Creato da pezzi.divetro il 01/02/2009

Pezzi di vetro

Pezzi di vetro - sulla sabbia bagnata - come emozioni frantumate che ormai non tagliano più…

 

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Uno..due..tre..

Post n°105 pubblicato il 24 Agosto 2010 da pezzi.divetro
 

 

Peppino Impastato: Sei andato a scuola? Sai contare?
Giovanni Impastato
: Come contare?
Peppino Impastato
: Come “contare”? Uno, due, tre, quattro. Sai contare?
Giovanni Impastato
: Sì, so contare.
Peppino Impastato
: E sai camminare?
Giovanni Impastato
: So camminà.
Peppino Impastato
: E contare e camminare insieme, lo sai fare?
Giovanni Impastato
: Sì, penso di sì...
Peppino Impastato
: Allora forza. Conta e cammina. Dai. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto..
Giovanni Impastato
: Dove stiamo andando?
Peppino Impastato
: Forza, conta e cammina! [...] ottantanove, novanta, novantuno, novantadue,
Giovanni Impastato
: Peppino...
Peppino Impastato
: Novantatré, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantanove e cento! Lo sai chi c'abita qua?
Giovanni Impastato
: Ammuninne
Peppino Impastato
: Ah, u'zu Tanu c'abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi! Vivi nella stessa strada, prendi il caffè nello stesso bar, ALLA FINE TI SEMBRANO COME TE! «Salutiamo zu' Tanu!»
«I miei ossequi, Peppino. I miei ossequi, Giovanni»
.
E invece sono loro i padroni di Cinisi! E mio padre, Luigi Impastato, GLI LECCA IL CULO COME TUTTI GLI ALTRI! Non è antico, è solo un mafioso, uno dei tanti!
Giovanni Impastato
: È nostro padre.
Peppino Impastato
: MIO PADRE, LA MIA FAMIGLIA, IL MIO PAESE!
IO VOGLIO FOTTERMENE!
IO VOGLIO SCRIVERE CHE LA MAFIA E' UNA MONTAGNA DI MERDA!
IO VOGLIO URLARE CHE MIO PADRE E' UN LECCACULO!
NOI CI DOBBIAMO RIBELLARE. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI! PRIMA DI ABITUARCI ALLE LORO FACCE! PRIMA DI NON ACCORGERCI PIU' DI NIENTE!!!


Peppino Impastato nasce a Cinisi, in Sicilia, nel 1948 da una famiglia mafiosa: suo zio era il capomafia Cesare Manzella; suo padre era un mafioso legato al boss Gaetano Badalamenti.

Peppino Impastato, non ancora maggiorenne, se ne va di casa, rifiuta i legami della sua famiglia con la mafia e si dà ad un'attività politica e culturale che denuncia e combatte le attività mafiose in Sicilia e in particolare a Cinisi.

E' suo lo slogan “La mafia è una montagna di merda” pubblicato sul giornale “L'idea socialista” nel 1966.

Cento passi separavano casa sua da quella del boss Gaetano Badalamenti, capo di Cinisi; cento passi che separavano il bene dal male. Peppino impastato non ha mai avuto paura di quella breve distanza ed ha continuato a lottare, a manifestare, a denunciare. In una Cinisi omertosa, lui fondò una Radio (Radio Aut) dalla quale faceva sentire la sua voce, dalla quale denunciava i traffici di droga controllati da Gaetano Badalamenti e la connivenza del Sindaco e della giunta comunale con la mafia.

Nel 1978 si candida alle elezioni comunali di Cinisi.

La notte dell'8 maggio 1978, dopo essere stato bastonato, viene ucciso con una carica di tritolo legata al corpo; viene fatto esplodere sui binari della ferrovia.

I giornali, i carabinieri e la magistratura all'inizio parlano di atto terroristico e di suicidio...

Ma finalmente, la gente si ribella. Peppino Impastato viene eletto simbolicamente alle elezioni comunali e il 9 maggio 1979, un anno dopo, viene organizzata la prima manifestazione nazionale contro la mafia.

Nel 1984, sulla base delle indagini del magistrato Rocco Chinnici (anche lui assassinato dalla mafia), viene riconosciuta la matrice mafiosa del delitto di Peppino Impastato.

Nel 2002 Gaetano Badalamenti viene condannato all'ergastolo per essere il mandante dell'omicidio di Peppino Impastato.

Peppino Impastato era un eroe: sono questi e solo questi i nostri eroi.

La mafia uccide, il silenzio pure.

Se rimanete in silenzio siete complici anche voi.

Noi ci dobbiamo ribellare prima che sia troppo tardi, prima di abituarci alle loro facce, prima di non accorgerci più di niente...

 

 

 
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