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Auto biografia del papero ( parte settima )

Post n°779 pubblicato il 28 Febbraio 2012 da paperino61to

Alla domenica pomeriggio con i nonni materni non si scappava dalla proiezione dei film al cinema parrocchiale. Con200  lire si prendevano  anche le caramelle oltre che pagare l’ingresso : le proiezioni erano di ben due film.

Si andava dai mitici western anche italiani ai gladiatori, greci, romani, comici con Franco e Ciccio, Macario , Totò ecc, Dracula e altri mostri, fantascienza anni 50’/60’.

Una peculiarità di mia nonna era quella di portarsi dietro il famoso “ panino “ in caso mi venisse fame, era insomma la buona merenda di una volta. Immancabilmente verso le 16 tirava fuori dalla sua borsetta il panino e vai gnam gnam..nel silenzio della sala o nel pieno di una sparatoria.

Per fortuna nessuno si è mai accorto di questo. Finite le proiezioni dei due film la maggior parte della gente usciva, invece noi no. Il nonno decideva di rivedere il primo tempo del primo film, quindi solo verso le 19 circa si usciva. In sintesi si entrava con la luce e si usciva con il buio.

Ho vissuto anni con i nonni materni, solo con l’avvento della  prima media io con i miei genitori siamo tornati  sotto lo stesso tetto , anche se  all’uscita di scuola e per pranzo andavo dai nonni e stavo li a fare i compiti, perchè mia madre faceva i turni e  mio padre fino alle 17 non arrivava a casa.

Rimpiango quei tempi, i nonni non avevano ancora i termosifoni, pur abitando in una casa a tre piani, anche qui era all’ultimo senza ascensore. Pensate che mia nonna morta a 94 anni fino all’ultimo si faceva le scale senza che le mancasse  un briciolo di fiato.

Non le mancava manco quando parlava per la verità. Pensate che a 80 anni circa si è rotta il femore  un ‘auto l’ha sfiorata solamente ( per fortuna)  mio padre l’accompagnava nelle sue passeggiate, arrivava sconvolto senza fiato, mia nonna le telefonava dopo un po’ e le diceva : “ Gianni se domani ti senti allunghiamo il tragitto, va bene? “, evito di descrivervi la faccia di mio padre quando metteva giù il telefono.

Avevano una stufa di legno o carbone a seconda di quello che decidevano di mettere. Io li aiutavo andando in cantina a prendere il “ carburante “ con tanto di secchio, il quale per fare vedere che ero un Hulk in miniatura pesava assai più di me.

Alla sera su ordine dei genitori a nanna dopo Carosello, infatti solo ora comprando il cofanetto della Freccia Nera sono riuscito a vedere come finiva. Con calma si vede sempre tutto o quasi.

Avevo una nonna adorabile, una volta l’ho coinvolta ad andare a vedere un film con  Elvis Presley e questo cinema si trovava dalla parte opposta della città.

Mio nonno era più burbero anche se aveva un gran cuore. Con lui ogni settimana andavamo in una fattoria a prendere il latte . Poi  si faceva a casa il burro.

La fattoria era al capolinea di un tram il numero 9 o 15 se non erro. Rimaneva in via Venaria ( sempre per chi è di Torino o conosce la zona).Io andavo entusiasta di potere vedere le vacche, pecore, tori, galline. Insomma invidiavo la vita di quei contadini, chissà se c’è ancora quella fattoria ? Dubito tanto visto che ora mai si costruiscono solo palazzine e  supermercati.

Anche quando ho iniziato a lavorare , a fine giornata passavo dalla nonna che era intanto era rimasta vedova nel 1978. Era un appuntamento fisso anche se quando iniziava a lamentarsi della figlia ( mia madre ) , non era il massimo pur sapendo che non aveva tutti i torti.

Era convinta che i personaggi dello schermo televisivo la vedessero e lei gentilmente al Buongiorno di turno rispondeva con garbo e poi fiera esclamava : “ come è gentile questo Mike  o Corrado, mi vuole bene “.

A volte ritorno  indietro con la mente a qui giorni, quando in casa loro giocavo al piccolo Billy the kid o ai super eroi,  a quando per un brutto voto mi hanno nascosto per dei mesi la lettura settimanale di Capita Miki. Infanzia che non torna più, però i ricordi restano e allora perché non immaginare ancora una volta, io e loro , dentro la sala parrocchiale con tanto di panino ?.

 
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