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IL PATTO TRA NOI E I NOSTRI PADRONI

Post n°80 pubblicato il 17 Aprile 2012 da Silvio.Perroni
 

Ci vorrebbe... Confido... La forza de... "l'opinione pubblica"... La cittadinanza attiva... Insistere... Parliamo, speriamo, ci illudiamo, ma in realtà aspettiamo e non ci muoviamo. Siamo ancora schiavi dell'incantesimo che relega l'inizio dell'azione nelle mani del potere vigente. Siamo in attesa di un nuovo principio di azione che stenta ad arrivare. Siamo in attesa di qualcuno sempre e comunque diverso da noi che compia le azioni necessarie, che tutti ormai in fondo conosciamo, ma che nessuno comincia ad applicare. L'iniziativa è ancora saldamente in mano loro. L'opinione pubblica non esiste. E' solo una "metacoscienza" creata dal potere. Riporre fede in questa pseudoidentità è vano. Dobbiamo guardare dentor noi stessi, e capire se abbiamo il coraggio di rischiare tutto ciò che abbiamo per dare inizio all'azione, la vera azione, l'unica che può contrastare e fermare il flusso attuale. La situazione attuale è ancora determinata dall'accettazione del patto attuale tra noi schiavi e i nostri padroni. E' solo questo patto che regge ancora questo sistema così com'è. Solo se saremo in grado di essere disposti a giocarci tutto, il nostro lavoro, la nostra casa, la nostra famiglia e persino i nostri figli, svuotandoci di ogni attaccamento ai benefici che quel patto ci aveva procurato finora, smettendo di lavorare, smettendo di acquistare, smettendo di accettare quel patto interrompendo il flusso del potere, scendendo in piazza, senza violenza, allora anche la controparte, svuotata dle suo potere, si ricorderà di quel patto, che ha dimenticato e tradito, e, per non casuale gioco di parole, sarà obbligata a scendere a patti. Non ci sarà da pretendere molto. Solo che la ricchezza venga ridistribuita quel tanto che basta da lasciare a loro quel tanto di più che li faccia credere superiori, e a noi la dignità di una vita decente. E che le nuove regole siano durature, a difesa del nuovo patto. Solo prendendo coscienza di tutto questo, avremo forse speranza di evitare ciò che altrimenti sta inevitabilmente sopraggiungendo. Ci siamo vicini. Manca solo un inizio di azione in tal senso, chiara, semplice, così chiara e smeplice da essere immediatamente testimonianza ed esempio per tutti. Il resto sarebbe solo una successione inarrestabile di avvenimenti. Ma ancora siamo in attesa...

 
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