Un uomo nudo.

Più o meno trentacinque anni fa di questi tempi ero ancora nell’ accogliente pancione di mia madre, dico accogliente perché così l’immagino, sennò che senso avrebbe la pulsione maschile di volerci continuamente rientrare?

 Battuta facile....

Comunque ricerco quella tranquillità, almeno, cerco di ricostruirla tentando di spezzare il ritmo della vita da single,perché questo sono un single, e come tale faccio una vita che è sempre fitta come i denti d’un palazzinaro, questa è l’esigenza che oggi sento, esigenza che ho in certi momenti; la domenica è la giornata del riposo assoluto e dove sono talmente dedito a questo, che non riesco nemmeno a fare quel minimo che mi prefiggo, che m’impongo di portare avanti per la settimana, passo in una dimensione parallela, dove da una vita fatta d’incontri, conoscenze e serate che assomigliano sempre a feste conviviali, all’esigenza di entrare nella mia solitudine.

In un certo senso credo che sia la giusta contropartita alla mancanza d’equilibrio sentimentale in cui perennemente si vive quando mancano rapporti stabili, quando sempre alla ricerca di qualcosa s’arriva logorati per l’innaturale ritmo, per la futilità della ricerca, per la vita da falena, al giorno in cui puoi isolarti dal mondo, la domenica.

Fino a qualche tempo fa, e nemmeno troppo remoto, non avrei mai concepito il termine single nel senso che i media lo volevano vendere alle masse, così come non avrei concepito la domenica sul divano, non avrei concepito la mono-porzione, la vacanza per single, l’uscire per conoscere; Erano cose di cui nulla m’importava, ma solo perché vivevo in un modo completamente differente da oggi.

Tutto cambia, e nell’oggi che vivo m’accorgo della mutazione delle cose, m’accorgo che in una definizione come quella di single ci calzi a pieno solo quando ti sei stancato di starci dentro come forse ero stanco della vita di coppia quando mi sentivo sempre d’amare, d’essere amato; Non è facile di punto in bianco decidere di essere o meno qualche cosa, poi le abitudini che ti trascini dietro non ti permettono  di mutare così facilmente, di coordinare la tua vita con quella di un’altra persona, forse si arriva a un punto che non si ha più nemmeno idea di quello che si vuole : da un lato la voglia di mettere su famiglia, di procreare, dall’altro non riesci più a scorgere nel mezzo della folla la persona che ti fa pensare, sì! Per lei e con lei rinuncerei a me stesso….

Forse e vero solo che nessuno passati i trenta è più disposto a rinunciare a nulla, o forse è un’accomodante scusa per giustificare la nostra incapacità di darci, ma allora mi chiedo : se una persona è sempre stata abituata a darsi, come è possibile che sia cambiata senza accorgersene?

Per oggi mi piace pensare d’avere finito i dubbi, se mai domani vedrò di darvi qualche risposta, ciao.