Quando ero ragazzina nella mia città non c’era un tubazzo di niente. Due sale cinematografiche che davano soltanto film di cassetta, nessun teatro, niente concerti. La domenica negozi chiusi e strade deserte, d’estate un mortorio totale. A parte la tradizionale fiera, non c’erano nemmeno manifestazioni enogastronomiche. Niente. Potevi soltanto andare in parrocchia, al P.C.I. o entrambe le cose. Oppure drogarti, ma anche quello è arrivato dopo.
Persino i paolini, quelli di Famiglia Cristiana, si rompevano i coglioni. E infatti mi sa che sono stati loro a creare il primo cineforum. A quello non sono mai andata, ero troppo piccola, e forse era vietato ai 18; perché i paolini non si facevano mancare niente e davano pure L’impero dei sensi. Poco dopo nasceva un altro storico cineforum, a opera principalmente di un grande appassionato di cinema che fu poi mio professore di inglese al liceo. Vabbé, tanto nella scuola italiana non si impara l’inglese comunque, e io tutto sommato l’ho appreso meno peggio di altri; ma di lui si ricordano soprattutto le grandi lezioni di cinema. Bastava un piccolo accenno, una domanda, e lui attaccava a parlarti di un film per un’intera lezione. Così è cresciuta tutta una generazione di appassionati.
Il cineforum teneva le sue proiezioni in una piccola saletta di proprietà del comune: una il pomeriggio, dedicata principalmente agli studenti, e una la sera. I film erano organizzati in cicli tematici, spesso in lingua originale con sottotitoli. A quei tempi cineforum era davvero sinonimo di cinema impegnativo. Il primo film che vidi era Nashville, di Altman, ancora me lo ricordo. Ma se dovessi fare una lista non saprei da dove cominciare: molti film dai paesi dell’est, russi, ungheresi; film tedeschi, Wenders, Fassbinder, Schlöndorff. Immancabili i western, di cui il prof era appassionato. Il primo Moretti, quello di Io sono un autarchico e Ecce bombo. Angelopoulos, una mitica proiezione pomeridiana, durata quattro ore.
Non so perché e quando finì. Ma nel frattempo c’era un terzo cineforum. Oppure un secondo perché mi sa che quello dei paolini aveva chiuso. Comunque questo altro cineforum nasceva in una parrocchia, per iniziativa di un prete appassionato anche lui di cinema. Questo prete era il mio prof di religione al liceo, e così si passava un’altra ora di lezione a parlare di cinema. A quei tempi il 70% degli studenti del Liceo Scientifico aveva la tessera del cineforum.
Il Nucleo, così si chiamava e si chiama tuttora, teneva dapprima le sue proiezioni in una saletta dell’oratorio, con il pubblico seduto sulle panche di legno, in orario serale. I miei di sera non mi facevano uscire, perché le brave ragazze di sera restano a casa. Infatti è per quello che sono diventata una brava ragazza, come sapete. C’era però un’eccezione: potevo uscire di sera con la mia amica per andare alle prove del coro parrocchiale. Ora, qualche volta si andava effettivamente al coro, tanto per farsi vedere e tenere in piedi la finzione; qualche volta invece si approfittava dell’occasione per andare al cineforum, peraltro la parrocchia non era manco la stessa. Questa storia mi è tornata in mente in questi giorni perché proprio su quelle panche vidi C’eravamo tanto amati di Scola. Un film che mi colpì molto e che considero estremamente istruttivo per comprendere la storia italiana dal dopoguerra agli anni ’70. Un giovane dovrebbe guardare quello e poi di seguito La meglio gioventù di Giordana, così coprirebbe tutto il periodo fino agli anni ’90.
Dopo tre anni pionieristici, la diocesi costruì una sala e lì si tengono le proiezioni da 36 anni, ancora oggi. Le proposte sono più alla portata di un pubblico eterogeneo, ma un’appendice del cartellone era un tempo dedicata alla storia del cinema. Così ho visto i film di Buster Keaton, di Griffith, Cabiria, Metropolis e gli altri dell’espressionismo tedesco come Nosferatu di cui ho già parlato, e tanti altri. Proporre film come quelli in una piccola città di provincia sarebbe oggi impensabile. Peccato.
L’altra sera c’è stata una specie di piccola rievocazione di quei tempi. Il mio ex prof di religione ha oggi una parrocchia, perciò dedica al cineforum solo una parte del suo tempo, ma con la stessa passione di allora. Mentre si ricordavano i tempi andati, qualcuno ha chiesto: ma quand’è che si è smesso di fare il dibattito? Nessuno se lo ricordava. Il bello è che adesso forse lo faremmo quasi volentieri, in fondo è quello che facciamo usciti dal cinema, commentare il film con gli amici, si ha proprio voglia di parlarne. Certo il dibattito era un’altra cosa, era quello di Moretti: “Nooo, il dibattito no!” Però chissà, proponendolo in un altro modo, tipo un dopo-cinema con birra al bar… Boh, io l’idea l’ho lanciata, il neo-dibattito post-morettiano: vediamo se qualcuno mi darà retta.
Adesso i dibattiti e le recensioni si fanno sui blog e nei forum, attraverso i commenti :-). Io vivo in un paesotto eppure era all'avanguardia rispetto ad altri avevamo il nostro bel cinema paesano, ho vaghi ricordi piccinissima con i miei genitori, all'epoca la tv in casa era un lusso, in seguito la scuola ci portava a vedere vecchi film sulla seconda guerra mondiale. Ora diventato un tugurio in rovina presto sarà abbattuto dopo più di 30 anni di sfacelo per lasciare il posto ad una soluzione abitativa, non ci sono le condizioni di recupero. Però anche noi avevamo il nostro bel cinema teatro parrocchiale dove proiettavano non ricordo più cosa, credo film di animazione, oggi è dato in gestione ed è a tutti gli effetti un cinema dove passano titoli appena usciti nelle sale, a Natale si fanno le tombolate parrocchiali. Da noi il cineforum si svolge nella sala della biblioteca ma non ho mai partecipato quindi non so neanche come sia.
Sì, quand'ero piccola anche da me c'era il cinema parrocchiale vero e proprio, ci ho visto film come Quo vadis per esempio, ma anche tanto Franco e Ciccio e Jerry Lewis. Cartoni animati a quei tempi erano una rarità.
Eh, sì, quelli erano i primi film che mio fratello mi portava a vedere. Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità, prima di scoprire a amare per sempre Sergio Leone, iniziatore del genere ma a ben altro livello.
Ho frequentato un cineforum per almeno 4 anni, dai 18 in poi. Sala parrocchiale. Dibattito incluso alla fine della proiezione. Film di un falloso pazzesco: Au hasard Balthazar, film del 1966 del regista Robert Bresso, non è parlato, è ragliato. Balthazar è un asino di un ragazzino francese. poi venduto vende a un piccolo malvivente che a sua volta lo cede ad un alcolizzato. Questo muore e l'asino si ritrova in un circo, per finire a girare la ruota di un pozzo. Triste, in bianco e nero, melenso. Eppure pare si tratti di un capolavoro. Non l'ho mai più rivisto e non lo rivedrò!
Uuuhh, Au hasard Balthazar, l'ho visto anch'io. Non so perché i cineforum mostrano un'insana predilezione per il cinema francese, tipicamente piuttosto palloso.
Io abito in un paesino delle basse, non un granchè, ma devo dire che da 40 anni almeno qui non c'e' solo uno, ma ben 2 cinema-teatro con tanto di cineforum attivi.
Nel primo fanno una rassegna e un cineforum piu' commerciali, nel secondo film davvero impegnati e sconosciuti ai piu'.
Dai 18 anni in poi mi sono iscritta piu' volte a l'uno o l'altro a seconda dei film proiettati e dei gusti dei miei accompagnatori.
Avrei sempre desiderato una retrospettiva con film molto vecchi (ante seconda guerra mondiale) che sono i miei preferiti. Volerei a 3 metri da terra se proiettassero i film di Lubitsch o di Gregory la Cava sul grande schermo.
Gregory La Cava non lo conosco, mentre di Lubitsch conservo qualche memoria che però non riesco a concretizzare. Comunque concordo, vedere i film storici ha un enorme fascino.
Di Gregory La Cava non puoi perderti "My man Godfrey"...carinissimo...notevoli anche "The half naked truth" e "bed of roses".
Di Lubitsch il mio preferito è "Midnight" con Claudette Colbert....se lo trovi guardalo e pensami" :-)
Li ho scoperti per caso in una rassegna che facevano anni fa a tarda notte su Rai 3, con tanto di dibattito.
Al cinema parrocchiale ricordo di aver visto nientepopodimenoché: "Marcellino pane e vino"!
Non avevamo certo tempo per i dibattiti, dopo il film correvamo via di corsa tutti fuori a giocare a pallone, o a bigliardino, o a ping pong, o a piastre a barattolo, o a nizza, o a palline, o a tretregiùgiù...
Marcellino pane e vino, il cinema della Spagna franchista. Mi pare di averlo visto a scuola, ma ho ricordi confusi. L'unica cosa di cui sono certa è che da lì mi deriva la paura degli scorpioni. Però ragazzi, il cineforum e il cinema parrocchiale sono cose ben diverse, lo so anch'io che al cinema parrocchiale non c'era il dibattito.
Ecco, io quello credo che non lo guarderò neppure in streaming. No, perché mi è stato detto che in fondo Checco Zalone non è male; allora ho guardato Sole a catinelle in TV e devo dire che mi ha fatto veramente cagare. In confronto Natale con il boss, il cinepanettone di Lillo e Greg, è un capolavoro.
Con mia moglie abbiamo visto "Sole a catinelle" al cinema (non sapendo ancora nulla di Checco Zalone) e devo dire che veramente a noi non ci ha fatto cagare, ma ci ha fatto pisciare sotto dalle risate.
Erano anni che con mia moglie non ridevamo così, ed è in quel frangente che abbiamo avuto modo di conoscere lo spirito dissacratore e paradossale di Checco Zalone.
Anche "Quo vado" è stato divertente, ma non così tanto il primo che abbiamo visto, perché già la seconda volta eravamo in certo senso "preparati" alle sue battute di spirito.
-"Stacca la spinaaaaaaa..."
Non è che voglio fare la snob, Checco Zalone, quando mi è capitato di vederlo in TV, mi è sempre piaciuto. Ma un conto è un'apparizione di pochi minuti, o anche, come dicevo, i teaser di Quo vado, che sono carinissimi; un conto è reggere un intero film, lì ci vuole un minimo di trama. Ora, forse Quo vado ha un'idea che lo tiene in piedi, ma Sole a catinelle è davvero senza trama o, se preferisci, con una trama che fa cagare. Del resto i nostri comici, da Verdone a Benigni, non sono nuovi a esperienze cinematografiche di questo genere, che si reggono sulle loro macchiette da cabaret; poi magari con il tempo migliorano e cominciano a fare dei veri film.
Se ti può consolare conosco una che s'è addirittura addormentata guardano QUO VADO , non io ma la mia insegnante yoga :-). Ecco allora anche tu hai avuto la stessa impressione mia su Sole a Catinelle, non sono riuscita a comprendere la trama di quel poco che ho visto e poi mi sono addormentata durante la visione. Adoro la comicità di Carlo Verdone, mo' vedo se passa il film appena girato con non mi ricordo l'altro attore comico.
Sole a catinelle non è che non ho seguito la trama, è che non ce l'ha proprio. Verdone è sempre stato bravo e nelle sue macchiette c'erano alcune idee geniali, però quando ha fatto i primi film erano semplicemente una carrellata di macchiette. Magari facevano pure ridere, ma non è così che si fa un film.
Sì lo so i film di Verdone erano caratterizzati spesso da più episodi macchiette nello stesso film, quindi non una trama unica. Comunque mi è sempre piaciuto e ancora di più oggi, evidentemente è maturato. Penso comunque non sia facile far ridere e contemporaneamente inserire una trama di spessore.Ecco l'ultimo che ho visto al cine di Verdone è stato quello con Paola Cortellesi, "Sotto una buona stella" e mi è piaciuto, chiaro i film comici non possono essere pesanti però una trama c'era.
Ma guarda, ci sono un sacco di film italiani molto divertenti e intelligenti. Adesso vedo in TV i trailer di Verdone e Albanese, quello magari non sarà male.
Sì "L'abbiamo fatta grossa" lo stanno pubblicizzando in questi giorni ho visto il trailer sembra simpatico però per dare un giudizio preferisco vederlo, se riesco ad andare al cine sto fine settimana ti saprò dire com'è.
L'ho visto. ho letto recensioni che lo bocciano, come sempre c'è chi ne parla bene chi no, per me sarà che mi diverto con poco e vado a vedere una commedia italiana senza pretese di spessore o trame chissà che, mi ha comunque divertita più di Quo Vado.Ci sono battute più volgari di quello che mi sarei aspettata, ma ormai non c'è film commedia italiana che non contenga la sua buona dose di parolacce, rispecchia credo la realtà di oggi. Nel finale c'è una denuncia sociale, i cattivi non finiscono in carcere, i protagonisti non riescono ad uscire dal guaio in cui si sono cacciati, pur prendendosi una piccola rivincita finale e mi è piaciuta la frase finale che compare sullo schermo: “fatti e personaggi di questo film sono immaginari, ma vera è la realtà che li produce“.
Appunto, i film di quel genere( cine panettone etc etc) dopo averne visti uno o due li hai visti tutti. Anche i films con Zalone alla fine hanno tutti una trama vista e rivista una comicità che ti aspetti. Preferisco Zalone cabaret (comicità mordi e fuggi)
Natale con il boss non l'ho visto però avrei voluto, è passato e me lo sono persa, mi rifarò quando arriverà in tv,magari nelle pay tv.Quindi non posso fare il confronto con Quo Vado, che ho visto e non mi è per nulla dispiaciuto, lo preferisco ai cinepanettoni in cui ci sono i soliti protagonisti come De Sica che a me invece non fanno ridere per niente e pieni di volgarità.Per essere la prima volta che vedevo Checco Zalone al cinema mi ha lasciato una buona impressione, ovviamente i gusti sono soggettivi, diversamente da Sole a Catinelle trasmesso qualche settimana fa in tv e che colpa mia forse, non ho seguito la trama, mi sono persa l'inizio e quel poco che ho visto non ci ho capito una cippa, insomma non mi ha ne entusiasmata e neanche presa. Sta di fatto comunque che QUO VADO sembra essere stato campione d'incassi, ora o perchè è realmente piaciuto oppure per la curiosità e la pubblicità in tanti si sono recati a vedere, poi se sono rimasti delusi non so, ma so che erano anni che non facevo fatica a trovar posto e sono finita nelle prime file sotto allo schermo. Quindi Potrebbe essere che abbia ricevuto il medesimo successo perchè come le 50 sfumature la pubblicità e le aspettative abbiano giocato un ruolo determinante.
Qualcuno ha malignamente insinuato che questo enorme successo sia stato causato anche dalla distribuzione, per cui lo davano tipo nel 50% delle sale, sfido io che ha avuto successo. Come dici anche tu le sale gremite c'erano pure per Le 50 sfumature, il che indica chiaramente che il successo di pubblico non ha niente a che vedere con la qualità, anzi, è quasi sempre il contrario. Natale con il boss io l'ho visto in streaming, l'ho trovato carino, così come tanti film comici italiani che nessuno si caga. Prova per esempio a guardare Smetto quando voglio, infinitamente più divertente (oltre che intelligente) di Zalone.
In streaming si trova quasi tutto, a volte bisogna solo avere un minimo di pazienza. Sto aspettando di Trovare Assolo, quello di Laura Morante, a proposito di film divertenti e intelligenti (spero, almeno, non l'ho ancora visto ma ne parlavano bene).
Beh, io esco e faccio un giro di mailing in centro.
Questi "cineforum" sui film che vi annoiano, mi annoiano più di quanto a voi possa aver annoiato un film di Zalone.
Altri tempi,erano anche i tempi dei cinema d'essai, di quelli che pagavi un biglietto,entrando al pomeriggio,e ne uscivi a notte fonda,per non perderti il film della mezzanotte.Per l'occorrenza:panino,frutto e birra come genere di conforto...Così potevi sciropparti di fila Nosferatu,Il gabinetto del dottor Calligaris,"Un anno con tredici lune"e"Zoo di Venere".Dopo la mezza era ottimo un tonificante Russ Meyer.......Un saluto ed un fiore..........W.......
Sì, non so perché una volta eravamo mediamente più disposti all'impegno, non soltanto rispetto ai "giovani d'oggi", ma anche rispetto a come noi stessi siamo diventati.
Inviato da: cassetta2
il 11/07/2020 alle 14:43
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