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C'est l’heure exquise

Post n°37 pubblicato il 12 Giugno 2009 da aris67
 

Accogliamo ora l'invito di Paul Verlaine.

La lune blanche

Luit dans les bois;

De chaque branche

Part une voix

Sous la ramée…

 

O bien-aimée.

 

L’étang reflète,

Profond miroir,

La silhouette

Du saule noir

Où le vent pleure…

 

Rêvons, c’est l’heure.

 

Un vaste et tendre

Apaisement

Semble descendre

Du firmament

Que l’astre irise…

 

C’est l’heure exquise.

 (Da: La Bonne chanson, P. Verlaine)

  

Segue una breve presentazione

 Un delicato testo formato da tre frasi: tre momenti musicali in cui il poeta esprime una sorta di carpe diem (O bien-aimée-Rêvons c’est l’heure- C’est l’heure exquise), invitandoci al sogno, alla felicità, che sembra venire dal cielo (firmament), dalla luna che si irradia come l’arcobaleno (astre irise).

Un invito alla felicità, seppur illusoria.

 Prime due frasi

Un paesaggio notturno dominato dalla luna  bianca che riluce in cielo;

un bosco animato da uccelli che cinguettano;

uno stagno che riflette, come uno specchio, un salice “nero” il cui pianto si fa voce del “vento”;

 

Note di tenerezza e di tristezza dettate dal pianto del vento e dal colore nero del salice.. nella notte.

 La voce degli uccelli negli alberi del bosco completa la prima frase, mentre la voce del vento nel salice chiude la seconda frase.

 Due registri visivi e uditivi, che dipingono alla perfezione questo notturno paesaggio, tranquillo e fresco, dove la luna è protagonista.

 Terza frase

Cambio di registro nella terza frase.

Il poeta percepisce questo squisito momento illusorio (sembra). 

 Un vasto e tenero appagamento sembra scendere dal cielo.

Invito a cogliere “L’heure exquise!” in un’atmosfera ricca di musicalità e sfumature di colori.

 Buona lettura!

 
Rispondi al commento:
aris67
aris67 il 18/06/09 alle 10:38 via WEB
Non esagerare. Grazie comunque. Mary
 
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