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Testo unico di riforma delle pensioni

Post n°539 pubblicato il 26 Novembre 2016 da meninasallospecchio

Quella che segue è la mia proposta di riforma del sistema pensionistico. Lancio una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare.

Art. 1. La presente legge sostituisce ed abroga ogni precedente disposizione in materia.

Art. 2. L’età della pensione è fissata per tutti a 65 anni o 40 anni di contributi, qualora a 65 non si sia ancora raggiunta tale contribuzione.

Art. 3. E’ possibile interrompere l’attività lavorativa prima dei 65 anni se si sono già maturati 40 anni di contributi. La pensione verrà comunque erogata a partire dai 65 anni di età.

Art. 4. Per chi prosegue l’attività lavorativa oltre i 40 anni di contributi, è previsto un aumento della pensione che verrà successivamente erogata, pari al 5% della pensione calcolata sui 40 anni per ogni anno di lavoro ulteriore.

Art. 5. E’ fatto obbligo ai datori di lavoro di cambiare mansione al lavoratore che svolge un lavoro usurante, a partire dai 55 anni. Sono considerati lavori usuranti quelli che comportano uno sforzo fisico o turni di lavoro notturni. Agevolazioni sono previste per le aziende che mettono in atto politiche di facilitazione per tutti i lavoratori al di sopra dei 55 anni.

Art. 6. Se si sono raggiunti i 40 anni di contributi, è obbligatorio abbandonare l’attività lavorativa al compimento dei 65 anni.

Art. 7. I cittadini che percepiscono la pensione non possono svolgere un’attività lavorativa.

Art. 8. Per tutti i cittadini di qualsiasi età che non svolgono un’attività lavorativa (compresi quindi i pensionati) è previsto, su base volontaria, il servizio civile. Le modalità e il trattamento economico dovranno essere definiti con apposita legge di riordino della materia.

Art. 9. La pensione di reversibilità viene erogata ai figli fino ai 25 anni senza ulteriori condizioni. Viene erogata al coniuge superstite soltanto se ha un reddito inferiore a 20.000 euro. Il cumulo fra reddito e reversibilità non può in ogni caso superare i 30.000 euro: la reversibilità sarà decurtata di conseguenza. E’ necessario che il matrimonio o l’unione civile sia in essere da almeno 5 anni al momento del decesso. Il diritto alla reversibilità decade nel caso di un nuovo matrimonio o unione civile. Qualora il coniuge superstite abbia meno di 55 anni al momento del decesso del consorte, la pensione di reversibilità sarà erogata soltanto per i primi 10 anni. Qualora il coniuge superstite non svolgesse, al momento del decesso, alcuna attività lavorativa, gli anni di contribuzione del defunto andranno a sommarsi a quelli successivamente maturati ai fini del raggiungimento dei 40 anni di contributi.

Art. 10. L’ammontare della pensione verrà calcolato sulla base dei contributi versati. La pensione minima sarà di 1.200 euro, quella massima di 5.000.

Art. 11. Non verrà corrisposta alcuna pensione a chi non abbia svolto attività lavorativa e maturato contributi. Chi non possiede alcun introito o altra risorsa avrà diritto a un reddito minimo (o di cittadinanza), indipendentemente dall’età. Tale reddito è definito con apposita legge attualmente in fase di studio.

Art. 12. Sono fatti salvi i diritti acquisiti con le seguenti limitazioni:
Comma 1: Nessun adeguamento ISTAT è previsto per i percettori di pensione che non abbiano compiuto i 65 anni di età
Comma 2: Nessun adeguamento ISTAT è previsto per le pensioni superiori a 5.000 euro.
Comma 3: Per le pensioni di reversibilità le norme sono immediatamente applicabili. 

 

 
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Commenti al Post:
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 28/11/16 alle 23:55 via WEB
C'è tutto scritto :-) Chi fa lavori usuranti deve avere la mansione cambiata dal datore di lavoro a 55 anni. Ma devono essere usuranti per davvero, perché qui tutti sostengono che il loro lavoro lo è. Certo lavorare è fatica, a non fare un cazzo ci si usura di meno, ma conosco arzilli contadini ultra-ottantenni e le sale da ballo sono piene di pensionati che ballano per ore senza tirare il fiato. Quindi insomma, tutti questi 55enni che proprio non ce la fanno più a lavorare, io non li conosco. Se sono invalidi, è un altro discorso, altrimenti se possono ballare possono anche lavorare.
Per il resto, il senso della mia proposta è proprio questo. La pensione non è un regalo: devi averla pagata con i contributi (almeno 40 anni) e goderla per un tempo non troppo lungo (diciamo circa 20 anni). Così il sistema forse è sostenibile.
(Rispondi)
 
 
arw3n63
arw3n63 il 29/11/16 alle 15:09 via WEB
Non ho letto con attenzione sigh!:-). Comunque dubito possa essere realizzabile.Quindi mettiamo che uno vada in pensione a...65 anni + 20(di godimento pensione), diventano 85 poi che si fa li sopprimiamo se proprio 'sti vecchietti non vogliono...diciamo schiattare e insistono a campare fino a 100 anni? :-)
(Rispondi)
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 29/11/16 alle 21:10 via WEB
No, il calcolo è basato sull'aspettativa di vita e nella media funziona. E' chiaro che qualcuno camperà fino a 100 anni, ma qualcun altro morirà anche prima degli 85. L'idea è quella di non avere, come adesso, gente che ha lavorato 35 anni e prende la pensione per 40 anni, perché questo non è assolutamente sostenibile.
(Rispondi)
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 03/12/16 alle 10:34 via WEB
Certo, ma la vita media si sta man mano allungando, chi lo sa in futuro...in realtà sarebbe forse più sostenibile che tutti andassero in pensione ad un'età stabilita uguale per tutti a prescindere dagli anni lavorati, quindi no prima dei 60, con una pensione calcolata in base ai contributi versati e anni lavorati.Però la possibilità di lavoro va data a tutti non che sei troppo vecchio e non ti piglia nessuno dopo i 40-50 se perdi il posto.Tieni presente che comunque i precoci, quelli che a 55 anni hanno maturato 40 di lavoro andranno scomparendo in futuro, nessuno inizia più a lavorare a 15 anni.
(Rispondi)
 
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