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I nipoti di Prometeo

Post n°373 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da meninasallospecchio

Ve lo ricordate lo stucchevole dibattito sulle radici giudaico-cristiane dell'Europa? Per un po' era parso che non si potesse parlare d'altro; poi è caduto nel dimenticatoio, come tutto. Che cosa avranno scritto? Radici giudaico-cristiane o illuministe, come volevano i laici? O più probabilmente non avranno scritto un bel niente per non scontentare nessuno?

Il fatto è che le radici del pensiero europeo, potremmo dire occidentale, anche se per gli americani è un po' diverso, non sono né giudaiche né cristiane. E tanto meno illuministe, se non per il fatto che l'Illuminismo, come altri periodi storici, ha ripescato dalla cultura classica. Sono quelle le nostre radici, l'antichità greco-romana. Ma soprattutto greca, perché sostanzialmente i romani hanno inventato ben poco e già loro affondavano delle profonde radici nella cultura greca. In fondo è anche questo il motivo per cui non possiamo lasciar andare dal culo quei cazzoni di greci, che campano di yogurt e turismo e si sono scoppiati tutti i soldi. Perché lì sta l'origine di tutto il nostro pensiero, l'embrione della nostra civiltà e dell'Europa. Anche le sacre scritture ci sono arrivate per il tramite di una traduzione dal greco e gli studiosi sanno quanto della razionalità e della finitezza del pensiero ellenico si sia infiltrata nei concetti che sono arrivati fino a noi.

La storia dell'umanità inizia con la ribellione a dio, a simboleggiare la conquistata libertà dallo stato di natura, ciò che veramente rende l'essere umano diverso dalle altre creature viventi. Gli uomini possono accoppiarsi per libidine anziché per riprodursi, mangiare per gola anziché per fame, possono persino scegliere deliberatamente di togliersi la vita. Accade che gli animali si lascino morire, ma nessuno si procura la morte, quella è la libertà suprema dell'essere umano.

Nella Bibbia, nella tradizione ebraica, la ribellione a dio si attua attraverso la conoscenza. Adamo ed Eva mangiano il frutto proibito dell'albero del giardino dell'Eden: l'uomo vuole farsi dio tramite il sapere, diventa homo sapiens. Qualcuno vuole vedere un rimando sessuale nel frutto proibito, una ribellione che sarebbe attuata attraverso il sesso, il disporre liberamente del proprio corpo e dell'istinto. Credo non ci sia differenza. La Bibbia usa ambiguamente il verbo "conoscere" anche per il sesso. E infatti il sesso è conoscenza, contatto con la parte più intima non soltanto del corpo ma anche della pische: degli altri, ma soprattutto di se stessi, acquisizione di coscienza e consapevolezza.

Per la tradizione greca, invece, la ribellione è quella di Prometeo, che ruba il fuoco a Giove per donarlo agli uomini, che diventano così padroni della tecnica, della possibilità di fare e di creare. L'uomo diventa uguale a dio non in quanto possessore di una conoscenza infinita, ma per l'acquisita capacità di dare origine alla materia. Il nostro progenitore culturale non è l'homo sapiens ma l'homo faber. E' da lì che veniamo.

Prometeo

 

(continua)

 
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