amami

Post n°29 pubblicato il 27 Novembre 2006 da calipso1960


Amami.
amami perché sono io, semplicemente; perchè sono come sono. Ama i miei difetti. i bronci. le paure, l' imperfezione e la totalità con la quale io ti amo. Ama i miei silenzi, come le mie troppe parole quando sono nervosa. Amami perché ti sono vicina, non perché ti sono necessaria; perché io ti amo, solo per questo...non perché me lo devi.
Ama ciò che sono, il mio passato, il mio presente e il mio futuro, con te.
Amami come ami un bambino, come ami un cucciolo spaurito, come ami il sole d'estate e il cielo terso d'inverno, come il ramo di pesco fiorito in primavera e la prima rugiada d' autunno.
Fermati per un attimo, guarda i miei occhi, non sfuggirli; in essi cogli il respiro di un'isola di pace, il gemito di un momento di intensità, il sospiro di un alito di vento che ci ha fatto incontrare, per un secondo. Camminare vicini, mano nella mano, occhi negli occhi, affiancati, abbracciati stretti.
Amami. Per un solo momento, per un battito d'ali, per il tempo di un sorriso.
A non rendere vano l'esserci incontrati, donati, amati davvero.
Amami...perché io ti amo, e non so non farlo.

 

 
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sogno

Post n°28 pubblicato il 26 Novembre 2006 da calipso1960

Un sorriso, uno sguardo...una semplice, furtiva occhiata; uno sguardo non intenso né intenzionale, una stretta di mani e un bacio lieve a sfiorare la guancia...per poi soffermarsi sulle labbra; labbra che si schiudono, piano, all' altro...lingue che si cercano, si assaporano,si intrecciano, si confondono.Le mani...mani sconosciute che tastano, stringono, accarezzano un corpo sconosciuto, proteso ed arcuato a cercare l'altro corpo, a cedere alle mani, alle labbra. I corpi avvinghiati, stretti, fusi l'uno all'altro...in gemiti strozzati.
Gli occhi ora febbrili, fissi occhi negli occhi, a scavare, a cercare la profondità dell'animo dell'altro, a placare la sete d' amore, a sedare il desiderio, a placare l' arsura...
La quiete accarezza poi i corpi vicini, a stringersi con la paura di perdersi e la voglia di ricominciare...
Il cuore palpitante scandisce il tempo che conduce al risveglio....no...aspetta...non scappare..non andare via...non ancora....

 
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RIECCOMI

Post n°27 pubblicato il 07 Novembre 2006 da calipso1960

dopo lunga assenza....(ma qualcuno se n'è forse accorto?)
torno a sorpresa per fare un favore a mia figlia, che mi ha chiesto di divulgare questa iniziativa...chi volesse collaborare nel darle popolarità e notorietà....non vince nulla se non la sua ( e mia) gratitudine smisurata....a spero presto....sto meditando un ritorno.....

SABATO 11 NOVEMBRE AD ALESSANDRIA SI «LIBERANO» LIBRI

ALESSANDRIA - Sabato 11 novembre in città si terrà una «megaliberazione» di libri. In seguito ad un’ingente donazione di 700 libri da parte di una rivista, che preferisce rimanere anonima, il gruppo di bookcrossing italiano «libera» per le strade di Milano ben mille volumi, e la manifestazione si ripeterà in diverse città italiane – tra le quali figura anche Alessandria – per un ammontare totale di più di mille libri.
Si tratta di una grande festa lanciata dal sito
www.bookcrossing-italy.com, organizzata per far conoscere a tutti il bookcrossing: un progetto nato negli Stati Uniti nel 2001 e sbarcato in Italia l’anno successivo, in nome della libertà di condividere con altri le proprie letture. Per chi non lo sapesse il cosiddetto «Bookcrossing» consiste nella liberazione di libri allo scopo di poterne seguire il viaggio attraverso i commenti di coloro che li ritrovano. Si tratta di un’attività globale, con iscritti in più di 130 paesi, dall’Antartide fino allo Zimbabwe. La maggior parte degli iscritti si trova negli Stati Uniti, ma la comunità europea cresce di giorno in giorno. Partecipare è semplice... Prima di tutto bisogna registrare sul sito il libro che si vuole «liberare». Al volume viene assegnato un numero univoco (il BCID), che deve essere riportato sul libro (tramite un’etichetta o a mano). Basandosi su questo numero chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguirne il percorso. Può inoltre aggiungere un commento, in modo che chi lo ha rilasciato sappia che fine ha fatto il suo libro. Dopo averlo letto può rilasciarlo nuovamente in libertà su una panchina, su un treno, in un bar. Il sito italiano di supporto (www.bookcrossing-italy.com), fornisce tutte le informazioni necessarie per riuscire a usare agevolmente l’originale www.bookcrossing.com.

L’iscrizione è gratuita e permette di accedere anche al forum specifico dove si parla delle iniziative realizzate dai «bookcorsari» italiani. In particolare la manifestazione dell’11 novembre, nella nostra città partirà da Piazza Garibaldi. L’appuntamento è per le 14.00: a quest’ora partirà infatti il gruppo di ragazzi che ha deciso di aderire alla grande festa di liberazione dei libri. Durante il tragitto verranno liberati un centinaio di libri, tra cui «Le ultime lettere di Jacopo Ortis» di Foscolo, «Le ali del tempo» di Bach, «La sagra del delitto» di Agatha Christie, «Il giocatore» di Dostoevskij, «Il garofano rosso» di Vittorini, «I gioielli indiscreti» di Diderot. Per tutto il pomeriggio di sabato verranno dunque liberati per il centro tantissimi titoli, e chi li troverà potrà poi mettersi in contatto con il sito, per raccontare cosa è successo ai volumi... All’iniziativa sono invitati a partecipare anche tutti coloro che vorrebbero liberare un proprio libro. Si tratta di un’occasione interessante anche per colore che volessero semplicemente osservare, e capire come funziona in pratica il bookcrossing.
Per tutte le informazioni sull’iniziativa è possibile contattare il sito italiano di bookcrossing.

 


 
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una nuova vita

Post n°26 pubblicato il 09 Settembre 2006 da calipso1960

Alice è morta dentro, davvero. Non esce più, non frequenta nemmeno più le poche amiche, che alla fine smettono anche di cercarla, studia per compiacere i suoi genitori, aiuta nelle faccende di casa, trascorre i pomeriggi e le sere nella sua camera, a leggere, ad ascoltare musica, ma non sogna più il grande amore come nei films, non crede più siano per lei le parole delle canzoni d'amore che tanto le piacciono. Scrive sempre il diario...ma ha abbandonato anche il romanzo in cui viveva la vita che avrebbe voluto, che spesso ha sognato per sè.Vegeta, aspettando non sa nemmeno cosa..forse spera che crescere sia magia, che da un giorno all'altro, con un tocco di bacchetta magica l' adolescenza finisca per lasciare il posto alla donna, l'adulta che saprà fare a meno dei genitori che non ci sono mai stati, che non sognerà più il principe azzurro che non esiste,che non avrà più questo disperato bisogno d'amore!
La solitudine non le fa paura, ci è abituata, ci si trova bene, avvolta da quella coltre che la separa dal mondo, dall'esterno...lei sa bastarsi da sola...lo fa da tanto tempo!Certo magari il suo corpo a volte ha desiderio di un altro corpo, di far l'amore di essere amato...ma l'hanno già fatto in troppi, Alice; non è quella la strada, non è quello che desideri realmente!Nessuno ti ha mai amata davvero...ti hanno usata, forse, facendoti credere che quello fosse "amare", che buttandoti via saresti stata amata, desiderata, considerata, apprezzata...invece sei solo delusa, ferita, umiliata e svuotata...non c'è più Alice, la bimba dagli occhi del sole...non c'è ancora la donna....
Sono i tempi in cui si vota per il divorzio, per l'aborto (...hai visto; Alice? adesso si può, è legale uccidere il bambino che si ha in sè...bastava aspettassi...) in cui appaiono le prime "radio libere". Anche la piccola città dove vive Alice vede nascere delle emittenti "private", una è proprio vicino alla casa dove abita Alice, nel palazzo accanto.Così i DJ non sono voci sconosciute su cui fantasticare ma persone reali, che conosce,cui telefona per chiedere una canzone, per fare una dedica, per ascoltare un brano particolare, che incontra spesso, che saluta e con cui si ferma a parlare.Alice frequenta la radio, di nascosto....ma tanto è abituata a dover sempre fare tutto di nascosto!Conosce i ragazzi che vi lavorano, fa nuove amicizie..ma nessun ragazzo in particolare, Alice ha chiuso il cuore, basta, finito, non ha più tempo per rincorrere il sogno del ragazzo perfetto, dell'amore immenso che riempie la vita. Un sabato di fine estate verso sera Alice attende che la madre esca dal negozio dove lavora, devono fare commissioni insieme...è sul viale dei giardini, dove incontra il Dj che trasmette le classifiche degli ascoltatori, la domenica mattina.
_ Allora domani mandi la mia classifica?

chiede all'amico

_ Non penso proprio

una voce antipatica alle sue spalle

_ Anche perché domani manda la nostra...

lei si volta, un ragazzino con la faccia da schiaffi e un sorriso che sembra deriderla
_ Ma chi ti conosce?! Nostra di chi?
_ per conoscermi non c'è problema, piacere Aldo; della nostra compagnia, intendo, lo "shadow's group"

Alice si rivolge all'amico Dj, che conferma,e di nuovo guarda il ragazzo che ha parlato con occhi furenti...avesse potuto con quegli occhi lanciare saette lo avrebbe fulminato all'istante!Antipatico presuntuoso e pure cafone, ecco! Ma chi si crede di essere?
La ragazza saluta il Dj e se ne va, senza degnare di uno sguardo il ragazzo che ha parlato e che continua a guardarla sorridendo.
Una settimana dopo, Emma invita Alice a festeggiare il suo compleanno andando a ballare, domenica pomeriggio, nell'unico locale che c'è in città...Alice accetta, perchè non vuole deludere l'amica, perché da tanto non va a ballare, perchè no?!
Domenica si ritrovano nella sala da ballo, pomeriggio spensierato ed allegro e verso sera iniziano a suonare i pezzi di "commiato", twist, samba, ancora pochi lenti...il twist....Alice si illumina, ma nessuno degli amici lo sa ballare...lei si gira di scatto e ...

_ Lo sai ballare il twist?

se lo chiedono all'unisono, il ragazzo con la faccia da schiaffi le è di fronte sempre sorridente...vanno a ballare, dopo pochi balli inizia un lento, lui la guarda interrogativo, lei annuisce appena...ballano, nemmeno troppo stretti.
Escono insieme dal locale, chiaccherando di musica, di dischi, di scuola, di lavoro...lui l'accompagna vicino casa (sempre a prova di finestre, Alice!)

_ ci vediamo domani?
_ non so...perché?
_ dai, io esco alle 18.00 dal lavoro, se vieni in piazza ti porto il disco di Donna Summer che ti piace
_ davvero me lo presteresti?
_ certo...ti aspetto domani allora
_ va bene a domani

è il 19 settembre 1976.
S'incontrano il giorno dopo, e i giorni seguenti; Lui talvolta l'attende alla fermata della corriera che la riporta a casa da scuola; dopo le 18.00 si ritrovano in piazza, un gelato, una passeggiata nei giardini, parlano molto....Alice quasi subito, ancora una volta, racconta la sua storia "il suo passato", ma lui la guarda attento, serio e mormora appena

_mi dispiace

Alice scrive sul diario "ho conosciuto Aldo...non so....non credo sia destinato a diventare il grande amore della mia vita...ma....vedremo"
Inzia così; un amore da ragazzini, lui la presenta alla compagnia, ragazzi e ragazze della stessa età più o meno, che si incontrano per stare insieme, per divertirsi in una sala da ballo, in un cinema, in un parco di una città poco lontana quando la stagione lo permette...Alice per la prima volta vive la sua vera età.
La bacia ad ottobre, in un viale dei giardini poco illuminato, lei sente i grilli nello stomaco e una sensazione dolce pervaderla.
La prima volta che fanno l'amore, sei mesi dopo,a casa di lui, un lunedì pomeriggio in cui non è andato al lavoro; lui è tenero, delicato...sembra avere paura di farle male e lei per la prima volta rimpiange che lui non sia il primo ad averla e gli chiede mentalmente perdono per questo, quando i corpi si fondono con dolcezza ed emozione!
Dopo lui la tiene stretta, abbracciati in un momento infinito...e le sussurra "io ti sposo."

Insieme affrontano il servizio militare di lui, l'esame di maturità di lei, la ricerca del lavoro per lei, e fanno progetti di vita comune; lui ormai frequenta casa di Alice, non si nascondono più, qualche volta, con lui, lei può addirittura uscire di sera!

Da trent'anni sono insieme, a dividere la vita, i problemi, le gioie, i sacrifici e le vittorie...non sarà destinato a diventare il grande amore, forse...l'amore certamente lo è; un amore nutrito e cresciuto insieme, giorno dopo giorno, costruito come una casa solida e sicura, da trent'anni, ogni giorno, si salutano con un bacio.









 
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Il baratro

Post n°25 pubblicato il 04 Settembre 2006 da calipso1960

Alice ha chiuso il suo cuore, senza Pino le sembra di non potere respirare, di non poter più vivere; con tutto quanto lui le abbia fatto lei lo ama, crede ancora di amarlo e che nessuno potrà mai sostiturlo nel suo cuore. E' sola, senza la mamma/nonna, suo unico riferimento da che è nata, senza più gli zii presenza giovane e comunque costante in tutta la sua infanzia, senza i genitori, perché i suoi non la vedono, non si accorgono se piange, se soffre, se studia o marina la scuola...si sente inutile e invisibile. Loro sanno solo litigare, urlare, insultarsi ed insultarla, punirla, a volte picchiarla anche, senza un reale motivo per farlo. Alice finge una vita normale, va a scuola, ha amiche che frequenta nei pomeriggi in cui elude la sorveglianza dei suoi ed esce, per chiudersi in altre case, dove respira aria di normalità, dove studia con l'amica del cuore alla quale la mamma prepara la cioccolata calda per merenda, dove perfino Alice si sente una ragazza normale, quasi vorrebbe appropriarsi di quella vita, di quella serenità...
I ragazzi la cercano, a volte; ma non si fida, Alice ha paura e non vuole più innamorarsi, fa troppo male, voler bene a qualcuno; amava i suoi nonni, entrambi l'hanno abbandonata troppo presto; amava Pino, l'ha lasciata in quel modo squallido e brutale, amava quel bambino che sentiva in sé, e non è nemmeno riuscito a nascere....Alice ha quasi sedici anni quando incontra Luca; lui è adulto, ha ventidue anni, non è un ragazzino come gli amici o compagni di scuola che frequenta, nemmeno tanto regolarmente poi!
A lui racconta subito la sua storia, il suo passato, quasi a chiedere scusa, a doversene fare perdonare; Luca è tenero con lei, l'abbraccia spesso, la stringe co tenerezza e le ripete
- Non potrei mai farti del male
Escono insieme, loro due soli; lei di nascosto ai suoi, perché "una brava ragazza non si fa vedere in giro con i ragazzi", lui ha l'auto, insieme vanno al mare, nei pomeriggi di un tardo autunno non ancora gelido; girano per colline di viti rosse, vuote dei grappoli ormai divenuti vino nelle botti, passeggiano per parchi con foglie secche che scricchiolano sotto le scarpe. Alice quasi ritorna a credere che l'amore allora può esistere davvero, che non è quello che ha provato per Pino ( o che Pino ha provato per lei)...Luca è dolce, tenero, è un uomo....e come uomo ha delle esigenze, che diventano sempre più insistenti ai ripetuti "no, non voglio" di lei
-Perché, no? L'hai già fatto, non è mica la prima volta, da far tutte queste scene; in fondo, poi, dopo il primo mica si può sapere con quanti sei stata...

Quella frase...quelle parole...anche Pino, quando le ha urlato "chi mi assicura che sia mio?" le ha detto la stessa cosa...allora...davvero avere amato un ragazzo significa essere diventata uno scarto? davvero allora ogni ragazzo vorrà la stessa cosa..."tanto l'hai già fatto"...lei, ciò che vuole o non vuole lei non ha importanza...
Luca, Andrea, Gianni,Osvaldo....nomi...che importanza hanno i nomi, i volti...se nemmeno se li ricorda più? Un vortice di volti, di mani, di corpi che violano il suo; lei è una ragazzina di sedici anni, loro uomini adulti, giovani, ma adulti; uno è anche sposato...ma Alice non soffre nemmeno più, non sente più niente; un sacco vuoto da buttare via...tutti vogliono il suo corpo, non il suo cuore, non la sua anima lacerata, fatta a pezzi dalla vita, dalla solitudine, dall'essere ignorata...i suoi non si accorgono mai di nulla; è davvero molto brava lei a nascondere, a inventare scuse o sono proprio ciechi loro? Se non ti ama chi ti ha messo al mondo, come puoi amarti tu, Alice?
Dopo quasi un anno di disordine,di automobili, di stanze e case diverse, di luoghi isolati o meno, di mani sempre diverse, di volti che sfuggono alla memoria ma che lasciano una tacca in più, per ognuno, nell'anima...Alice è stanca; non ce la fa a continuare, a guardarsi allo specchio ogni mattina riconoscendosi sempre meno...Alice è sola in casa, quel mattino; niente scuola perché non è stata bene la sera prima...ma il malessere non è malattia, il malessere è vivere così, è non sopportare più di vivere così! Basta!!! Alice va all'armadietto delle medicine, vuota due flaconi di pillole...nemmeno sa cosa sono, non importa...qualcosa dovranno pur fare, no?...alla scrivania fa testamento, in un suo diario; coricata aspetta il sonno senza risveglio...che pure non arriva....intorpidita va allora in bagno, con un specchietto rotto, sotto l'acqua calda che "così fa meno male" incide i polsi, il rivolo rosso nell'acqua del lavandino...e torna a letto, convinta stavolta di avercela fatta a finire tutto!
Si sveglia in ospedale.
Accidenti, è viva e con lei ci sono i suoi genitori, sguardi severi e di rimprovero...."hanno ragione Alice, non sei proprio buona a nulla!"; la madre è rientrata prima dal lavoro, l'ha vista così, nel letto addormentata ma con una chiazza rossa sul lenzuolo, ha chamato il marito (non l'ambulanza...certo ce l'hanno messa tutta anche loro per aiutarti, maledizione, Alice non potevi proprio fare le cose meglio?!?)
Il padre le dice
- Quando torni a casa non mi troverai più.
Lei non sa cosa vuole, cosa sperare...lei non ci vuole proprio tornare a casa!
Dopo due settimane esce dall'ospedale; non è cambiato niente; in casa urlano sempre, lei è solo più sorvegliata e non può uscire nemmeno al pomeriggio né ricevere visite; sempre più sola, con se stessa, il suo diario e quel romanzo incompiuto che è la vita che vorrebbe vivere, che sicuramente è la vita reale, normale, per qualcuna della sua età.
Inizia ad avere "collassi nervosi", a scuola, a casa quando la sgridano con più violenza, finché un giorno da scuola chiamano l'ambulanza, è quasi svenuta per un'interrogazione non brillante...un mese di ospedale, imbottita di Valium, sedata se ha visite; ma nessuno a chiederle "Perché, Alice? Cosa c'è che non va?"; ancora una volta torna a casa, e riprende ancora una volta la solita vita; un pomeriggio sta tornando a casa da scuola, truccata poco, non può truccarsi "perché le brave ragaze non si truccano", appena appena un ombretto e un lucidalabbra...le sue compagne si truccano tutte e molto più vistosamente....suo padre la incontra così; lei è tranquilla, è sola non è con un ragazzo, non ha fatto niente di male...accidenti, il trucco! Se ne era dimenticata!
Lui la ferma, la fa salire in macchina, la porta a casa insultandola e , arrivati, la schiaffeggia gridandole
- Porc.....perché non sei morta?!?
Alice forse muore lì, dentro qualcosa le si spezza...inesorabilmente.
Vegeta, non ha più entusiasmi, allegria (se mai l'abbia avuta, povera piccola!), studia per i genitori, non per sé, va a scuola, torna a casa, aiuta nelle faccende domestiche...senza cuore e senza anima..un' automa, che continua perché comunque non è stata capace nemmeno di morire.

 
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