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Messaggi di Marzo 2023
Post n°3042 pubblicato il 21 Marzo 2023 da paperino61to
Cari amici/che volevo aggiornarvi che il Mascalzone che ha vissuto o meglio soggiornato alle spalle della consorte se ne è andato fuori dalle p... La figlia ha mantenuto la promessa e sabato appena passato ha fatto il trasloco, lasciando l'alloggio vuoto come accordo preso. Stamattina la consegna delle chiavi, un mazzo solo l'altro chissà dove è finito, in ogni caso abbiamo provveduto subito a cambiare la serratura. Adesso daremo una pulita e butteremo l'immondizia lasciata( poca roba) e poi spero che il figlio decida cosa vuol farne della sua vita, nel senso che se vuole andare nell'alloggio della madre nessun problema ma che non faccia un passo avanti e tre indietro come i gamberi. Anche perchè a seconda della risposta, dobbiamo comprare i mobili, lampadari ecc...al contrario nessun problema la moglie lo mette in vendita. Ovviamente ora da parte dell'avvocato darà il via alla seconda parte, ovvero recuperare i soldi arretrati che il mascalzone deve. Per la cronaca, stamattina diversi condomini sono venuti a "ringraziare" la consorte per averlo mandato via...pazzesco che esseri del genere "infestano" la terra...
Post n°3041 pubblicato il 18 Marzo 2023 da paperino61to
Bentornato sabato(soprattutto per chi lavora), questa settimina piccolissima lezione di chitarra, spero che in particolare una persona ne sia felice visto che è neofita nel suonare questo strumento. Il riff è una frase musicale (ossia una successione di note con una propria identità espressiva, come lo è in linguistica la frase di un discorso) che si ripete frequentemente all'interno di una composizione e che viene utilizzato di solito come accompagnamento. Ci sono riff di chitarra immediatamente riconoscibili, spesso sono più noti della stessa band o chitarrista che quei riff li ha composti; è bizzarro ma è così.
(La canzone fa parte dell’album Machine Head pubblicato nel 1972. Come molti sapranno il testo fu ispirato da un incendio che distrusse un casinò di Montreux, in Svizzera, dove la band si trovava per registrare il disco. Frank Zappa stava tenendo un concerto nel casinò quando uno dei presenti sparò un razzo segnaletico all’interno del locale e originò l’incendio).
(Brano presente sull’omonimo album pubblicato dai Black Sabbath nel 1970. E dire che inizialmente la band non puntava molto su questo pezzo tanto è vero che fu registrato più che altro per raggiungere un minutaggio sufficiente del disco. Con evidente grande sorpresa, la canzone divenne un successo e più di altre rappresenta la band).
(Impossibile non citare il riff di Whole Lotta Love, altro pezzo famosissimo e inciso su Led Zeppelin II nel 1969. Il brano, tra l’altro, finì al centro di una disputa legale per accusa di plagio del testo che era molto simile a You Need Love di Muddy Waters, anche se scritta da Willie Dixon, il quale ottenne un risarcimento dopo la disputa legale).
(Cocaine è un altro dei classici riff del rock. La cosa curiosa è che ad averlo portato alla ribalta sia stato Eric Clapton ma non tutti sanno che in realtà l’ex Cream propone una cover di J.J. Cale che la incise per l’album Troubadour nel 1976. L’anno seguente Clapton propose la sua versione su Slowhand).
(Hey Joe è un brano di Billy Roberts ma, come nel caso di Clapton con Cocaine, è stato Hendrix a dare fama mondiale a un pezzo che lo meritava davvero).
Post n°3040 pubblicato il 16 Marzo 2023 da paperino61to
Sempre più sconcertato da certi pseudo giornalisti o meglio in questo caso inviati dei Tg e delle insulse trasmissioni come la Vita in Diretta. Ieri per caso faccio zapping e su questa trasmissione compaiano le immagini di Napoli e degli scontri tra ultras tedeschi e napoletani. L'inviato esordisce dicendo: "La CITTA' è messa a FERRO e FUOCO"...oddio, a queste parole decido di guardare ancora un pò per capire cosa succede. Il FERRO e FUOCO si limita a un tratto di strada che sfocia in una piazza. Al di là dei fatti Gravissimi su questo voglio essere chiaro, come è chiaro che gli Eroi di Stato dovevano intervenire prima bloccando i bus degli ultras tedeschi, tra l'altro senza biglietto di ingresso allo stadio. Tu inviato (pseudo) giornalista hai studiato la forza delle parole che una persona può usare? Oppure come tanti colleghi tuoi te ne sei dimenticato? I titoloni ad effetto servono solo a Spaventare la gente e se questo è il tuo compito basta saperlo prima, un cronista o definito tale deve dare un resoconto senza enfasi, senza paroloni fuorvianti. Concludo dicendo che come sempre quando tocca i tifosi del Napoli, specialmente gli ultras, devono farli passare per vittime, per dei bravi guaglioni, soggetti a decenni di insulti senza motivi. Peccato che costoro sono sempre presenti negli scontri e nei cori razzisti verso le altre tifoserie e squadre(vedi scontri contro i tifosi della Roma a un'autogrill).
Post n°3039 pubblicato il 14 Marzo 2023 da paperino61to
Un piccolo omaggio ad un grande scrittore di questo genere: E.A.Poe
Apro lentamente gli occhi, il buio è totale. Dove sono? Cerco di guardarmi intorno ma ho poco spazio. Provo ad alzarmi ma non ci riesco, alzo le braccia e le mie mani incontrano un ostacolo. Provo a spingere con tutte le mie forze ma non riesco, sento il sudore colare dalla fronte e il panico incomincia a fare capolino. “Aiuto!! Aiutatemi vi prego…aiuto!!” Urlo con quanto fiato ho in gola ho ma non sortisco effetto, nessuno interviene. La gola è secca, manca la saliva, ricordo…ricordo che in caso di panico bisogna respirare piano e a pieni polmoni. Metto in pratica questa cosa ma il mio cervello recepisce che l’aria si sta facendo rarefatta, come…come se mancasse. A questa considerazione la paura si impossessa di me, provo a spingere con tutte le forze che ho contro quell’ostacolo che mi preclude la via della salvezza. Rifletto su come sono finito qui dentro ma non ci riesco, so solo che voglio scappare via. Urlo e urlo ancora ma solo il silenzio mi risponde, mi sembra di cogliere una risata in questa risposta. “Vi prego, per amor di Dio, salvatemi…salvatemiiiiii!!!”. Apro gli occhi, mi guardo attorno e il respiro è affannoso. Una luce entra dalla finestra mentre la luna splende nel cielo. Accendo la lampada vicino al letto e sorrido, e dopo il sorriso rido, rido a crepapelle. Sono nella mia stanza e sono vivo…vivo! “Era solo un dannato incubo, nient’altro che un maledetto incubo”. Mi alzo e vado in cucina, verso del brandy in un bicchiere e poi decido di bere direttamente dalla bottiglia, ho la gola secca. “Dannato sogno!”. Un paio di settimane più tardi un necrologio campeggia vicino al muro della chiesa. Un piccolo corteo funebre segue un carro fino al cimitero del paese. “Preghiamo per nostro fratello Charles Osbourne, che il Signore lo accolga accanto a sé”. Finita l’omelia il corteo si scioglie mentre i becchini iniziano a coprire la bara di sabbia. Apro lentamente gli occhi, il buio è totale. Dove sono? Cerco di guardarmi intorno ma ho poco spazio. Provo ad alzarmi ma non ci riesco, alzo le braccia e le mie mani incontrano un ostacolo. Provo a spingere con tutte le mie forze ma non riesco, sento il sudore colare dalla fronte e il panico incomincia a fare capolino. “Aiuto!! Aiutatemi vi prego…aiuto!!” Urlo con quanto fiato ho in gola ma non sortisco effetto, nessuno interviene. La gola è secca, manca la saliva, ricordo…ricordo che in caso di panico bisogna respirare piano e a pieni polmoni. Metto in pratica questa cosa ma il mio cervello recepisce che l’aria si sta facendo rarefatta, come…come se mancasse. A questa considerazione la paura si impossessa di me, provo a spingere con tutte le forze che ho contro quell’ostacolo che mi preclude la via della salvezza. Rifletto su come sono finito qui dentro ma non ci riesco, so solo che voglio scappare via. Non sento dolore nonostante le unghie si spezzino, non sento il liquido caldo del sangue scendermi sulle braccia. Urlo e urlo ancora, ma solo il silenzio mi risponde, mi sembra di cogliere in questo silenzio una risata. “Vi prego, per amor di Dio, salvatemi…salvatemiiiiii!!!”. Apro gli occhi e…non vedo la luna, non sono nella mia stanza, la mia mano cerca una lampada che non c’è. Solo ora capisco dove mi trovo, dentro una bara, perché io Charles Osbourne sono morto.
Fine
Post n°3038 pubblicato il 11 Marzo 2023 da paperino61to
Buongiorno e bentornati al rockcafè del papero, oggi vi presento i Peter and his Rockets era un gruppo rock'roll di lingua olandese di Eindhoven. La band divenne famosa all'inizio degli anni '60. Buon ascolto a tutti.
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Inviato da: paperino61to
il 21/03/2023 alle 14:55
Inviato da: elyrav
il 21/03/2023 alle 08:06
Inviato da: elyrav
il 21/03/2023 alle 08:05
Inviato da: paperino61to
il 20/03/2023 alle 09:11
Inviato da: nomadi50
il 19/03/2023 alle 18:31