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Autobiografia del papero ( 48 parte)

Post n°1275 pubblicato il 14 Marzo 2013 da paperino61to

 

Ammetto  che tra me e i treni non vi è molto feeling ,c’è una sorta di antipatia totale.

Vi racconto alcuni episodi e che fanno parte della mia biografia , realmente accaduti.

            

Quando i paperini erano piccoli nel periodo estivo  affittavamo un alloggio a Borghetto S.Spirito e i bambini  andavano con la nonna , la mamma quando riusciva ( quasi sempre anche grazie al lavoro part time che allora svolgeva ) si prendeva dei giorni di ferie e si accodava anche lei.

Io giustamente lavoravo e nel fine settimana andavo a trovarli, capitava ogni tanto ( io lo chiamavo miracolo) che in Fiat mi concedessero qualche giorno di permesso e allora pure io allungavo la permanenza al mare.

                  

Mi recavo  alla stazione di Porta Nuova, un paio di giorni prima della partenza e  guardavo gli orari, già quello era un problema , perché è capitato un paio di volte ho preso nota per bene, orario di partenza, arrivo,ecc.. e alla fine che il treno non c’èra.

          

 Perbacco , andavo a rivedere il tabellone e scoprivo che  avevo segnato l’orario del treno che era quello festivo, al venerdì e al sabato sono giorni feriali.

 

                          

Non è esattamente il massimo passare un paio di ore in una stazione, ora ammetto che Porta Nuova è molto cambiata con tanti negozi c’è anche una bella libreria  ,ma a qui tempi no, io sto parlando  dei primi anni 90’, la stazione era molto diversa, ma tanto diversa.

Un altro  episodio che mi è successo , fu  quando uscito dal lavoro con il primo turno, arrivai a casa, feci una doccia veloce, riempì lo zaino con alcune cose, chitarra a tracolla e via verso la stazione.

Arrivai trafelato, perché già allora i bus a Torino facevano pena , non erano mai in orario.

 

             

Giunsi alla stazione di  corsa e andai di gran passo verso  il binario, salì sopra il treno  ed entrai   nello scompartimento, e finalmente mi sedetti , stanco morto ma felice perché a breve avrei  la famiglia , poi lentamente scivolai nel sonno.

 

                    

Circa un’ora dopo mi svegliai , nel frattempo erano arrivate altre persone , tra cui una bambina e la sua mamma. Questa piccina domandò alla mamma : “ Manca ancora tanto per arrivare a Genova ? “.

Genova ????? Che c…va a fare questo treno a Genova ? Avrò capito male ,anzi la bambina si è sbagliata di sicuro,questo treno va a Ventimiglia. Deve andare a Ventimiglia.

La bambina ripete la domanda e ovviamente la mamma risponde : “ Devi avere pazienza , Genova è ancora lontana “.

              

 

Arghhhh, help, aiuto !! Mi informai dalla suddetta signora, era vero , il treno andava a Genova, avevo sbagliato binario e di conseguenza treno.  Per farla breve arrivato a Genova aspettai un’ora abbandonate perché arrivasse un treno da Firenze che andava a Ventimiglia, con fermata alla stazione di Loano ( solo i locali si fermavano alla stazione di Borghetto e neanche tutti ).

Quando arrivai all’alloggio con oltre tre ore e mezzo di ritardo , candidamente suocera e moglie dissero : “ Non ti aspettavo , credevamo  venissi domani ( sabato ) “. Che bello sentirsi dire una cosa del genere  dopo avere avuto il lato b a forma di sedile.

Altro episodio  è legato al ritorno  a casa, se facevo il secondo turno partivo al lunedì mattina presto ,altrimenti alla domenica verso le 17 per arrivare dopo 4 ore di viaggio allucinante per arrivare a Torino.

                


Come sempre i treni per il ritorno arrivavano già alla stazione di Loano strapieni, le carrozze erano poche quindi facile immaginare la scena che si presentava ai miei occhi.

Ci fu  l’assalto al treno come se fossimo degli indiani  e una volta saliti si andava alla ricerca di un posto a sedere.

                   

Vidi uno scompartimento vuoto, trovai  strano, ma lì per lì non ci pensai affatto , credevo  che la mia buona stella mi era  venuta incontro. Presi  posto comodamente.

Dopo di me entrarono un  paio di ragazzi entrano anche loro. A luglio il  caldo è tremendo e decidiamo di aprire  il finestrino. Sorpresa , non si apre ! Bene, ci siamo detti , pazienza dai.

                     

Altra Sorpresa offerta dalle Ferrovie italiane : Riscaldamento Acceso E che ovviamente non si spegneva,  solo allora abbiamo capito perché lo scompartimento era vuoto. Quindi potete immaginare in quale  stato siamo scesi alla stazione di Torino.

Ecco , come vedete  è meglio che mi tenga alla larga dai treni , non si sa mai cosa possa  succedere se dovessi prenderne uno.

 

 
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