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Visitare Torino : Il Duomo

Post n°1658 pubblicato il 01 Aprile 2014 da paperino61to

 

                    

 

L'attuale Duomo sorge in uno dei punti più ricchi di storia della città di Torino, a pochi passi dall'area archeologica e pressoché adiacente al Teatro Romano dell'antica Julia Augusta Taurinorum,. L'area sacra, anticamente, era costituita da ben tre chiese paleocristiane in stile romanico, probabilmente edificate sulla base di edifici pubblici o templi pagani pre esistenti

 

                

Le tre chiese principali della città vennero abbattute tra il 1490 e il 1492; Il campanile o Torre campanaria, costruito precedentemente e terminato solo nel 1469, come opera voluta dal vescovo Giovanni di Compeys e dedicato a Sant'Andrea, non venne invece toccato, e resta ancor oggi visibile a fianco del duomo nei suoi primi 63 metri di altezza.
Il 22 luglio 1491 la reggente di Savoia, vedova di Carlo I, Bianca di Monferrato, posò la prima pietra del nascente duomo, sempre dedicato a San Giovanni: la costruzione, voluta fortemente sia dal duca sia dal vescovo, Domenico della Rovere, venne affidata ad Amedeo de Francisco da Settignano, detto anche "Meo del Caprino", che vi lavorò fino alla morte nel 1501. I lavori del duomo furono terminati nel 1505; il 21 settembre di quell'anno si ebbe la consacrazione, con una messa solenne tenuta

Se la realizzazione della struttura fu affidata al Caprino, non è ben chiaro chi avesse curato il progetto. Nel 1515, Leone X, parente del vescovo, elevava a sede metropolitana la oramai terminata chiesa di San Giovanni.

Il progetto per un ingrandimento del duomo, col fine di creare un degno ambiente per la conservazione della Sindone, risale al 1649

                   

L'idea del Quadri si basava sulla correzione del precedente progetto di Carlo di Castellamonte, che prevedeva una cappella ovale posta alle spalle del coro dell'edificio, erigendo così un ambiente a pianta circolare, ma nella pratica, la cupola dell'architetto luganese non superava, per altezza e per imponenza, la mole del Duomo.

Nel 1667 venne così chiamato a concludere l'opera Guarino Guarini, La cupola, i cui lavori durarono ventotto anni, venne terminata nel 1694, .

Per volere di re Carlo Alberto il duomo venne ulteriormente impreziosito da una copia su tela dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Questa fu realizzata da Luigi Cagna nel 1835

Come ricordano alcune lapidi, in cattedrale vennero sepolti anche tre nunzi pontificii a Torino. Si tratta di: Francesco Bacod, vescovo di Ginevra, morto il 1º luglio 1568; Corrado Tartarini di Città di Castello, vescovo di Forlì, morto nel 1602, e Giambatista Lando, morto nel 1648.

Il campanile esterno, o Torre campanaria, dedicato a Sant'Andrea visibile oggi risente di alcune modifiche del 1720 specie nell'altezza,

 

                  

Il prezioso monumento della Sindone venne gravemente danneggiato nella notte tra l'11 e il 12 aprile 1997, quando un incendio distrusse gran parte dell'opera guariniana. La Sacra Reliquia, invece, venne portata in salvo grazie all'operato dei vigili del fuoco. Dopo l'incendio la chiesa ha subito il restauro della facciata e degli interni sotto la supervisione dell'architetto Maurizio Momo. Nel contempo è stata realizzata la nuova teca della Sindone in cui il Sacro Lino è conservato disteso e in atmosfera controllata. Sotto la chiesa principale il restauro ha riportato allo stato primitivo la chiesa sotterranea, di pari dimensioni, dove è stato realizzato il Museo diocesano di Torino

Il Duomo di Torino è inconfondibile nel panorama cittadino: è l'unico esempio ancora visibile dell'arte rinascimentale in città.
                      

Sul lato sinistro vi è la torre campanaria in forme romaniche, realizzata verso il 1470 e ulteriormente sopraelevata nel 1720 da Filippo Juvarra.

Visibile, , la Cupola del Guarini, dietro la già presente cupola di San Giovanni.

Al visitatore l'edificio si presenta austero, costruito su pianta a croce latina e diviso in tre navate.

L'interno del Duomo di Torino è ricco di opere d'arte di pittori e scultori. Presso l'altare si può ammirare il polittico dei santi Crispino e Crispiniano, opera già attribuita a Defendente Ferrari ed ora accertata come lavoro di Giovanni Martino Spanzotti,  al quale è anche attribuita le tela del Battesimo di Gesù,[che si trova nella sagrestia, ove vi è il sepolcro del vescovo Claudio di Seyssel, il cui monumento funebre, risalente al 1526, è opera dello scultore Matteo Sanmicheli.

Le tele della Madonna con quattro santi (1655), la pala con Santa Barbara e San Girolamo e della Madonna con i santi Ippolito e Cassiano (1656) sono di Bartolomeo Caravoglia, opere di Pierre Legros sono le statue marmoree di Santa Cristina e di Santa Teresa, destinate in un primo tempo alla facciata della chiesa di santa Cristina e poi sistemate invece in Duomo

Di Giovanni Albertoni è il busto di papa Pio IX, mentre il monumento al cardinale Giuseppe Gamba è stato realizzato nel 1930 da Edoardo Rubino . A Stefano Maria Clemente si devono alcune statue lignee.

All'interno della cattedrale, nel transetto destro si trova il grande organo a trasmissione meccanica costruito nel 1874 da Giacomo Vegezzi-Bossi e ampliato da Carlo Vegezzi-Bossi fra il 1901 e il 1902.

 

 

 
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