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Messaggi del 29/09/2021
Post n°2823 pubblicato il 29 Settembre 2021 da paperino61to
Se devo essere sincero da modesto e umile scrittore devo dire che mi trovo molto più a mio agio nei raccontini brevi che in quelli lunghi come il commissario Berardi, pur essendo un personaggio che amo, e mi indentifico in lui, facile capire in che cosa :-). In un giallo tutto deve andare a posto come i pezzi di un puzzle e bisogna sempre fare attenzione a questa cosa, rileggere la bozza, rileggere la stesura corretta, rileggere ancora mentre si posta il racconto, insomma un lavoretto niente male. Mentre in quelli brevi è molto più semplice, si possono anche eliminare i dialoghi, non sempre sono importanti in certe situazioni. Quali racconti mi piace scrivere e mi danno più soddisfazione? Bella domanda, ho spaziato in diversi generi, dal serio (racconti impegnati sulla vita sociale) al meno serio, a quelli con le famose leggende sulla musica (Elvis ancora vivo e vegeto, ecc.) Ho scritto racconti ironici come quella dell’accoppiata papero/coniglio, quest’ultimo come sapete è mancato anni fa, da allora lo ammetto mi è venuto difficile scrivere ancora racconti dove il papero metteva in mostra la sua ironia, avrei potuto trovare un altro animale da affiancare al piumato ma era come mancare di rispetto al grande e mai dimenticato Valentino. Ho scritto racconti “seri” dove lo spunto della partenza era dato dalla musica, bastava sentissi una canzone e le parole uscivano come magia, non chiedetemi come ciò sia possibile non saprei spiegarvelo. Poi sono passato al “giallo” l’input è stato dato dallo sceneggiato(prima) e poi dal libro con le indagini del Commissario De Vincenzi, inventato da Augusto De Angelis e interpretato dal grandissimo Paolo Stoppa. Stesso periodo del nostro Berardi, città ovviamente diverse. Ho scritto anche un paio di racconti western, dove la passione per genere è molto forte, specialmente per quanto riguarda film (specialmente quelli di J.Ford) e fumetti (ammetto di essere un patito di Tex). Infine ci sono quelli che in qualche modo hanno la mia preferenza e so che alcuni di voi al contrario non li amano per nulla, è sono quelli dell’orrore. Attenzione, non sono da confondere con quelli definiti “splatter” che detesto notevolmente. I miei idoli è gente come Lovercraft, King, Bloch, Bierce, Poe, Howard (autore di Conan e Salom Kane). L’orrore stile anni 30/40’ dove bastava una porta scricchiolare per farti sobbalzare, dove si vedeva il filo che teneva su un finto pipistrello nell’atto di volare, i vari Bela Lugosi, C.Lee, Karloff, Lon Chaney J., P. Lorre e P. Cushing come interpreti di questi film. Quando scrivo questo genere di racconti, li immagino come dei fumetti, scene su una pagina bianca, e anziché disegnate, hanno le parole. Tempo addietro una mia ex conoscente del web mi disse: “Tu sei uno sceneggiatore!”. Forse non aveva tutti i torti. Rimane comunque in ogni caso, che ha prevalere è la “Fantasia”, poi lo spunto può essere dato da un libro che si legge, da un fumetto, da una canzone come ho detto prima, ma rimane la partenza di base che è la “Fantasia”. In qualche modo vi ho svelato il My Secret, ma mi raccomando non ditelo in giro, non vorrei mai che questa parola( Fantasia) prendesse il sopravento in questo nostro mondo meraviglioso ma allo stesso tempo disastrato.
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