alberto Sordi: il commento

Post n°7659 pubblicato il 01 Marzo 2019 da romolor
 
Foto di romolor

Ho accolto con piacere la notizia dell'assoluzione di una serie di personaggi, tra i quali l'autista di Alberto Sordi, per la presunta circonvenzione d'incapace ai danni della sorella dell'attore, Aurelia.
Che cosa ne resterà allora di mille, interminabili dibattimenti televisivi con al centro la vicenda?
Parenti di terzo e quarto grado che rivendicavano ruoli (adesso pare siano favorevoli all'allestimento di un museo nella casa di Albertone: bene), attori che si inserivano nella disputa con pareri favorevoli e contrari e così press agent e altri ancora.
Resterà di tutto questo magari la figura del grande attore, simbolo della romanità, ma soprattutto dell'italiano medio, rappresentato nei suoi difetti, più che nei suoi pregi.
Ma anche la tristezza della figura di uomo senza eredi (figli e nipoti) che ha dedicato l'intera sua vita al lavoro e al perfezionamento dello stesso, rifugiandosi nel privato, confortato dall'umanità e dall'affetto della fedele sorella Aurelia, che gli è sopravvissuta molti anni ancora.

RR

 

 
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Olivia Colman & C. discorsi inutili agli Oscar

Post n°7658 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da romolor
 
Foto di romolor

Cerimonia degli Oscar: ho trovato noiosissimi i discorsi di alcuni premiati quest'anno, come Olivia Colman, migliore attrice protagonista per La Favorita, che non la finiva più di ringraziare a destra e a manca .
La sua presenza sul palco si è fatta imbarazzante coi saluti oltre che a mammà alle "rivali" Glenn Close, Lady Gaga etc
Fuori contesto anche Spike Lee e altri con la disamina delle proprie radici, quasi dalla scoperta dell'America ad oggi.
Retorica a tutto spiano, dunque.
Attori e registi al cinema spesso ci fanno ancora sognare ma nel privato risultano ordinari, banali, più della gente comune che magari ha i piedi più piantati in terra.
In conclusione le star di Hollywood (e non) sono delle persone che fanno da tramite tra l'arte e la realtà, ma nella vita di tutti i giorni risultano fuori luogo con i loro paroloni al vento quando non seguono una vera e propria sceneggiatura di base.
ROMOLO RICAPITO

 
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