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Oltre la dissacrazione - Cinema

Post n°22 pubblicato il 03 Giugno 2012 da meninasallospecchio

Lo so, sto divagando. Ma d'altra parte è così bello divagare. E se uno non può manco usare il suo blog per divagare, allora che gusto c'è?

Ho parlato di musica. Potrei parlare di cinema, ne so anche un po' di più, in teoria. Non voglio pensarci troppo, dico i primi film che mi vengono in mente, voglio privilegiare la forza dell'evocazione. Però li cerco su Wikipedia e scopro che appartengono alla seconda metà degli anni '80, evidentemente la memoria mi fa cilecca.

Mi scopro anche in clamoroso disaccordo con la critica, sicuramente hanno ragione loro :-)

Cito ugualmente, fa poca differenza. Il primo che mi viene in mente è Il declino dell'impero americano, film canadese dell'86, primo di una trilogia che comprende anche il più blasonato Le invasioni barbariche. Sullo sfondo della scomparsa della Storia con la S maiuscola, un gruppo di intellettuali cazzeggia parlando di sesso, offrendo la raffigurazione di un disimpegno edonistico e disincantato.

Non posso poi astenermi dal citare un film che adoro: Arizona Junior dei fratelli Coen, divertentissimo, strabordante di idee, di una vivacità scoppiettante. Non posso parlare di dissacrazione in questo caso specifico, questo è divertissement puro, però i fratelli Coen, in generale, sono campioni di dissacrazione. Anche loro, se devo essere sincera, non sono mai andati oltre, sono fermi lì. Chissà se come me cercano la strada, loro hanno la scusa di essere ebrei, la dissacrazione ce l'hanno nei geni.

 

Centauro dell'Apocalisse

 

E infine, sempre senza pensarci troppo, mi viene in mente Betty Blue, un film francese di un regista noto solo per quello, che all'epoca mi colpì intensamente per la sua raffinatezza, per la profondità celata sotto la leggerezza intellettuale delle citazioni. Invece leggo dal Morandini:

All'attivo: la coppia dei protagonisti, l'immaginoso senso del colore, l'umorismo agrodolce. Al passivo: incapacità di raccontare con semplicità, gusto dell'eccesso, mancanza di modestia, estetismo della bella immagine che scade nel cromatismo da spot. Il tecnico soffoca il narratore: il virtuosismo non è una virtù.

Va be', Morandini, cosa vuoi che ti dica, gli esteti andranno all'inferno. Comunque era di questo che volevo parlare.

 
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