Il bianco e il nero
Le cose belle che ci sono e ci dovrebbero essere.
MA CHE CI POSSIAMO FA'?*
Ebbene sì. Noi vogliamo parlare dei massimi sistemi, sperimentando il senso etico, per l'interesse ed il piacere di chi ci sceglie, e offrire spunti, assorbire esperienza, tuffarci nell'intimismo filosofico della politica, semantica, glottologia, e altre arti rare e vanitose, per edificare arditi sistemi concettuali, per parlare come noi siamo. Per inveterata inclinazione alla curiosità.
Altre voltre, invece, no, solo per fare due chiacchiere tra noi stessi o altri spiriti, nel mare del mondo, lanciando ideali sassolini e osservando i cerchi. Lo facciamo da delicati, contemplativi, ipotetici, cauti, prudenti, leggeri, moderati, precisini, presenti, seri, ricercatori, pragmatici, diretti, appassionati, lirici, artisti, vistosi, umoristi, estrosi, estensivi, libertari, indefessi, incorreggibili, facinorosi, temerari sulle macchine volanti. Ma in fondo da piccoli volevamo fare gli aviatori, per vedere dall'alto i confini del mondo, e possibilmente con la testa in giù, e ci siamo invece trovati nell'hangar di una biblioteca, dentro ciò che non eravamo ancora. Ci hanno visto aggirarci tra le sale di un conservatorio, o scrutare le stelle al planetario, e in terza fila in tanti eventi. Per definire le cose più che noi stessi, con una bella colonna sonora, accettando il rischio d'essere visti per ciò che evitiamo di dire. Alcuni la chiamerebbero sovrastruttura, e altri ancora, rispettosamente, nostra natura, sapendo che, chi più chi meno, fra cent'anni non ci saremo più. Su questo canale trasmettiamo in bianco e nero, e riceviamo i colori.
*Questo blog accetta molto volentieri i Vostri commenti
Vi racconto un sogno: Ero al bar e, mentre leggo il giornale, racconto al barista un fatto di cronaca, con ampia dotazione d'acute osservazioni dirette al bene comune.
- "Vero! Vero, ma che ci possiamo fa'?", dice lui.
"Già, già...", balbetto io, e continuo a leggere. Apprendo dell'opinione di esperti del ramo, della volontà delle associazioni del settore, dello studio sui valori della nostra società, e sulle reazioni del popolo italiano. Giro pagina, e leggo una lettera di un uomo, in carne ed ossa, con nome e cognome, che narra il suo problema irrisolvibile della sua piccola vita. Guardo ancora il barista, gli lancio una sintesi della piccola storia, e chiedo: D. "Secondo te questo problema c'è l'hanno in molti? Ma non c'è soluzione"? - R: "Si, certo... ma che ci possiamo fa'?". Vi racconto di questo sogno, sperando di non farlo più.
Nella consapevolezza che a noi piacciono anche le anime ricche di acute osservazioni con l'estro letterario del piccolo scrivano fiorentino. Che ci volete fa'?
Castigat ridendo mores.
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Post n°72 pubblicato il 31 Marzo 2010 da segreteria.slmz
Per gli amici giuristi. Ciao a tutti, metto il link per citazione di un articolo in tema di psicologia nelle separazioni tra coniugi, su cui volevo ragionare, ora non ho tempo ma tornerò per commentare. Ciao. http://www.psychomedia.it/pm/grpind/separ/giordano.htm
e anche, questo link, di diverso autore, di argomento correlato. http://www.slowmind.net/arteterapia_net/vergogna.pdf |
Post n°71 pubblicato il 24 Marzo 2010 da segreteria.slmz
Ciao a tutti, è da un po' di tempo che non scrivo, ma c'era una buona ragione. In questi mesi ho attraversato una riflessione sul mondo della dislessia, e questo mi ha fatto molto riflettere, sulla natura di questo carattere, sul fatto che ancora non è conosciuta, e che il suo mancato riconoscimento procura infinite sofferenze a bambini o ragazzi, e ai loro familiari. Per la verità il mondo delle istituzioni sembre che abbia dato pieno riconoscimento alle necessità di rispettare la natura di questi ragazzi, ma sembra anche che il gap di formazione professionale di alcuni insegnanti sia ancora elevato. Beh, ora è tardi, buona notte. Ma Vi scrivo perchè mi piacerebbe trovare interlocutori e raccogliere pareri su questa realtà. |
Post n°70 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da segreteria.slmz
Cari amici e colleghi, Citiamo da Wikipedia Il Protocollo di Palermo è il trattato che vieta il traffico di esseri umani, incluso il traffico di minori. Il suo titolo esatto è "Protocollo delle Nazioni Unite sulla prevenzione, soppressione e persecuzione del traffico di esseri umani, in particolar modo donne e bambini" ed è un documento addizionale alla Convenzione contro il Crimine Transnazionale Organizzato. Prende il nome dalla città, Palermo, dove venne adottato e firmato nel 2000. Il Protocollo di Palermo è entrato in vigore a livello internazionale il 25 dicembre 2003 L'Italia, pur essendo tra i primi paesi firmatari nel 2000, ha ratificato il Protocollo di Palermo solo il 2 agosto 2006.[1]
Su questo tema mi trovo in fase di documentazione. Se ci sono esperti o conoscitori del problema, vorrei proporre uno scambio di idee sui contenuti e sull'adeguatezza del protocollo di Palermo, e di che cosa sia indicatore il ritardo con cui l'italia ha ratificato il protocollo. Buon lavoro a tutti. Rif. POST N. 70
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Ho ricevuto un semplice, breve, quasi timido messaggio di saluto da un interlocutore che nel proprio profilo non ha scritto nulla, e che non ha reso publbico il proprio blog. Desideravo commentare il fatto in sè, dando seguito anche al mio precedente post sull'utilità, per chi ama conoscere idee da fonti dirette non mediate, dell'autodescrizione e del blog. E' ovvio che il nickname in teoria consente l'anonimato. Ma secondo noi questo può essere la premessa per una libera e perciò coraggiosa espressione di idee, ed è oltretutto una sorta di piazza virtuale, in cui può ben avvenire un incontro casuale, senza obblighi di darvi seguito, o imperativi di trasformare ogni contatto in solide amicizie. Questo non dovrebbe limitare la cordialità. Ci sembra naturale, e accettabile. Un saluto da Modena. Pertinace.
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Post n°67 pubblicato il 19 Luglio 2009 da segreteria.slmz
citiamo da wikipedia, voce L'illusione finanziaria rappresenta l'inesatta sensazione avuta dai contribuenti dell'effettivo carico impositivo di determinati tributi. Un esempio è costituito dall'inglobamento nel prezzo di vendita di un prodotto dei tributi doganali corrisposti dal venditore, senza che il compratore ne sia in grado di avvertirne il peso. Il fenomeno, la cui definizione si deve a Amilcare Puviani (con la sua pubblicazione "Teoria dell’illusione finanziaria, 1903") consente ad un governo l’adozione di misure di pressione fiscale che susciterebbero l’opposizione dei cittadini qualora questi fossero correttamente informati. La teoria dell’illusione finanziaria, elaborata dall’economista Amilcare Puviani, sosteneva che i governanti attraverso l’attività finanziaria pubblica destinano una notevole parte delle risorse finanziarie dello Stato a vantaggio della classe dominante (che ha il maggior potere) a insaputa delle classi popolari o dei cittadini, i quali vengono illusi con artifici ed inganni (ad esempio che lo Stato risponde ai loro bisogni), in modo da provocare (ai cittadini) erronee valutazioni delle finalità delle scelte politiche (i cittadini vengono illusi ad esempio che le tasse scendono, quando invece aumentano oppure il governo ha interesse a far vedere che sta riducendo la spesa quando invece la sta aumentando ecc…) e di conseguenza i cittadini permetteranno ai governanti di mantenere il potere. ** Avete mai avuto fisicamente in mano un documento contenente la legge finanziaria, e l'allegato documento di bilancio dello stato? E' un'esperienza paragonabile ad un viaggio nell'aldilà (ma è a/r, per fortuna). Mi sembra un'esperienza consigliabile, come una delle letture di base, per chi voglia comprendere le ragioni pratiche della politica. Sembra un concetto evocativo. Cosa ne pensate?
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Post n°66 pubblicato il 18 Luglio 2009 da segreteria.slmz
dal sito della Gazzetta Ufficiale Italiana: Avvertenza: Siete nella versione gratuita della Gazzetta Ufficiale italiana disponibile per l'informazione al pubblico. L'accesso all'archivio completo delle Banche Dati della G.U. denominato GURITEL, è disponibile in due modalità:
In altre parole:
Commovente, no? Lo diciamo timidamente, con umiltà: ci piacerebbe lanciare nel cyberspazio una proposta etica, e senza fretta alcuna. I movimenti sociali e ideali richiedono tempi lunghi, e noi abbiamo pazienza, ma questa idea ci piace: Vorremmo cambiare, o che i responsabili cambiassero il regolamento d'accesso alla Gazzetta Ufficiale, e alle banche dati giuridiche e di sentenze (Cassazione, Tribunali, e altri Giudici) gestite dallo stato e/o dagli enti governativi, regioni, enti pubblici, e simili, al fine di rendere effettiva la possibilità di accedere alla conoscenza delle leggi e dei regolamenti. Non vorrei che qualche pragmatico coscienzioso conscio dei limiti di bilancio dello stato mi dicesse che il prezzo d'abbonamento è basso e che non è questo il problema più importante, che ci sono tanti enti e strutture sociali in grado di far circolare le notizie, ecc. Nella mia personale visione, l'accesso al diritto e sistema giudiziario dovrebbe essere impostato almeno al servizio dei deboli. E l'accesso gratuito a tutto il sistema normativo e della giurisprudenza, sia che l'accesso avvenga direttamente da parte del cittadino, sia se tale accesso avvenga con la mediazione di professionisti, consentirebbe in entrambi i casi di diminuire i costi (e i tempi) dell'accesso. In difetto, ci chiediamo se non dovesse essere cambiata la norma corrispondente al brocardo del titolo, se taluno ragionevolmente dimostrasse la propria impossibilità economica ed organizzativa nel conoscere una certa normativa. E' una curiosità. Siamo i soli a pensare tutto ciò? Stiamo dicendo una cosa di destra, di sinistra, o solo di buon senso? Se non è di buon senso, aiutateci a migliorare i nostri ragionamenti, dateci una critica, e vi ringrazieremo a lungo. Vorrei avere riscontro dagli stimatissimi lettori, sulla sensatezza di quanto affermando siamo? Mediante un post di incoraggiamento o di critica. Pertinace.
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Post n°65 pubblicato il 18 Luglio 2009 da segreteria.slmz
Cari lettori, chiedo educatamente un aiuto, Vorrei contattare un bibliotecario, cioè un esperto di biblioteconomia e sistemi opac open source o un esperto di mercati d'arte. Vorrei un chiarimento sul funzionamento degli opac, e se esiste un analogo sistema, per la catalogazione, repertazione, e inventario dei reperti archeologici ed opere d'arte, e come funziona questo sistema nel contesto di aste internazionali d'opere d'arte. Ci sarà un momento in cui svolgerò un'accurata ricerca sul web e negli archivi comunali, ma per il momento utilizzo anche questo annuncio. Non ho fretta, ma è una mia grande curiosità, perciò questo annuncio è permanente, spero di avere la fortuna di incontrare un gentiluomo disposto a farmi dono o scambio di cultura e tecnica. Spero tanto che qualche appassionato abbia l'infinita gentilezza di contattarmi. Grazie, in ogni caso.
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Post n°64 pubblicato il 16 Luglio 2009 da segreteria.slmz
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Cito testualmente da un post di un blog: "È notizia di questi giorni che quattro dirigenti di Mountain View rischiano il carcere, visto che è iniziato il processo sul caso in cui è stata coinvolto Google, avendo distribuito tramite Youtube un video con atti di bullismo verso un ragazzo Down. Desideriamo commentare. Ci sembra che esista una specie di luogo comune, secondo il quale il fatto che una notizia sia letta "per caso" sia trattata in modo diverso rispetto al caso in cui la stessa notizia sia letta perchè uno ha svolto un'attività non equivoca diretta a leggerla. Sentir trattare la lettura di articoli o l'apprendimento, o la presa di consapevolezza, sull'esistenza di un contenuto scritto o multimediale, secondo un atteggiamento da "Hit Parade", cioè secondo una logica assimilabile alla misurazione degli hit di un juke-box, e pertanto con la considerazione implicita che una notizia "cliccata" sarebbe una notizia - o contenuto "di successo", non ci piace. E ci piace ancora meno intuire, per espressione implicita, la formulazione di un giudizio etico negativo su coloro che quella notizia leggono (o quel contenuto multimediale in tal modo conoscono). Equiparare il gesto di conoscere un contenuto intellettuale o multimediale, ad un gesto di gradimento o di condivisione sul piano etico di quel contenuto per noi è deprecabile, perchè non corrisponde ad una situazione normale, nè - crediamo - statisticamente frequente. E altre, secondo noi, sono le cause sia profonde che immediate di drammi scambiati per semplice "emulazione" di situazioni ritratte in contenuti multimediali eticamente discutibili, e ciò, si badi, indipendentemente dal fatto che la situazione ritratta si trovi al di sotto o sia al di sopra della soglia che definisce una fattispecie di reato penale. E' un discorso delicato, e non ho il tempo che vorrei per approfondirlo, ma mi piacerebbe trovare interlocutori e aprire una discussione con i commenti. Quel giudizio di equiparazione ci sembra illogico, superficiale, irrealistico, e la sua affermazione mplicita nei discorsi a loro volta pubblicati - questo sì - ci sembra dannoso. Non c'è nessuno là fuori che si sente abbastanza raziocinante per maneggiare contenuti sgradevoli senza per questo rischiare di diventare un bruto, di rischiare condizionamenti subliminali, di subire oscuri meccanismi antropologici d'emulazione, di menomare il proprio senso critico sul giusto peso da attribuire al fatto, alla notizia, al suo autore, senza rischiare di ridurre la distanza etica tra sè ed il fatto rappresentato, e al suo autore? Secondo noi è anche su questi apprezzamenti che si misura il livello di civilità di un popolo. Pertinace. |
Post n°62 pubblicato il 15 Luglio 2009 da segreteria.slmz
Sapete che amo la linguistica, e trastullarmi con caratteri cinesi ed ideogrammi giapponesi, ma più provo a perdere la vista su dizionari e grammatiche urdu e hindi, più resto convinto che la lingua italiana, con rispetto della musicalità dell'inglese, sia una delle lingue più potenti, espressive e adatte alla poesia. Trovo una ulteriore dimostrazione in alcune opere di Fosco Maraini, che me è un genio, mi trasmette emozioni inarrestabili, e del quale riporto due assaggi. Dimenticavo, per me poter contemplare l'arte, potendola capire, è un fatto che equivale abbastanza al possesso di beni di lusso e alla capacità di goderli. E gnacche alla formica Io t'amo o pia cicala e un trillargento ci spàffera nel cuor la tua canzona. Canta cicala frìnfera nel vento: E gnacche alla formica ammucchiarona! Che vuole la formica con quell'umbe da mòghera burbiosa? È vero, arzìa per tutto il giorno, e tràmiga e cucumbe col capo chino in mogna micrargìa. Verrà l'inverno si, verrà il mordese verranno tante gosce aggramerine, ma intanto il sole schìcchera gigliese e sgnèllida tra cròndale velvine. Canta cicala, càntera il manfrore, il mezzogiorno zàmpiga e leona. Canta cicala in zìlleri d'amore: E gnacche alla formica ammucchiarona!
Citando da un wiki, Fosco Maraini nacque il 15 novembre 1912 dallo scultore Antonio Maraini (1886-1963), di antica famiglia ticinese, e dalla scrittrice Yoï Crosse (1877-1944), di padre inglese e madre ungherese di origine polacca.
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raccogliamo un post di un pensiero di Pavese, per la sua bellezza, e perchè rispecchia esattamente ciò che è reso possibile dal blog. AVEVAMO GLI OCCHI TROPPO BELLI...
Forse è solo un'illusione: si sta benissimo soli la maggior parte del tempo. Piace di tanto in tanto avere un otre in cui versarvi e poi bervi se stessi: dato che dagli altri chiediamo ciò che abbiamo già in noi. Mistero perché non ci basti scrutare e bere in noi e ci occorra riavere noi dagli altri.
(Cesare Pavese, Il Mestiere Di Vivere) |
Quando un poeta sceglie la lingua convenzionale, il fatto è singolare. Ancor più quando quelle parole sono semplici. 1928 Tutti i grandi cambiamenti sono semplici. 1938 Le idee non entrano in azione in massa il giorno che sono nate. 1934 Probabilmente la vera preparazione per il proprio lavoro non è ciò che si fa credendo di prepararsi al riguardo. 1935 Le idee sono vere quando si trasformano in azioni. 1940 La libertà di parola senza la libertà di diffusione è solo un pesce dorato in una vaschetta sferica. 1942 Non c'è nessuna ragione perché un inventore debba capire tutte le implicazioni della sua invenzione. 1960 Lo schiavo è quello che aspetta qualcuno a liberarlo. Questi aforismi ci fanno riflettere. Vale la pena di cambiare e migliorare le proprie idee, e di scriverle. Non possiamo sapere le conseguenze che le nostre idee idee avranno in chi le leggerà, e nemmeno in quale epoca saranno considerate interessanti da qualcuno. In effetti alcune idee possono cambiare le intenzioni. Posso riconoscere che le persone che più assiduamente abbiamo frequentato lo hanno fatto con noi.
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Post n°58 pubblicato il 24 Giugno 2009 da segreteria.slmz
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Post n°57 pubblicato il 23 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Volevamo parlare della differenza con la quale un uomo o una donna vedono e vivono l'esperienza della fine dell'amore o di una passione. Mi è successo di inciampare in due interventi, Si sentono le farfalle nello stomaco, ed ogni bacio sentiamo suonare le campane. L’amorenella coppia evolve, sia quello spirituale che quello fisico, spesso ledonne dicono che basta solo amor platonico, ricordando le scintille chesi sono fatte in passato ed arrivate ad una certa età si occupano deinipoti, del volontariato, di altro! E l’uomo spesso non ci sta e cerca altrove. Far l’amore in età matura è senz’altro diverso, ma l’intensità può essere la stessa, se non migliore. Detto questo..per non sentire russare mio marito e mio figlio…sono tre notti che vado a dormire in cameretta, almeno dormo!" a seguito del quale c'è questo commento:
II. La ragione http://www.letterealdirettore.it/rilanciare-il-desiderio-nella-coppia/, che riporto integralmente "Rilanciare il desiderio nella coppia di farfintadessersani Egregio Direttore III. Conclusioni Il limite tra l'amore sublime e passionale, e il baratro della depressione, è sottilissimo, e riguarda la legittima ricerca della felicità. Vorremmo parlare di una via intermedia, una specie di senso di leggerezza nelle questioni dell'amore, da un lato, ed una specie di presunzione di buona fede, dall'altro. E di alcuni trascurabili concetti come la natura d'esseri mortali, e ciò che ne consegue. Osserviamo che le conclusioni possono cambiare se nelle cose dell'amore si ritiene che una persona possa agire su queste forze, cioè orientarle, o che invece ne ne sia agito, senza arbitrio. E così il racconto soggettivo descrive l'esperienza, e dice "a volte", "solo a volte", "ogni volta". Noi preferiremmo dire "volta per volta", lasciando alle cose che accadono la loro libertà. Perchè le persone agiscono anche secondo le aspettative che sentono intorno a loro, a maggior ragione, se intorno a loro c'è, in teoria o in pratica, la persona prescelta (dico "prescelta", non "la più importante"). Alcuni parlano di autostima, altri di condizionamento ambientale, altri di energia vitale. Ma le questioni dell'amore sono serie, ed è normale che chi pensa a cose serie non abbia voglia di scherzare. Perciò apprezziamo la grandezza di Lorenzo il Magnifico che vi infliggiamo testualmente: Quant'è bella giovinezza IV. Le osservazioni di Celentano La canzone dovrebbe essere dapprima essere ascoltata, (http://www.canzoni-mp3.net/testo_confessa.htm) perchè la cantilena e la melodia sono fondamendali per la comprensione dello stato d'animo (di un uomo medio e semplice) di cui vorremmo parlare. Nella nostra esperienza abbiamo trovato questa dimensione piuttosto ricorrente. "Confessa" di A. Celentano. Su confessa amore mio
* Per certi versi, parlare e scrivere dell'amore passionale, con mezzi diversi dalla poesia e della musica, volerne fare un concetto coi metodi della saggistica, potrebbe distruggere l'idea primitiva dell'essenza stessa dell'amore, e non essere il mezzo migliore al servizio degli innamorati o dei loro ricordi, nè per consentire ad un lettore di poter riprodurre o simulare l'esperienza di cui stiamo parlando. Purtroppo la poesia non è per tutti, e così a volte il "rilancio" di un amore o del desiderio può provocare cadute, una volta esaurita l'energia cinetica dello slancio amoroso.
E che dire poi dei due mondi? L'amore, le sue aspettative, sono le stesse per maschi e femmine? E il valore semantico delle parole maschio, uomo e padre, e femmina, donna, e madre, sono insiemi intersecati o sottoinsiemi? Quando si parla d'amore, esiste una diversa essenza, una diversa forma, una diversa simbolica, una diversa pragmatica, nel modo di rappresentarsi, che dipenda dalla soggettiva identità sessuale, o dalla percezione del proprio ruolo? Raramente un uomo abbandonato dalla moglie dice "mia moglie non mi ama più", "mia moglie non mi vuole più". Egli dice piuttosto "mia moglie vuole separarsi", "mia moglie ha un'altro", dando così l'impressione che il focus sia sul possesso, non sulla relazione. Mah. Poichè ho scritto di getto, è possibile che abbia scritto emerite conseguenze di improvvida assenza di ponderatezza. Alcuni le chiamano con sostantivi impronunciabili, ma la mia autocritica ha dei limiti. Per gli indefessi, ho trovato interessante il libro "Desiderio di uomo. Desiderio di Donna?" di M. Fiumanò. Sorrisi. |
Post n°56 pubblicato il 16 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Cari amici, Vi segnalo l'interessante blog di stella112, dedicato, per lo più, al tema di innamoramento, amore, vita e morte della coppia. Osservo che nei tribunali si chiede l'addebito per dinamiche di coppia negative che sembrano piuttosto comuni, e sembrano derivate dall'ignoranza di alcune "trappole" che minano, in modo a volte meno evidente, la motivazione e il senso d'attrazione. Un complimento al blog e al suo autore. |
Post n°55 pubblicato il 14 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Cari amici, Vi segnalo il sito, con buon livello base di nozioni su diversi paesi. http://www.justlanded.com/italiano In particolare, a tutti i germanofili come noi, una nota critica proviene dal sistema scolastico ed educativo, molto diverso e direi seriamente confliggente col modo di sentire e il conseguente ordinamento tradizionale italiano. http://www.justlanded.com/italiano/Germania/Guida-Germania/Istruzione |
Post n°54 pubblicato il 11 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Ho letto una interessante fiammata tra interlocutori, a proposito dell'osservazione che per molti anni, nel recente passato, la natalità in Italia è stata sostituita dall'immigrazione di giovani, anzichè nel sostegno e alla esortazione alle famiglie, allora giovani, a fare figli. 1) Oggi, per quello che vedo intorno a me, c'è una certa numerosità di coppie ultra-anta, con un figlio, o di single senza figli, senza contare i matrimoni naufragati dopo il primo figlio. In effetti, per quel che ho capito consultando le statistiche ufficiali del Bureau International du Travail, esiste nel passato un vuoto demografico, e perciò nel presente, esiste una piramide inversa, piuttosto italiana, che destabilizza gli equilibri previdenziali. Esiste una moderata ripresa della natalità, insufficiente a riportare indici positivi. A livello del mio Comune, di cui ho consultato l'annuario statistico, la quantità di figli attesi da donne di famiglie extracomunitarie, da 20 a 25 anni, era stimato probabile in 250, mentre nello stesso periodo, per cento donne "italiane" della stessa età, si attendevano 25 figli. Mi piacerebbe sentir parlare i politici, ma anche la gente, di questi dati, e mi piacerebbe sentirne parlare come un problema prioritario, con la stessa passione e consapevolezza dei fatti del calcio. Ma temo che calcio e fosforo non vadano d'accordo. Il favor per l'immigrazione, motivato dal mantenimento di una capacità produttiva con retribuzioni compatibili con lo sviluppo nel breve periodo (alludo a profittabilità delle imprese, e loro capacità di pagare le tasse) potrebbe non essere una scelta. Ma è anche vero che alcuni potrebbero condividere l'opinione che sia immorale il comportamento di quanti, avendo incarichi di potere e responsabilità, non intervengano in modo più incisivo nella comunicazione istituzionale, e nelle regole civili e fiscali, a favore della sostenibilità economica della scelta di fare tre o più figli. Per esempio, mi sembra che per molte persone rappresenti una umiliazione quella di doversi presentare a chiedere una certificazione 'ISEE, e in seguito fare la fila per avere benefici tributari e tariffari senza i quali, a maggior ragione, non riuscirebbero a mantenere i propri figli. E senza voler dire che, anche coi benefici, questi poi vi riescano senza difficoltà. In effetti, ancora oggi si sentono giovani donne che, per la verità trovandosi ancora più verso i trenta, che verso i quaranta, si vantano di non volere o di non avere ancora voluto figli, perchè "non se lo possono permettere". Personalmente, ci dispiace sentire queste parole, e secondo noi la società si dovrebbe preoccupare molto per queste convinzioni. E senza pretendere d'indagare sulla qualità, stabilità e soddisfazione delle loro relazioni d'affetto con l'altra metà del cielo. La qualità delle relazioni di coppia dipendono molto dalla fiducia con cui la giovane coppia in formazione ritiene di poter riuscire a sostenere le esigenze basilari per sè e degli eventuali figli, e di poter rispettare la tradizione nei ruoli parentali di madre e padre. Lo diceva anche celentano: "chi non lavora, non fa l'amore". Per alcuni, è una verità dell'antropologia umana. 2) Per quanto riguarda la criminalità, Volevo trasmettere una mia impressione, sapendo che una sintesi è inaccettabile sul piano scientifico: salvo i casi di delinquenza professionale, o di scarso autocontrollo degli istinti e impulsi violenti o predatori (fra le cui cause frequenti vi è la droga, alcolismo, esasperazione economica, frustrazione di ruolo, e isolamento sociale sia esogeno che endogeno), negli altri casi la tendenza a delinquere, dipende molto, per i reati contro il patrimonio, dalla speranza di impunità e nei reati contro le persone, dall'assenza di rapporto empatico verso la vittima. Ci sarebbe molto da dire sul nostro ordinamento, che talvolta punisce con sanzioni penali dei comportamenti che, sul piano sociale, non sono affatto sentiti come così gravi. E la propensione di quei condannati, in futuro, a rispettare le regole potrebbe anche diminuire (e non aumentare in seguito alla condanna), proprio perchè il loro vissuto è di essere stati assoggettati ad una regola ingiusta, perchè contraria al senso comune, e alle ragionevoli aspettative di cittadini. A volte c'è molta differenza tra il senso del disvalore penale applicato dal giudice, e quello valutato dall'ambiente di riferimento del reo. 3) La delinquenza di chi non gode della c.d. coesione sociale è un tema sterminato, sia in sociologia, che in psicologia, che nel diritto delle scienze sociali. Come si possa a far si che la gente non cada in una banale equiparazione tra separatezza ed esclusione, e tra esclusione e reiezione sociale, è un altro tema interessante. Ma mi fermo qui, buona notte.
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Raccogliamo un post da caterpillarcinzia, ma credo che l'autore sia tale antony Bella la potenza, l'accostamente delle parole, l'immediata rappresentazione dell'intimità di sè e di una metafora basato sull'ossimoro di un dialogo ipersoggettivo. Complimenti all'autore. Tu parli del mondo Io parlo di me stesso è vero, per ora restiamo ambedue Solo che tu tenderai a identificarti con il mondo, Mentre tu proverai a capirmi, by antony http://spazio.libero.it/muscaulanz54/ |
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