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Il vangelo delle verità

Post n°5 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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E quanto accade a coloro che hanno eliminato l’ ignoranza come un sogno, che per essi non conta più nulla; eppur le sue opere contano più; le considerano vuote, perciò le abbandonano come un sogno notturno; e stimano la gnosi del Padre come la luce.

Si comportarono così tutti coloro che erano addormentati, allorché erano ignoranti; così si levarono, allorché si svegliarono.

Felice colui che è ritornato in sé, e si è risvegliato. Felice colui che ha aperto gli occhi ai ciechi. Lo Spirito si affrettò a rialzarlo, allorché tese la sua mano a colui che giaceva a terra, gli consolidò i piedi, poiché non era ancora risorto. Diede loro i mezzi per conoscere la gnosi del Padre e la rivelazione del Figlio. Quando lo videro e l’ udirono, concesse loro di gustarlo, di sentirne il profumo e di toccare il Figlio prediletto, dopo che era apparso portando loro il Vangelo del Padre incomprensibile.

Soffiò su di loro ciò che si trova nel pensiero, compiendo la sua volontà. Molti furono illuminati, si volsero a lui.

Ma gli ilici gli erano estranei, non vedevano la sua immagine e non lo avevano riconosciuto; poiché era venuto in una forma di carne, non c’ era ostacolo sul suo cammino essendogli propria sia l’ incorruttibilità sia l’ essere irresistibile.

Annunziò cose nuove, parlò di quanto è nel cuore del Padre, proferì il Logos perfetto. La luce parlò per sua bocca, la sua voce generò la vita. Diede loro il pensiero, la ragione, la misericordia, la salvezza, lo spirito di forza che deriva dall’ infinità del Padre e dalla dolcezza.

Pose termine ai castighi e ai supplizi, giacché erano questi che distoglievano dal suo volto quanti, invece, avevano bisogno della sua misericordia, trovandosi nell’ errore e tra i lacci: li distrusse con forza, e li confuse per mezzo della gnosi.

Egli divenne via per quanti si smarrivano, gnosi per quanti erano ignoranti, scoperta per quanti cercavano, stabilità per quanti barcollavano, biancore per quanti erano macchiati.

Egli è il pastore che ha lasciato le novantanove pecore che non si erano smarrite, ed è andato alla ricerca di quella smarrita; trovatala, se ne rallegrò, novantanove, infatti, è un numero che si trova sulla mano sinistra, che ne è padrona. Ma allorché è trovato l’ uno, tutto il numero passa alla mano destra.

Così accade a colui che manca dell’ uno; e cioè tutta la mano destra attrae ciò di cui è manchevole, lo prende dalla mano sinistra, lo fa passare alla destra, e così diventa il numero cento. Questo è il segno di quanto è nella loro voce, cioè il Padre. Per la pecora ritrovata, caduta in un pozzo, egli lavorò anche di sabato, e le diede la vita.

Trasse questa pecora dal pozzo affinché i vostri cuori sappiano qual è il sabato nel quale bisogna che la salvezza non resti inoperante; affinché voi parliate del giorno che viene dall’ alto ed è senza notte, e della luce che non tramonta, perché è perfetta.

Dite, dunque, di cuore che questo giorno perfetto siete voi, che in voi abita la luce inestinguibile. Parlate della verità con coloro che la cercano, della gnosi con coloro che – nel loro errore – hanno peccato. Voi siete i figli della gnosi e del cuore!

 

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