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Danza Donna

Ripropongo una mia "poesia" che pubblicai nel mio vecchio blog, rivisitata e corretta.

.

Danza Donna
Chiudi gli occhi e danza
Segui quei ritmi tribali
Abbandonati al suono dei tamburi
Lascia che le tue tensioni si sciolgano
Interrompi il flusso dei pensieri
Crea il vuoto in te

Lascia che il tuo passato si disperda
In qualche lontano cassetto mentale
Riponici le tue sofferenze
I dolori, i piaceri, le speranze,
e chiudilo a chiave

Dai fiducia al tuo corpo
Muovi ogni suo muscolo, ogni suo nervo,
Lascia che si sciolgano al ritmo dei tamburi
Non li comandare
Lascia che seguano da soli la danza
falli vivere di vita propria

Fà che nulla più esista intorno a te
Se non il ritmo incessante dei tamburi
Nulla più dentro te
Se non la percezione di una energia
Che sta nascendo in te

Lascia che si espanda
Che raggiunga ogni parte del tuo corpo
Fino a sentirla fluire nel sangue
Vibrare nei nervi, scorrere lungo la pelle

Puoi percepirla, intensa, lungo le braccia
Fino alle mani,le dita, oltre i polpastrelli
Lungo le gambe, fino oltre i piedi nudi
Lungo il tuo corpo, come una colonna di luce
Che dal ventre Giunge alla mente
Per poi espandersi e diffondersi
Nell'aria che avvolge il tuo corpo
Nella terra che accarezza i tuoi piedi
Oltre la percezione che hai di te

Danza donna
Lascia che questa energia prenda possesso di te
Lascia che ti dia quel benessere che cerchi
Che  il tuo corpo non sia altro che parte del tutto,
Parte di una armoniosa danza
Che nulla esista più di te
Se non questa percezione che tutto pervade

Il ritmo incalza sempre più veloce
L'energia sempre più intensa
Riempie tutto il tuo essere

Apri le tue braccia, lasciala esplodere
Che oltrepassi la tua pelle
E si diffonda ovunque intorno a te
Nell'aria, negli alberi
Nella terra, nelle persone

Ecco
La danza finisce
I tamburi improvvisamente tacciono
I loro echi si smorzano lentamente
Ma la tua energia ancora scorre
Lungo il tuo corpo
E continua a diffondersi intorno a te

Ora ritrova quel cassetto, aprilo,
riprendi i tuoi ricordi
e pervadili di questa energia
Trasformandoli in positivi ricordi
Di ciò che realmente è stato

Continua a mantenere in te questa energia
Non la interrompere mai
Ovunque vai
Qualunque cosa fai
Dona te stessa al mondo

.

Jaroslaw Kukowski - Painting

 
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Commenti al Post:
avvbia
avvbia il 03/09/10 alle 00:38 via WEB
Bravo Silvio, la poesia mi è piaciuta. La donna. la danza,il ritmo,la musica,l'energia. Tutte cose bele e che spriogionano da qull'essre meravigkoso che è la donna.. ciao gino
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 03/09/10 alle 20:57 via WEB
Grazie grazie Gino... :-) Ma devo correggerti, tanto per cambiare, hehehe.
Non "che sprigionano", ma secondo me "che dovrebbero sprigionare" tutte le donne, cosa che molto spesso invece non avviene. Infatti questo pezzo vuole essere un invito a farlo, fornendo un metodo.
E poi, la danza, la musica, l'energia, mica sprigionano e devono sprigionare solo dalla donna... Aho, e che, noi maschietti ne siamo esenti? ;-)
Ovviamente ti sto più che altro stuzzicando, come al solito...;-)
Grazie del passaggio Gino. E a presto.
(Rispondi)
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 03/09/10 alle 07:36 via WEB
La "Danza del Ventre", oggi alquanto profanata, in origine era "LA" danza della donna per le altre donne, per entrare in comunione con "Madre Terra", come la tua poesia espone. Così pure molte altre danze tribali... e in questo modo si accede alla femminilità profonda della donna. Il tuo video, però , mi inqieta un poco... Ciao Franca
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 03/09/10 alle 21:11 via WEB
Non so perchè ma la danza del ventre è quella che mi !attizza" di più... mah.. che strano... (hehehe)
Proprio per questo mi sa che ti devo contraddire.
Non c'è dubbio che sia la danza della donna, anche se l'anno scorso l'ho vista fare in tv da un ragazzo... emh... vabbè... soprassediamo... ;-)
Ma a me non pare proprio che la danza del ventre sia "per" la donna. ANzi, più di questa danza non mi pare di conoscerne altre che siano invece "per" l'uomo! Almeno per quello che ne percepisco io quando riesco a godermela, con mio sommo piacere.
Pensa che vicino casa mia c'è un ristorante dove ogni sera fanno questa bellissima danza, e si mangia pure bene! ;-)
La danza in se vuole essere, almeno in origine, una "comunione" con la Terra, con l'Universo...
Purtroppo ora più che praticarla noi in prima persona, proprio come rito sacro di condivisione e comunione, la subiamo passivamente, in tv, o sempre passivamente in discoteca, o nelle balere, dove se pur con belle coreografie, siamo "condotti" dal dj di turno, e relegati a movimenti rigidi e definiti...
Dovresti leggere il mio post sul circo che feci tempo fa nel mio vecchio blog, su "solonelcielo", per comprendere a fondo cosa intendo...
Ti dò il link: Clicca quà!
Non solo la femminilità profonda della donna, ma io credo qualcosa di più, ovvero l'essenza profonda dell'Anima, dove femminilità e masconilità perdono di significato, per fondersi in un tutt'uno.
Ora però mi interessa parecchio questa tua osservazione sul mio video, lì dove dici che ti inquieta, e ci tengo a che tu provi a spiegarmi meglio questa sensazione.
Potrebbe venirne fuori un discorso interessante.
Grazie del tuo commento Franca. A presto.
(Rispondi)
 
 
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 06/09/10 alle 08:13 via WEB
Ciao, non immaginavo che la mia osservazione ti stuzzicasse così! La Danza del Ventre pare essere associata ad antichissimi riti di fertilità, perciò danza di donna per la donna...non tanto nata per nutrire gli appetiti maschili! Ho letto il tuo post sul circo e l'ho apprezzato, ne esce la struggente nostalgia della "comunione con il tutto", il desiderio di ritrovare, di dare un senso profondo alle nostre azioni, alla nostra vita. Per quanto riguarda il video, a parte il ritmo molto coinvolgente, la sensualità della danzatrice, l'inquitudine nasce dalle proboscidi che la circondano, secondo me chiaramente allusive, velata allusione alla comunione uomo-donna. Questa è la mia sensazione. Buona giornata Franca
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/09/10 alle 22:51 via WEB
Embè? La fertilità? Ancora meglio! Come fai a dire che una danza nata per la fertilità è solo per la donna? Mica si "fertilizza" da soli no? Vabbè che con le tecniche attuali... Bleah! Lassamo stà và... Perchè dovrebbe essere nata solo per gli appetiti maschili? Non credo proprio che la donna mentre la esegue (se la vive nel modo giusto) non goda anch'essa del suo mostrarsi all'uomo simulando l'atto sessuale, generando eccitazione e desiderio di sè nell'uomo, anzi!!! Quindi ribadisco che secondo me è una danza per entrambi, nè solamente per la donna, nè solamente per l'uomo. Ed anzi, dovrebbe esserci una "figura" corrispettiva per l'uomo, così come è giusto per ogni danza. Della serie: "chi non danza in compagnia o fa il ladroo fa la spia". Ecco! ;-)
Mi fa piacere che tu abbia compreso il senso profondo di quel post sul circo. Molti altri non ci sono riusciti. Ma non si tratta solo di nostalgia, ma di voglia di riscattarsi, voglia di rimettere le cose a posto, voglia di ritrovare, e realizzare, quella ancestrale danza, in prima persona!
Anche secondo me quelle proboscidi sono molto allusive, e neanche tanto velatamente. Ma ancora non comprendo perchè dovrebbe inquietarti. O meglio, forse lo comprendo, ma arriviamoci passo passo, hehehe... Ti dò un indizio che forse svela meglio la tua inquietudine, ma me lo devi confermare tu se è quella la strada oppure no, e se non è quella allora cerca di spiegarmi ancora meglio questa inquietudine. L'indizio è questo: ciò che ti inquieta è che per creare l'allusione alla comunione, ed anzi, unione, uomo-donna, sono state utilizzate al posto di uomini le proboscidi di elefante! Ora evitiamo di fare battute, anche se già a me sta venendo da ridere e penso a tante cosucce simpatiche da poter scrivere, ma cerchiamo di tenerla sul serio, altrimenti non approfondiamo, e invece 'sta cosa mi stuzzica, perchè credo di conoscere (solito presuntuoso) il profondo motivo della tua inquietudine, ma non voglio sbilanciarmi, e però ho bisogno di verificare se ho ragione o no. Quindi, andamo avanti. Le battutine ce le teniamo per dopo... hehehe...
Buona serata Franca.
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 09/09/10 alle 17:10 via WEB
Per quanto riguarda la danza, forse ne dò un'interpretazione da femminista, cioè il primo contatto profondo avviene con sè stesse e poi con l'uomo, ma questa è una mia opinione. Le proboscidi accarezzano, avvolgono , danzare con gli animali riporta alla propria natura selvaggia, istintiva, tutto molto erotico che stimola sfrenate fantasie! Non mi dilungo in questa sede....ciaoooo
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/09/10 alle 01:23 via WEB
E dai, e ammettilo che interpretare 'sta danza come te l'ho apparecchiata io è la cosa più piacevole per tutti... ;-)
Aho, mi ti sto immaginando che salti addosso a quelle proboscidi... Meno male che non ti sei dilungata, altrimenti rischiavo la censura del blog... hehehe...
A parte gli scherzi... Come ti dicevo prima, l'allusione a tutto il ben di Dio erotico s'era capita, ma ti chiedevo perchè, se si tratta solo di questo, dovrebbe "inquietarti", inteso come un senso di disagio, invece del contrario?
Hai usato un termine non appropriato o a ripensarci effettivamente la prima impressione, mista ovviamente a tutto il resto, è stata anche proprio di disagio?
(Rispondi)
 
 
 
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 11/09/10 alle 21:35 via WEB
Non è disagio...è comprensione profonda...ho fatto un corso di danza del ventre con un'insegnante davvero"iniziata"...tu aneli all'unione primordiale, ma sei davvero preparato?
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/09/10 alle 02:55 via WEB
Ok, allora prendo come risposta che quella parola, "inquietudine", non era quella che avresti voluto dire.
Uaoh! Hai danzato la danza del ventre!!!! Uaoh uaoh!!! Complimenti. Ecco perchè mi capisci al volo, almeno finora pare... ;-)
Io anelo a ciò che credo anelino tutti, e cerco la via per raggiungerlo.
Uno dei metodi potrebbe essere contenuto in questa poesia, secondo me.
Se sono preparato all'unione primordiale? Boh! Spero bene di sì... Aspetta che chiedo a mia moglie... ;-)
Ciò che ora "sento", e che mi viene confermato anche dalla mia ragione, è che esiste una energia, una unica energia, di un unico tipo, che si diffonde e sostiene tutto il Creato.
Questa energia è fisica e spirituale allo stesso tempo, ed è la stessa che ci spinge a lavorare, a scrivere, a danzare, e a far l'amore.
L'orgasmo assoluto quindi è l'unione col tutto, per il tutto, non unicamente volta al partner, il quale è parte del tutto, e contemporaneamente strumento, così come se stessi, che permette questa unione.
Quella delle proboscidi secondo me non è una semplice allusione neanche tanto velata, ma è quella stessa energia che viene scambiata realmente tra la donna e l'elefante, tra tutti gli esseri dell'universo.
L'"inquietudine" potrebbe nascere dalla scoperta che si può amare un'elefante, come una pietra, così come si ama una persona, annullando ogni astratta classificazione che ci allontana dalla Verità.
Un saluto Franca.
(Rispondi)
 
 
 
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 14/09/10 alle 20:20 via WEB
Ciao Silvio, sei davvero simpatico! Quell'energia permea tutto il creato e quello a cui tu aneli, certo, è...sarebbe anche il mio obiettivo ed io percepisco che è anche quanto esprime il tuo video, l'unione assoluta...e mi dice che non è inquietante? Siamo pronti, preparati a tale gioia???? Siamo stati educati principalmente alla rinuncia, al sacrificio, a piccole gioie...non allo sballo cosmico!!!!!! Se tu ci arrivi, fammelo sapere...io farò lo stesso!!!!
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 16/09/10 alle 01:35 via WEB
Grazie Franca, anche tu sei simpatica! ;-)
Certo che non è inquietante, per chi certi concetti se li è già sviscerati.
Lo è invece per chi ne è ancora all'oscuro.
Siamo pronti? Boh... Mia moglie ancora non mi ha risposto... ;-)
Che ti devo dire... a guardarmi in giro, a volte mi viene da dire di no, a volte invece mi pare di sì... Se solo ci lasciassero un poco di tempo per fare il punto della situazione... del tipo "fermate il mondo, voglio scendere... però non ve ne andate, che faccio una pausa, mi schiarisco le idee, e poi risalgo!"... hehehe...
Sull'educazione... a dire il vero io non sono stato educato proprio come dici tu. MIa madre dice che la prima parola che ho detto non è stata la classica "mamma", ma un bel "NO".
E ti posso assicurare che le parole rinuncia, sacrificio, piccole gioie, non hanno mnai fatto parte del mio vocabolario...
Comunque, non è mai tardi per dire "ok, basta, da oggi non accetto compromessi, e vado fino in fondo su tutto...".
Per arrivare allo "sballo cosmico" (che ficata 'sta definizione, me la rivenno appena me capita!) tocca mettersi contro (ma pro) tutto e tutti, pure se stessi, e rivoltare tutto come petalini (calzini per chi non è romano). ;-)
Quando senti un fischio che ti spacca i timpani, quello 'so io che sto a sballà!!! ;-)
(Rispondi)
 
selenia56
selenia56 il 03/09/10 alle 14:36 via WEB
me l'ero persa e ti devo dire che mi piace molto però, come donna , aggiungerei anche un altro concetto..."e lascia che il mondo, altri.. si doni\donino a te ;))per un i9nterscambio più equo Sinceramente perchè le donne devono sempre donare e spesso non ricevere nulla di positivo ? Ciaoo
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 03/09/10 alle 23:13 via WEB
Mi fa piacere che ti piaccia.
Attenta però a quello che sto per dirti ora riguardo alla tua obiezione.
Ti invito a leggere lentamente, e rifletterci a fondo, perchè è il nocciolo di tutto.
Se tu non avessi scritto quello che hai scritto dopo, la frase "e lascia che il mondo si doni a te" l'avrei condivisa, perchè letteralmente, così come l'hai scritta, è perfetta, ed è un altro aspetto importantissimo dell'evoluzione interiore.
Ma è contraddetta da quello che hai scritto dopo, devo quindi prenderla piuttosto come un invito, una richiesta agli altri, ovvero soprattutto agli "uomini" ovviamente, ma anche alle altre donne, a donare, invece che alle donne a saper ricevere.
E questa tua richiesta svela, ma correggimi se sbaglio, un sentimento che tu vivi nel tuo profondo, un sentimento che ti fa percepire te stessa come donna che in qualche modo ha donato più di quanto ha ricevuto, ad uomini e/o ad altre donne, in termini di amore, amicizia, disponibilità, e quant'altro.
E questa tua percezione, a prescindere che sia corretta o meno, e presumo probabilmente che lo sia, ti ha portato a ritenere di essere in qualche modo in "credito" con il mondo, con gli uomini in particolare, o anche con le donne.
Non conosco in dettaglio la tua esperienza e a cosa ti riferisci con precisione, quindi inglobo le due possibilità, anche perchè tu non hai indicato gli uomini in particolare, ma hai scritto di "altri", il che mi fa propendere per un tuo sentire che riguardi anche le altre donne, anche se dopo ti sei corretta e hai scritto "... perchè le donne...?".
Ebbene, ora ti faccio una premessa a ciò che ho da dirti dopo, e rifletti bene su questa premessa, prima di leggere quello che ti avrò scritto successivamente.

Io comprendo il motivo profondo che ti spinge a dirmi che se avessi inserito nella poesia la correzione che tu indichi, l'avresti apprezzata di più, avrebbe avuto un suo equilibrio.
Ma ora ti propongo io un'altra "correzione", piuttosto che quella che tu hai proposto, e ti chiedo di riflettere sulla differenza fra la frase che hai proposto tu, e quella che ti propongo io, rispetto al desiderio che hai che anche gli uomini donino al mondo.
La mia correzione sarebbe questa: la poesia dovrebbe intitolarsi "Danza Donna, Danza Uomo", ed indirizzarsi egualmente ad entrambi, per cui l'invito che manca ora è "... Danza Uomo, ... Ovunque vai, Qualsiasi cosa fai, Dona te stesso al mondo."
Questa correzione è differente rispetto a quanto hai scritto tu tra virgolette, e risponde invece più correttamente al tuo desiderio che traspare in quello che hai scritto dopo.
Tu potresti rispondermi che la tua frase fra virgolette l'hai scritta così per poterla inserire nella mia poesia così come l'ho impostata.
E ti do ragione, ma non è solo quello. La questione è più profonda, ed è nascosta proprio nella conraddizione fra la frase che hai scritto tra virgolette e la tua spiegazione successiva.
In realtà, se la tua frase fra virgolette avesse dovuto rispecchiare esattamente il tuo pensiero, mantenendo perèò la donna come soggetto, avresti dovuto scrivere "e fai in modo che il mondo, altri.. si doni\donino a te..."
Dato però che riguardo alle donne l'invito è già coperto, in quanto la poesia si rivolge alla donna in generale, quindi a tutte le donne, è ovvio che chi resta sono gli uomini.
E quindi la tua frase diventerebbe: "e fai in modo che l'uomo si doni a te".
Questo è più corretto logicamente, avvicinanodsi molto di più a quello che intendevi dire alla luce delle tue frasi successive.
Ma non è finita! ;-)
Quel "...fai in modo..." non è sufficente, nasconde ancora qualcosa di inespresso, secondo me...
Visto che tu dopo chiedi chiaramente che anche l'uomo doni se stesso così come la donna, dato però che in questo caso il soggetto agente è la donna, per impostazione della poesia, la frase che forse avresti voluto scrivere, inconsciamente, probabilmente, sarebbe questa: "ed obbliga l'uomo a donarsi a te".
Attenzione, è una frase dura questa, e so che già ti stai agitando sulla sedia percependo una forzatura da aprte mia su un concetto che non senti e non vuoi sentire tuo.
Ed infatti hai ragione! :-)
Non può essere un concetot tuo, e di nessun altro con un pò di sale in zucca, perchè nessuno può voler costringere nessun altro a qualsiasi cosa.
Ma questa è la conclusione logica alla quale si arriva se si cerca di correggere la prima frase per farla corrispondere a quanto hai più chiaramenbte espresso successivamente, pur mantenendo come soggetto la donna, perchè impostato nella poesia.
E proprio questa conclusione, che tu giustamente rifiuti, (o almeno lo vorrei ben sperare), proprio per la sua ovvia non condivisibilità, mostra che quanto tu hai espresso contiene delle contraddizioni, che ora cerco di svelarti.
Abbi pazienza, cerca di seguirmi fino in fondo, lo so che sno pesante, ma prova ad avere fiducia, e alla fine scoprirai dove voglio andare a parare. E non provare a saltare subito alla fine, altrimenti non capirai nel profondo cosa cerco di dirti! ;-)
Il tuo "errore" di fondo è che hai cercato di forzare la poesia con un concetto impossibile da inserire proprio in questa poesia, proprio perchè esattamente contrario a quello che questa poesia vuole dire, sintetizzato nel "dona te stessa".
Nel tentativo di farlo ti è venuta fuori invece una frase "lascia che il mondo si doni a te" che, presa alla lettera, io ritengo altrettanto importante dell'altra mia "dona te stessa al mondo", ma che nulla c'entra, in realtà, con quanto avevi intenzione di dire, spiegato bene invece nella frase successiva.
Infatti, il saper lasciare che il mondo si doni a te, l'accettare il dono da parte dell'altro, riguarda sempre te stessa, riguarda sempre la donna, a prescindere che l'uomo, l'altro in generale, e ancora più in generale tutto il resto del mondo (tieni conto che in realtà nella poesia non intendo unicamente altri esseri umani, ma proprio il mondo intero, animali, vegetali, pietre e quant'altro, non a caso nel video appaiono a cqua ed elefanti, ma per il discorso tra me e te è relativamente secondario), abbia la volontà di donarsi o meno.
Questa frase che tu hai coniato quindi, presa alla lettera, non riguarda minimamente l'incapacità dell'uomo nel donarsi, ma continua ad essere incentrata sulla donna invitandola anche a saper ricevere, oltre che saper donare.
Ebbene, invece di prenderla solo come risultato di un tentativo di forzatura, io la prendo come un "lapsus freudiano", ma ti spiegherò dopo perchè, nella conclusione, perchè ti ricordo che questa è solo la premessa, hehehe...
Dunque, riassumendo questa premessa, la correzione che hai proposto è molto bella e importante ma non corrisponde a quanto tu volevi intendere.
E le contraddizioni che nel tuo intervento sono insite sono importanti, non sono presenti casualmente, ma dimostrano la differenza fra quanto uno pensa di desiderare e quanto uno desidera veramente, la differenza tra cosa normalmente si pensa su come il mondo debba essere giusto, e come invece il mondo dovrebbe essere realmente per dare a tutti la felicità che desideriamo.
E mostrano anche, così, quanto siamo poco abituati a riflettere a fondo sul nostro esprimerci (compreso me, tranquilla, mica sono speciale, siamo tutti vittime di un qualcosa che ci opprime) e ragionare sulle nostre contraddizioni.
Eppure sono quelle contraddizioni, che pur emergono chiaramente al vaglio della logica, che ci svelano i nostri errori e ci indirizzano verso la Verità.
Ma ora passiamo alla conclusione...

La mia forzatura alla tua frase mostra come non sia possibile scrivere nella mia poesia quanto traspare dal tuo intervento applicando la logica alle tue parole, perchè non condivisibile, contrario allo spirito della stessa poesia.
Tutto ciò evidenzia il malessere che tu, e molti di noi, ma oserei dire tutti noi, proviamo nel constatare che doniamo più di quanto riceviamo.
E l'insoddisfazione generata da questo malessere ci porta spesso a tentare di "forzare" le situazioni, come hai tentato di fare tu ora, nel chiedere, e a volte pretendere, ciò che invece dovrebbe essere pura volontà dell'altro.
Tu hai tentato di riportare il discorso alla logica dello scambio, chiedendo, se non pretendendo, che ci sia parità.
Ebbene, questo è uno dei più gravi errori dell'essere umano. Uno di quegli errori che gli impediscono di proseguire nel percorso della scoperta del vero Amore.
La conseguenza praticamente immediata di chi si pone la tua domanda "...perchè le donne devono sempre..?" è che se gli uomini non si donano altrettanto così come fanno le donne, allora è giusto che non si donino completamente anche loro. E successivamente questo pensiero si trasforma in fatti pratici. Ed ecco come da un desiderio di felcità si passa ad una azione che crea sistematicamente infeloicità.
Perchè anche ipotizzando che l'uomo si doni meno della donna, o addirittura per nulla, l'azione di rivalsa della donna non fa altro che peggiorare la situazione, se pur "equilibrata" da un certo punto di vista.
Questa azione però, invece di recuperare una situazione, sempre che si supponga vera (ovvero la minor propensione dell'uomo a donarsi rispetto alla donna) per riportarla all'equilibrio migliore, quello che dà felicità, ha come risultato quello di allontanarsi ancora di più dalla felicità, in quanto se prima era eventualmente solo una parte del mondo umano a non donarsi, ora addirittura sono tutte e due a non farlo.
Come storia dimostra, questa azione in alcun modo fa riflettere l'uomo sulla sua incapacità di donarsi, per cui risulta del tutto inutile allo scopo di ricercare la felicità, ma la allontana, distribuendo ulteriore sofferenza.
Attenzione, con questo non voglio dire che sia giusto che la donna si doni e l'uomo no.
E' un dato di fatto alquanto ovvi però che la soluzoine del "trattenersi", se pur dona a chi la scegloie almeno una certa sderenità, non essendo più essere "fregata" dall'uomo egoista, è anche vero però che preclude ormai ad ogni possibilità di felicità, visto che la reazione dell'uomo non sembra essere quella sperata, ma si instaura un ciclo vizioso di "rivalse" che portano sempre di più all'abisso.
E sì, perchè in realtà questa percezione che la donna di solito ha di "donarsi" più dell'uomo, molto spesso è solo una presunzione.
La donna dona qualcosa all'uomo, credendo di avere donato ciò che l'uomo desidera, e quindi si sente in diritto di pretendere poi dall'uomo ciò che crede di desiderare.
Ma ciò che la donna desidera realmente, e ciò che l'uomo desidera realmente, sono spesso molto lontani da cià che la donna crede di desiderare, da ciò che l'uomo crede di desiderare, e quindi, di conseguenza, da ciò che la donna crede che l'uomo desideri, e cià che l'uomo crede che la donna desideri.
Se pur a voi donne sembrerà surreale, ma credeteci, anche noi uomini riteniamo spesso di donarci più di quanto riceviamo, e quindi ci ritroviamo a fare gli stessi vostri processi mentali, con modalità differenti ovviamente, data la diversa natura apparente, e quindi anche noi finiamo per "trattenerci".
La verità è invece che nessuno di noi dona di se ciò che l'altro realmente desidera più di quanto crede o ritiene di ricevere, perchè noi non siamo sufficiente cosicenti di cosa realmente ci dà la felicità, nè quindi di cosa dà la felicità all'altro. Noi semplicemente crediamo di saperlo, ma ciò in cjui crediamo è soprattutot dettato dai valori e tradizioni che la nostra civiltà ci ha insegnato, inculcati in noi dalla educazine dei nostri genitori, degli insegnanti, dei preti, e di tutte le autorità che ci insegnano a rispettare.
E dato che tutti per di più ragioniamo in base alla logica dello scambio, per cui tanto ti dò tanto mi devi dare, è automatico che se io credo di darti tanto, tu invece ritieni di non aver ricevuto quello che credi di desiderare, quindi non dai in cambio a me ciò che io mi aspetto.
Ed insieme ci distruggiamo a vicenda, allontanandoci dalla felicità.
Questa, molto schematizzata, è la nostra situazione di esseri umani, generale, per tutit i tipi di rapporti, a prescindere dalla contrapposizine tra uomo e donna. Vale anche tra "simili".
C'è una sola possibilità di uscire fuori da questo diabolico ciclo vizioso.
Questa possibilità è quella di imparare ad amare, a donarsi, senza nulla pretendere in cambio.
Nulla di nulla, mai.
Noi partiamo dalla legge dello scambio come se fosse "naturale", giusta, e quindi quando non riceviamo quanto crediamo che ci spetti ne soffriamo, riteniamo di aver subito una ingiustizia.
Ma non è così.
La sofferenza che proviamo è in realtà quella che nasce dalla constatazione (inconscia) che ciò che ci è stato insegnato da piccoli non è funzionale alla realtà, non è vero.
Dobbiamo imparare a gestire questa sofferenza, a comprendere che non è nostra, ma ci è stata indotta, e a sbarazzarcene.
Solo così scopriremo cosa è Amore, solo così scopriremo la Vita, e apprenderemo a provare il piacere che ci spetta semplicemente proprio nell'atto di donare, restando appagati già di quello.
Riusciendo in questo, se per di più ricevessimo un qualsiasi pur minimo dono, quella allora sarebbe felicità pura, perchè da noi non richiesta, e quindi pura, e nulla come un dono ricevuto a fronte di nulla puà donarci felicità.
Nessuno di noi riuscirà a comprendere a fondo cosa è l'Amore, cosa è la Vita, realmente, se non si libera di questa logica dello scambio.
Non ci deve importare se non riceviamo nulla. Dobbiamo comunque donare.
Certo, dobbiamo preservare e salvaguardare la nostra vita, perchè è una responsabilità che abbiamo.
Ma imparando a uscire dalla logica dello scambio, tutto diventerà più facile, semplice, chiaro, e piacevole.
Ecco la mia contraddizione di fondo a ciò che tu proponi. Ecco perchè non scriverò mai ciò che tu intendi che io scriva.
Non dobbiamo mai pretendere, mai. Solo sperare, ma senza condizionare i nostri comportamenti all'attesa di ricevere qualcosa. Mai.
Questa è l'unica possibilità che abbiamo di trovare l'Amore.
Avrei ancora molto da dire, ma nun ce la faccio più! ;-) Un caro saluto Selenia.
(Rispondi)
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 03/09/10 alle 23:17 via WEB
Ah, aspetta... ovvio che però questa te la devo: io sono uomo, e ho scritto questa poesia per la donna. Desidererei però che anche io trovassi in qualche perduto blog una simile poesia rivolta a me come uomo.... Ecco l'incitamento che manca, secondo me, piuttosto che quanto hai suggerito tu. Ovvero, non sta a me scriverlo in questa poesia, ma a te per contrapposizione in una tua poesia, e con lo stesso positivo spirito. ;-)
(Rispondi)
 
Viveredarte
Viveredarte il 03/09/10 alle 16:58 via WEB
tu mi scrivi "frasi come questa, magari staccate dal contesto in cui sono state coniate, possono voler dire tutto e niente.." è vero, è quello che io desidero fare, staccare le frasi per poi spingere chi vuole a dare la sua interpretazione. grazie..per la tua "precisione".. alla prossima..
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 03/09/10 alle 23:36 via WEB
Prego, ma mi chiedo perchè non mi hai risposto da te, piuttosto che quì. Lo trovo alquanto sibillino! ;-) A la prochaine...
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caudalia
caudalia il 03/09/10 alle 23:16 via WEB
Sembra la descrizione di me stessa questa estate. Ho danzato sulle onde del mare, fra l'aurora e la notte, guardando il cielo, ed amando null'altro che il cosmo intero. Ciao Silvietto!!
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 03/09/10 alle 23:40 via WEB
Sarà, ma a me quel "...null'altro..." fa pensare a qualcosina che ancora non và... Ciao Caudaliuccia!! ;-)
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 04/09/10 alle 19:21 via WEB
E se avessi perso la chiave ??? Come faccio a riaprire il cassetto ??? Lo spacco ???? ;-) Buon fine settimana (nun t'arrabbià)
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procino995
procino995 il 05/09/10 alle 01:07 via WEB (Rispondi)
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 05/09/10 alle 14:34 via WEB
Un saluto a te Lacky.
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 05/09/10 alle 14:36 via WEB
Anna, sei la solista violenta! TIra ben fuori quella energia, e sarà lei che ti condurrà alla chiave. Buon fine settimana a te. (e chi s'arrabbia, ormai te devo sopportà così come sei) ;-)
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afrodite.58
afrodite.58 il 05/09/10 alle 14:42 via WEB
Ciao Silvio ^__^ c'è una danza che coinvolge tutto l'Universo, si chiama Amore ed è danzata da tutti. Da alcuni molto male... da altri così bene che ti lasciano incantata/o. A chi la danza bene è affidato il compito di prendere per mano gli altri e farli danzare allo stesso modo: amorevolmente. Le Donne sono stratosfericamente importanti nella società terrena, sono Madri... quante di loro sono coscienti di esserlo? forse quasi nessuna... Besos.
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/09/10 alle 02:58 via WEB
Ciao Stella.
E' quella la danza di cui scrivo quì. La danza dell'Amore.
Sì, sicuramente è vero, qualcuno la danza male, e qualcuno la danza bene.
Ma non sta mai, assolutamente mai a noi stessi dire chi la danza bene e chi la danza male, e tantomeno essere sicuri noi stessi di danzarla bene.
E così, diventa anche difficile capire a chi dovrebbe essere affidato questo compito di prendere per mano gli altri e farli danzare allo stesso modo.
Magari se andassero per conto loro potrebbero arrivare a danzare meglio di noi.
Ciò che voglio dirti è che secondo me dobbiamo restare sempre umili, il più possibile, perchè il credere di aver scoperto con assoluta certezza l'Amore Vero, e addirittura di viverlo, e magari ancor più di pretendere di guidare altri verso questo Amore, può farci cadere nella presunzione.
Questo non vuol dire rinchiudersi e non scambiare con gli altri quanto si prova. Anzi, si deve sempre fare. Ma sempre con umiltà, pronti a riconoscere quando ci allontaniamo dalla giusta via, e quando qualcuno che incrociamo è più avanti di noi.
Infine, secondo me noi non dobbiamo prendere per mano nessuno al fine di condurlo da qualche parte, altrimenti lo renderemo automaticamente schiavo, dipendente da noi stessi.
Quello che possiamo fare è unicamente di mostrare al prossimo tutto ciò che crediamo di conoscere, sapere, sempre premettendo che non siamo mai sicuri di nulla, e sperare quindi che ne facica buon uso, perchè è la Vita stessa che chiede ad onguno di noi di cercare da solo la Via.
Non c'è altra possibilità. La nostra maturazione è tale solo se dipende unicamente da noi. Altrimenti non sarebbe una maturazione, ma un seguire qualcun altro, ed essere quindi schiavi, dipendenti, di qualcuno.

Ed ora oso dirti qualcosa che forse pochi hanno il coraggio di pensare, e ancor meno di dire, ma che è il mio pensiero attuale.
Le donne sono importanti in questa vita, ma lo sono così come lo sono gli uomini, e gli animali, e le piante, e i minerali, e tutto ciò che esiste.
Le donne sono importanti perchè sono le porte attraverso le quali gli uomini devono passare per partecipare di Amore, e per realizzare fisicamente nuova vita.
Così come è vero il contrario, gli uomini sono importanti per le donne perchè sono le porte attraverso le quali le donne devono passare, per partecipare di Amore, e realizzare fisicamente nuova vita.
Ma devo contraddirti sul concetto di "madre".
E' un concetto che secondo me ce lo siamo inventato noi.
Nella realtà non esiste.
Si possono vedere in "natura" madri "snaturate", senza alcun segno di istinto materno verso i propri figli, così come si possono osservare uomini che sembrano avere un istinto materno di molto più intenso delle donne, e non per questo meno virili di quanto spetti al loro ruolo di uomini.
Potresti obiettarmi che è la donna che ha in gestazione per nove mesi il piccolo, e che poi lo allatta.
Ma in natura ci sono altre specie in cui i ruoli sono a volte invertiti, a volte interscambiati, a volte compresenti.
E allora, cosa è mai questo concetto di "madre", se non un ruolo da noi inventato, che ci fa credere che la donna abbia un ruolo particolare e diverso da quello dell'uomo, che la donna sia diversa dall'uomo, ma che proprio per questo invece ci allontana dalla comprensione profonda della Verità, e quindi dell'Amore?
Ciò che viene comunemente definito "istinto materno" secondo me non è altro che uno dei tanti nomi che vengono dati alle divisioni che noi abbiamo inventato dell'unica energia, entità, sentimento, che sempre Amore è.
Istinto materno, amore materno, amore paterno, amore filiale, amore fraterno, amore amicale, e infine amore passionale, sono tutti concetti che non esistono nella raltà, che ci distraggono dalla verità che è sempre e solo un unico tipo di Amore, che si manifesta in vari modi, ma che non è peculiare di nessuno, e di tutti allo stesso tempo.
Per questo dico che anche l'uomo è "madre", quando è consapevole. COsì come la donna è "padre", quando consapevole.
Perchè in realtà queste distinzioni non hanno alcun senso, non esistono.
La verità è molto più semplice.
Amore ci guida, più o meno nella nostra consapevolezza o meno, ad incontrarci, unirci, e generare nuova vita.
E così come chi partecipa di Amore ama l'intero Universo, non può far altro che amare anche la vita che lui o lei stessa ha generato, allo stesso identico modo, nè di più nè di meno, con l'unica differenza che è responsabilità di chi ha generato quella nuova vita, uomo e donna, di proteggerla e crescerla fino alla sua maturità, e solo nelle società nelle quali questa responsabilità viene assegnata, perchè esistono, o possono facilmente essere immaginate, anche società nelle quali la responsabilità della protezione e crescita dei piccoli di essere umano viene assegnata all'intera comunità, senza distinzione particolare di chi ha partorito o contribuito a generare col suo seme quella nuova vita.
Solo immaginando questo ultimo tipo di comunità possiamo comprendere un poco di più cosa sia l'Amore vero, e quanto i concetti di istinto materno, e di diritti sui propri figli, siano prodotti delle società in cui viviamo, che tendono ad indirizzarci verso la proprietà, il possesso, ed allontanandoci quindi dall'essenza di Amore.
Ecco, adesso sono pronto per il linciaggio. ;-) Besos por tigo, Stella.
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afrodite.58
afrodite.58 il 07/09/10 alle 21:10 via WEB
Non esiste il linciaggio per chi conosce che cosa è l'Amore Vero ^__^ Devo contraddirti facendoti notare che sei in confusione. Tutte le persone che agiscono nel Male non danzano l'Amore. Esse sono visibili attraverso i loro gesti concreti e attraverso i pensieri che, nel tempo, mettono in atto. Per me "Essere" qui, tra voi e tra altri, in ogni Luogo e in ogni Tempo, è soltanto il modo per contribuire, umilmente e, forse, indegnamente, con gli Spiriti Eletti ad aprire il Cuore all'Amore Vero. Il mio dire parte dalla voce del cuore: la voce dello Spirito. Non è presunzione, è ciò che "sento", ciò che "devo" agli altri in questa vita. Ho sempre riconosciuto e accettato chi è stato ed è in grado di offrirmi la sua mano per guidarmi, riconoscere qualcuno che è in grado di guidarci è doveroso verso se stessi e verso gli altri per il Bene Comune. Un abbraccio al tuo cuore. P.S.: se vuoi fare una passeggiata nella mia casa virtuale t'invito a leggere il post n° 37 intitolato Il risveglio. La Madre è la parte femminile di noi ma non si deve disconoscere che il compito di partorire e nutrire i figli spetta, per corretta Natura, alle femmine-donne. Ciao.
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/09/10 alle 23:41 via WEB
Ammazza aho se non esiste il linciaggio! Hai visto cosa hanno fatto a quei poveri Socrate, Cristo, Gandhi, ecc...? Bbrrrr.....
La tua contraddizione potrebbe essere corretta se effettivamente ci fosse qualcuno che danza solo il "Bene", e qualcun altro che danza solo il "Male". Ma a me non sembra che sia così. Ognuno di noi "danza" a volte nel bene, e a volte nel male, e addirittura a volte contemporaneamente nel male e nel bene. Questo è quello che vedo io di tutti noi, nessuno escluso. Possiamo forse metterci in ordine, qualcuno danza molto "più" il bene che il male, qualcuno un pò di meno il bene ma sempre più del male, qualcuno invece danza più il male che il bene, ecc.... Ma ritenere che ci sia qualcuno sulla faccia della terra che danza solo il bene, o addirittura solo il male, questa è una cosa che non mi risulta proprio. E sai perchè? Perchè siamo tutti legati, perchè solo il vivere in una società come questa, sviluppata su qualcosa che con il bene ha poco a che fare, vuol dire partecipar dle male, anche riconoscendolo e anche non volendo, perchè siamo tutti legati. Solo una rivoluzione/evoluzione comune, globale, istantanea e contemporanea, di tutti insieme, oppressi e oppressori, quindi nel puro bene e consapevolezza di tutti, senza alcuna violenza o costrizione, ma nella piena libertà e volontà di tutti, e dico tutti nesusno escluso, ci permetterebbe di ribaltare la situazione, debellare questo sistema che ci opprime, e quindi il "male" da ognuno di noi. Proprio perchè siamo tutti una cosa sola, quindi tutti noi abbiamo diffuso in noi il male, e solo tutti insieme possiamo elimnarlo.
E non solo. Anche chi vive nel male deve fare i conti, cosciente o incosciente, con la sua Anima, la quale è nell'Aamore, la quale è Amore, e la quale riesce bene o male a farsi sentire, ogni tanto. Per questo ti dico che non esiste, anche volendo, chi possa vivere nel puro male. Non è possibile. Così come se esistesse solamente uno che vivesse nel puro bene si instaurerebbe una reazione a catena intorno a lui che sconfiggerebbe il male, perchè la sua coerenza assoluta metterebbe in evidenza ogni pur piccola esternazione del male, pur se nascosta, al contatot con questa persona, e quindi la distruggerbbe, e questa reazione si ripercuoterebbe da persona a persona, diffondendosi in tutot il globo, così come accade per la reazione a catena nella bomba atomica, la stessa cosa al contrario accadrebbe se esistesse sulla terra una persona senza alcuna traccia di amore, perfettamente coerente col male. In poco tempo ogni essere, ogni cosa, l'intero universo sarebbe distrutto. Perchè non c'è vita senza amore. Perchè sono la stessa cosa. ;-)
Questo è anche il motivo per cui è così difficile raggiungere il bene ocmune, la vera felicità. Riguarda tutti, e deve essere qualcosa di contemporaneo, che risveglia e modifica tutti quanti insieme, una rivelazione universale, globale, totale. Difficile, ma non impossibile! ;-)
A questo punto, se ritieni che la mia contraddizione alla tua contraddizoine sia a sua volta da contraddire, fallo, perchè potrei essermi sbagliato, e non mi piace non essere nel giusto, quindi se ho una idea sbagliata voglio correggerla. Ma se ritieni che sia corretta, allora torna sui tuoi passi e rivedi e correggi il tuo pensiero. ;-)
Oppure dammi una terza via di soluzione, un terzo punto di vista che comprenda il mio e il tuo attuali. C'è spesso anche questa possibilità.
Anche per me "Essere" qui, tra noi tutti, in ogni Luogo e in ogni Tempo, è il modo per contribuire, umilmente e, forse, indegnamente, con gli Spiriti Eletti ad aprire il Cuore all'Amore Vero. Ma come dici tu, "forse indegnamente", anzi, nel mio caso sicuramente indegnamente, perchè innanzitutot sono già consapevole di alcuni miei difetti che dovrei togliermi per essere più vicino al danzare il bene. Ma figurati se non ne ho altri dei quali non mi accorgo. E se non me ne accoorgo, come faccio ad essere sicuro di qualche cosa?
E così, io non sono sicuro di nulla, neanche del mio sentire, se pur sento, se pur proprio quel mio sentire, come a te, mi guida su una via che riconosco sempre più quella corretta.
Ma ci riesco solo a patto di mettere indiscussione, di dubitare, anche del mio stesso sentire, così come della mia ragione, ovvero praticamente di tutto me stesso, sempre e comunque.
Quando tu dici "il mio dire parte dalla voce del cuore", se ben comprendo intendi dire che sei sicura di quel tuo sentire e gli dai completa fiducia.
Ebbene, io posso garantirti che si può "sentire" come se quel sentire venisse dal cuore, dall'Anima, ma purtroppo a volte proviene da ben altro, proviene da condizionamenti che abbiamo subito da piccoli, e che maturndo in noi sono diventati parte di noi stessi, sensazioni nelle quali ormai ci identifichiamo. La sofferenza di cui parla Cristo, il male in cui passare, la nostra morte, è quella di quella parte di noi che in realtà non ci riguarda, che crediamo sia nosta ma nostra non è, e che ci guida verso vie non giuste. Parte del nostro sentire ci guida verso il bene, e parte invece no. Il difficiel è comprendere cosa di quelllo che sentiamo è giusto, vero, in linea col progetto universale, e cosa invece no. Puoi non crederci, ma questo è quanto io ho scoperto e vissuto nella mia esperienza di vita. COse che vengono anche confermate dalle teorie psicanalitiche, oltre che ritrovate nella religione cristiana e soprattutto in quella buddista.
Il dolore più atroce è quello di scoprire che parte di noi, nella quale ci identificavamo, in realtà non è vera, non è giusta, non dovrebbe essere parte di noi.
La tua presunzione quindi è nel ritenere che tutot ciò che "senti" proviene dallo spirito.
Può anche essere possibile, ma se è così deve poter essere verificato dalla logica, e dai fatit reali. Per questo è importante che ci si confronti continuamente, tu ed io, e chiunque sia nel sentiero della ricerca della verità, perchè non siamo sicuri di nulla, perchè non possiamo esserlo, e solo insieme, aiutandoci l'uno con l'altro ad aprirci gli occhi, a ragionare, a ricercare la verità, possiamo forse farcela.
E non credere che io non sia presuntuoso quanto ed anzi molto più di te. Ma è un mio "peccato" dle quale sono cosicente. Per questo, dopo aver sbrodolato con tanta sicurezza le mie convinzioni, anelo a che qualcuno me le contraddica, per verificare se sono nel giusto o no, o almeno mi ci avvicino.
Io non la metterei come la metti tu, riguardo al riconoscere chi è in grado di guidarci. Nessuno secondo me deve guidare nessuno, ma semplicemente fare con lui quell'esercizio di cui ti dicevo prima. Confrontarsi, per verificare ognuno le proprie idee, il proprio pensiero, il proprio sentire, e insieme andare ad analizzare le differenze e comprendere se l'errore c'è in uno, nell'altro, o sono solo entrambe visioni parziali della realtà, così da trovare una terza visione più completa che le comprende, quindi insieme condividerla, e quindi insieme avendo fatto un passetto avanti verso la luce.
Mai però dare a qualcuno l'etichetta di guida, mai, altrimenti ci si dimentica che il percorso è solitario, che le forze ce le dobbiamo comunque trovare da soli in noi stessi, ognuno di noi.
Ma credo che in fondo sia soprattutto una questione di puntgliosità sulla terminologia.
Vengo a leggerti quel post, ma mi pare che lo abbia già letto, o no?
Certo che la femmina partorisce e nutre i piccoli dell'essere umano, ma questo secondo me deve essere semplicemente un ruolo "pratico", "tecnico", che questa realizzazione della vita che viviamo in questa epoca ha deciso che sia, ma che non deve dare adito alla femmina di acquisire falsi diritti che invece non ha, così come non deve permettere al maschio di esimersi da doveri che invece ha. La società attuale ci mostra chiaramente come il credere che esistano dei diritti della donna solo per il fatto che partorisce e nutre i piccoli, crea divisione tra l'uomo e la donna, generando possessività nella donna e quindi doppiamente il disinteresse nell'uomo, sia perchè indotto a ritenere che non lo riguardi, sia perche pur se decidesse che lo riguardasse dovrebbe lottare pure contro la possessività della donnna, che in nome del suo presunto istinto materno in realtà spesso gestisce il piccolo come cosa propria, non facendone parte il compagno. Credo sia uno dei mali fondamentali che le maggiori società attuali nascondono nel loro seno. A presto Stella.
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 08/09/10 alle 01:05 via WEB
Ho letto quel tuo post n. 37, fino alla parte in cui cominci a parlare di parte maschile e femminile dell'anima, della cosicenza.
Lì mi sono fermato, perchè non condivido questa divisione, e ti spiego perchè.
La divisione tra maschio e femmina, se pur esiste come realizzazione fisica, non ha alcun altro senso se non, come scrivevo prima, per pura distribuzione dei ruoli fisici che necessitano per la prosecuzione della vita.
Guarda agli animali. Puoi certo trovare delle differenze, a volte solo fisiche e a volte anche di comportamento, ma non enfatizzate così come facciamo noi di molto oltre quanto già la natura ha previsto. L'Anima non ha "sesso", l'anima non ha alcuna ragione di dividersi in una parte maschile e in una parte femminile. Se si ritrova in un corpo di femmina, svolgerà il suo ruolo aqccettandolo, e così se si ritrova in un corpo di maschio. Questo almeno dovrebbe essere. L'Anima che non si identifica con il corpo che abita, ma che accetta il ruolo che in quella vita le tocca, vivendolo come suo per quel tempo, ma mantenendo la consapevolezza che le permette di "sentirsi" al di sopra di quel ruolo, e quindi capace di comrpendere in se anche l'altro ruolo, e tutti i ruoli del mondo, dall'animale al vegetale e persino alla pietra. Prova a fermarti davanti ad una pietra. Immagina che anch'essa abbia un'anima, prova ad immaginare quale possa essere il suo stato d'animo nell'accettare il ruolo di pietra, e nello stesso tempo comprendere quello di tutti gli altri.
Forse così potresti comprendere come io sento tutto ciò, e quanto ritengo sia pericoloso ragionare in termini di mascolinità e femminilità, un dualismo che allontana dall'unione, come tutti i dualismi. Maschio, femmina, attivo, passivo, penetrare, essere penetrati, tutti concetti "falsi", nel momento in cui ci si identifica. Veri, invece, quando si vivono come ruoli, accettandoli, ma senza identificarcisi, perchè noi siamo molto di più di quei ruoli. Noi siamo tutto.
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 05/09/10 alle 18:05 via WEB
Davvero!!!!! Allora se mi sopporti così come sono...(finalmente!!!!! ;-) non mi devo sforzare di cambiare più di tanto !!! Era ora !!!! ;-) Sai,io tutto il mio amore universale... in questi ultimi due giorni,l'ho riversato tutto addosso a un cameriere.. per poco nun je spacco la testa ;-)
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/09/10 alle 03:12 via WEB
Che io ti sopporto così come sei non vuol dire che tu non ti devi sforzare di cambiare più di tanto. Se ti soppporto così come sei è solo a patto che tu ti dai da fare per migliorare. Quindi, fai ciò che sai che devi fare, e non fare ciò che sai che non devi fare. Questo tuo enfatizzare la tua aggressività sai bene che è un comportamento dannoso per te stessa, nonostante cerchi ancora di farlo passare per ironia. Ogni tanto ci si può pure stare, perchè non si cambia dall'oggi al domani, ma se riesci qualche volta ad evitarlo, sono tutti punti in più a tuo favore.
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 06/09/10 alle 07:59 via WEB
E non stò enfatizzando...quello che dici tu e che stò cercando di fare,lo faccio eccome,ma sul lavoro non può funzionare, specialmente quel genere di lavoro lì,che non è un lavoro ma una battaglia contro tutto e tutti ;-) d'altra parte sono loro che hanno creato un ambiente così e io mi difendo,non c'è problema ;-)
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/09/10 alle 22:35 via WEB
Quello del lavoro è l'ambiente dove il "sistema" è più presente e manifesto, è normale quindi che ci si difenda come si può. Eppure, è possibile, anche se difficile, infilarci dentro ogni tanto qualche pillola di buon senso. Ma non è questo effettivamente il momento di chiedertelo. Io invece mi riferivo alla tua ironia che rigira il discorso ai tuoi comodi, ovvero sempre in qualche modo aggressivo, hehehe... E' come quello che quando sente dire "Ammazza la vecchia... " non ce la fa a non rispondere "col gas" ;-)
Lo sai perchè? Perchè se no rispondessi così quel messaggio che cerco di inviarti resterebbe più presente nella tua coscienza, e farebbe meglio il suo lavoro, cosa alla quale cerchi più o meno inconsciamente di opporti. Prova a non dare risposta, lascia che risuoni senza l'aggiunta del tuo eco, e vedi di nascosto l'effetto che fa... ;-)
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/09/10 alle 22:37 via WEB
E non ti azzardare a rispondermi "Vengo anch'io", perchè la sai già la risposta... " No, tu no!". Hehehe...
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 07/09/10 alle 23:55 via WEB
Vedi di vuotare la casella, che te stavo a risciacquà bene bene,quando al terzo messaggio, l'ho trovata piena,ma appena la liberi proseguo,e nun te preoccupà che me le ricordo tutte..quelle che te devo dì e a dispetto me ne stò a casa pure domattina,così t'impari,se casomai il tuo "NO COMMENT" si riferiva a questo. Ancora credo di essere di carne e ossa e di funzionare ad aria e non a corrente come le macchine. E non ti aspettare che ti dico buonanotte,anzi,ti auguro una notte piena di incubi "notturni"...si, perchè io faccio parte di quelli "diurni" ;-)
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 08/09/10 alle 00:02 via WEB
Figurati se ti libero la casella, dopo che ho letto l'ultimo msg che mi hai inviato, eheheh... Scherzo. Leggi piuttosto la mia risposta, che mi sa che hai compreso male, leggila bene e con calma, intanto ti libero la casella, ma vedi di calmarti, sennò lo sai... :-(
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 08/09/10 alle 00:07 via WEB
MA PERCHEEEEEEEEEEEEE'???????????????? PERCHE' NO, PERCHE' NO, E PERCHE' NO !!!! E daiiiii voglio venire anch'io !!!! ;-(
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 08/09/10 alle 00:47 via WEB
Allo zoo comunale?
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 08/09/10 alle 01:23 via WEB
No,in mezzo a quelli a cui non spaccheresti la testa in quattro...;-( 'Notte
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/09/10 alle 01:18 via WEB
Se li trovi tu fammi un fischio... ;-)
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tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 10/09/10 alle 05:46 via WEB
è un invito alla donna ad offrirsi e a godere: ti risulta forse che non lo faccia già? ;). Stesso invito agli uomini o gli uomini lo fanno già a iosa?;) . Poesia comqunue scritta bene ma in pvt una riflessione sul testo...Rumors
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/09/10 alle 21:06 via WEB
Benvenuta nel mio blog Rumors.
Ti ringrazio ancora per le tue osservazioni in pvt su "l'eco" e sulle "eluGubrazioni", riparerò appena posso.
Riguardo al "succo" invece, vorrei precisare che il senso che ho cercato di dare all'"offrirsi" sempre e comunque al mondo è qualcosa che non è riferito principalmente al sesso, anche se potrebbe forse sembrare, così come interpretato da alcune mie amiche, ed in effetti può sembrarlo. Riguarda invece qualcosa di più, che il corpo comprende, non solo riferito al sesso, ma più profondamente, richiamando un senso di dono di sè e quindi di appartenenza al mondo, alla entità che lo governa. E questo donarsi oltretutto non si ferma neanche al corpo, ma si espande alla mente, a tutto di sè stessi. Insomma, qualcosa di più profondo. E per comprenderlo meglio, e riuscire a farlo, potrebbero essere utili le "istruzioni" che cerco di dare in questa poesia.
Riguardo alla tua prima domanda ti rispondo che sì, a me risulta che spesso la donna non si dona al mondo come potrebbe, come dovrebbe, e come in fondo vorrebbe. A volte perchè non lo vuole, a volte perchè non sa neanche che esiste questa possibilità, e a volte anche sapendolo non sa come fare.
Il donarsi di cui ho cercato di trasmetterne il sentire in questa poesia è un donarsi totale, anima e corpo, in senso ampio, senza condizioni, senza pretendere nulla in cambio, trovando il piacere unicamente nell'atto del donarsi.
Ed è un donarsi al mondo, non solo e non per forza all'uomo, se intendevi questo, e vista la domanda successiva.
Alla quale domanda successiva rispondo che secondo me lo stesso invito dovrebbe essere fatto anche agli uomini, che anche l'uomo, come la donna, ... "spesso non si dona al mondo come potrebbe, come dovrebbe, e come in fondo vorrebbe. A volte perchè non lo vuole, a volte perchè non sa neanche che esiste questa possibilità, e a volte anche sapendolo non sa come fare.
E a guardare le facce di parecchi dei miei "consimili", non mi pare proprio che se la godano a iosa così come sembri invece intendere tu.
Ma riguardo all'invito anche agli uomini, come ho risposto in precedenza ad una obiezione simile da parte di selenia, così rispondo a te:
io sono uomo, ed ho fatto questo invito alla donna. Mi piacerebbe trovare in un blog femminile un simile invito per me, per l'uomo. Lo apprezzerei infinitamente, percependo sicuramente lo spirito di Amore respirare tra le parole di quell'invito. E proverei appena possibile a danzare quella danza, per poi donarmi, pur con le mie imperfezioni, al mondo. ;-)
Grazie ancora del passaggio Rumors. Un saluto.
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/09/10 alle 02:37 via WEB
Ueh, Rumors, ho corretto le "elugubrazioni", e pure "il loro eco". Ho utlizzato la voce plurale, che in italiano è obbligatoriamente maschile, e già che c'ero ho "ripoetizzato" la frase... Che ne pensi? ;-)
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tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 12/09/10 alle 10:23 via WEB
Le hai rese pubbliche tu, le mie osservazioni in pvt.Non è nel mio stile puntare il dito perchè probabilmente la tua sarà stata una disattenzione.Elucubrazioni va scritta con la c: bene. Eco è femminile, anche al plurale, e quindi l'articolo che l'accompagna al plurale è 'la loro eco' e non 'il loro eco'.
Ma hai una scuola di danza? Le sento strane delle 'istruzioni' in una poesia: o è una poesia o non lo è. Se è una poesia ognuno riceve da essa impulsi diversi. Leggere di 'istruzioni' in una poesia mi sa tanto di voler in qualche modo influenzare chi legge.Difatti ritengo che la donna sia già mooolto disponibile, anzi l'unica ad essere sempre disponibile anima e corpo in tutti i sensi e in tutti i campi. E' l'uomo a sentirsi disattato, non riesce a trovare la formula - o non vuole trovarla - per essere all'altezza dei tempi e all'altezza della donna. Buondì.Rumors.
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/09/10 alle 22:26 via WEB
Rumors, se hai timore che io abbia pubblicato le tue osservazioni per dimostrare che sei una persona che punta il dito, ti assicuro che non è così.
E per farti stare tranquilla confermo, certifico e controfirmo che le tue due osservazioni sulla sintassi della poesia e dell'indice me le hai fatte in pvt, dimostrando sensibilità e propositività, cosa che ho apprezzato.
Per contro io invece sono uno che da bravo buzzurro se ci sono degli errori nel blog di un altro li evidenzia direttamente nei commenti, senza minimamente pensare che potrebbero urtare.
Ma passiamo agli errori.
Purtroppo, mio malgrado, ad essere sincero non sono state disattenzioni.
Ho semrpe utilizzato il termine "elugubrazioni" con la "g", convinto che si scrivesse così, senza mai accorgermi che in altri luoghi veniva scritto con la "c", e quindi senza mai pormi il problema di andare a verificare in un dizionario.
Tu me lo hai fatto notare, ho verificato sul dizionario, ne ho trovato conferma, e di questo quindi io ti ringrazio ancora.
Riguardo all'eco però, ti ripeto però che devo correggere io a te a mia volta.
I vocabolari di italiano lo danno al singolare femminile o maschile a scelta, mentre al plurale lo danno al maschile "echi".
Tuttavia in molti dizionari, ed anche l'Accademia della Crusca lo sottolinea, viene evidenziato che il singolare è formalmente femminile, e che se anche il plurale "ufficiale" è maschile, così come il singolare è "ufficialmente" femminile, si può utilizzare la forma femminile invariante "le eco".
Questo per quanto riguarda l'italiano formale, e già mi sembra dimostrato, proprio dagli stessi dizionari e vocabolari, come vengano accettati praticamente sia il maschile che il femminile sia al singolare che al plurale, sempre restando alla lingua italiana.
Per quanto riguarda l'impiego in poesia poi, dove le "forme poetiche" si sprecano, tenendo poi conto che la stessa poesia spesso è fonte creativa di nuovi vocaboli o di modifiche ai vocaboli esistenti, come anche solo gli utilizzi al maschile invece che al femminile e viceversa, ti irporto quì alcuni esempi di "sommi vati" che usano la parola eco al femminile e al maschile, a seconda di come pare a loro (fonte Accademia della Crusca, http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4564&ctg_id=93):

"...Qualche esempio letterario si ha sia dell’uso al femminile: “quasi una Eco consonante” (Marino, Dicerie sacre); “E sorge una lunga eco” (Pascoli, Nel carcere di Ginevra); “nell’animo solo una leggera eco” (Svevo, Novella del buon vecchio e della bella fanciulla); “una lontana eco di insistentissimi applausi” (Pirandello, Trovarsi); “neppure una fievole eco” (D’Annunzio, Trionfo della morte); sia al maschile: “più d’un eco immortal le rispondea” (Marino, Adone); “farebbe ripeter un buon eco nella concavità della voce” (Pallavicino, Il corriere svaligiato); “non risonava mai altro che un continovo eco delle loro archibusate” (Parini, Dialogo sopra la nobiltà); “come un eco lontano di flebili armonie” (Nievo, Confessioni di un italiano); “un sacro eco rintona” (Carducci, Levia Gravia). ..."

Ora, se anche il Carducci se lo usa al singolare maschile, non vedo perchè io, dato inoltre che in questo caso me lo "sento" meglio al maschile, debba correggerlo.
Ero disposto a correggerlo, nonostante non sia obbligato dato che in poesia le eventuali licenze siano lecite, se fosse stato definito categoricamente e inconfutabilmente come termine femminile sia al singolare che al plurale, così come ho corretto il termine "elucubraizoni", anche se in giro per il web ho trovato qualche malcapitato come me che lo usa con la "g", e infatti sono andato a verificare.
Ma dati i riscontri che ti ho evidenziato, che puoi verificare serenamente anche tu ricercando la parola "eco" magari unita alla parola "dizionario", o "vocabolario", o "plurale", mi sono sentito libero di usarlo come meglio sentivo.
In ogni caso la tua osservazione mi ha permesso di modificare quella frase in modo che almeno a me suoni meglio, e quindi ti ringrazio comunque.
Come ti ho già accennato in privato, riconosco che l'origine della parola greca è femminile, in quanto nome di dea.
Volendo quindi cercare un riferimento per preferire una o l'altra possibilità, mi atterrei alla origine etimologica, e quindi dovrei scegliere il femminile, sia al singolare "la eco", che al plurale "le eco".
Ma sono sicuro che sarebbe spuntato fuori qualcuno che mi avrebbe fatto notare che il termine in italiano è maschile, almeno al plurale.
Questo è quanto accade quando le situazioni sono in evoluzione.
In effetti, se ci rifletti, usare un termine o un altro è solo una convenzione.
Ci sono nomi maschili che terminano con la "a", come Andrea, e nomi femminili che terminano in "o", come appunto "Eco".
Per di più ci sono casi in cui i bizzarri genitori danno nomi maschili alle loro figlie, e nomi femminili ai loro figli, creando dei precedenti che a volte vengono seguiti e che quindi divengono legittimi.
Coe tutte le convenzioni, vengono assunte a standard, oltre quelle più utili, e non sempre, anche quelle più utilizzate o utilizzate comunque da un numeor sufficiente di individui.
Ma non solo.
Tutto ciò mi fa riflettere sulla sibillina usanza della lingua greca, quella latina, quella italiana, e di altre, di dare un "sesso" ad entità riguardo alle quali il "sesso" nulla c'entra.
Perchè, influenzato dal termine, mi devo immaginare il tamburo come un qualcosa che ha una valenza "maschile"?
Stessa cosa per l'eco (non ti dico se in questo caso l'apostrofo nasconde una "o" o una "a", hehehe).
Perchè devo definire un effetto sonoro come maschile o femminile?
Questa stranezza, che proviene dalla ingua greca, e a sua volta chissà da quali lingue antenate, e che noi abbiamo pedissequamente seguito, non mi pare esista, sostanzialemnte, in lingue nordiche come l'inglese.
Da questo punto di vista mi sembrano più coerenti, anche perchè se avessi usato l'inglese tutta questa diatriba non sarebbe esistita. ;-)
Credo sia interessante indagare sull'origine di questa sibillina usanza, forse ne scopriremmo delle belle...
Bene, detto tutto ciò, spero bene che non avrai più nulla da obiettare se ora uso il plurale maschile del termine, ovvero "gli echi".

Ed ora passiamo al resto...
No, non ho una scuola di danza. :-)
Infatti le istruzioni di cui parlo non sono relative a come si danza un particolare ballo, ma di altro tipo.
Perchè ti stona tanto la presenza di istruzioni in una poesia?
Perchè devono esistere solo poesie senza istruzioni, e manuali tecnici senza poesia?
Questa invece è una poesia con istruzioni. Me piace così! ;-)
Hai qualcosa da dire a questo punto sulla possibilità che questo mio brano sia definibile come "poesia"?
Ok, ci posso stare.
Vuoi chiamarlo "libretto di istruzioni", invece di "Poesia"?
Non c'è problema.
Come lo chiami lo chiami, sono dei concetti scritti in un post di un blog, con allegato un video e una immagine, e ocn la possibilità, oltre che di essere letti, di essere pure commentati.
Questo è, poi chiamala come vuoi, non interessa a me fare il poeta. A me interessa comunicare determinate sensazioni e determinati concetti.
Se ci riesco bene, altrimenti pazienza, cercherò di correggermi.
Riguardo alla diversità di impulsi, scusami ma ti devo contraddire.
Ognuno riceve impulsi, e/o interpreta impulsi, di qualsiasi tipo, in un suo particolare modo, più o meno differente da come li interpretano altri.
Prendi per esempio quanto dice un politico di destra o di sinistra.
Quelli dello stesso schieramento sono spesso d'accordo, e quelli delolo schieramento opposto invece no, sia che stiano urlando in un comizio, o discutendo pacatamente in un talk-show politico (quando mai), o scrivere un articolo su un giornale.
Per non parlare delle materie di studio, in particolare quelle scientifiche.
Anche i dati statistici che sembrano più certi sono interpretabili in vari modi.
Per contro, una determinata poesia non è detto che debba essere obbligatoriamente scritta in modo che possa essere interpretata in svariati modi, lasicando libero il lettore di rivoltarsela ocme gli pare.
A volte l'autore ha questa intenzione, a volte invece vuole trasmettere sensazioni ben definite, senza possibilità di equivoco.
E a volte addirittura si scrive poesie per rileggersele lui, solo per il piacere di scriversele, senza porsi il problema di un auditorio. Ho un'amica che scrive su carta pezzi bellissimi a iosa. Ma se li tiene per sè, e ogni tanto li straccia. Una sola volta mi ha fatto leggere qualcosa. Ma non sono risucito a convincerla a pubblicarli, in qualche modo. A lei stà bene così.
Non so se si può utilizzare la parola "influenza" per questa poesia.
Ho voluto suggerire alla donna un "esperimento" da fare, al fine di cercare di trasmettere un certo modo di "sentire" la vita, e indicare come si può arrivare ad evocarlo.
Se tu ritieni che questo possa essere definito "influenzare", fai pure, a patto però che mi approfondisci il significato che hai voluto dare a questo termine in questo caso.
Meglio chiarire, sai com'è...;-)

E infine, parliamo della disponibilità della donna...
Dunque, tu ritieni che la donna sia l'unica ad essere sempre disponibiler anima e corpo in tutti i sensi e in tutti i campi, mentre l'uomo si sente disattato (disadattato?), non riesce o non vuole trovare la formula per essere all'altezza dei tempi e della donna.
Beh, questa è la tua percezione, che ovviamente non corrisponde alla mia.
La quale mia, ci tengo a ripeterlo, vista la tua tendenza a porre il problema in termini dualistici uomo/donna, piuttosto che analizzare l'essere umano a prescindere dal sesso (e quì ci trovo un sottile legame con la diatriba sull'eco... hehehe), non è in contrapposizione con la tua, ovvero non dico che gli uomini si donano e le donne invece no.
La ripeto, più chiaramente, e poi vediamo il da farsi.
Intanto vorrei precisare che non parlo di disponibilità incondizionata verso l'altro.
Ma parlo di "donarsi al mondo".
Cosa vuol dire esattamente, non è così semplice come potrebbe sembrare forse ai tuoi occhi.
E forse tu non stai contestando quello che io cerco di comunicare con questa poesia, ma ciò che tu hai percepito da questa poesia.
In ogni caso, a me non risulta asoslutamente che ci possa essere una qualsiasi caratteristica, tra tutte quelle attribibili all'essere umano, che possa essere assegnata con tanta sicurezza come fai tu unicamente alla donna, ma anche solo all'uomo.
Di ogni caratteristica si possono trovare vari livelli in vari esseri umani, maschi o femmine, da un estremo negativo all'altro positivo.
Nel caso della disponibilità, in senso lato a me pare che ogni essere umano, uomo o donna, è disponibile a determinate cose e non disponibile ad altre. Lo è alcune volte e non lo è altre. Lo è con certe persone e non con altre. A volte abbastanza coerentemente con determinati valori che fa propri, a volte invece in piena contraddizione.
Discutere su questa tua affermazione nei termini nei quali l'hai posta in base alla mia esperienza ritengo non porti da nessuna parte.
Ma se tu ritieni che quanto affermi sia vero, ti prego di dimostrarmelo, in modo che anche io possa condividere questa per me strana convinzione.
Innanzitutto bisognerebbe capire cosa intendi per "disponibilità" in questo contesto, possibilmente facendomi qualche esempio pratico.
Se mi dici "in tuti i sensi" e "in tutti i campi", ti posso assicurare che non è così.
Se per esempio ora scendo sotto casa, e alla prima donna che passa, possibilemnte corrispondente ai miei gusti, le chiedo se vuole fare l'amore con me, quasi sicuramente non sarà così disponibile come dici tu.
Ovviamente l'ho portata all'estremo, ed ovviamente l'esempio che ho fatto non l'ho fatto a caso.
Ma questo dimostra, credo, che quel "in tutit i sensi e in tutit i campi" forse è un pò avventato.
Un altro esempio potrebbe essere questo: sei disponibile tu ad eseguire, come prova, le istruzioni contenute in questo mio pezzo, ovvero a mettere a tutto volume l'audio del pc, e danzare liberamente, senza vincoli e schemi, cercando di seguire alla lettera le mie "istruzioni"?
E non te lo dico a caso.
Se non si prova o non si è già provato a fare quanto ho scritto in questo pezzo, più o meno con lo stesso spirito, forse non si comprende cosa cerco di trasmettere, ma solo cosa si crede che cerco di trasmettere.
Per esempio, se leggi lo scambio tra me e stelladelmeriggio, tra questi commenti, lei, avendo già avuto una esperienza simile, sembra aver compreso almeno in buona parte quanto intendo comunicare, ma ci stiamo ancora confrontando per verificarlo con sicurezza.
Ma andiamo avanti...
Dovresti anche chiarirmi cosa intendi per "disadattamento" dell'uomo.
Io non mi sento particolarmente disadattato, anzi. E comunque non più di molte donne che ho conosciuto, anche quì.
Ma il mio sentire non è detto che corrisponda al vero.
Inoltre, cosa vuole dire, per te, essere all'altezza dei tempi?
Cosa hanno questi tempi rispetto ad altri tempi, come 100, 500, o 1000 o 2000 anni fa, in relazione alla umanità, ed in particolare alla relazione tra uomo e donna?
Se legog certi testi di qualsiasi epoca, a me pare che le problematiche di fondo siano sempre le stesse, da che mondo è mondo, e che nulla sia cambiato, riguardo a questo contesto.
Ma se a te non pare sia così, ti chiedo di dimostrarmelo, anche quì.
E infine, mi vieni a scrivere che ora l'uomo non è all'altezza della donna.
Beh, certo che se io avessi la coda di paglia, potrei subito risponderti che secondo me è il contrario, che è la donna a non essere all'altezza dell'uomo, visto che il "potere" ora sembra sia l'uomjo a detenerlo. Ma ti risponderei così giusto per ripicca, perchè in realtà io ritengo che chiunque detenga il potere, se questo potere non è detenuto da tutit, uomini o donne che siano, sono solo dolori per entrambi.
Potrei rivoltarti la faccenda. Ovvero potrei dirti che a me pare che raramente la donna sia capace di trovare la formula per "comunicare" con l'uomo, per essere alla sua altezza.
O ancora meglio, potrei chiederti perchè deve essere l'uomo a sforzarsi di trovar quella formula, e non la donna.
Dalla tua frase pare come se sia un dovere per l'uomo capire la donna, mentre la donna può fare a meno di capire l'uomo. A menoche tu non intendi dire che la donna comprende facilmente l'uomo.
Beh, se permetti, la donna può credere di comprendere l'uomo, ma spetta all'uomo dirlo, se si sente compreso dalla donna, non trovi?
E ci scommetto qualcosa che ben pochi uomini possono affermare che nella loro vita si sono sentiti compresi dalla maggior parte delle donne che hanno conosciuto.
Ma voglio invece seguire il tuo discorso. Voglio pormi in discussione, voglio ipotizzare che quanto tu dici sia vero.
D'altra parte altro non posso fare, se è vero che come uomo non riesco a trovare quella formula di cui tu parli.
Ma una cosa posso cercare di farla. Ovvero posso voler trovarla.
Almeno in una cosa quindi cerco di riscattarmi da quanto hai scritto: cerco di trovare questa formula.
Ma da dove comincio?
Vuoi aiutarmi tu?
O mi tocca fare tutto da solo?
E ammetti che effettivamente l'uomo non sia capace di trovare queta formula.
Vuol dire che non ci sarà mai nulla di buono fra uomo e donna, anche se l'uomo ci mette la sua buona volontà?
Ma allora a che serve discutere? Tanto qualsiasi cosa tu cercherai di farmi capire non ci potrai riuscire, perchè io non posos fisiologicamente arrivarci.
Se invece non è così, allora suggerisci a noi uomini cosa dobbiamo fare per essere all'altezza dei tempi, e all'altezza delle donne.
Chissà, magari potrebbe essere utile un pezzo simile al mio, fatto da una donna e rivolto agli uomini. Vuoi provare ad aprirti un blog e scrivere qualcosa di simile? Vuoi provare con amore a spiegare a noi uomini cosa c'è che non comprendiamo di voi, e come dovremmo essere secondo voi affinchè tutto fili liscio?
Se tu lo facessi almeno io ne sarei ben felice! Un saluto Rumors.
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 13/09/10 alle 15:03 via WEB
...ho letto il papiello ...sino alla fine! ma come ho fatto? Un saluto, M@.
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 16/09/10 alle 01:24 via WEB
Mario, sei un grande! Me lo domando pure io... ma come hai fatto? !!!! Pensa che io stesso evito di rileggermi, che sennò mi addormento! Hehehe! ;-)
Comunque, vuol dire che forse qualcosa di interessante ce l'hai trovata, in tutti 'sti polpettoni...
Grazie della visita Mario. Un caro saluto a te.
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 17/09/10 alle 17:19 via WEB
Certo che sei gran bravo! anche solo a scrivere! e non ho ancora letto il contenuto! regalami un po' del tuo tempo per leggerti e poi per risponderti. Mah, non so come farò. L'importante è che tu almeno abbia corretto elucubrazione e ti sia documentato sulla ECO poetica e sulla ECO vulgaris. Ottimo. Il resto è vita. A presto. Rumors.
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/09/10 alle 20:19 via WEB
Non ci pensare proprio a tentare di evitare di leggere tutto, dopo il tempo che ci ho dedicato. Non credere di cavartela così! Gli errori ortografici sono stupidaggini, in confronto al resto, qundi tocca che ti leggi tutto, pure attentamente, e poi mi ci dai pure una risposta! Hai tutto il tempo che vuoi, non ho fretta, anche fra un mese, ma prima o poi ci voglio una tua risposta quà sotto. Se ce l'ha fatta Mario (italianoinattesa) ce la puoi fare anche tu. Hehehe... ;-)
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 20/09/10 alle 16:43 via WEB
Premessa: sarò breve.
Svolgimento: correzioni, bravo.
Blog: se avesso il tenpo che hai tu, lo farei.
Risposte. Sei stato tu a scrivere quanto segue: "a me risulta che spesso la donna non si dona al mondo come potrebbe, come dovrebbe, e come in fondo vorrebbe. A volte perchè non lo vuole, a volte perchè non sa neanche che esiste questa possibilità, e a volte anche sapendolo non sa come fare. Il donarsi di cui ho cercato di trasmetterne il sentire in questa poesia è un donarsi totale, anima e corpo, in senso ampio, senza condizioni, senza pretendere nulla in cambio, trovando il piacere unicamente nell'atto del donarsi.Ed è un donarsi al mondo, non solo e non per forza all'uomo..". Bene. Io ti ho già risposto che quanto tu dici la donna lo fa già, donarsi al mondo: lavoro con carriera o meno, organizzazione della casa, cura della famiglia, educazione dei figli comprese riunioni e sport vari, la cucina sulle spalle,cura degli anzianianziani, sanità..eccetera...è una tuttofare esperta in mille e una materie e ha conoscenze megagalattiche. Indicami un uomo che sia tutto questo. Puoi solo indicarmi un uomo parzialmente disponibile, ma non nella stessa maniera. E non nascondiamoci dietro quel 'corpo e anima' perchè la donna ce la mette già l'anima in tutto quel che fa, arrivando a rinunciare anche ai piaceri del corpo.Chissà quando gli uomini si decideranno a crescere (qualcuno si salva però eh).Ciao. Rumors.
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 22/09/10 alle 13:23 via WEB
battiamo la fiacca qui o siamo in vacanza? holà.Rumors
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 24/09/10 alle 02:57 via WEB
C'avevo da fà!
Allora...
Donne in carriera non si donano al mondo, ma si vendono alla carriera.
Donne che lavorano sono costrette a lavorare, non è un dono.
Stessa cosa per gli uomini ovviamente.
Chi crede che il lavoro sia un qualcosa che desidera, e che lo realizzi, sbaglia.
E' solo una delle schiavitù alle quali siamo obbligati.
La donna si prende la responsabilità, spesso tutta da sola, di organizzare la casa, curare la famiglia, educare i figli.
Se il marito non fa nulla, si lamenta, ma non si ferma, continua imperterrita con i suoi "doveri".
Se il marito decide di mettere bocca, volendo partecipare, ma anzi, di più, decidere da pari a pari sull'organizzazione, sulla cura della famiglia, sul'educazoine dei figli, scoppia una specie di guerra mondiale di coppia.
E allora il malcapitato se ne torna buono buono a vedersi la partita.
I più furbi neanche ci provano, e danno alla mogliettina il contentino di partecipare quando lei lo richiede.
La gran parte neanche si pone il problema.
Sin da piccolo il maschietto è stato abiutato a vedere sua madre fare tutto a casa, lamentanodsi ma mai fermandosi, con il padre che la lasciava borbottare, quindi da grande quello ha in mente, non ha la minima cognizione di cosa accade ad ogni sua camicia, ogni santo giorno, dopo che levandosela l'ha buttata sulla sedia, fino al giorno in cui se la ritrova bella lavata, stirata e profumata, sulla stampella nella sua parte di armadio.
Sa solo che è roba che riguarda le donne, a lui non compete.
D'altra parte, se volesse andare a fondo, porsi dei probemi, scoprire che esiste tutto un altro mondo, e se per miracolo dovesse decidere di ineragire con quel mondo, e prendersi le sue responsabilità, si troverebbe contro un felino che difende il suo territorio, disponibile solo a trattarlo da schiavo che deve eseguire gli ordini.
Quindi, meglio così... Scelta inconsica, o fisiologica.
A meno che non si vuole diventare come quel personaggio di Verdone, quel medico che organizando tutta la vita di tutta la famiglia, plagiando la moglie, la porta a suicidarsi buttandosi dalla finestra.
L'accordo in paritaria responsabilità, la società al 50%, è una utopia difficilmente raggiungibile.
Ed ognuno ha le sue colpe in questo.
Riguardo al tuttofare.... improvvisamente la donna si perde in un bicchier d'acqua quando c'è da fare il tagliando all'auto, quando i freni fanno rumore, quando c'è da andare in un quartiere sconosciuto e non si conoscono le strade, quando c'è da fare la dichiarazione dei redditi, quando c'è da far obbedire i figli che si sono impuntati in una loro lite, quando c'è da discutere con l'amministratore del condominio, quando c'è da progettare con cura millimetrica la disposizione della nuova cucina, definire ed ordinare i singoli pezzi, le misure, i codici, i prezzi, l'IVA, ... QUando c'è da progettare l'impianto di condizionamento migliore, e andarsi a leggere le caratteristiche tecniche delle migliori marche, farsi i calcoli dei consumi, prendere le misure, dimensionare l'unità esterna e quelle interne, seguire i lavori, litigare con l'operaio che cerca di ammucchiartela... ;-)
Indicami una donna che sia tutto questo! ;-)
Puoi solo indicarmi una donna parzialmente disponibile, ma non nella stessa maniera. ;-)
Chi è che ha educato in questo modo gli uomini?
Chi è che ha educato in quel modo le donne?
Tu stessa dici che è la donna che si cura dell'educazione dei figli.
In realtà le differenze non sono così nette. E ci sono anche i csi opposti.
Ma volendo ragionare al livello che hai imposto, ti chiedo perchè la donna accetta tutto questo. Perchè invece di cucinare mentre il marito guarda la tv non si ferma e chiede al marito di partecipare, altrimenti niente cena?
Perchè lascia che il marito vada a giocare al tennis con il suo amico e tocchi a lei andare a prendere a scuola il piccolo?
Perchè accetta tutto ciò?
Spiegamelo!
Io chiedo alla donna di donarsi al mondo, non di rendersi schiava dell'uomo.
E' un concetto diverso da quello che tu hai inteso.
Donarsi al mondo vuole anche dire accettare che l'uomo è un animale da educare per alcune cose, così come la donna per altre.
Donarsi al mondo vuol dire anche comprendere che a volte è necessario dire "NO", senza avere paura di perdere la tranquillità coniugale.
Un "NO" detto con amore, se possibile, ma deciso.
Quel "NO" non lo dite mai, perchè avete paura di perdere la vita che vi siete create, l'uomo che avete scelto come marito, le comodità che pur vi discendono dal patto implicito di divisione dei ruoli, e l'assoluto dominio di quei territori (cucina, figli, casa) nei quali voi, pur lamentandovi, vi identificate.
Basta svegliarsi una mattina e dire: "caro, oggi accompagni tu il picoclo a scuola".
Se poi il "caro" non lo fa, allora si deve essere pronti a mettere in gioco tutto.
Solo a queste condizoini, ben dichiarate all'inizio, si può sperare in una vita di coppia ben vissuta, con reciproca consapevolezza, anche nella divisione dei ruoli.
Quando si accettano condizioni di "schiavitù" per paura di perdere l'immagine di ciò che si è sempre desiderato, quella è la morte del rapporto.
Troppe storie ho sentito di donne che si sono infilate da sole in situazioni negative, e non ne possono uscire soprattutto per mancanza di indipendenza economica.
Ma quando chiedo loro perchè non si erano premunite da prima, mi rispondono che prima erano giovani, non sapevano, credevano nell'amore...
Ma quale amore? Quello vero, o quello da loro immaginato?
Questa è la colpa di chi si infila in quelle situazioni. La colpa di credere alle favole d'amore scritte nei rotocalchi e nei romanzi rosa.
Ed è una colpa che si deve espiare, come tutte le colpe.
Può scegliere di restare in quello stato di schiavitù, oppure di cominciare a dire "NO".
Ma sappia che cominciando a dirlo entra in un mondo nuovo, fatto di responsabilità al 50%, di presa di coscienza di realtà che prima evitava accuratamente, e di tante alre cose.
Come per tutte le cose, quando c'è una situazione di disagio, se si protrae la colpa non è mai di uno solo dei due.
Se fare "tutto" in famiglia ritieni sia segno di maturità, di un donarsi liberamente al mondo, secondo me ti sbagli di grosso.
Maturità è fare ciò che si è deciso di comune accordo e ragionevolmente che spetti, senza prendersi carico dei doveri dell'altro, che all'altro spettano.
Donarsi è una cosa, accettare di fare la schiava è un'altra.
Ciao Rumors.
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 24/09/10 alle 03:17 via WEB
Un ultima cosa:
Io non ho il tempo che credi che ho.
Per scrivere certe cose tolgo tempo alla mia vita familiare, o meglio al mio sonno.
Ora dovrei dormire, eppure ti rispondo.
Ma ritengo che sacrificare un pò di tempo per scrivere un pezzo come quello di questo post sia buona cosa.
Tu invece scegli di dedicare il tempo ad altre attività, magari proprio quelle di cui ti lamenti, e questo invito all'uomo proprio non ti senti di farlo.
Ma preferisci metterti in contrapposizione all'uomo, lamentandoti, invece di invogliarlo ad aprirsi a te.
Cosa pensi di ottenere con questo atteggiamento?
Credi che l'uomo reagisca come desideri?
Sai bene che più probabilmente accade il contrario.
Perchè allora perseveri?
Tu hai ragione, molti uomini devono maturare.
Ma secondo me anche molte donne, che scambiano l'accettare di essere schiave con una presunta superiorità.
Beh, ora buona notte. C'ho un sonno....
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 26/09/10 alle 23:28 via WEB
Troppo onore, quanto tempo mi dedichi: sei molto gentile e ti ringrazio.Ma io resto convinta che i bambini, educati dalle donne-lavoratrici perchè i padri-lavoratori non hanno mai tempo, diventando adulti scelgano di comportarsi come i padri perchè meno faticoso e più gradevole.Ed ecco che la donna si ritrova 'incastrata' fra i doveri e a questo punto si sacrifica per senso del dovere e vive scontenta. E poi comunque guarda che le attività che tu attribuisci all'uomo le sanno fare anche le donne. E che ci vuole!pensa a tutte quelle donne separate alle quali vengono affidati anche i figli: sono madri-coraggio.E dormi la notte, per favore!Non mi scaricare anche la responsabilità di tenerti sveglio.O forse hai turni di lavoro di notte?Boh,lo scopriremo solo vivendo.Rumors
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 30/09/10 alle 08:59 via WEB
La donna "incastrata" tra i suoi "doveri"?
"Si sacrifica per senso del dovere"?
SPiegami cosa intendi per questi doveri e per senso del dovere. Da dove viene?
Gli uomini scelgono di comportarsi come i padri perchè quello hanno come esempio: i padri che evitano e le madri che abbozzano.
Ma non è così in tutto, come ti ho elencato sopra.
Anche le madri "evitano" tutta quell'altra serie di cose, e i padri abbozzano.
Vero, le attività che attribisco all'uomo le può fare più o meno anche una donna.
COsì come è vero anche il contrario!!!
RIflettici!
Sull'affidamento alle donne ci sarebbe da dire.
Hai letto della nuova povertà dei padri separati che dovendo mantenere la famiglia che l'ha cacciato di casa vivono per strada?
Ma il fulcro di tutto è quella parola che hai usato: "DOVERE".
Dammi almeno una ripsosta alle mie domande su questa parola, visto che su molte mie altre domande hai glissato!
Scrivo quando posso. La notte mi dà tranquillità.
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 30/09/10 alle 18:47 via WEB
No no no,io ho scritto 'incastrata tra i doveri' e non fra 'i suoi' doveri! I doveri sono di entrambi, caro lei, ma spesso e volentieri l'uomo se ne impipa e tutto ricade sulla donna. E poi questi uomini che si agitano e protestano e invadono le piazze perchè non vengono loro assegnati i figli o perchè vogliono compiere la loro parte di doveri proprio non li ho visti! Rifletti a lungo su quanto ho scritto e traine le dovute conseguenze. Buon lavoro.Ciao
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 30/09/10 alle 20:40 via WEB
Ok Rumors. Non hai scritto "suoi".
Ho già riflettuto abbastanza e da parechcio tempo. Lo so bene che gli uomini tendono ad evitare certi doveri.
Ora però, mi faresti la gentilezza di rispondere alle mie domande, in modo che io possa comprendere meglio il tuo pensiero?
Cerco di essere più chiaro ed arrivare al sodo, sperando che tucollabori invece disfuggire.

Tu scrivi "la donna sacrifica per senso del dovere".

Ed io ti ripeto la domanda che ti feci all'inizio, questa volta molto più chiaramente:

Perchè la donna non è capace di dire all'uomo con il quale condivide vita, casa e figli: "NO. OGGI QUESTO DOVERE TOCCA A TE"?

Pretendo troppo se mi rispondi a questa domanda? ;-)
Aspetto paziente... ;-))
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 01/10/10 alle 10:39 via WEB
ma guarda un po' te, che domanda interessante che mi fai! e non ti sai dare la risposta da solo? eppure mi sembrI una persona che ragiona! Pazienza, spieghiamo per quale motivo la donna non è capace di dire all'uomo con il quale condivide vita, casa e figli:"NO. OGGI QUESTO DOVERE TOCCA A TE".
La soluzione è nella parola 'DOVERE': se è un dovere per entrambi, per quale motivo deve essere la donna a dire all'uomo quello che deve o non deve fare? glielo deve dire perchè il suo uomo è immaturo? glielo deve dire perchè lei è la sua balia? non è capace di dirglielo perchè lui alza la voce e mena appena appena lei accenna a qualcosa? E se gli dice qualcosa lui si inalbera, alza i tacchi e se ne va?
Il DOVERE, caro lei, è un obbligo che incombe in capo a chi si assume certe responsabilità, quindi ad entrambi se le sono assunte entrambi!quindi è un obbligo civile (nel senso di responsabilità) e obbligo morale (nel senso di comportamento).
Tu piuttosto non hai risposto alla mia domanda: quanti uomini hai visto protestare perchè volevano a tutti i costi espletare i loro doveri? Buon lavoro. Rumors
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 02/10/10 alle 00:26 via WEB
Rumors, rispondo subito alla tua domanda, ma poi proseguiamo col discorso del dovere.
Ne ho visti pochi di uomini protestare perchè vogliono a tutti i costi fare il proprio dovere, però qualcuno ne ho visto.
TOrniamo ora alla mia ultima domanda.

Se ho ben capito, il tuo discorso,usando le tue parole, è questo:

"ritengo che la donna sia ... l'unica ad essere sempre disponibile anima e corpo in tutti i sensi e in tutti i campi."
"E' l'uomo a sentirsi disattato, non riesce a trovare la formula - o non vuole trovarla - per essere all'altezza dei tempi e all'altezza della donna. "
"i padri-lavoratori ... diventando adulti scelgano di comportarsi come i padri perchè meno faticoso e più gradevole".
Dici anche: "Chissà quando gli uomini si decideranno a crescere".

Poi fai queste domande:

"se è un dovere per entrambi, per quale motivo deve essere la donna a dire all'uomo quello che deve o non deve fare?"
"glielo deve dire perchè il suo uomo è immaturo? "
"glielo deve dire perchè lei è la sua balia? "
"non è capace di dirglielo perchè lui alza la voce e mena appena appena lei accenna a qualcosa? "
"E se gli dice qualcosa lui si inalbera, alza i tacchi e se ne va? "

Comprendo cosa vuoi dire con queste domande, più o meno, ma forse hai messo troppa carne al fuoco, o più esattamente hai ripercorso la tua logica di discorso un pò troppo velocemente, almenop per me.
Io invece ritengo che queste domande debbano essere analizzate una ad una.

Alla tua prima domanda mi pare che ti sei risposta da sola.

Ovvero, "il motivo per cui deve essere la donna a dire all'uomo quello che deve o non deve fare" è proprio perchè "l'uomo è un immaturo" e "la donna è la sua balia".

A rigor di logica, stando così le cose, essendo l'uomo un immaturo, non vedo proprio altra soluzione, se la donna vuole evitare di passare il resto della sua vita "scontenta", come tu stessa dici.
E quindi la risposta alle tue due successive domande non può essere altro che "sì".

"glielo deve dire perchè il suo uomo è immaturo? " ... "SI"
"glielo deve dire perchè lei è la sua balia? " ... "SI"

Alle due altre tue domande successive ci arriviamo dopo, che sono probabilmente la conseguenza della tua risposta alla domanda che ora sto per farti:

C'è qualcosa che non ti convince in questa risposta?

Mettiti comoda e rispondi con calma, ma senza accatastare troppi argomenti.
Per ora dimmi solo se secondo te, dato che l'uomo è un immaturo, l'unica cosa da fare è di "educarlo", e quindi dirgli quello che deve o non deve fare, e soprattutto dirglielo QUANDO lo deve fare, piuttosto che in altri momenti. ;-)
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 04/10/10 alle 10:22 via WEB
oh bhè se so darmi le risposte da sola è inutile che venga qui a scriverne! ma per piacere!!!! ;)
Intanto hai glissato sulla mia domanda 'gli uomini non protestano' con una risposta da far tremare i polli! perchè? perchè vuoi essere tu a fare le domande.E perchè? perchè siamo nel tuo blog? hai ragione, non ti farò più domande ;)
In quanto alle mie domande con risposta incorporata, certo è che se una 'donna incastrata' fra i doveri deve poi fare da balia ad un un uomo immaturo e dirgli come e soprattutto QUANDO deve fare i suoi doveri, è come dire 'te lo sei cercato' e siccomne di uomini immaturi ce ne sono a iosa questo significa che tutte le donne superefficienti se lo sono cercato? E tu cosa suggerisci come rimedio alla donna incastrata fra i doveri? oh sì,hai già risposto a questa domanda: prima dici alla donna che ha torto con quei tuoi SI scritti in maiuscolo e in neretto e poi la obblighi (tu, uomo)ad educare questo uomo immaturo. Bene,allora dimmi tu perchè mai questo uomo, che è immaturo nel rapporto di coppia e nei rapporti familiari, deve poi avere successo sul lavoro, deve governare un comune o uno Stato, deve dettare legge in materia di etica(leggi Chiesa) , deve essere insomma considerato superiore alla donna insomma un grand'uomo! Potrei qui spiattellarti il codice civile e il diritto di famiglia per far comprendere quali e quanti obblighi sono assegnati in maniera paritaria agli uomini e alle donne, ma non spiattello perchè ti invito a documentarti e a leggere in quanto anche tu sei un uomo (anche se immagino tu sia migliore di tanti altri). Di queste leggi e del nostro codice l'uomo immaturo di cui scrivo io se ne impipa, di queste leggi non è capace di comprendere la portata e il significato, mentre comprende benissimo come evadere i propri doveri. Quindi la tua soluzione alle mie domande è sbagliata, profondamente sbagliata. Non so se tu sei uno psicologo o uno psicoterapeuta o un analista (visto che nella tua risposta sopra stai a scrivere 'analizziamo una domanda alla volta').Non so se lo sei, perchè se lo sei è meglio che cambi professione. Faresti un gran male alle donne ;)
E poi se tu consideri questo blog uno studio per sedute analitiche, mi spiace ma non ci sto: io me ne vado.
Comunque fin qua è stato un piacere scrivere e ti ringrazio.Buona giornata e buon lavoro (qualunque esso sia).Rumors
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/10/10 alle 15:20 via WEB
Rumors, meno male che ti avevo chiesto di non mettere altra carne al fuoco!

Io non ti voglio psicanalizzare. Stiamo parlando in generale. Io voglio solo tentare di capire quale è il tuo discorso, e se continui così non mi aiuti.
Se vuoi che comprendo bene la tua posizione, e che ti rispondo quindi correttamente, ti chiedo di aiutarmi, altrimenti non ci capisco nulla.
Sarò forse un pò "tardo" di comprendonio, ma per me è così.
Stà a te decidere di venirmi incontro, oppure "andartene", come dici tu.
Quindi, se me lo permetti, ora non risponderò alle numerose domande che mi hai fatto, pur premettendo che non me ne avresti fatte più! ;-)
Ti prometto e ti giuro che dopo risponderò ad ognuna di quelle tue domande, ma non ora, perchè so che se lo faccio ti attaccherai alle mie risposte per saltare di palo in frascam, e perdere così il filo del discorso.
Io invece voglio comprenderlo questo tuo discorso, quindi per favore ora datti pace, e cerca solo di rispondere alle mie domande, finchè non mi sarà chiaro questo.
Dopo ti risponderò a tutte le domande che vuoi, condurrai tu la discussione, se vuoi, risponderò esaustivamente a tutte le tue domande finchè non ti sarai stufata, ma ora lascia che lo faccia io, per favore, solo fino a che non ci ho capito qualcosa.

Allora, se ho ben capito, tu mi dici che la soluzione che io ho poroposto, ovvero di dire al marito immaturo, quando tocca a lui e lui sfugge, che deve ottemperare alla sua parte di doveri familiari perchè è un impegno che si è preso, e che comunque è giusto che lo faccia, è una soluzione "profondamente sbagliata".

A me invece sembra logica. Se l'uomo non fa quello che deve fare perchè è un immaturo, non vedo altra soluzione che prenderne atto e trattarlo da immaturo, cercando di educarlo a maturare, se si vuole che il rapporto migliori.

Ma tu mi dici che questa mia soluzione è sbagliata, profondamente sbagliata.

Ok, può essere sbagliata, ma dal tuo discorso non ho capito perchè.
QUindi ti chiedo gentilmente di spiegarmi con parole più chiare, semplici e dirette, per quanto possibile, perchè questa mia soluzione la ritieni sbagliata.

Ripeto quindi ancora una volta la mia domanda:

Perchè, se l'uomo è un immaturo, come tu dici, non si deve dirgli di fare ciò che deve fare nel momento in cui spetta a lui farlo?
Ora stà a te scegliere se rispondere chiaramente a questa domanda, senza accavallare altri discorsi, aiutandomi così a capire il tuo discorso nel modo in cui io riesco a comprendere, oppure "andartene", come hai "minacciato" di fare.

Un saluto Rumors.
(Rispondi)
 
 
 
 
tantorumorexnullaa
tantorumorexnullaa il 09/11/10 alle 16:22 via WEB
Caro Silvio, la risposta te l'ho già data nel mio commento del giorno 4 delle 10.22, quello immediatamente sopra. Ma tu non lo hai neanche letto. In più mi scrivi in pvt che neanche leggerai il codice e le altre leggi. Silvio, vedo che proprio che non vuoi recepire.
Il solo fatto che scrivi di non aver letto il codice civile e le altre leggi che disciplinano i rapporti uomo-donna e le pari opportunità e i pari doveri e non l'hai fatto neanche per curiosità visto che te l'ho indicato in maniera esplicita, non depone a tuo favore.C'è già indisponibilità da parte tua.Eppure penso che tu sia un uomo di cultura.
Le leggi dell'ordinamento giuridico sono alla base della nostra vita sociale e le leggi morali alla base dei nostri comportamenti. La conoscenza delle une e delle altre ci risparmia discussioni inutili e, quel che è più grave, comportamenti errati. Un saluto a te. Rumors
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 11/11/10 alle 17:31 via WEB
Ti sbagli Rumors. Ho letto la tua risposta molto più attentamente di quanto credi. Per questo dico che non mi hai risposto.
Comunque, effettivamente ho sbagliato, perchè ho chiesto a te di fare un passo alla volta, ed invece ione ho fatti almeno due insieme.
Torno quindi indietro e riparto dalla tua risposta alla quale accenni, che, rispetto alla mia domanda:

Perchè, se l'uomo è un immaturo, come tu dici, non si deve dirgli di fare ciò che deve fare nel momento in cui spetta a lui farlo?

dovrebbe essere questa, correggimi se sbaglio:

"...certo è che se una 'donna incastrata' fra i doveri deve poi fare da balia ad un un uomo immaturo e dirgli come e soprattutto QUANDO deve fare i suoi doveri, è come dire 'te lo sei cercato'..."

Ma questa tua risposta continuo a dire che non risponde alla mia domanda.
Ed ora cerco di spiegarti perchè.
E' possibile, anzi probabile, anzi praticamente sicuro, che una delle conseguenze del fatto di ammettere che l'uomo che si è sposato è un immaturo sembra proprio quella alla quale tu accenni, ovvero che "te lo sei cercato".
Ma questa sarebbe solo una conseguenza, oltretutto da verificare, non la risposta.
Infatti, se io la devo prendere come tua risposta valida, allora a me sembra che la tua risposta da me interpretata sia questa:

Se accetto di rispondere direttamente vuol dire che ne accetto i presupposti, tra i quali anche il fatto che l'uomo è un immaturo. E quindi, di conseguenza, vorrebbe dire che ha fatto un errore la donna quando ha accettato di condividerci una vita.
Questo però vorrebbe anche dire, a questo punto, che non solo l'uomo ha i suoi "difetti", ma che anche la donna, se pur ad un livello diverso, sembra "fallibile", visto che ha compiuto un errore di valutazione, un grave errore, dato che riguarda tutta la sua vita futura.
E dato che questo suo errore è di così vasta portata, forse si potrebbe cominciare a parlare di immaturità anche per quanto riguarda la donna.

Ma tutto questo non lo posso accettare, in quanto sono profondamente convinta che il problema di base è solo l'immaturità dell'uomo, non mi sembra giusto ora girare la frittata e far vedere che la colpa è della donna che ha scelto di condividere la sua vita con un immaturo.

E quindi, dato che i presupposti che la tua domanda impone non li posso accettare, non posso immaginare come corrispondente al reale la situazione da te proposta e la deduzione che ne consegue, ovvero che la donna ha scelto a suo tempo di convivere con un uomo immaturo, e quindi deve mettersi nella condizione, ora, di dover trovare una soluzione a questa situazione prendendosi una parte di responsabilità che non riconosco.

E non accettando una simile descrizione della realtà, mi rifiuto quini anche di analizzarla insieme a te per cercarne una soluzione positiva, sia quella da te proposta, ovvero di trattarlo da immaturo, sia una eventuale aqltra come quella di lasciarlo, per esempio.


Ecco, questa è la risposta "completa" che mi sembra pervenire da te.

Devi secondo me riflettere su alcune cose:

Non sono io ad aver definito l'uomo come "immaturo", ma te stessa.
Ma stando alla tua risposta letterale, oltre che alla mia intepretazione "completa" della tua risposta, a me sembra come se tu non volessi accettare il fatto che l'uomo è un immaturo, che non volessi riconoscerlo, pena il riconoscer epure l'errore commesso a suo tempo nel condividerci l'esistenza.

E allora, la domanda a questo punto diventa un'altra:

Questo povero disgraziato di un uomo, è o non è un immaturo?

E a questa domanda mi devi rispondere con un "sì" o con un "no", essendo consapevole che con un "sì" accetti anche il fatto che anche la donna ha sbagliato a suo tempo e quindi non può impostare il discorso così come lo stai impostando tu ora, ma deve assumersi la sua parte di responsabilità nella situazione, mentre se rispondi di "no" allora cambia tutto, allora tocca rivedere tutto il tuo discorso da capo, perchè sei tu stessa che sin dall'inizio hai affermato che l'uomo è un immaturo, e tutto il tuo discorso su questo si incentra.

Se mi permetti, ti consiglio di evitare, per ora, di pensare alle ulteriori conesguenze che si potrebbero dedurre dalla definizione precisa della situazione, perchè altrimenti rischi di non andare avanti con il ragionamento e quindi di non trovare una soluzione, ma di restare in "stand-by", come mi sembra abbia dimostrato questa mia eluCubrazione :-), e come mi sembra a questo punto, che ci restino quasi tutte le donne che in questa situazione finiscono, ovvero, non risolvono il problema perchè per risolverlo bisognerebbe prima addossarsi la propria parte di colpa.

Ma questo non è detto che sia vero, e se pur lo è, forse non lo è nei termini da te stessa usati ("te lo sei cercato"), ma probabilmente un poco più profondo e complesso.

Per questo ti dico ora di non pensare assolutamente alle eventuali conseguenze che la definizione di una realtà comporta, ma di concentrarti su questa realtà, e definirla, insieme a me, in modo che partiamo da una situazione condivisa per poi analizzarla e vedere se effettivamente una soluzione si può trovare.

Perchè una cosa è sicura: se l'uomo è immaturo è immaturo, e di questo bisogna prenderne atto. Non si può prima dire che lo è, perchè ci fa comodo, e poi invece negarlo, perchè non ci fa più comodo.

E se invece risulta che immaturo non è, allora tocca ragionare in tutt'altro modo, ma questo lo vedremo.

Ora è necessario, se vogliamo proseguire, che tu ti decida.
Ecco quindi la mia nuova bella domanda:

L'uomo è o non è un immaturo?

Ed ora passiamo al codice civile e penale...
Mi dispiace per quello che scrivi. Io non ho letto il codice civile e penale riguardo all'argomento principalmente perchè non ho tempo, altrimenti mi avrebbe fatto piacere. Ma anche perchè rispetto a questo argomento non credo possa illuminarmi più di quanto già non lo sia di per me. Ovvero, che l'uomo e la donna abbiano stessi diritti e doveri, senza distinzione di ruoli se non reciprocamente accettati e rispettati, non ho bisogno del codice penale per capirlo. Ed anzi, sono sicuro che se vado a leggere quel codice da qualche parte troverò ancora qualche dimenticata legge anteguerrra che dà qualche privilegio all'uomo.
Mi sembra quindi che le tue considerazioni non siano meritate nei miei confronti, e questo mi dispiace, ancor più perchè non mi pare di averti dato modo di poter pensare che io abbia a che rivendicare una qualche superiorità dell'uomo sulla donna e quindi qualche diritto in più.
Un saluto Rumors.
(Rispondi)
 
lanzarda
lanzarda il 10/09/10 alle 22:27 via WEB
Un caro saluto Silvio! :) Ed un abbraccio...
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/09/10 alle 02:27 via WEB
Ciao Ana. Un caro saluto a te, ed un abbraccio forte forte. Vengo a dare una occhiata al tuo meraviglioso blog sui segreti di Roma...
(Rispondi)
 
liberafatima
liberafatima il 12/09/10 alle 20:34 via WEB
Buona sera Silvio, sorprendente e affascinate come sempre sei. La danza del ventre...eh si ...il miglior commento secondo me sarebbe una prova prattica (ho studiato e prattico questo genere di ballo)! Buona serata e se ti và e hai un pò di tempo, ti aspetto per prendere insieme un amaro!
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 12/09/10 alle 22:46 via WEB
Ciao Anna. grazie per i tuoi complimenti, me li pappo tutti con somma goduria.
Wow! Anche tu pratichi la danza del ventre? :-)))
E sì, anche secondo me la prova pratica sarebbe la cosa migliore.
Ma per provare quello che cerco di comunicare, non è obbligatorio conoscere la danza del ventre, o qualsiasi altra danza.
Anzi, è preferibile lasciare che il corpo segua la musica senza schemi, figure predefinite, senza vincoli.
Ti ringrazio per l'invito. Anche a me piace prendere un buon amaro spesso la sera, a volte in casa, brindando con mia moglie alla nostra, a volte da soli, a volte anche con amici, dopo una buona cena, durante una piacevole discussione, o una partita a carte.
Accetto quindi volentieri il tuo invito, ma non stasera, devo andare a letto presto, anzi, è già tardi, che domani cominciano le scuole e tocca svegliare i pargoli che sono ancora abituati all'orario estivo (e pure noi), e ci tocca pure "addestrare" il piccolo ad andarci da solo, che ormai è alle medie.
Anzi, stasera ce lo beviamo al volo... Clicca quà! Cin cin!!! ;-)
(Rispondi)
 
 
 
liberafatima
liberafatima il 13/09/10 alle 06:35 via WEB
cin-cin, ho gradito molto ieri sera il tuo amaro... averna è uno dei miei prefferiti "siciliano"! buon inizio settimana e in bocca al lupo per il tuo piccolo...gioia mia , poverino...me lo imagino come se la passa sta'mattina...mi vien'da piangere per lui (bene che non ho figli perche non so come avrei fatto...non sono brava da genitore).
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 16/09/10 alle 01:21 via WEB
Anche a noi piace molto l'Averna, ben fresco però... Il piccolo si porta a scuola un quintale di libri e quaderni ogni giorno... mi tocca comprargli lo zaino con le rotelle... Ma all'epoca io non ce li avevo tutti quei libri... boh... Ma che stanno combinando con questa scuola?
Che ne sai che non sei brava come genitore? Nessuno lo sa finchè non lo è. Tanto è tutto diverso da come si immagina... Conta l'amore, tanto amore, come per tutto, ma molto di più! ;-) Buona settimana anche a te Anna.
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 15/09/10 alle 06:45 via WEB
Ma che fine hai fatto? Sigh !
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 15/09/10 alle 11:49 via WEB
Io te vojo bbbene in maniera assoluta e cosmica...ma quanno sparisci così... te tirerei...;-(
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 16/09/10 alle 01:38 via WEB
Aho! E c'avevo da fà!!!! Se se... te lo dò io l'assoluto e il cosmico... ;-)
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 16/09/10 alle 13:41 via WEB
Pe annà su facebook,nun ce l'hai da fà ?? sgrunt!! Il fischio non è necessario... è da mò che stai a sballà ;-) Invece è verissimo che te vojo bbbbbbene,sei tu che non me lo vuoi più ;-( Nel tuo spazio amici non mi ci vuoi,a mangiare a casa tua non mi ci vuoi,sei un rospo,ecco.;-( Un rospo brutto e cattivo.
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 16/09/10 alle 13:58 via WEB
Assoluto,cosmico,stellare e ipergalattico....;-) Quanno posso venì a mangià a casa tua ?? ;-)
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/09/10 alle 20:39 via WEB
Infatti alterno un pò quà e un pò là. Per il resto, sai già la mia risposta...
(Rispondi)
 
galadriel_fairy
galadriel_fairy il 18/09/10 alle 00:43 via WEB
... molto bella... NOn scrivo di più perchè sennò ti costringo a scrivere altre 10o righe... (scherzo!)... COmplimenti
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 24/09/10 alle 02:04 via WEB
Grazie! Non tanto per i complimenti, quanto per non avermi dato adito a scrivere altre 100 righe... ;-)
(Rispondi)
 
luce78_2
luce78_2 il 19/09/10 alle 05:33 via WEB
Io ti sento. Ti sento sempre, anche quando non ci sei.(Fabio Volo).Buona domenica.Con affetto________________Lidia
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 24/09/10 alle 02:05 via WEB
Un caro saluto Lidia.
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 20/09/10 alle 18:48 via WEB
Aho,ma te posso almeno scrive che la poesia è bella e mi piace tanto??? Tanto ormai ai tuoi "Grazie ruffiana" ce sò abituata ;-) ma è vero che è bella...sei bravo.
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 24/09/10 alle 03:19 via WEB
Ok ok... la poesia è bella ed io sono bravo.
Grazie... ruffiana! ;-)
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 24/09/10 alle 07:02 via WEB
e mettici pure fetente và....Hihihihihi....;-)
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 30/09/10 alle 08:53 via WEB
... e fetente! ;-)
(Rispondi)
 
Arcobaleno1961
Arcobaleno1961 il 30/09/10 alle 21:17 via WEB
Mi è venuta voglia di danzare ^___^ Un sorriso Corinna ^__^
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 02/10/10 alle 00:25 via WEB
E allora danza Corinna. Non limitarti a leggere. Danza, e proverai quella energia. Un sorriso a te. :-)
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 04/10/10 alle 18:11 via WEB
Lo vedi ? Solo io ti sopporto!!!! ;-)
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 04/10/10 alle 18:39 via WEB
Sigh!! Ho perso il filo,non riesco a capire di quale post state discutendo ;-(
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/10/10 alle 15:25 via WEB
Colpo di sole? :-)
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 06/10/10 alle 19:53 via WEB
Ma quale colpo di sole Sgrunt!!!! E' il tuo blog che dà i numeri!!! Arisgrunt!!!!Se vai a cliccare su "commenti" sotto la foto della sirena,i commenti,sono in ordine cronologico e preciso come gli appuntamenti che danno al C.U.P. dell' U.S.L.!!!!!
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 08/10/10 alle 17:05 via WEB
Casella pienaaaaa !!!! Te devo scrive...nun te scrivo mai ;-(...ogni tanto un salutino..;-))))
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/10/10 alle 15:12 via WEB
Grazie. Fatto. Nun m'ammorbà troppo però ora è.... ;-)
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 14/10/10 alle 23:22 via WEB
No no...;-) Però per favore...ci vai a vedere il mio profilo e poi mi dici qui, cosa ne pensi??? Se ti piace giuro che lo lascio per sempre...GIURO!!!!!
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/10/10 alle 02:09 via WEB
Infatti neanche ho avuto il tempo di passarci che già lo hai eliminato...
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 15/10/10 alle 14:12 via WEB
Ah..dimenticavo...;-) è tutto dedicato a te..."tranne il video musicale" a riproduzione continua (come la mia chiacchiera ;-)))))) Ma perchè non provi a mettermi il ciuccio ??? (DI GOMMA...;-))))
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/10/10 alle 02:10 via WEB
Evitiamo facili metafore please...
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 17/10/10 alle 12:55 via WEB
Non era una metafora,ma l'allusione a ciò che dovevi mettere al bambino piccolo che era nel primo box del mio "PROFILO" e non "Blog",come vedi oltre che molto suscettibile e permaloso sei anche rimbambito...che ti succede???
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/10/10 alle 20:30 via WEB
Può darsi che sia come dici tu...
(Rispondi)
 
dolcenera747
dolcenera747 il 18/10/10 alle 02:43 via WEB
Ecco,l'ho rifatto uguale uguale a come te l'avevo dedicato "IL PROFILO". Adesso gli puoi mettere il famigerato ciuccio,se vuoi...a trà qualche anno credo...dopo quello che ti ho...ehm... Il profilo è sull'altro nick,non qui. Lo lascerò per ricordo...ai caduti ;-(
(Rispondi)
 
dolcenera747
dolcenera747 il 27/10/10 alle 12:36 via WEB
Ma se potrà...;-( E la colpa è pure miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!! Ho deciso...mi suicido ;-( Ciao a tutti....;-(
(Rispondi)
 
liberafatima
liberafatima il 03/11/10 alle 21:54 via WEB
Ciao Silvio passo da te per lasciarti un sorriso e un abbraccio anche se, da cosi lontano! Tante belle cose a te e alla tua famiglia! Anna
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 04/11/10 alle 22:16 via WEB
Ciao Anna. Scusami se non mi faccio vivo in questo periodo, ma ho un sacco di casini. Come vedi anche il mio blog è alquanto fermo. Grazie del saluto, un abbraccio anche a te.
(Rispondi)
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/11/10 alle 15:28 via WEB
"balla linda, balla come sai!! balla linda , non fermarti!!"___ era na canzone? ,ma non era meglio chiamare un troubadour?tt
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 11/11/10 alle 15:51 via WEB
E perchè un altro trovatore, non basto io come cantastorie?
(Rispondi)
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/11/10 alle 15:30 via WEB
da me le ragazze ballano la pizzica!! e senza tanti salamelecchi. Anche le donne! tt
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 11/11/10 alle 15:53 via WEB
A bello, guarda che la pizzica l'ho ballata pure io, non solo guardata, e con bei pezzi di figliole pugliesi... ;-)
C'ho i parenti dalle tue parti, e quindi me li godo pure io i bei frutti della tua terra.
Non crederai mica di avere l'esclusiva no? ;-)
(Rispondi)
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 05/11/10 alle 15:33 via WEB
ma tu cosa ne sai de ste cose sublimi?? penso niente! Forse mi sbaglio. Mica di tanto, a quanto ho letto!Noi guardiamo loro ( le donne!) che danzano e non c'è tanto tempo per parlare!!tt
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 11/11/10 alle 15:59 via WEB
A regazzi'... Se sei venuto quì pe' mette zizzania, nun c'è trippa pe' gatti! ;-)

Ma famme capì...

Cosa sarebbe, di quello che hai letto, che ti farebbe pensare che io non ne so nulla di "queste cose sublimi"?

Sulla mancanza di tempo per parlare, parla per te... ;-)
Se le parole diventano anch'esse parte della danza, non sono tempo perso... Non trovi? ;-)
E soprattutto, per certe cose la mancanza di tempo è deleteria...
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 12/11/10 alle 15:24 via WEB
C.P.Piena...Stò post m'ha scassato..e pure stà musica...e fanne un altro mannaggia!!!!
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 13/11/10 alle 22:03 via WEB
Fatto, grazie, ma ti leggo quando ho tempo. Sono già tanti quelli che sei riuscita ad inviare!
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 14/11/10 alle 10:20 via WEB
Coraggio...sigh!! Lo sò che è dura...;-( me ne mancava solo uno!! ;-)Ma te lo risparmio và...;-) Tu abbi fede che prima o poi mi calmo..(spero);-(
(Rispondi)
 
pokerinadepressa
pokerinadepressa il 16/11/10 alle 10:10 via WEB
Ciao,sono influenzata e a casa...Flo'
(Rispondi)
 
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