Creato da sancta_trinitas il 12/03/2010

Logos

Spazio temporale

 

 

Vangelo di Tommaso

Post n°16 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

8

 

Gesù disse: "Guai ai farisei! Sono infatti come un cane accovacciato su una mangiatoia di buoi: ne mangia, ne lascia che mangino i buoi".

Gesù disse: "Beato l' uomo che sa da quale parte entreranno i ladri, perché s' alzerà, concentrerà la sua forza, e si cingerà i fianchi prima che essi arrivino".

Gli dissero: "Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo!". Gesù disse: "Che peccato ho dunque commesso, o in che cosa sono stato vinto? Ma quando lo sposo uscirà dalla stanza nuziale, allora digiuneranno e pregheranno".

Gesù disse: "Colui che conosce il padre e la madre sarà detto figlio di una prostituta".

Gesù disse: "Quando di due farete uno, sarete figli dell' uomo; e quando direte a un monte allontanati, si allontanerà".

Gesù disse: "Il regno è simile a un pastore che ha cento pecore. Una, la più grande, si smarrì. Egli lasciò le novantanove e cercò quell' una fino a quando la trovò. Dopo che si era affaticato disse alla pecora: ti amo più delle novantanove".

Gesù disse: "Colui che beve dalla mia bocca, diventerà come me; io stesso diventerò come lui e gli saranno rivelate le cose nascoste".

Gesù disse: "Il regno è simile a un uomo che, senza saperlo, ha un tesoro nascosto nel suo campo. Dopo la sua morte, lo lasciò al figlio. Il figlio non ne sapeva nulla: ereditò il campo e lo vendette. Il compratore venne e, mentre arava, trovò il tesoro; e cominciò a imprestare il denaro a quelli che voleva".

Gesù disse: "Colui che ha trovato il mondo ed è diventato ricco, deve rinunciare al mondo".

Gesù disse: "I cieli e la terra scompariranno davanti a voi, e colui che vive dal Vivente non vedrà ne la morte ne la paura. Poiché Gesù dice: Il mondo non è degno di colui che troverà se stesso".

Gesù disse: "Guai alla carne che dipende dall' anima. Guai all' anima che dipende dalla carne".

I discepoli gi domandarono: "In quale giorno verrà il regno?". Gesù rispose: "Non verrà mente che lo si aspetta. Non diranno: ecco, è qui!, oppure: ecco, è là!. Bensì il Regno del Padre è diffuso su tutta la terra, e gli uomini non lo vedono".

Simon Pietro disse loro: "Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne della Vita". Gesù disse: "Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei Cieli".

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°15 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

7

 

Gesù disse: "Perché lavate la parte esterna del bicchiere? Non comprendete che colui che ha fatto la parte interna è lo stesso che ha fatto l' esterna?".

Gesù disse: "Venite a me, poiché il mio giogo è dolce e mite la mia dominazione, e troverete per voi un riposo".

Gli dissero: "Manifestaci chi sei, affinché possiamo credere in te!". Egli disse loro: "Mettete alla prova la superficie del cielo e della terra, e non avete riconosciuto che è davanti a voi. Voi non sapete come mettere alla prova questo tempo".

Gesù disse: "Cercate e troverete. Ma le cose sulle quali in quei giorni mi avete interrogato, io non le ho dette, allora. E adesso che io desidero viverle, voi non me le domandate".

Gesù disse: "Non date ciò che è santo ai cani, affinché non le gettino nel letamaio. Non gettate le perle ai porci, affinché non le calpestino.

Gesù disse: "Colui che cerca, troverà; e a colui che bussa sarà aperto".

Gesù disse: "Se avete del denaro, non imprestatelo a interesse, ma datelo a uno dal quale non lo riavrete".

Gesù disse: "Il Regno del Padre è simile a una donna; prese un po' di lievito, lo nascose nella pasta, e ne fece pani grandi. Chi ha orecchie, intenda!".

Gesù disse: "Il Regno del Padre è simile a una donna che recava una brocca piena di farina. Mentre camminava per una strada lungi da casa, si ruppe l' ansa della brocca e la farina fuoriuscì sulla via; lei on se ne accorse e non badò all' incidente. Giunta a casa sua posò la brocca e la trovò vuota".

Gesù disse: "Il Regno del Padre è simile a un uomo che vuole uccidere una persona potente: in casa propria estrae la spada e trapassa una parete, per provare se la sua mano è abbastanza forte. Poi uccide quella persona potente".

I discepoli gli dissero: "Fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli". Egli rispose: "Quelli che sono qui, quelli che fanno la volontà del Padre mio, costoro sono miei fratelli e mia madre. Questi entreranno nel Regno di mio Padre".

Mostrarono a Gesù una moneta d' oro e gli dissero: "Gli argenti di Cesare esigono da noi le tasse". Egli rispose: "Date a Cesare ciò che è di Cesare e date a Dio ciò che è di Dio; e date a me ciò che è mio".

Colui che non odia suo padre e sua madre con me, non è adatto a essere mio discepolo. E colui che non ama suo padre e sua madre con me, non può divenire mio discepolo. Poiché mia madre mi diede menzogna, ma la mia vera madre mi diede la vita".

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°14 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

6

 

Gesù disse: "Beati allorché vi odieranno e vi perseguiteranno. Non vi sarà luogo, nel quale voi sarete perseguitati".

Gesù disse: "Beati quelli che sono stati perseguitati nel loro cuore. Essi sono coloro che, in verità, hanno conosciuto il Padre".

Gesù disse: "Beati quelli che sono affamati, giacché il ventre di colui che lo vuole sarà riempito".

Gesù disse: "Se lo esprimete da voi stessi, ciò che avete vi salverà. Se in voi stessi non l' avete, ciò che in voi stessi non avete vi ucciderà".

Gesù disse: "Distruggerò questa casa e nessuno potrà riedificarla".

Un uomo gli disse: "Di ai miei fratelli che dividano i beni di mio padre con me". Egli rispose: "Uomo, chi ha fatto di me un divisore?". E rivolto ai suoi discepoli disse loro: "Sono io, forse, un divisore?".

Gesù disse: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate il Signore affinché mandi operai per la messe".

Egli disse: "Signore, molti sono presso il pozzo, ma nessuno è nel pozzo".

Gesù disse: "Molti sono coloro che stanno alla porta, ma soltanto i solitari entreranno nella camera nuziale"

Gesù disse: "Il Regno del Padre mio è simile a un commerciante che aveva della merce, e trovò una perla. Questo commerciante era saggio: vendette la merce e si comprò la perla. Anche voi cercate il tesoro che non perisce, che è durevole, là ove non può avvicinarsi il tarlo per rodere, ne il verme per distruggere".

Gesù disse: "Io sono la luce che sovrasta tutti loro. Io sono il tutto. Il tutto promanò da me e il tutto giunge fino a me. Spaccate del legno, io sono lì dentro. Alzate la pietra, e lì mi troverete".

Gesù disse: "Perché siete usciti fuori in campagna? Per vedere una canna agitata dal vento? Per vedere un uomo vestito mollemente? Guardate i vostri re e i vostri grandi! Costoro sono vestiti mollemente, e non potranno conoscere la verità".

Una donna disse di tra la folla: "Beato il ventre che ti ha portato e i seni che ti hanno nutrito!". Egli rispose: "Beati coloro che udirono il Logos del Padre e lo custodirono veramente! Giorni verranno nei quali direte: beato il ventre che non ha concepito e i seni che non hanno allattato!".

Gesù disse: "Chi ha conosciuto il mondo, ha trovato il corpo; ma colui che ha trovato il corpo è superiore al mondo.

Gesù disse: "Colui che si è fatto ricco, diventi re; e colui che ha il potere, vi rinunci".

Gesù disse: "Colui che è vicino a me, è vicino al fuoco. Colui che è lontano da me, è lontano dal Regno".

Gesù disse: "Le immagini sono manifestate all' uomo, ma la luce che è in esse è nascosta nell' immagine della luce del Padre. Egli si manifesterà, ma la sua immagine resterà nascosta dalla sua luce.

Gesù disse: "Oggi, allorché vedete un vostro simile, vi rallegrate. Ma quando vedrete le vostre immagini che sono state fatte prima di voi, che ne muoiono ne sono palesi, per quanto sopporterete?"

Gesù disse: "Adamo scaturì da una grande potenza e da una grande opulenza, e tuttavia egli non fu degno di voi. Se infatti, fosse stato degno non avrebbe gustato la morte".

Gesù disse: "Le volpi hanno le loro tane, e gli uccelli hanno i loro nidi, ma il figlio dell' uomo non ha alcun luogo dove poggiare il capo e riposare.

Gesù disse. "Misero è il corpo che dipende da un corpo, e misera è l' anima che dipende da ambedue".

Gesù disse: "Verranno a voi gli angeli e i profeti e vi diranno quanto vi appartiene. Voi date loro ciò che avete nelle mani. Domandate a voi stessi: in che giorno verranno a ricevere ciò che è loro?".

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°13 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

5

 

Gesù disse: "Il Regno del Padre è simile a un uomo che aveva una buona semente. Di notte venne il suo nemico e seminò zizzania sopra alla buona semente. L' uomo non permise loro di sradicare la zizzania. Disse loro: Affinché non andiate a estirpare la zizzania e sradichiate con essa anche il grano. Nel giorno della mietitura, le zizzanie appariranno, saranno estirpate e bruciate".

Gesù disse: "Beato l' uomo che ha sofferto. Egli ha trovato la via".

Gesù disse: "Mentre vivete contemplate il Vivente; affinché non moriate e cerchiate di contemplarlo, e non possiate vederlo".

Gesù disse: "Un samaritano entra nella Giudea portando un agnello". Disse ai suoi discepoli: "Che cosa farà dell' agnello?". Gli risposero: "Intende ucciderlo e mangiarne". Egli disse loro: "Fino a quando è vivo non ne mangerà, bensì dopo averlo ucciso e fattolo cadavere". Gli risposero: "Non potrebbe fare altrimenti". Ed egli: "Voi pure cercate un luogo per il riposo affinché non siate ridotti a un cadavere e mangiati".

Gesù disse: "Due riposeranno su un letto: uno morirà e l' altro vivrà". Salome gli domandò: "Chi sei tu, uomo, che come colui che proviene dall' Uno sei salito sul mio lettuccio e hai mangiato alla mia mensa?". Gesù rispose: "Io sono colui che proviene dall' Indiviso: a me furono date cose del Padre mio". Salome disse: "Io sono tua discepola!". E Gesù a lei: "Perciò io dico: quando uno sarà indiviso sarà ricolmo di luce, ma quando è diviso sarà ricolmo di tenebre".

Gesù disse: "Io comunico i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri. Ciò che fa la tua destra, la tua sinistra non lo deve ignorare".

Gesù disse: "C' era un uomo ricco che aveva molte ricchezze. Disse: mi servirò delle mie ricchezze per seminare, mietere, piantare e riempirò i miei granai di frutta, e non mancherò di nulla. Così pensava un cuor suo, ma in quella notte morì. Chi ha orecchie, intenda".

Gesù disse: "Un uomo aveva degli ospiti. Dopo che ebbe preparato il banchetto, mandò il suo servo a invitare gli ospiti. Andò dal primo e gli disse: il mio signore ti invita. Quello gli rispose: dei commercianti mi devono del denaro. Vengono da me questa sera. Andrò e darò ordini. Mi scuso per il banchetto. Andò dal secondo, e gli disse: il mio signore ti invita. Gli rispose: ho comprato una casa, e sono richiesto per un giorno. Non avrò tempo. Andò dal terzo e gli disse: il mio signore ti invita. Gli rispose: ho comprato una cascina, vado a riceverne i redditi, non potrò venire. Mi scuso. Il servo tornò dal suo padrone e gli disse: quelli che hai invitato la banchetto si scusano. Il signore disse al servo: va per le strade, e conduci al banchetto quanti trovi. Compratori e commercianti non entreranno nei luoghi del Padre mio".

Egli disse: "Un uomo onesto aveva una vigna. La diede a contadini affinché la lavorassero, per ricavarne il frutto tramite loro. Mandò il suo servo ai contadini affinché gli dessero il frutto della vigna. Lo presero, lo colpirono, e poco mancò che lo uccisero. Il servo se ne andò a dirlo al suo signore. Il signore pensò: forse non l' hanno riconosciuto. Mandò un altro servo. I contadini colpirono anche il secondo. Allora il signore mandò il proprio figlio, pensando: forse avranno rispetto di mio figlio. I contadini, visto che era l' erede della vigna, lo presero e l' uccisero. Chi ha orecchie, intenda".

Gesù disse: "Indicami la pietra respinta dagli edificatori! Essa, è la pietra d' angolo".

Gesù disse: "Colui che conosce il tutto, ma è privo della conoscenza di sé stesso, è privo del tutto.

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°12 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

4

 

Gesù disse: "I farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano. Voi, però, siate prudenti come serpenti e semplici come colombe".

Gesù disse: "Una vite fu piantata da altri che non era mio Padre: giacché non si irrobustì, sarà sradicata e perirà".

Gesù disse: "Sarà dato a colui che già ha nella sua mano; e a colui che non ha sarà tolto anche quel poco che ha".

Gesù disse: "Siate transeunti! Da ciò che vi dico non capite chi io sia. Ma siete diventati come gli ebrei. Essi amano l' albero, ma ne odiano il frutto, oppure amano il frutto e odiano l' albero".

Gesù disse: "A colui che bestemmia mio Padre sarà perdonato, e a colui che bestemmia il Figlio sarà perdonato. Ma a colui che bestemmia lo Spirito Santo non sarà perdonato né in terra né in cielo".

Gesù disse "Non colgo l' uva dalle spine, ne raccolgono i fichi dai rovi; giacché essi non danno frutto. Una persona buona trae il bene dal proprio tesoro; una persona cattiva, dal proprio tesoro cattivo, che è in cuor suo, trae il male e dice parole cattive: giacché è dall' abbondanza del suo cuore che produce cose cattive".

Gesù disse: "Da Adamo a Giovanni Battista nessun nato da donna fu più grande di Giovanni Battista, si che davanti a lui debba abbassare gli occhi. Tuttavia vi dissi: tra di voi chiunque sarà piccolo conoscerà il Regno e sarà più grande di Giovanni".

Gesù disse: "Non è possibile che un uomo cavalchi due cavalli e tiri due archi; e non è possibile che un servo serva due padroni: onorerà uno e disprezzerà l' altro. Nessuno beve vino vecchio e desidera poi subito del vino nuovo; né mettono vino nuovo in otri vecchi, per tema che si rompano; né mettono vino vecchio in un otre nuovo, perché tema che lo guasti; non cuciono una pezza vecchia su di un vestito nuovo, per tema che ne risulti uno strappo".

Gesù disse: "Se in questa stessa casa, due fanno pace l' uno con l' altro, diranno a un monte: "Allontanati". E si allontanerà".

Gesù disse: "Beati i solitari e gli eletti, poiché troverete il Regno; voi infatti, da esso venite e a esso nuovamente ritornerete".

Gesù disse:"Se vi domandano: donde venite? Risponderete loro: "Siamo venuti alla luce, dal luogo ove la luce nacque da se stessa; si eresse e si manifestò nella loro immagine. Se vi domandano: chi siete voi? Risponderete: noi siamo suoi figli, noi siamo gli eletti del Padre vivo. Se vi domandano: qua, è il segno di vostro Padre in voi? Risponderete: e il movimento e il riposo".

I suoi discepoli gli domandarono: "In che giorno verrà il riposo dei morti, e in che giorno verrà il mondo nuovo?" egli rispose: "Quel che aspettate è venuto, ma voi non l' avete riconosciuto".

I suoi discepoli gli dissero: "In Israele parlarono ventiquattro profeti, e tutti parlarono in te". Egli rispose loro: "Avete omesso il Vivente che è davanti a voi, e avete parlato dei morti".

I suoi discepoli gli domandarono: "La circoncisione giova oppure no?". Egli rispose loro: "Se giovasse, il loro padre li genererebbe circoncisi dalla madre loro. Ma la vera circoncisione nello Spirito ha trovato piena utilità".

Gesù disse: "Beati i poveri, poiché vostro è il Regno dei cieli".

Gesù disse: "Colui che non odierà suo padre e sua madre, non potrà divenire mio discepolo. Colui che non odierà i suoi fratelli e le sue sorelle, e non porterà la sua croce come me, non sarà degno di me".

Gesù disse: "Colui che ha conosciuto il mondo, ha trovato un cadavere; colui che ha trovato un cadavere è superiore al mondo".

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°11 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

3

 

Gesù disse: " Vi sceglierò uno da mille e due da diecimila; e saranno confermati come una sola persona".

I suoi discepoli dissero: "Istruiscici sul luogo ove tu sei, giacché per noi è necessario che lo cerchiamo". Egli rispose loro: "Chi ha orecchie, intenda. Nell' intimo di un uomo di luce c' è luce e illumina tutto il mondo. Se non illumina, sono tenebre".

Gesù disse: "Ama tuo fratello come l' anima tua. Veglia su di lui come la pupilla del tuo occhio".

Gesù disse: "Vedi la pagliuzza nell' occhio del tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo occhio. Quando dal tuo occhio hai tolto la trave, allora vedrai abbastanza per togliere la pagliuzza dall' occhio di tuo fratello".

Gesù disse: "Se non digiunate verso il mondo, non troverete il Regno. Se non osservate un sabato come un sabato, non vedrete il Padre".

Gesù disse: "Mi son trovato in meno al mondo, e mi manifestai loro nella carne. Li trovai tutti ubriachi; tra essi non ne trovai alcuno assettato. E l' anima mia è tormentata per i figli degli uomini perché in cuor loro sono ciechi e non vedono: vennero nel mondo vuoti e cercano di uscire dal mondo vuoti. Ma ora sono ubriachi. Allorché avranno vomitato il loro vino, allora faranno penitenza".

Gesù disse: "Se la carne pervenne all' esistenza a motivo dello spirito, è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale ricchezza abbia preso dimora in questa povertà".

Gesù disse: "Dove si trovano tre dei, sono tre dei; dove sono due o uno io sono con lui".

Gesù disse: "Un profeta non è accetto al suo paese. Un medico non cura quelli che lo conoscono".

Gesù disse: "Una città costruita su un alto monte e fortificata, non può cadere ne essere nascosta".

Gesù disse: "Ciò che udirai in un orecchio, proclamalo sui vostri tetti nell' altro orecchio. Nessuno infatti, accende una lucerna per metterla sotto il moggio, né la pone in u luogo nascosto, bensì la mette su un candeliere affinché quelli che entrano e quelli che escono vedano la sua luce".

Gesù disse: "Se un cieco guida un cieco, cadono ambedue in una fossa".

Gesù disse: "Non è possibile che uno entri nella casa di una persona forte e la prenda con la forza se prima non le lega le mani. Allora potrà saccheggiare la sua casa".

Gesù disse: "Non siate ansiosi dal mattino alla sera e dalla sera al mattino su come vi vestirete".

I suoi discepoli domandarono: "In che giorno ti manifesterai a noi, e in che giorno ti vedremo?". Gesù rispose: "Quando vi spoglierete senza vergogna, quando deporrete i vostri abiti e li metterete sotto i vostri piedi, come fanno i bambini, e li calpesterete, allora vedrete il Figlio del Vivente senza alcun timore".

Gesù disse: "Molte volte avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avete alcun altro dal quale ascoltarle. Giorni verranno nei quali mi cercherete e non mi troverete".

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°10 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

2

 

Gesù disse: "Se digiunerete vi attribuirete un peccato; se pregherete vi condanneranno; se darete l' elemosina farete del male ai vostri spiriti. Se andrete in qualche paese e viaggerete nelle sue regioni, se accoglieranno, mangiate ciò che vi porranno davanti e guarite quanti tra loro sono infermi. Giacché ciò che entra dalla bocca non vi contaminerà, ma è ciò che esce dalla vostra bocca che vi contaminerà".

Gesù disse: "Quando vedrete colui che non è nato da donna, prostratevi bocconi e adoratelo: egli è il vostro Padre".

Gesù disse: "Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare la pace sul mondo e non sanno che io sono venuto a gettare divisioni, fuoco, spada, guerra. Cinque saranno in una casa: tre contro due e due contro tre, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre. Ed essi se ne staranno soli".

Gesù disse: "Vi darò ciò che occhio non vide, ciò che orecchio non udì, ciò che mano non toccò e ciò che non entrò mai in cuore d' uomo".

I discepoli di Gesù dissero: "Manifestaci quale sarà la nostra fine". Gesù rispose: "Avete scoperto il principio voi, che vi interessate della fine? Infatti nel luogo dove è il principio, là sarà pure la fine. Beato colui che sarà presente nel principio! Costui conoscerà la fine e non gusterà la morte".

Gesù disse: "Beato colui che era prima di divenire. Se diverrete miei discepoli e ascolterete le mie parole, queste saranno al vostro servizio. In paradiso, infatti, avete cinque alberi che non cambiano né d' estate né d' inverno e le loro foglie non cadono: colui che li conosce non gusterà la morte".

I discepoli di Gesù dissero: "Manifestaci a che cosa assomiglia il Regno dei Cieli". Egli rispose loro: "E' simile a un grano di senape, che è il più piccolo di tutti, ma allorché cade su un terreno coltivato produce un grande ramo e diventa rifugio per gli uccelli del cielo".

Maria domandò a Gesù: "A chi assomigliano i tuoi discepoli?". Egli rispose: "Sono simili a bambini che si intrattengono in un campo che non appartiene loro. Allorché verranno i padroni del campo, e diranno: "Lasciateci il nostro campo!". Essi saranno nudi davanti a loro mentre lasciano e restituiscono il campo. Perciò dico: se il padrone di casa sa che verrà il ladro, vigilerà prima che venga, e non permetterà che penetri nella casa del suo regno e asporti i suoi beni. Ma voi vigilate al cospetto del mondo! Cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i ladri non trovino la strada per giungere fino a voi. Giacché il profitto che aspettate, essi lo troveranno. Ci sia tra voi un uomo giudizioso! Allorché il frutto è maturo, egli viene subito recando in mano la sua falce, e lo raccoglie. Chi ha orecchie da intendere, intenda".

Gesù vide dei bimbi che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli: "Questi bambini che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno dei Cieli". Gli domandarono: "Se noi saremo bambini entreremo nel Regno?". Gesù rispose loro: "Allorché di due farete uno, allorché farete la parte interna come l' esterna, la parte esterna come l' interna e la parte superiore come l' inferiore, allorché del maschio e della femmina farete un unico essere sicché non vi sia più ne maschio ne femmina allorché farete occhi in luogo di un occhio, una mano in luogo di una mano, un piede in luogo di un piede e un' immagine in un luogo di un' immagine, allora entrerete nel Regno".

 
 
 

Vangelo di Tommaso

Post n°9 pubblicato il 25 Marzo 2010 da sancta_trinitas

1

 

Questi sono i detti segreti pronunciati da Gesù, il Vivente, e scritti da Didimo Giuda Tommaso

 

Egli disse: Colui che scopre l' interpretazione di queste parole non gusterà la morte.

Gesù disse: Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto.

Gesù disse: se coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno è in Cielo! Allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: E' nel mare! Allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno invece è dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete, allora sarete conosciuti e saprete che voi siete i figli del Padre che vive. Ma se non vi conoscerete, allora dimorerete nella povertà, e sarete la povertà.

Gesù disse: Un vecchio che nei suoi giorni non esiterà a interrogare un bimbo di sette giorni riguardo al luogo della vita, vivrà. Giacché molti primi saranno ultimi, e diverranno uno solo.

Gesù disse: Conosci ciò che ti sta davanti, e si manifesterò ciò che ti è nascosto, giacché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifestato.

L' interrogarono i suoi discepoli e gli dissero: "Vuoi tu che digiuniamo? Come pregheremo e daremo elemosina? E che norma seguiremo riguardo al vitto?" Gesù disse: "Non mentite e non fate ciò che odiate, giacché tutto è manifesto al cospetto del cielo. Non vi è nulla, infatti di nascosto che non venga manifestato e nulla di celato che non venga rivelato".

Gesù disse: beato il leone mangiato da un uomo: diventerà uomo; maledetto l' uomo mangiato da un leone: diverrà leone.

Egli disse: l' uomo è simile a un pescatore saggio che gettò la sua rete in mare, e dal mare la ritirò carica di pesci piccoli. In mezzo a quelli il saggio pescatore scorse un bel pesce grosso; allora gettò via, in mare, tutti i pesci piccoli e scelse senza sforzo il pesce grande. Chi ha orecchie da intendere, intenda"

Gesù disse: "Ecco uscì il seminatore. Si riempì la mano e gettò la semente. Qualcosa cadde sulla via: vennero gli uccelli e la beccarono; altro cadde sulla pietra: non mise radice in terra e non levò la spiga al cielo; altro cadde tra le spine che soffocarono la semente, e il verme se la mangiò; altro cadde sulla terra buona e portò buon frutto su in alto: produsse più del sessanta e del cento per cento.

Gesù disse: Ho gettato fuoco sul mondo, ed ecco, questo lo custodisco fino a che divampi.

Gesù disse: Passerà questo cielo e passerà ciò che è sopra di esso, i morti non sono vivi e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiavate ciò che è morto, voi lo rendevate vivo. Quando sarete nella luce che cosa farete? Nel giorno in cui eravate uno, siete diventati due. Ma allorché siete diventati due che cosa farete?

I discepoli dissero a Gesù: "Sappiamo che te ne andrai da noi, chi tra di noi sarà il più grande?".  Gesù rispose loro: "Dal luogo ove sarete, andrete da Giacomo il Giusto, per il quale sono stati fatti il cielo e la terra.

Gesù disse ai suoi discepoli: "Fatemi un paragone, ditemi a chi rassomiglio". Simon Pietro gli rispose: "Sei simile a un angelo giusto". Matteo gli rispose: "Maestro sei simile a un Saggio filosofo". Tommaso gli rispose: "Maestro, la mia bocca è assolutamente incapace di dire a chi sei simile".

Gesù gli disse: "Io non sono il tuo maestro, giacché hai bevuto e ti sei inebriato alla fonte gorgogliante che io ho misurato". E lo prese in disparte e gli disse tre parole. Allorché Tommaso ritornò dai suoi compagni, e questi gli domandarono: "Che cosa ti ha detto Gesù?". Tommaso rispose: "Se vi dicessi una delle tre parole che egli mi ha detto, voi dareste mano alle pietre per lapidarmi, e dalle pietre uscirebbe fuoco e vi brucerebbe".

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°8 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

8

Così il nome è grande. Chi sarà capace di esprimere un nome per lui, questo grande nome, se non egli soltanto al quale questo nome appartiene, e i figli del suo nome, sui quali riposa il nome del Padre, e che a loro volta riposano sul suo nome?

Dato che il Padre non è generato, egli solo che ha generato un nome per se stesso prima di produrre gli eoni, affinché sul loro capo vi fosse il nome del Padre, come Signore, cioè il nome vero, stabile nel suo comando, nella sua perfetta potenza. Poiché questo nome non fa parte di semplici parole, ne il suo nome consiste in appellazioni, ma è invisibile.

Egli ha dato il suo nome a se stesso, poiché è il solo che vede se stesso; egli soltanto ha il potere di darsi un nome. Poiché colui che non esiste non ha nome. Che nome si può dare a colui che non esiste? Colui, invece, che esiste, esiste con l’ altro suo nome, e conosce se stesso. Darsi un nome è prerogativa del Padre.

Il Figlio è il suo nome. Egli, dunque, non l’ ha celato nel segreto, bensì era il Figlio; e solo a lui egli ha dato il suo nome. Il nome è, perciò, quello del Padre, come il nome del padre è il Figlio. Dove, infatti, può trovare un nome la misericordia all’ infuori del Padre?

Ma certamente qualcuno dirà al suo vicino: Chi mai darà un nome a chi esisteva prima di lui? Quasi che ora i fanciulli non ricevano il nome da coloro che li hanno generati.

Anzitutto è importante che noi riflettiamo su questo: che cos’ è il nome? Questo, infatti, è il vero nome; è il nome che viene dal Padre, il suo nome proprio.

Egli, dunque, non ha ricevuto un nome a prestito, come gli altri, secondo il modo particolare in cui lo riceve ognuno di loro. Al contrario, questo è il nome proprio. Egli non l’ ha dato ad alcun altro. Ma è ineffabile, indicibile, fino al momento in cui egli, colui che è perfetto, lo ha pronunciato da solo. Egli ha il potere di pronunciare il suo nome e di vederlo.

Perciò, quando a lui piacque che il suo nome diventasse il Figlio suo prediletto, diede il nome a colui che promanò dalla profondità; ed egli parlò dei suoi segreti sapendo che il Padre è assolutamente buono.

Per questo egli l’ ha inviato, affinché parlasse del luogo e del suo riposo, dal quale è giunto, e desse gloria al Pleroma, alla grandezza del suo nome e alla dolcezza del Padre. Egli parlerà del luogo da cui ciascuno è venuto e della regione nella quale ha ricevuto il suo essere essenziale; si affretterà a farlo ritornare nuovamente colà, a ritirarlo da questo luogo, luogo nel quale egli si è trovato, provando piacere per l’ altro luogo, nutrendosene e crescendo in esso. Il luogo del suo riposo è il suo Pleroma.

Perciò tutte le emanazioni del Padre sono Pleromi, tutte le sue emanazioni hanno la loro radice in colui che le ha fatte tutte crescere da se stesso e ha assegnato loro i loro destini. Ognuna fu poi manifestata affinché per opera del loro pensiero fossero perfette.

Infatti il luogo al quale rivolgono il pensiero,  quel luogo è la loro radice, che le innalza in tutte le altezze fino al Padre; esse raggiungono allora il suo capo – che è il loro riposo -,  e si trattengono accanto a lui, si da poter affermare di aver partecipato al suo volto baciandolo.

Ma esse non appaiono così, quasi che si siano innalzate da sole, ne sono prive della gloria del Padre, ne lo concepiscono come piccolo, severo, o irascibile, bensì come assolutamente buono, imperturbabile, dolce, conoscitore di tutti i luoghi prima che pervengano all’ esistenza, e senza alcun bisogno di venire istruito.

Questo è il modo di essere di coloro che hanno ricevuto dall’ alto, dalla sconfinata grandezza: sono protesi verso l’ unico, il perfetto, che è là per loro; non discendono nell’ Amenti; sono esenti da gelosia e da sospiri, da morte, si riposano in colui che è in riposo; non hanno tormenti, ne sono impregnati nella ricerca della verità; essi stessi sono la verità; il Padre è in loro, ed essi sono nel Padre, poiché sono perfetti e indivisibili da questo veramente buono: non soffrono alcuna privazione, ma si riposano, rinfrescati nello Spirito.

Presteranno attenzione alla Loro radice. Volgeranno il loro interesse alle cose nelle quali egli troverà la propria radice, e la sua anima non soffrirà danno alcuno.

Questo è il luogo dei beati, questo è il loro luogo.

Quanto agli altri, sappiano, nel loro luogo, che io non sono in grado – dopo essere giunto nel luogo del riposo – di dire altro. Dimorerò là, e in ogni momento mi dedicherò al Padre del tutto e ai veri fratelli, su cui è stato effuso l’ amore del Padre e in mezzo ai quali egli non lascia mancare nulla di sé.

Costoro invero si manifestano in questa vita vera ed eterna, parlano della luce perfetta, e sono ricolmi della semenza del Padre che è nel suo cuore e nel Pleroma. Mentre il suo Spirito gioisce e dà gloria a colui nel quale era, poiché è buono. I suoi figli sono perfetti, sono degni del suo nome, poiché egli è il Padre: questi sono i figli che egli ama.

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°7 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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Il perdono è l’ eccedenza della luce nella deficienza, è il Logos del Pleroma. Il medico si affretta verso il luogo dove si trova il malato, perché tale è la sua volontà. Colui che ha una deficienza non la nasconde, poiché il medico ha ciò di cui egli ha bisogno. Così la deficienza è colmata dal Pleroma – nel quale non vi è alcun bisogno -, che il Padre ha mandato per riempire la deficienza, affinché ora riceva la grazia: quando, infatti, era nella deficienza, non aveva la grazia.

Ove non c’ era la grazia, vi era la deficienza. Allorché ricevette ciò di cui era mancante, egli (il Padre) manifestò che ciò di cui abbisognava era il Pleroma, cioè la scoperta della luce della verità, che lo ha illuminato perché essa è immutabile.

Questo è il motivo per cui essi parlano di Cristo in mezzo a loro, affinché quanti sono angosciati si convertano ed egli li unga con l’ unzione. L’ unzione è la misericordia del Padre, ed egli sarà misericordioso verso di loro. Quelli che egli ha unto sono diventati perfetti.

Sono i vasi pieni, quelli che si ha cura di sigillare. Ma allorché la sigillatura svanisce, si vuota. E il motivo per cui è difettoso consiste nel luogo dal quale fuoriesce l’ unzione. Poiché in quel momento è attratto da un soffio in forza di colui che è con lui.
Ma in chi non ha deficienza non avviene alcuna disigillatura ne alcun svuotamento, bensì il Padre perfetto lo riempie di ciò di cui ha bisogno. Egli è buono.

Egli conosce le sue sementi avendole seminate egli stesso nel suo paradiso. Il suo paradiso è il luogo del suo riposo. È la perfezione grazie al pensiero del Padre; e queste sono le parole della sua meditazione. Ognuna delle sue parole è opera della sua singola volontà nella manifestazione del suo Logos.

Mentre si trovavano nella profondità del suo pensiero, il Logos – che procedette per primo – le ha manifestate, con l’ intelligenza che parla del Logos, nella grazia silenziosa. Egli fu detto “pensiero” perché esse erano in lui prima di venire manifestate.

Avvenne che egli (il Logos) procedesse per primo nel momento in cui piacque alla Volontà di colui che ha voluto.

Nella volontà il Padre si riposa, e si compiace. Nulla avviene senza di lui, nulla accade senza la volontà del Padre. Ma la sua volontà è imperscrutabile. La sua orma è la sua volontà, ma nessuno la può conoscere, ne è possibile scrutarla per comprenderla. Ma quando egli vuole, avviene quanto egli vuole, anche se la vista di ciò non piace loro affatto; davanti a Dio questa è la volontà del Padre.

Egli conosce l’ inizio e la fine di tutti. Quando verrà la loro fine, egli domanderà loro ciò che avranno fatto.
Ora la fine consiste nel conoscere colui che è nascosto. E questi è il Padre dal quale proviene il principio e verso il quale ritorneranno tutti coloro che da lui provengono.

Essi, d’ altronde, furono manifestati per la gloria e per la gioia del suo nome.
Ma il nome del Padre è il Figlio: fu lui che nel principio diede il nome a quegli che promanò da lui: era se stesso; egli lo generò come Figlio. Gli diede il nome che gli apparteneva; egli è colui al quale appartengono tutte le cose che lo circondano, il Padre.

Suo è il nome; suo è il Figlio. E’ possibile vederlo, ma il nome è invisibile, poiché esso soltanto è il mistero dell’ invisibile destinato a giungere alle orecchie che sono totalmente piene di lui. Infatti, il nome del Padre non è pronunciato, ma è manifestato per mezzo del Figlio.

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°6 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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Rinforzate il piede di coloro che vacillano, tendete la mano agli infermi. Nutrite quanti hanno fame, consolate coloro che soffrono, innalzate quanti lo desiderano, innalzate e svegliate coloro che dormono. Voi, infatti, siete la coscienza che attrae. Se la forza agisce così essa diventa ancora più forte.

Curatevi di voi stessi, non curatevi delle cose estranee che avete respinto, che avete abbandonato.

Non rivolgetevi a quanto avete vomitato, per nutrirvene. Non diventate tarme, non diventate vermi: sono cose che avete definitivamente respinto.

Non diventate un luogo del diavolo, poiché l’ avete definitivamente distrutto.

Non rafforzate quei vostri ostacoli vacillanti: sarebbe una restaurazione.

Colui che è senza legge è nulla: danneggia più se sesso che la legge. Compie, infatti, le sue azioni come un senza legge.

Ma colui che è giusto compie le sue opere per gli altri. Voi, dunque, fate la volontà del Padre, poiché derivate da lui.

Il Padre, infatti, è dolce, e nella sua volontà vi sono cose buone. Egli ha preso con conoscenza di ciò che è vostro, affinché in esso voi troviate riposo.

E’ dai frutti che si riconosce ciò che è vostro, giacché i figli del Padre sono il suo profumo, poiché provengono dalla grazia del suo volto. Il Padre ama il proprio profumo e lo manifesta in ogni luogo; se esso si mescola con la materia, egli comunica il suo profumo alla luce e, nel suo silenzio, egli permette che assuma ogni forma e ogni suono.

Non sono le orecchie che aspirano il profumo, ma è lo Spirito che ha il senso dell’ olfatto e l’ attira a sé e l’ immerge nel profumo del Padre; lo prende e lo riconduce al luogo dal quale era venuto, lo riconduce nel profumo originale, il profumo comunicato che era diventato freddo in una creatura psichica come l’ acqua fredda, che cade in una terra instabile, e coloro che la vedono, pensano: “E’ terra, e presto nuovamente si dissolverà”. Ma se spira un soffio, essa si riscalda.

I profumi freddi derivano dalla separazione. Venne perciò la fede a distruggere la separazione e a condurre il caldo Pleroma dell’ amore, affinché il freddo non ritorni più, e regni l’ unità del pensiero perfetto.

Questo è il Logos del Vangelo, della scoperta del Pleroma, per coloro che attendono la salvezza che viene dall’ alto. Desta è la loro speranza e verso di essa sono tesi coloro la cui immagine è luce, in cui non vi è ombra alcuna se in quel momento giunge il Pleroma.

La deficienza della materia non proviene dall’ infinità del Padre, che giunge nel momento della deficienza, sebbene nessuno fosse in grado di affermare che l’ incorruttibile sarebbe venuto in questo modo. E piuttosto la profondità del Padre che si moltiplica; e in lui non vi era il pensiero dell’ errore.

E’ un mistero di caduta, è un mistero che cessa di ergersi, grazie alla scoperta di chi è venuto da colui che vuole fare ritornare. Questo ritorno è detto conversione.

Per tale motivo l’ incorruttibilità ha soffiato: ha inseguito colui che aveva peccato affinché trovasse il riposo.

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°5 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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E quanto accade a coloro che hanno eliminato l’ ignoranza come un sogno, che per essi non conta più nulla; eppur le sue opere contano più; le considerano vuote, perciò le abbandonano come un sogno notturno; e stimano la gnosi del Padre come la luce.

Si comportarono così tutti coloro che erano addormentati, allorché erano ignoranti; così si levarono, allorché si svegliarono.

Felice colui che è ritornato in sé, e si è risvegliato. Felice colui che ha aperto gli occhi ai ciechi. Lo Spirito si affrettò a rialzarlo, allorché tese la sua mano a colui che giaceva a terra, gli consolidò i piedi, poiché non era ancora risorto. Diede loro i mezzi per conoscere la gnosi del Padre e la rivelazione del Figlio. Quando lo videro e l’ udirono, concesse loro di gustarlo, di sentirne il profumo e di toccare il Figlio prediletto, dopo che era apparso portando loro il Vangelo del Padre incomprensibile.

Soffiò su di loro ciò che si trova nel pensiero, compiendo la sua volontà. Molti furono illuminati, si volsero a lui.

Ma gli ilici gli erano estranei, non vedevano la sua immagine e non lo avevano riconosciuto; poiché era venuto in una forma di carne, non c’ era ostacolo sul suo cammino essendogli propria sia l’ incorruttibilità sia l’ essere irresistibile.

Annunziò cose nuove, parlò di quanto è nel cuore del Padre, proferì il Logos perfetto. La luce parlò per sua bocca, la sua voce generò la vita. Diede loro il pensiero, la ragione, la misericordia, la salvezza, lo spirito di forza che deriva dall’ infinità del Padre e dalla dolcezza.

Pose termine ai castighi e ai supplizi, giacché erano questi che distoglievano dal suo volto quanti, invece, avevano bisogno della sua misericordia, trovandosi nell’ errore e tra i lacci: li distrusse con forza, e li confuse per mezzo della gnosi.

Egli divenne via per quanti si smarrivano, gnosi per quanti erano ignoranti, scoperta per quanti cercavano, stabilità per quanti barcollavano, biancore per quanti erano macchiati.

Egli è il pastore che ha lasciato le novantanove pecore che non si erano smarrite, ed è andato alla ricerca di quella smarrita; trovatala, se ne rallegrò, novantanove, infatti, è un numero che si trova sulla mano sinistra, che ne è padrona. Ma allorché è trovato l’ uno, tutto il numero passa alla mano destra.

Così accade a colui che manca dell’ uno; e cioè tutta la mano destra attrae ciò di cui è manchevole, lo prende dalla mano sinistra, lo fa passare alla destra, e così diventa il numero cento. Questo è il segno di quanto è nella loro voce, cioè il Padre. Per la pecora ritrovata, caduta in un pozzo, egli lavorò anche di sabato, e le diede la vita.

Trasse questa pecora dal pozzo affinché i vostri cuori sappiano qual è il sabato nel quale bisogna che la salvezza non resti inoperante; affinché voi parliate del giorno che viene dall’ alto ed è senza notte, e della luce che non tramonta, perché è perfetta.

Dite, dunque, di cuore che questo giorno perfetto siete voi, che in voi abita la luce inestinguibile. Parlate della verità con coloro che la cercano, della gnosi con coloro che – nel loro errore – hanno peccato. Voi siete i figli della gnosi e del cuore!

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°4 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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Come le persone abbandonano un luogo distruggono i vasi non buoni che vi si trovano e il padrone dell’ abitazione non si offende, anzi, se ne rallegra perché al posto dei vasi cattivi ve ne sono di pieni e di perfetti.

Questo infatti è il giudizio che è venuto dall’ alto e ha giudicato ognuno, la spada sguainata a due tagli che taglia da ambo le parti: quando apparve il Logos, che è nel cuore di quanti lo proferiscono – non fu soltanto un suono, ma ha assunto un corpo - , tra i vasi si produsse un grande trambusto poiché gli uni erano vuoti e gli altri pieni, gli uni erano dritti e gli altri rovesciati, gli uni erano pure e gli altri spezzati.

Tutti gli spazi sobbalzarono e furono sconvolti: in essi non v’ era stabilità alcuna, né avevano un ordine. L’ errore fu preso dall’ angoscia, non sapendo che cosa fare; si afflisse, si lamentò, si stupì, poiché non sapeva nulla. Allorché gli si avvicina la gnosi – che è la rovina sua e di tutte le sue emanazioni -, l’ errore è vuoto, non ha più nulla in se stesso.

Apparve la verità, e tutte le sue emanazioni la riconobbero. Nella verità salutarono il Padre con una forza perfetta che le ricongiunge al Padre: ognuno, infatti, ama la verità poiché la verità è la bocca del Padre; la sua lingua è lo Spirito Santo. Colui che si unisce alla verità è congiunto alla bocca del Padre, allorché dalla sua lingua riceverà lo Spirito Santo: egli è la manifestazione del Padre e la rivelazione di questi ai suoi eoni. Egli ha rivelato quanto di lui era segreto. Egli lo ha spiegato. Chi è mai, infatti, colui che esiste, se non il Padre?

Tutti gli spazi sono sue emanazioni. Essi conobbero  che procedevano da lui come i figli da un uomo perfetto. Essi sapevano che non avevano ancora ricevuto la forma, ne avevano ancora ricevuto il nome che il Padre crea per ognuno: allora ricevono da lui una forma della sua conoscenza. Poiché, pur essendo in lui, essi non lo conoscono; ma il Padre, il quale è perfetto, conosce gli spazi che sono in lui. Se egli vuole manifesta chi vuole, dandogli una forma e un nome; da loro un nome, e fa si che pervengano all’ esistenza.

Quanti non sono ancora pervenuti all’ esistenza ignorano colui che li ha fatti. Io, dunque, non affermo che quanti non sono ancora pervenuti all’ esistenza sono un nulla: essi sono in lui. Quando egli vorrà e se vorrà, in un momento futuro essi perverranno all’ esistenza.

Prima che appaiano tutte le cose, egli conosce ciò che produrrà; al contrario, il frutto che non è ancora apparso non sa nulla e non fa nulla. Così ogni spazio, che è nel Padre, proviene da colui che è, ma egli lo ha posto in essere partendo dal non essere. Poiché ciò che non ha radice non ha frutto; ma dice a se stesso: “ho avuto l’ esistenza per essere nuovamente distrutto”. Sarà distrutto.

Perciò quanto non è mai esistito non avrà mai esistenza.

Che cosa vuole dunque che egli pensi di se stesso?
Questo: “Sono con le ombre e i fantasmi della notte”. Quando risplende la luce, comprende che la paura, da cui è preso, è nulla. Erano talmente ignoranti del Padre che non lo vedevano. E ciò infondeva paura, confusione, instabilità, indecisione, dissensione; molte erano le illusioni che li agitavano; molte le vuote stoltezze; proprio come se fossero immersi nel sonno e pervasi da sogni inquietanti; o come se fuggissero da qualche pane o ritornassero stremati dopo aver inseguito questo o quello; come se colpissero qualcuno o ricevessero dei colpi, cadessero dall’ alto o volassero nell’ aria pur senza avere ali; altre volte è come se qualcuno li volesse uccidere, sebbene nessuno li insegua, o come se uccidessero i vicini, poiché sono sporchi del loro sangue; fino al momenti in cui coloro che sono passati attraverso tutto ciò si svegliano: non vedono nulla, quanti erano in tutta questa confusione, poiché tutto ciò era nulla.

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°3 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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E' una grande meraviglia che essi fossero nel Padre, senza conoscerlo, e che fossero capaci di uscire da soli, dato che erano incapaci di comprendere e di conoscere colui nel quale si trovavano. Poiché non così era uscita da lui la sua volontà. Egli si manifestò come conoscenza che convince tutte le emanazioni. Questa è la gnosi del libro vivente che egli ha manifestato agli coni, alla fine, come lettera senza che egli stesso si manifestasse. Poiché non sono vocali ne consonanti che uno può leggere, e pensare a cose vuote, bensì sono lettere della verità, che pronuncia solo chi le conosce. Ogni lettera è verità perfetta come un libro perfetto, poiché sono lettere scritte dall' unità; le scrisse il Padre, affinchè per mezzo delle sue lettere gli coni conoscano il Padre.

Mentre la sua sapienza medita il Logos
e la sua dottrina lo esprime,
la sua gnosi si manifestò.
La sua indulgenza è su di lui come una corona.
La sua gioia è unita a lui.
La sua gloria lo ha esaltato.
La sua immagine lo ha manifestato.
Il suo riposo l' ha accolto in sé stesso.
Il suo amore si è incarnato in lui.
La sua fedeltà lo ha circondato.
Così il Logos del Padre camminò tra il tutto, essendo il frutto del suo cuore e l' espressione della presenza della sua volontà.

Egli, tuttavia, sosteneva il tutto; egli vi compie una scelta, e prende la forma del tutto. Egli lo purifica e lo fa ritornare al Padre, alla Madre, il Gesù di infinita dolcezza.

Il Padre scopre il suo petto: il suo petto è lo Spirito Santo; manifesta quanto in lui è nascosto: ciò che in lui è nascosto è il Figlio suo, affinché, per opera della misericordia del Padre, gli eoni possano conoscerlo e non più penare alla ricerca del Padre: così si riposano in lui, sapendo che egli è il riposo.

Colmata la mancanza, distrusse l' esterna apparenza. La sua esterna apparenza è il mondo, al quale egli era asservito. Infatti, il luogo dove si trovano invidia e discordia è la deficienza; mentre il luogo dove si trova l' unità è la perfezione.

La deficienza venne perché essi non conoscevano il Padre, ma dal momento in cui conoscono il Padre la deficienza non esisterà più.

Come l' ignoranza di una persona si dissolve da sola, nel momento in cui ella conosce. Come si dissolve l' oscurità nel momento in cui splende la luce, così la deficienza dispare nella perfezione. Da questo momento non appare più l' apparenza esterna: si dissolverà fondendosi nell' unità, mentre le loro opere si disperderanno. In quel momento l' unità porterà alla perfezione gli spazi.

Nell' unità ognuno ritroverà sé stesso. Nell' unità, per meno della conoscenza, egli purificherà se stesso dalla molteplicità; come una fiamma, divorerà in se stesso la materia: l' oscurità per meno della luce, la morte per meno della vita.

Se questo, dunque, avvenne a ognuno di noi, è anzitutto necessario che rifletta a che l' abitazione sia santa e tranquilla per l' unità.

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°2 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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Entrò in una scuola e, da maestro, pronunciò la Parola. Si recarono da lui i sapienti, quanti si credevano tali, mettendolo alla prova; ma egli li confondeva, dimostrando loro che erano vuoti. L' odiarono perché, in verità, non erano sapienti.

Dopo tutti costoro si recarono da lui anche i fanciulli, ai quali appartiene la conoscenza del Padre: poiché furono irrobustiti, impararono a conoscere gli aspetti del volto del Padre. Conobbero, e furono conosciuti. Furono glorificati, e glorificarono. Nel loro cuore si manifestò il libro vivo dei viventi, scritto nel pensiero e nell' intelligenza del Padre, che nella sua incomprensibilità era anteriore alla fondazione del tutto, nessuno poteva impadronirsi di questo libro, poiché era riservato a colui che lo afferrerà, a colui che sarà immolato. Nessuno di coloro che cedettero alla salvezza poté essere manifestato fino a che quel libro non fece la sua apparizione. Perciò il misericordioso e fedele Gesù accettò con pazienza di sopportare le sofferenze, fino a quando prese quel libro, sapendo che la sua morte è vita per molti.

Come in un testamento, che non è ancora stato aperto, è nascosta la fortuna del capofamiglia morto, così il tutto rimaneva nascosto fintanto che il Padre, l' essere che esiste già da sé e dal quale provengono tutti gli spazi, era invisibile. Perciò apparve Gesù: si rivestì di quel libro, fu inchiodato a un legno, rese pubblica sulla croce la disposizione del Padre.

Oh grande insegnamento! Si umiliò fino alla morte, colui che era rivestito di vita eterna! Spogliatosi dei cenci corruttibili, si rivestì di immortalità, della quale nessuno lo può privare. Penetrato nelle vuote regioni delle paure, passò attraverso gli ignudi a causa dell' oblio - e divenne gnosi e perfezione - annunziando quanto è nel cuore del Padre affinché la sua parola ammaestrasse coloro che avrebbero accolto il suo insegnamento.

Coloro che accolgono il suo insegnamento, cioè i viventi, gli iscritti nel libro dei viventi, ricevono la dottrina su se stessi, la ricevono dal Padre tornando nuovamente verso di lui. Siccome la perfezione del tutto è nel Padre, è necessario che il tutto risalga verso di lui. Allora colui che conosce prende ciò che è suo e l' attrae a sé.

Colui, infatti, che non conosce è nel bisogno; e ciò di cui ha bisogno è grande, giacché ha bisogno di ciò che lo rende perfetto. Siccome la perfezione del tutto si trova nel Padre, è necessario che il tutto risalga verso di lui, e che ognuno prenda ciò che è suo; costoro egli li ha già iscritti e li ha preparati per dare a quanti sono proceduti a lui.

Costoro, il cui nome egli aveva già conosciuto, furono chiamati alla fine, sicché colui che conosce è quegli il cui nome fu pronunciato dal Padre. Colui il cui nome non è stato pronunciato è ignorante. E, infatti, come può udire uno il cui nome non è stato pronunciato? Poiché colui che è ignorante fino alla Fine è opera dell' oblio e con esso sarà distrutto. Se così non fosse, perché questi miserabili non hanno un nome, non hanno una voce?

Sicché colui che conosce è dall' alto. Se viene chiamato, ascolta, risponde, si volge verso colui che lo chiama, risale verso di lui. Conosce come viene chiamato, siccome conosce, compie la volontà di colui che lo chiama, vuole essergli gradito, accoglie il riposo. Il nome dell' Uno diventa il suo nome. Colui che conoscerà in questo modo sa donde venne e dove va; conosce come uno che, ubriacatosi, si riscuote dall' ebbrezza: ritornato in sé, ha ristabilito ciò che è suo.

Egli ha distolto molti dall' errore, li ha preceduti fino ai luoghi dai quali si erano allontanati quando caddero in errore a motivo della profondità di colui che avvolge ogni spazio e non è avvolto da alcuno.

 

 
 
 

Il vangelo delle verità

Post n°1 pubblicato il 12 Marzo 2010 da sancta_trinitas

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                Il vangelo di verità è gioia per coloro che dal Padre delle verità hanno ricevuto la grazia di conoscerlo attraverso la potenza del Logos venuto dal Pleroma: egli è nel pensiero e nella mente del Padre, egli è chiamato "Salvatore" essendo questo il nome dell' opera che ha da portare a compimento per la salvezza di coloro che non conoscevano il Padre. Il nome del Vangelo è, infatti, un proclama di speranza, è una scoperta per coloro che lo cercano. Tutti, infatti, erano alla ricerca di colui dal quale erano usciti, e i tutti erano in lui, l' inafferrabile l' incomprensibile, colui che è al di sopra di qualsiasi pensiero.

L' ignoranza del Padre fu sorgente di angoscia e di paura. L' angoscia si è condensata come una caligine, sicché nessuno ha potuto vedere. Perciò l' errore si è affermato: ignorando la verità, ha elaborato la sua materia nel vuoto. Si industriò a formare una creatura sforzandosi di ancorare nella bellezza l' equivalente della verità.

Ma ciò non era una umiliazione per lui, l' inafferrabile l' incomprensibile: questa angoscia, questo oblio, e quest' opera menzognera erano un nulla, mentre la verità è stabile, inalterabile, inamovibile, è impercettibilmente bella. Perciò disprezzate l' errore. Non avendo radice, era in una caligine rispetto al Padre, apprestandosi a predispone opere, oblii e paure per attrarre - per loro tramite - coloro che si trovano nel luogo di mezzo, e farli prigionieri.

L' oblio, derivante dall' errore, non era manifesto. Non è entrato nell' esistenza per mezzo del Padre. L' oblio non esisteva presso il Padre, anche se pervenne all' esistenza per causa di lui; quanto esiste in lui è la conoscenza, che fu manifestata affinché si estinguesse l' oblio e il Padre fosse conosciuto. L' oblio, infatti, pervenne all' esistenza perché non conoscevano il Padre: dal momento, dunque, in cui conoscono il Padre, l' oblio non sarà più. Questo è il vangelo di colui che essi cercano: è stato manifestato ai perfetti grazie alla misericordia del Padre.

Mistero nascosto, Gesù Cristo, per mezzo del quale ha illuminato coloro che, a motivo dell' oblio, si trovavano nell' oscurità: li ha illuminati, ha indicato loro la via. E questa via è la verità che ha insegnato loro. Per questo motivo, l' errore si adirà contro di lui, lo perseguitò, lo maltrattò, lo annichilì. Fu inchiodato ad un legno, divenne frutto della conoscenza del Padre; ma per coloro che ne hanno mangiato non divenne causa di perdizione. Al contrario, per coloro che ne mangiano, divenne causa di gioia, a motivo della scoperta. Egli, infatti, li trovò in se stesso, ed essi trovarono lui in se stesi: lui che è l' inafferrabile l' incomprensibile, il Padre perfetto, colui che ha fatto il tutto, nel quale si trova il tutto, e del quale il tutto ha bisogno.

Egli, infatti, trattenne in se stesso la loro perfezione: non l' aveva data al tutto. Non perché il Padre sia geloso: quale gelosia vi può essere in lui verso le sue membra? Poiché se in tal modo questo eone avesse trattenuto per se la loro perfezione, essi non avrebbero potuto salire verso il Padre, che trattiene in se stesso la loro perfezione: egli invece la concede loro affinché ritornino a lui e lo conoscano con una conoscenza unica nella perfezione. Egli è colui che ha fatto il tutto, colui nel quale era il tutto, e del quale tutto ha bisogno. Siccome uno che è ignorato da molti desidera essere conosciuto e, quindi, amato - di che cosa, infatti, ha bisogno il tutto, se non della conoscenza del Padre? -, così egli venne, guida serena e tranquilla.

 
 
 
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