Un blog creato da papiriRotoliEricette il 16/11/2011

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esperienze del passato

Foto di papiriRotoliEricette


Muimui stava di guardia al fuoco, era un incarico molto importante che gli era stato assegnato. Il suo compito era tenerlo sempre acceso quindi per prima cosa era andato a cercare legna, aveva scoperto che quella umida, cioè con le foglie verdi o quella che usciva da terra, non era una gran legna, bruciava poco  e faceva tanto fumo,  cosi aveva dovuto camminare un bel po’ per trovare qua e là i rami che scricchiolano e portarli alla grotta. Era importante trovare  quella giusta o la grotta si sarebbe riempita di fumo e la sua gente si sarebbe arrabbiata con lui.  Avevano scelto quella grotta per dormire visto che la luna aveva deciso di stare più spesso fuori, e cosi dato che di luce non ce nera molta e anche la temperatura non era molto buona, la tribù passava più tempo al riparo a dormire e a scaldarsi.

Prima aveva fatto un bel fosso in terra come un grande nido che poi aveva coperto di terra gialla, dopo qualche giorno, il tempo che la terra gialla non fosse più bagnata vi mise i rami secchie vi accese il fuoco.

La mamma di Muimui gli aveva dato dei semi da mangiare, Muimui ultimamente aveva problemi a mangiare , aveva schiacciato dei semi da mangiare ma erano stati mischiati a dei sassolini che gli avevano rotto dei denti e mangiare era un dolore.  Cosi mandava giù i semi quasi interi. Pensa che ti ripensa Muimui si dice: ma se invece di schiacciarli coi denti li trito un pò con un sasso?

1.       E così Muimui imparò la macinazione, riducendo in  polvere i semi  che  riusciva a mandare giù.   Mostrò anche ai suoi amici  come fare usando un sasso piuttosto rotondo e una base liscia incominciò a frantumare i semi fino a farli diventare polvere.

Somomo era un po’ geloso di Muimui e della sua trovata e così volle fargli un dispetto buttando nella sua polvere dell’acqua. La polvere bagnata era diventata collosa, Muimui si arrabbiò molto con Somomo poso vicino al suo fuoco la polvere bagnate  e spintono Somomo fino alla zuffa.

2.       La tribù amava molto vedere i 2 litigare, e li lasciarono farsi dolori anzi cominciarono a dividersi per chi dava ragione a l’uno o l’altro.

3.        Intanto la poltiglia vicino al fuoco si era trasformata e quando Muimui andò per mangiare la polvere che lui pensava asciutta la trovo trasformata in una cosa molto gustosa, che fece assaggiare anche ai suoi amici e da quel giorno i semi vennero mangiati così. Somomo era livido, non solo Muimui aveva scoperto la macinazione ma ora anche la panificazione.

4.       Muimui decise dopo qualche giorno di togliere la cenere del fuoco e di rifare il fuoco. Prese dal fuoco  dei rami con la brace e li mise in un altro angolo, spostò la cenere e si trovo che la terra gialla che aveva usato per fare il fondo era diventata durissima. Curiosa sta cosa non riusciva neanche con l’acqua ad ammorbidirla, anzi l’acqua restava lì . Quindi penso- se l’acqua va mischiata con la polvere diventa buona, se la si mette nella terra gialla dove ci è stato il fuoco si può tenerla anche per tanto. Be Muimui aveva scoperto le tante proprietà del fuoco, le famose invenzioni che ancora oggi usiamo nel quotidiano . Ma il nostro Somomo che fine a fatto?

5.       Somomo se ne andò in riva al mare a meditare aveva acceso il suo fuoco sulla spiaggia si era riparato in un mezzo tronco cavo e intorno vi aveva messo altri tronchi e rami secchi incastrati fra loro a fare da riparo e meditava di non volere più tornare nella tribù. Dopo qualche giorno si decise a tornare spense il fuoco. Sapeva che il fuoco non va mai lasciato incustodito. Trovo sul fondo dei sassi quasi trasparenti e si arrabbiò pensando che Muimui aveva inventato la terra cotta mentre la sua sabbia cotta praticamente non serviva a nulla…                                                                 

Le invenzioni:   1 – farina     2 - il tifo     3 -il pane      4 –la ceramica     5 –il vetro e la muratura


   La storiella sopra raccontata potrebbe essere successa veramente perché le prime esperienze sono quelle che hanno fatto dell’uomo antico l’uomo di oggi.   

    Migliaia di anni fa l'uomo diventò agricoltore e raccolse i chicchi di grano; quando ne aveva bisogno pestava questi chicchi e se ne nutriva.  Il primo passo verso la panificazione fu l'utilizzo dei cereali tramite una macinazione grossolana per ottenere delle pappe mescolandoli con acqua, ben presto si scoprì che tostando i chicchi essi divenivano più gustosi e digeribili il passo alla cottura delle pappe fu breve: qualcuno osservò che lasciando la miscela vicino al fuoco o su pietre roventi, questa s'induriva, si arrivò in tal modo ai primi pani senza lievito.   

   Un sistema di cottura simile ad un forno la cui invenzione è attribuita agli egiziani era una struttura a forma di cono contenente la legna e quindi il fuoco sulla cui superficie rovente venivano applicate le formelle di pasta : quando cadevano voleva dire che erano cotti da una parte, ma venivano riappiccicati dall'altra per completare la cottura .  L'evoluzione verso il sistema di cottura tipico del pane cioè a calore elevato ma diffuso si ebbe dapprima con l'utilizzo di vasi di terracotta posti sopra le pietre roventi. tappa successiva fu l'apprestamento di una buca foderata di pietre arroventate dal fuoco soprastante quindi la costruzione dei primi forni in materiale refrattario con fuoco sottostante alla camera di cottura.

     Il processo di fermentazione naturale dell'impasto fu scoperto per caso probabilmente un impasto di farina e acqua che dimenticato in luogo caldo fermentò diventando soffice voluminoso e acido e dopo la cottura risultò essere fragrante e buono.       

    In Egitto compare per la prima volta la figura professionale del fornaio quindi la tecnica della lievitazione si evolve diventando un'attività artigianale.  Gli Egizi impararono, dunque, a utilizzare quella pasta, a cuocerla e a conservarne qualche pezzetto per trasmettere la forza misteriosa della lievitazione mentre alcuni popoli come gli Ebrei considerarono impura quella pasta e non la utilizzarono mai.

    Nel periodo ellenico si ha una grande diversificazione del pane attraverso l'aggiunta di ingredienti e tempi e temperature di cottura differenti, questo sviluppo artigianale era legato all'evoluzione della società, delle classi sociali, della cultura e riti religiosi in cui il pane da subito fu protagonista per la centralità simbolica che rappresentava nella vita dell'uomo come radice della civiltà stessa.     

  La civiltà romana l'incontrò il pane a seguito della conquista ellenica: da allora sorsero numerosissimi forni pubblici, a Roma nel 168 a.C. e ai tempi di Augusto se ne contavano circa 400 e i fornai quale gruppo sociale diedero inizio a forme di associazionismo come corporazione dei pistores.

 
 
 
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