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« 200 km per una scopata non certaI mari del Sud »

I pali della vigna

Post n°4 pubblicato il 30 Aprile 2012 da meninasallospecchio

Non chiedetemi come ci sono arrivata, ma ogni aspetto della mia vita attuale è l'esatto contrario dei miei gusti, delle mie attitudini, delle mie inclinazioni. Un esempio per chiarire: nell'eterna diatriba fra gattofili e cinofili, io sono una da gatti. Bene, ho zero gatti e due cani. Ma è solo per dire, è tutto così.

L'aspetto positivo della faccenda è che può soltanto andare meglio.

Ora, in questa situazione priva di senso, mi succede, anziché occuparmi di scarpe o depilazione intima come le donne normali, di dover andare a comprare 10 pali per la vigna. Ci credete se vi dico che non ci capisco un cazzo? Sì, ci credete. Comunque si fa quello che si deve fare. Prendo e vado dall'azienda di forniture per vigneti.

"Vorrei 10 pali di testa" esordisco con finta sicumera.

Mi beccano subito:

"Come li vuole?"

Argh! Il rude commerciante di attrezzatura per vigneti mi lancia la prima di una lunga serie di occhiate di disprezzo, a nulla giova la captatio benevolentiae che cerco di propiziare con una reazione scherzosa. Lui non ha tempo da perdere con stupide donnette.

"In che senso?" chiedo timidamente.

"Per esempio: di pino o di castagno?"

Boh. "Aspetti"

Chiamo l'ex al telefono, mentre il rude mi guarda con disprezzo crescente. L'ex ne sa tanto come me, ma se ci fosse lui al mio posto, il rude gli riserverebbe il trattamento deferente destinato al gentiluomo di campagna. Invece con me ha l'occasione per esprimere tutta la misoginia accumulata in decenni di frustrazioni coniugali. Optiamo per il castagno.

Chiedo al commerciante di farmi le domande imbarazzanti tutte in una volta, fintanto che ho l'ex al telefono, che se lo chiamo 2 volte mi dice che lo faccio soffrire. In qualche modo veniamo a capo della faccenda.

"Dovrebbe portarmeli a casa", dico, nell'ingenua convinzione che pagando si possa ottenere tutto.

Il disprezzo cede il posto all'indignazione:

"Lei viene qui, compra 10 pali e pretende pure che glieli porti? Devo mandare uno che sta via due ore"

"Ma che due ore!" reagisco in un sussulto d'orgoglio "Ci sono 4 km! Pago quello che c'è da pagare, ma non posso fare diversamente, non ho un mezzo per trasportarli".

Il rude mugugna: "Va be', va be', ma si compri un mezzo"

"Ma io non solo non mi compro il mezzo, ma vendo anche la cascina!" esterno, in un outing liberatorio.

"Sarà meglio" sentenzia sarcastico il rude.

Esco. Suona il telefono. E' l'ex: "Ti sei accertata che i pali abbiano la punta?" La punta? Lo spero bene. E comunque non tornerei lì dentro neanche impalata alla maniera dei tartari.

 

 
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