Sapore di scuola

E' vero tutto questo. Le donne che usano il proprio corpo, per far carriera, danneggiano le altre, e bisogna combatterle. Si dovrebbe far loro capire che la mentalità non cambierà mai, se la donna sta a quel gioco, del tutto maschile. Se tutte dicessero di no, perseguendo altre strade,certo molto più faticose, qualche chance di cambiamento ci sarebbe. Ma fra il burqa, simbolo di una cultura che colloca la donna in una situazione di inferiorità e di sudditanza, e le donne che possono decidere cosa fare del proprio corpo, preferisco queste ultime, anche se non le stimo e non vanno giustificate. Le prime devono ancora iniziare un cammino verso la libertà, verso un'autonomia personale e così via dicendo. Le seconde lo stanno facendo, magari per merito di altre e inconsapevolmente, senza capirne bene le implicazioni culturali. Lo stanno facendo male, è vero, ma lo stanno facendo. Diciamo che sono a metà. Occorre naturalmente andare oltre, superando quegli schemi o comportamenti; ma di sicuro non bisogna tornare indietro (al burqa). Con questo non voglio difenderle; è bene criticarle aspramente come fa M. Fini. Ma dire che preferisce il burqa, questo no! Anche perché non sta all'uomo decidere cosa preferire. Se poi il burqa lo affascina tanto lo porti pure lui! Nessuno scandalo, con i tempi che corrono! Ciao