Rumore di pensieriIl rumore dei miei pensieri. Vita di una strega, un po' acida e un po' jena |
La fretta del cuore è già una novità che dietro un giornale sta cambiando opinioni.
E il male del giorno è pochi chilometri a sud del mio ritorno del mio buongiorno.
Ma è un volo a planare dentro il peggiore Motel di questa "carretera" di questa vita-balera.
E' un volo a planare per essere inchiodati qui crocifissi al muro ma come ricordarlo, ora!...
Non sono una signora una con tutte stelle nella vita. Non sono una signora ma una per cui la guerra non è mai finita oh no, oh no...
Io che sono una foglia d'argento nata da un albero abbattuto qua e che vorrebbe inseguire il vento ma che non ce la fa. Oh ma che brutta fatica cadere qualche metro più in là dalla mia sventura dalla mia paura.
E' un volo a planare per esser ricordati qui per non saper volare ma come ricordarlo, ora!...
Non sono una signora una con tutte stelle nella vita. Non sono una signora ma una per cui la guerra non è mai finita. Non sono una signora una con troppi segni nella vita oh no, oh no...
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Nickname: silenzio.assordante
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Ieri sera mi è venuto il mal di mare. Sono andata a vedere “Cous cous”, ma sono arrivata tardi e ho trovato posto solo nelle prime file, un po’ troppo vicina per non risentire del rapido cambio di immagini e dei numerosissimi primi piani. Film affascinante su una cultura complessa e variegata. Ho apprezzato la sequenza narrativa assolutamente non lineare, la storia raccontata attraverso le voci di altri. I lunghi primi piani e il racconto attraverso gli occhi degli attori mi hanno emozionata moltissimo. |
La cattiveria delle persone mi lascia ogni giorno più sbigottita. Ieri sera sono tornata a casa e sono stata accolta dalla notizia della morte della sorella di mio nonno. E fino a qui, niente di strano. La cosa che mi ha assolutamente fatto ribollire il sangue nella vene e che mi ha riempito il cuore di tristezza è che, dal momento che i due non si vedevano da anni, causa la lontananza e qualche discussione, e si telefonavano giusto nelle ricorrenze, le nipoti di mio nonno hanno ben pensato di non informarlo della morte della sorella. Il poveretto, a 92 anni suonati, ha dovuto ricevere la notizia da un amico, che vedendo il corteo funebre nel piccolo paesetto romagnolo, lo ha chiamato per avvertirlo. Io credo che di fronte alla morte discussioni e incomprensioni vadano messe da parte. Ho trovato il gesto una cattiveria gratuita e inutile. Che senso ha dare un ulteriore dispiacere ad una persona di 92 anni? Non finirò mai di stupirmi davanti a tanta piccolezza d’animo. |
Il 2007 se ne è andato in una serata ricca di allegria, in una delle piazze che amo di più, per i più svariati motivi. La compagnia era estremamente ristretta, decisione presa la sera precedente, in seguito a diverse vicissitudini e alla mia poca voglia di festeggiare. Siamo partiti in tre (già già, ero beata tra gli uomini), destinazione Trieste. Quella piazza mi riempie sempre il cuore di serenità. Abbiamo riso, abbiamo scherzato, mi hanno presa per la solita pazza. Mi sono scatenata a ritmo di musica, ho ballato con i miei due cavalieri che ridevano alle mie provocazioni. Non sono mancate le finte schermaglie, i finti faccini offesi per le battute. Quando ho detto che non faceva affatto freddo mi hanno subito fatto notare che laggiù dove stavo io il vento non arrivava… ed io ho prontamente ribadito che anche quello è uno dei vantaggi dell’essere piccolini. La tristezza dei giorni precedenti è stata portata via per un po’, i sorrisi hanno preso il posto delle lacrime. Il 2007 se ne è andato mettendomi alla prova, portandomi un grande dolore, ma bisogna sempre guardare avanti con speranza, ed è quello che farò io! |
Che il mio cuore fosse di ghiaccio si sapeva, ma ieri ne ho avuto conferma! Stavamo misurando le temperature nei laboratori quando io mi sono avvicinata al termometro e questo è diminuito di 2 gradi. Mi sono allontanata, la temperatura è risalita, riavvicinata, è ricalata. Al che S. ha provato ad avvicinarsi ed allontanarsi, temperatura stabile. Prova scientifica che sono una strega di ghiaccio. |
Sabato ho capito di essere invecchiata, di aver perso la smalto di un tempo, di essermi rammollita. Passeggiavo per le strade del centro con qualche pacchetto natalizio, quando il mio sguardo incrocia quello di un ragazzo. Lo fisso, mi fissa e mi guarda con terrore. Come io ho riconosciuto lui, lui ha riconosciuto me. Sposto lo sguardo alla sua sinistra e vedo una donna accanto a lui. Presumo la stessa della quale aveva taciuto l’esistenza, per poi ammettere che esisteva una volta messa alla strette ma che assolutamente non la amava più, e che dovevo capirlo aveva bisogno di tempo per dirglielo. Ed io magnanima (ok, scema) gli avevo dato tempo... tanto tempo... per poi scoprire che in realtà conviveva e che avevano anche una figlia. Insomma avevo incrociato un verme nel mio cammino, ma per fortuna me ne ero allontanata in tempo prima di essere emotivamente (e purtroppo per lui, anche fisicamente) coinvolta! Se il verme infatti aveva creduto di avere davanti a sè una bambolina da rigirare a suo piacimento si era sbagliato e se credeva che all’aumentare dei mega pacchi che mi tirava aumentassero le sue possibilità di arrivare alle mie grazie, si era sbagliato ancora di più. Era più di un anno che non lo vedevo, e quando ho incrociato quello sguardo la tentazione di presentarmi alla sua donna e raccontarle il lato oscuro della persona al suo fianco è stato forte, anzi fortissimo. Poi però ho pensato alla bimba, al fatto che è Natale, che aveva già occupato troppo la mia testa e che davanti a me c’era una serata spensierata, da non angustiare con spiacevoli incontri. Lo ho fissato per qualche secondo ed ho continuato a passo spedito verso la mia meta. Non sono più la strega di una volta, devo assolutamente frequentare un corso di recupero! |
Ieri notte rincasavo avvolta nella nebbia. E ho provato uno strano senso di pace. Ero da sola nelle mia scatoletta a quattro ruote, avevo spento la musica ed avrei vagato per ore per quelle vie deserte, senza vedere a un palmo dal naso. Anzi avrei lasciato l’auto sul ciglio della strada ed avrei proseguito volentieri a piedi, immergendomi in quella nuvola grigiastra e facendomi da essa risucchiare. Non ero proprio sola, accanto a me c’erano i miei fantasmi da una parte e dall’altra i miei sogni, entrambi mi tenevano per mano e mi portavano verso territori ancora inesplorati.
“...e guidare a fari spenti nella nebbia per vedere se poi è così difficile morire...” |
Come tutti i lunedì mattina sono andata nel supermercato vicino all’ufficio a procacciarmi il cibo per la settimana, una pingue scorta di yogurt e frutta (cosa non si fa per uscire prima da queste 4 mura, si rinuncia persino al pranzo!). Visto che avevo finito la mia scorta di bottigliette d’acqua mi sono avvicinata a passo veloce e deciso allo scaffale di competenza. Ho le mie abitudini e sono un po’ viziata, quindi volevo le bottigliette da 50 cl di acqua frizzante, perchè le bollicine che solleticano il palato mi piacciono un sacco (e alcuni miei amici dicono che hanno su di me lo stesso effetto di un superalcolico, ma qui sarebbe il caso di aggiungere qualche precisazione...). Arrivo davanti allo scaffale, e come sempre tutte le confezioni di bottigliette si trovano nell’ultimo ripiano. Pronta anche a rinunciare alla marca che compero di solito, sposto lo sguardo a destra e a sinistra e mi rendo conto che la situazione è critica: tutte le confezioni sono sull’ultimo ripiano e sono impilate in due file. Mi guardo attorno per vedere se magari qualche baldo giovane si aggira nei dintorni... nulla! Ma io non mi arrendo. Appoggio tutto quello che ho in mano e inizio a studiare la situazione... arrampicarmi sullo scaffale non mi sembra il caso, visto che già in passato ho rischiato di precipitare insieme al suddetto scaffale. Mi tendo verso l’alto e senza troppa difficoltà arrivo ad afferrare la confezione più bassa, il problema a questo punto è che anche cercando di tendermi maggiormente non arrivo ad afferrare la confezione superiore (non sono mica un elastico!). Quello che si è creato è un sistema solidale delle due confezioni, se afferro il primo quello sopra si muove con esso. Rimango perplessa, sto per rinunciare quando mi immagino già in ufficio assetata e disidratata, quindi decido di provarci. Afferro decisa la confezione più bassa e delicatamente la tiro verso di me cercando di mantenere in equilibrio anche la seconda... il tutto sembrerebbe anche funzionare, ma esito un attimo... e se mentre io tiro la prima ed ho le mani impegnate le seconda non rimane in equilibrio ma mi piomba in testa? Mi fermo quando tutto il sistema è ancora in equilibrio e medito sul da farsi... certo la posizione che ho scelto per la mia meditazione non è proprio il massimo... in punta di piedi protesa verso lo scaffale con entrambe le mani volte a sostenere il mio bottino, quando sento una voce dietro di me “Signora vuole una mano o sta tentando il suicidio?” Mi volto sorrido alla giovane ragazza (che poi chiamarmi signora mi sembra eccessivo, visto che avrò si e no 4 anni più di lei!) e accetto di buon grado l’aiuto. In due riusciamo nell’impresa. Mentre ringrazio la mia salvatrice, una signora mi sorride e mi guarda “la capisco, questi supermercati sono fatti per le persone alte, è per questo che vengo sempre con mio marito a fare la spesa!”. A questo punto ho solo due possibilità, o affittare un marito per il lunedì mattina oppure andare a fare la spesa munita di scaletta. |
INFO
ULTIMI COMMENTI
che fino a sera non ti lascia più
la mia fede è troppo scossa ormai ma prego e penso fra di me
proviamo anche con dio non si sa mai
e non c'è niente di più triste in giornate come queste
che ricordare la felicità sapendo già che è inutile ripetere:
chissà ? Domani e' un altro giorno si vedrà
è uno di quei giorni in cui rivedo tutta la mia vita
bilancio che non ho quadrato mai
posso dire d'ogni cosa che ho fatto a modo mio
ma con che risultati non saprei
e non mi sono servite a niente esperienze e delusioni
e se ho promesso non lo faccio più ho sempre detto in ultimo :
ho perso ancora ma domani è un altro giorno, si vedrà
è uno di quei giorni che tu non hai conosciuto mai
beato te si beato te
io di tutta un'esistenza spesa a dare,
dare, dare .... non ho salvato niente, neanche te
ma nonostante tutto io non rinuncio a credere
che tu potresti ritornare qui e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani è un altro giorno si vedrà
e oggi non m'importa della stagione morta
per cui rimpianti adesso non ho più
e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani e' un altro giorno si vedrà
domani e' un altro giorno si vedrà
Inviato da: winnie751975
il 27/07/2012 alle 13:27
Inviato da: fantoibed
il 27/04/2008 alle 18:42
Inviato da: crazy_dragonfly
il 11/04/2008 alle 11:32
Inviato da: forget.me.not
il 09/04/2008 alle 17:47
Inviato da: ciuchino_84
il 04/04/2008 alle 23:18