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Il vangelo delle verità

Post n°1 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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                Il vangelo di verità è gioia per coloro che dal Padre delle verità hanno ricevuto la grazia di conoscerlo attraverso la potenza del Logos venuto dal Pleroma: egli è nel pensiero e nella mente del Padre, egli è chiamato "Salvatore" essendo questo il nome dell' opera che ha da portare a compimento per la salvezza di coloro che non conoscevano il Padre. Il nome del Vangelo è, infatti, un proclama di speranza, è una scoperta per coloro che lo cercano. Tutti, infatti, erano alla ricerca di colui dal quale erano usciti, e i tutti erano in lui, l' inafferrabile l' incomprensibile, colui che è al di sopra di qualsiasi pensiero.

L' ignoranza del Padre fu sorgente di angoscia e di paura. L' angoscia si è condensata come una caligine, sicché nessuno ha potuto vedere. Perciò l' errore si è affermato: ignorando la verità, ha elaborato la sua materia nel vuoto. Si industriò a formare una creatura sforzandosi di ancorare nella bellezza l' equivalente della verità.

Ma ciò non era una umiliazione per lui, l' inafferrabile l' incomprensibile: questa angoscia, questo oblio, e quest' opera menzognera erano un nulla, mentre la verità è stabile, inalterabile, inamovibile, è impercettibilmente bella. Perciò disprezzate l' errore. Non avendo radice, era in una caligine rispetto al Padre, apprestandosi a predispone opere, oblii e paure per attrarre - per loro tramite - coloro che si trovano nel luogo di mezzo, e farli prigionieri.

L' oblio, derivante dall' errore, non era manifesto. Non è entrato nell' esistenza per mezzo del Padre. L' oblio non esisteva presso il Padre, anche se pervenne all' esistenza per causa di lui; quanto esiste in lui è la conoscenza, che fu manifestata affinché si estinguesse l' oblio e il Padre fosse conosciuto. L' oblio, infatti, pervenne all' esistenza perché non conoscevano il Padre: dal momento, dunque, in cui conoscono il Padre, l' oblio non sarà più. Questo è il vangelo di colui che essi cercano: è stato manifestato ai perfetti grazie alla misericordia del Padre.

Mistero nascosto, Gesù Cristo, per mezzo del quale ha illuminato coloro che, a motivo dell' oblio, si trovavano nell' oscurità: li ha illuminati, ha indicato loro la via. E questa via è la verità che ha insegnato loro. Per questo motivo, l' errore si adirà contro di lui, lo perseguitò, lo maltrattò, lo annichilì. Fu inchiodato ad un legno, divenne frutto della conoscenza del Padre; ma per coloro che ne hanno mangiato non divenne causa di perdizione. Al contrario, per coloro che ne mangiano, divenne causa di gioia, a motivo della scoperta. Egli, infatti, li trovò in se stesso, ed essi trovarono lui in se stesi: lui che è l' inafferrabile l' incomprensibile, il Padre perfetto, colui che ha fatto il tutto, nel quale si trova il tutto, e del quale il tutto ha bisogno.

Egli, infatti, trattenne in se stesso la loro perfezione: non l' aveva data al tutto. Non perché il Padre sia geloso: quale gelosia vi può essere in lui verso le sue membra? Poiché se in tal modo questo eone avesse trattenuto per se la loro perfezione, essi non avrebbero potuto salire verso il Padre, che trattiene in se stesso la loro perfezione: egli invece la concede loro affinché ritornino a lui e lo conoscano con una conoscenza unica nella perfezione. Egli è colui che ha fatto il tutto, colui nel quale era il tutto, e del quale tutto ha bisogno. Siccome uno che è ignorato da molti desidera essere conosciuto e, quindi, amato - di che cosa, infatti, ha bisogno il tutto, se non della conoscenza del Padre? -, così egli venne, guida serena e tranquilla.

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