Da "L'Importanza di chiamarsi Ernest" all'importanza di avere un anello al dito, per la precisione l'anulare sinistro, se superi i 30 e ti trovi, per lavoro o per pura sfiga, a dover gestire in solitudine uno scapolo che ha superato i cinquanta.
Non so se sia la primavera, non so se sia l'istinto masculo che, si sa, già di suo rimbambisce quando vede la versione più o meno estiva di un esemplare femminile anche solo in jeans e t-shirt dopo mesi di strati e strati invernali di rassicurante e protettiva stoffa che ti mantiene vergine.
Sta di fatto che, dopo una certa età questo personaggio non trattiene neppure più quel minimo di pudore, orgoglio, decenza, EDUCAZIONE, che galateo o genitori dovrebbero avergli insegnato e che giacca e cravatta che indossa dovrebbero garantire.
Probabilmente, sapendo che ormai Caronte sta risalendo il Delta, che la spiaggia che intravede là in fondo può esser proprio quella di Porto Caleri, che quell'ombra che scorge di fianco a sè al risveglio mattutino non è il riflesso del Walter ma della cornacchia sulla testata del letto... anche quello che era (o sembrava) il più timido del villaggio, il bravo ometto di mammà, mi diventa un testatore sano della legge dei grandi numeri, se può LUI CI PROVA. Prima lasciando una briciola, poi lanciando un sassolino, tirando un macigno ed infine schierando direttamente la fanteria, la contraerea, i missili terra aria e quant'altro a sua disposizione, diventando pesante e molesto in maniera oltremodo fastidiosa, se possibile tentando anche il contatto fisico che, personalmente, se fatto da uno sconosciuto non sopporto.
Giusto oggi ho capito l'importanza di quell'anello al dito sinistro, non so nel resto d'Italia ma nell'ormai improduttivo Nord est, dopo i 30, che tu sia uomo o donna, se sei single a quello ci fai caso, ed è proprio lui che ti incita il capo ormone.
Ricordo una professoressa delle superiori che, durante l'orario scolastico, sostenendo di essere sposata, portava un anello all'anulare sinistro che spacciava per fede, salvo poi, quando apriva la mano, far ben intuire che era un normalissimo anello da uovo di Pasqua.
Che lo facesse perché già ne aveva intuito l'utilità strategica o per far credere di essere chi non era, tocca ammettere che sta donna era meno instabile di quanto tutti pensassimo.
Alternative? Foto di gnocchi e gnocchetti a presidio e decoro della postazione lavorativa, veri o finti che siano
Inviato da: cassetta2
il 14/08/2020 alle 12:41
Inviato da: il_pablo
il 12/10/2017 alle 19:09
Inviato da: ania1981
il 05/02/2017 alle 16:03
Inviato da: squalettogm
il 03/02/2017 alle 10:29
Inviato da: ania1981
il 14/01/2017 alle 15:23