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« DiversiOroscopo - le predizioni »

Oroscopo

Post n°382 pubblicato il 09 Dicembre 2014 da meninasallospecchio

Ho scritto un paio di post decisamente pesi, quindi forse è il caso di recuperare con un po' di leggerezza. Anche perché mi scrivete tutti questi commenti di metafisica e mi fate scappare i lettori, oltre che mi viene mal di testa a rispondervi. Se devo fare tutta questa fatica, tanto vale lavorare.

Allora estremizzo e parlo di oroscopo, oltretutto siamo a fine anno e sono pure in tema. Perché, credi all'oroscopo? direte voi. Ovviamente no, come tutti. Leggi l'oroscopo? Ovviamente sì, come tutti.

Intanto diciamo subito, come peraltro già sapete, che esistono due tipi di oroscopo: quello predittivo, che vi dice il vostro destino per il giorno, la settimana, il mese o l'anno; e quello caratteriale, che descrive la vostra personalità in base al segno.

Su quello predittivo, decisamente meno verosimile, tornerò in seguito. Quello caratteriale invece, come tutti sapete, si basa sulla posizione del sole nel giorno della vostra nascita; poi c'è l'ascendente, che si basa sulla posizione della luna nell'ora della nascita; e poi c'è il tema natale, che calcola esattamente (si fa per dire) le posizioni dei pianeti in quel giorno e in quell'ora e quindi stabilisce ulteriori influenze. La scienza irride a questi pretesi calcoli: la precessione degli equinozi ha spostato tutti i segni zodiacali, quindi le pretese dell'astrologia sono fondate su una premessa sbagliata.

Naturalmente esistono ragioni anche più serie per contestare l'astrologia. Eppure credo che molti abbiano notato che l'oroscopo da me definito caratteriale, lasciando perdere il tema natale che è una roba astrusa e limitandosi al semplice segno zodiacale di appartenenza, sembra non essere del tutto campato in aria. Per qualche oscura ragione una percentuale significativa di persone (diciamo il 70%? di più?) si riconosce nella descrizione che viene fornita del proprio segno. Esiste una spiegazione razionale?

Be', fino ad un certo punto la descrizione è generica e la stessa persona potrebbe illustrare se stessa in tanti modi diversi. Esiste forse anche un'autosuggestione ad aderire a una rappresentazione di sé così definita e rassicurante.

Però... Sono del segno dei Gemelli e devo dire che mi riconosco parecchio nella descrizione che viene data delle caratteristiche del mio segno. Mi ci riconoscerei comunque, se fossi di un altro segno? Boh, a me non pare. Forse per alcuni ci potrebbe anche stare, ma per altri sento un'indubbia distanza. E' un caso? Sono io stessa ad aver scelto quasi inconsciamente di aderire a questa descrizione oppure esiste un'altra spiegazione? E' possibile che la stagione in cui si viene al mondo influisca sulle prime impressioni di vita al punto da condizionare il carattere? Ma in questo caso un Gemelli nato in Nuova Zelanda dovrebbe avere il carattere di un Sagittario nato in Italia. Ma anche: che cazzo di carattere ha il Sagittario?

Non prendetemi sul serio, eh, sto cazzeggiando. Del resto cazzeggiare è tipico dei Gemelli. Dante Alighieri era dei Gemelli, eppure lui non cazzeggiava, per quanto ne sappiamo. Nel Medio Evo dicevano che quelli dei Gemelli erano portati per la poesia, ma evidentemente non è il mio caso. Si vede che anche gli oroscopi non sono immutabili.

Ma fatemi cazzeggiare ancora un po', che ho Saturno contro e sono senza lavoro...

 

(continua)

 

 

 
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