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La Storia del rock'roll : Roy Orbinson

Post n°1280 pubblicato il 18 Marzo 2013 da paperino61to

 

 

          

Roy Kelton Orbison (Vernon, 23 aprile 1936  Nashville, 6 dicembre 1988)

Nato da una famiglia di estrazione operaia (il padre Lee "Orbie" Orbison per trovare lavoro si spostò con la famiglia durante gli anni quaranta dapprima a Fort Worth nel Texas e successivamente nel Nuovo Messico), il giovane Orbison dimostrò presto interesse per la musica fondando una band all'età di tredici anni, i "Wink Westerners".

Il suo primo successo commerciale arrivò nel giugno del 1956 con Ooby Dooby, scritta dai compagni di college e registrata negli studi del produttore Norman Petty a Clovis, nel Nuovo Messico.

Il periodo di maggiore successo della sua carrierà durò fino a circa metà degli anni sessanta, durante il quale, oltre a scrivere ed interpretare i suoi maggiori successi (Only the Lonely, In Dreams, Oh Pretty Woman), collaborò con grandi interpreti dell'epoca, partecipando a varie tournée con i Beach Boys negli Stati Uniti nel 1964, con i Rolling Stones in Australia nel 1965 e coi Beatles in Europa nel 1963, dove strinse rapporti di amicizia soprattutto con John Lennon e George Harrison (quest'ultimo formerà negli anni ottanta il gruppo dei Traveling Wilburys insieme, tra gli altri, proprio a Roy Orbison).

 

La vita privata di Orbison fu segnata da tragedie durissime. Sua moglie Claudette, risposata nell'aprile del 1966 dopo il divorzio del novembre 1964, perse la vita in un incidente motociclistico in Texas circa due mesi dopo quel secondo matrimonio. Nel 1968, mentre il cantante era in Inghilterra per una serie di concerti, la sua casa di Nashville prese fuoco e tra le fiamme morirono due dei suoi tre figli. Queste due atroci disgrazie lo segnarono per tutta la sua esistenza.

In seguito al mutamento dei gusti musicali negli Stati Uniti dovuti alle novità stilistiche dei tardi anni sessanta, lo stile triste e melodico di Orbison, con sonorità country, lo fece uscire dalle top ten del suo Paese, mentre continuò ad essere apprezzato all'estero, in particolare in Europa.
La carriera di Orbison negli anni settanta passò attraverso le esibizioni a Las Vegas, come altri nomi illustri dell'epoca.

Negli anni ottanta Orbison ritornò con prepotenza alla ribalta, soprattutto grazie ai tributi che gli pervennero da artisti di grandissima importanza (Bruce Springsteen si ispirò a Only the Lonely di Orbison per scrivere la sua Thunder Road, nonché per essere le sue canzoni inserite nelle colonne sonore di film di grande successo (Pretty Woman di Garry Marshall, Velluto blu di David Lynch). Morì il 6 dicembre 1988, di un attacco cardiaco, mentre si trovava a casa della madre a riposarsi dopo un tour europeo.[1]

Gli ultimi anni di vita lo videro protagonista di un progetto musicale assai interessante con la partecipazione al gruppo dei Traveling Wilburys, di cui fecero parte anche Bob Dylan, George Harrison, Tom Petty e Jeff Lynne. Il gruppo non fu pubblicizzato e gli stessi componenti non svelarono inizialmente le loro reali identità, spiazzando il pubblico ed ottenendo un interessante successo con il primo album, intitolato Vol. 1, nel 1988.

Di seguito Orbison registrerà l'album Mystery Girl in cui compariranno come collaboratori Bono, Mike Campbell, Jeff Lynne e che, oltre ad essere uno dei suoi migliori album, contiene uno dei suoi maggiori successi: You Got It.

Poco tempo dopo il lancio del disco, la notizia dell'improvvisa morte di Orbison causata dal fatale attacco cardiaco che lo colpì a casa della madre a Nashville.

Gli ultimi anni di vita lo videro protagonista di un progetto musicale assai interessante con la partecipazione al gruppo dei Traveling Wilburys, di cui fecero parte anche Bob Dylan, George Harrison, Tom Petty e Jeff Lynne. Il gruppo non fu pubblicizzato e gli stessi componenti non svelarono inizialmente le loro reali identità, spiazzando il pubblico ed ottenendo un interessante successo con il primo album, intitolato Vol. 1, nel 1988.

Di seguito Orbison registrerà l'album Mystery Girl in cui compariranno come collaboratori Bono, Mike Campbell, Jeff Lynne e che, oltre ad essere uno dei suoi migliori album, contiene uno dei suoi maggiori successi: You Got It.

Poco tempo dopo il lancio del disco, la notizia dell'improvvisa morte di Orbison causata dal fatale attacco cardiaco che lo colpì a casa della madre a Nashville.

Il suo nome è stato inserito nella Songwriters Hall of Fame

 

             

 

 

 

             

 

 

 

             

 

 

 

       

 

 

 
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