filctem HAUPT-PHARMA

informazione della rsu Filctem CGIL del sito di Latina

Creato da lizrael1 il 10/07/2010

Sito ufficiale Filctem Haupt-Pharma di Latina

Questo è un blog amatoriale, non è un prodotto commerciale; ad esso non può essere applicato l'art.5 della legge 8 febbraio 1948 n°47 ne, l'art.1 comma 3, legge 7 marzo 2001 n°62, poiché l'aggiornamento non ha periodicità regolare.

Lo scopo di questo Blog è solamente dedito all'informazione di carattere sindacale del sito della Haupt-Pharma di B.go S.Michele a Latina.

Esso è un mezzo per condividere, commentare e ad acquisire suggerimenti sulle problematiche dell'azienda.

 

 

 

 

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componenti rsu filctem cgil

Giachi Laura

Tennenini Domenico

 

 

Componente della rlssa (sicurezza)

Tennenini Domenico

 

Delegati al direttivo provinciale Filctem CGIL

Colarusso Lucia

Loi Gianni

Tennenini Domenico

 

Delegati al direttivo Regionale Ficltem CGIL

 

Tennenini Domenico

 

Per contatti e adesioni

FILCTEM CGIL LATINA

via Cervetri, - 04100 Latina
tel. 0773/481321 - fax. 0773/693306
e-mail: filctem.latina@virgilio.it


Segretario generale:

Dario D'Arcangelis
tel. 3482418704

Segretario

Walter Cassoni

 

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'elezioni rsu

Post n°186 pubblicato il 02 Giugno 2013 da lizrael1

Il Volantino FILCTEM   GCIL della Haupt-Pharma

 Nei giorni di venerdi 7, sabato 8 e lunedi 10 si vota in haupt pharma per il rinnovo delle RSU.

Riparte la democrazia nei luoghi di lavoro, la parola passa ai lavoratori che potranno finalmente eleggere i propri rappresentanti, attribuire o togliere consenso alle organizzazioni sindacali.

Assistiamo a un revisionismo reazionario che apre la strada alla democrazia autoritaria, da noi e nel resto del mondo. Uno di quei cicli storici che dimostrano che anche la libertà ha le sue stagioni.[...] C'è stata una mutazione capitalistica, una rivoluzione tecnologica di effetto obbligato: ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri ed emarginati. È questa la ragione di fondo per cui la Resistenza e l'antifascismo democratico appaiono sempre più sgraditi, sempre più fastidiosi al nuovo potere. Padroni arroganti e impazienti non accettano più una legge uguale per tutti, la legge se la fabbricano ad personam con i loro parlamenti di yesman. (Giorgio Bocca)

Abbiamo messo espressione di G. Bocca per rispondere alle tante falsità che si sentono in giro, soprattutto dall’attuale maggioranza sindacale , la quale da più di otto anni esercita un forte potere sindacale aziendale.

Dicono che noi della Filctem CGIL abbiamo voluto il seggio unico tra lavoratori impiegati e operai perché non abbiamo candidati tra gli impiegati.

Non abbiamo escluso gli impiegati abbiamo detto che tutti possono votare tutti, se gli impiegati vogliono farsi rappresentare solo da una sigla sindacale o da un solo impiegato possono votarlo come cosi possono farlo gli altri lavoratori. Abbiamo voluto però che quella parte degli impiegati che non si sente rappresentata può scegliere liberamente di votare anche un’altra sigla o lavoratore che non sia impiegato.

Come si può votare chi ha prodotto disuguaglianze tra i lavoratori con accordi firmati che tolgono salario ai nuovi assunti attraverso una deroga contrattuale? ( tolta 14/a mensilità  e premi partecipazioni consolidati) o il premio di partecipazione che promettono e non è mai discusso?

Oppure, come si fa a votare liste che hanno  caposquadra / capiturno?

La natura della lista presentata mostra tutta la sua debolezza , come possono rappresentare l’azienda e i lavoratori allo stesso modo? ( c’è conflitto di interessi con abuso di potere).

Non è più tempo di favole, è ora di pensare alle cose serie, ai più deboli, lavoro, ambiente, tolleranza,  solidarietà e diritti senza dimenticare i doveri. (Ben rappresentati dall’azienda)

I prossimi anni saranno ancora periodi importanti per l’azienda e per tutti i lavoratori, non lasciamo che le cose continuano ad andare avanti senza la minima partecipazione dei lavoratori.

Vi chiediamo di votare per i candidati della  Filctem CGIL, per voi stessi e, soprattutto, per il nostro futuro.

La  CGIL è l’idea che se guardi il Mondo con gli occhi dei più deboli, puoi fare davvero un Mondo migliore per tutti.

Votate lista Giusta. FILCTEM CGIL

Arduin Stefano -  Giachi Laura - Loi Gianni - Maiola Dario - Sili Massimiliano - Tennenini Domenico

 
 
 
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Indifferenti

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

11 febbraio 1917

 

 
 

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