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« Io sono femministaL'anti-femminismo delle donne »

Anti-femminismo, maschilismo e misoginìa

Post n°240 pubblicato il 01 Ottobre 2013 da meninasallospecchio

Continuo ad ammorbarvi con questi discorsi, prometto che un giorno o l'altro torno alla mia vena cazzara, che so essere quella più amata. Però un blog serve anche per esprimere le proprie idee senza essere interrotti e quasi senza contraddittorio, quindi l'occasione è ghiotta e non me la lascio sfuggire.

Come dicevo nel post precedente anti-femminismo e maschilismo sono la stessa cosa. Diciamo che sono i maschilisti stessi che preferiscono definirsi anti-femministi, così come un razzista non vi dirà di essere razzista, ma piuttosto un nemico dell'immigrazione. E aggiungerà magari: clandestina; così come il maschilista o l'omofobo vi diranno di essere contrari agli "eccessi" delle femministe o dei gay. Inoltre si dirà forse anti-femminista di una donna, perché dire donna maschilista suona un po' strano.

La misoginìa invece è una faccenda totalmente diversa. Semplificando, un maschilista dice: le donne sono inferiori (non sanno guidare, non sono adatte per certe professioni, hanno un ruolo naturale legato alla casa e alla famiglia ecc.); un misogino invece dice: le donne sono malvage e pericolose. Sulla misoginìa tornerò più diffusamente perché vale la pena di parlarne. Il misogino in qualche modo è più "interessante".

Il maschilismo non ha una natura ideologica, se non forse di derivazione religiosa. E' per certi versi un prodotto di arretratezza culturale e per altri una difesa di uno status quo di privilegio maschile che non si vorrebbe abbandonare. Per dire, non è che Marchionne ami i sindacati, e dal suo punto di vista è comprensibile. Allo stesso modo posso capire che una larga fetta di uomini veda la rivoluzione femminista come antagonista. Comprensibile non vuol dire degno di approvazione. I bianchi colti e illuminati del Sudafrica hanno lottato insieme ai neri per la fine dell'apartheid. La parità dei sessi secondo gli esperti vale diversi punti di PIL, senza contare che anche molti uomini si sentirebbero liberati se venisse meno la costrizione dei ruoli.

Il maschilismo di alcune donne appare più irrazionale. Ma ne parlo in un altro post perché i post troppo lunghi non li legge nessuno :-)

 
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