Ammazza aho se non esiste il linciaggio! Hai visto cosa hanno fatto a quei poveri Socrate, Cristo, Gandhi, ecc...? Bbrrrr.....
La tua contraddizione potrebbe essere corretta se effettivamente ci fosse qualcuno che danza solo il "Bene", e qualcun altro che danza solo il "Male". Ma a me non sembra che sia così. Ognuno di noi "danza" a volte nel bene, e a volte nel male, e addirittura a volte contemporaneamente nel male e nel bene. Questo è quello che vedo io di tutti noi, nessuno escluso. Possiamo forse metterci in ordine, qualcuno danza molto "più" il bene che il male, qualcuno un pò di meno il bene ma sempre più del male, qualcuno invece danza più il male che il bene, ecc.... Ma ritenere che ci sia qualcuno sulla faccia della terra che danza solo il bene, o addirittura solo il male, questa è una cosa che non mi risulta proprio. E sai perchè? Perchè siamo tutti legati, perchè solo il vivere in una società come questa, sviluppata su qualcosa che con il bene ha poco a che fare, vuol dire partecipar dle male, anche riconoscendolo e anche non volendo, perchè siamo tutti legati. Solo una rivoluzione/evoluzione comune, globale, istantanea e contemporanea, di tutti insieme, oppressi e oppressori, quindi nel puro bene e consapevolezza di tutti, senza alcuna violenza o costrizione, ma nella piena libertà e volontà di tutti, e dico tutti nesusno escluso, ci permetterebbe di ribaltare la situazione, debellare questo sistema che ci opprime, e quindi il "male" da ognuno di noi. Proprio perchè siamo tutti una cosa sola, quindi tutti noi abbiamo diffuso in noi il male, e solo tutti insieme possiamo elimnarlo.
E non solo. Anche chi vive nel male deve fare i conti, cosciente o incosciente, con la sua Anima, la quale è nell'Aamore, la quale è Amore, e la quale riesce bene o male a farsi sentire, ogni tanto. Per questo ti dico che non esiste, anche volendo, chi possa vivere nel puro male. Non è possibile. Così come se esistesse solamente uno che vivesse nel puro bene si instaurerebbe una reazione a catena intorno a lui che sconfiggerebbe il male, perchè la sua coerenza assoluta metterebbe in evidenza ogni pur piccola esternazione del male, pur se nascosta, al contatot con questa persona, e quindi la distruggerbbe, e questa reazione si ripercuoterebbe da persona a persona, diffondendosi in tutot il globo, così come accade per la reazione a catena nella bomba atomica, la stessa cosa al contrario accadrebbe se esistesse sulla terra una persona senza alcuna traccia di amore, perfettamente coerente col male. In poco tempo ogni essere, ogni cosa, l'intero universo sarebbe distrutto. Perchè non c'è vita senza amore. Perchè sono la stessa cosa. ;-)
Questo è anche il motivo per cui è così difficile raggiungere il bene ocmune, la vera felicità. Riguarda tutti, e deve essere qualcosa di contemporaneo, che risveglia e modifica tutti quanti insieme, una rivelazione universale, globale, totale. Difficile, ma non impossibile! ;-)
A questo punto, se ritieni che la mia contraddizione alla tua contraddizoine sia a sua volta da contraddire, fallo, perchè potrei essermi sbagliato, e non mi piace non essere nel giusto, quindi se ho una idea sbagliata voglio correggerla. Ma se ritieni che sia corretta, allora torna sui tuoi passi e rivedi e correggi il tuo pensiero. ;-) Oppure dammi una terza via di soluzione, un terzo punto di vista che comprenda il mio e il tuo attuali. C'è spesso anche questa possibilità.
Anche per me "Essere" qui, tra noi tutti, in ogni Luogo e in ogni Tempo, è il modo per contribuire, umilmente e, forse, indegnamente, con gli Spiriti Eletti ad aprire il Cuore all'Amore Vero. Ma come dici tu, "forse indegnamente", anzi, nel mio caso sicuramente indegnamente, perchè innanzitutot sono già consapevole di alcuni miei difetti che dovrei togliermi per essere più vicino al danzare il bene. Ma figurati se non ne ho altri dei quali non mi accorgo. E se non me ne accoorgo, come faccio ad essere sicuro di qualche cosa?
E così, io non sono sicuro di nulla, neanche del mio sentire, se pur sento, se pur proprio quel mio sentire, come a te, mi guida su una via che riconosco sempre più quella corretta.
Ma ci riesco solo a patto di mettere indiscussione, di dubitare, anche del mio stesso sentire, così come della mia ragione, ovvero praticamente di tutto me stesso, sempre e comunque.
Quando tu dici "il mio dire parte dalla voce del cuore", se ben comprendo intendi dire che sei sicura di quel tuo sentire e gli dai completa fiducia.
Ebbene, io posso garantirti che si può "sentire" come se quel sentire venisse dal cuore, dall'Anima, ma purtroppo a volte proviene da ben altro, proviene da condizionamenti che abbiamo subito da piccoli, e che maturndo in noi sono diventati parte di noi stessi, sensazioni nelle quali ormai ci identifichiamo. La sofferenza di cui parla Cristo, il male in cui passare, la nostra morte, è quella di quella parte di noi che in realtà non ci riguarda, che crediamo sia nosta ma nostra non è, e che ci guida verso vie non giuste. Parte del nostro sentire ci guida verso il bene, e parte invece no. Il difficiel è comprendere cosa di quelllo che sentiamo è giusto, vero, in linea col progetto universale, e cosa invece no. Puoi non crederci, ma questo è quanto io ho scoperto e vissuto nella mia esperienza di vita. COse che vengono anche confermate dalle teorie psicanalitiche, oltre che ritrovate nella religione cristiana e soprattutto in quella buddista.
Il dolore più atroce è quello di scoprire che parte di noi, nella quale ci identificavamo, in realtà non è vera, non è giusta, non dovrebbe essere parte di noi.
La tua presunzione quindi è nel ritenere che tutot ciò che "senti" proviene dallo spirito. Può anche essere possibile, ma se è così deve poter essere verificato dalla logica, e dai fatit reali. Per questo è importante che ci si confronti continuamente, tu ed io, e chiunque sia nel sentiero della ricerca della verità, perchè non siamo sicuri di nulla, perchè non possiamo esserlo, e solo insieme, aiutandoci l'uno con l'altro ad aprirci gli occhi, a ragionare, a ricercare la verità, possiamo forse farcela.
E non credere che io non sia presuntuoso quanto ed anzi molto più di te. Ma è un mio "peccato" dle quale sono cosicente. Per questo, dopo aver sbrodolato con tanta sicurezza le mie convinzioni, anelo a che qualcuno me le contraddica, per verificare se sono nel giusto o no, o almeno mi ci avvicino.
Io non la metterei come la metti tu, riguardo al riconoscere chi è in grado di guidarci. Nessuno secondo me deve guidare nessuno, ma semplicemente fare con lui quell'esercizio di cui ti dicevo prima. Confrontarsi, per verificare ognuno le proprie idee, il proprio pensiero, il proprio sentire, e insieme andare ad analizzare le differenze e comprendere se l'errore c'è in uno, nell'altro, o sono solo entrambe visioni parziali della realtà, così da trovare una terza visione più completa che le comprende, quindi insieme condividerla, e quindi insieme avendo fatto un passetto avanti verso la luce.
Mai però dare a qualcuno l'etichetta di guida, mai, altrimenti ci si dimentica che il percorso è solitario, che le forze ce le dobbiamo comunque trovare da soli in noi stessi, ognuno di noi. Ma credo che in fondo sia soprattutto una questione di puntgliosità sulla terminologia.
Vengo a leggerti quel post, ma mi pare che lo abbia già letto, o no?
Certo che la femmina partorisce e nutre i piccoli dell'essere umano, ma questo secondo me deve essere semplicemente un ruolo "pratico", "tecnico", che questa realizzazione della vita che viviamo in questa epoca ha deciso che sia, ma che non deve dare adito alla femmina di acquisire falsi diritti che invece non ha, così come non deve permettere al maschio di esimersi da doveri che invece ha. La società attuale ci mostra chiaramente come il credere che esistano dei diritti della donna solo per il fatto che partorisce e nutre i piccoli, crea divisione tra l'uomo e la donna, generando possessività nella donna e quindi doppiamente il disinteresse nell'uomo, sia perchè indotto a ritenere che non lo riguardi, sia perche pur se decidesse che lo riguardasse dovrebbe lottare pure contro la possessività della donnna, che in nome del suo presunto istinto materno in realtà spesso gestisce il piccolo come cosa propria, non facendone parte il compagno. Credo sia uno dei mali fondamentali che le maggiori società attuali nascondono nel loro seno. A presto Stella. |
Inviato da: Silvio.Perroni
il 16/03/2015 alle 16:21
Inviato da: Shalom.aleichem
il 04/02/2015 alle 18:16
Inviato da: Silvio.Perroni
il 19/08/2014 alle 00:14
Inviato da: luce78_2
il 03/08/2014 alle 03:01
Inviato da: Silvio.Perroni
il 28/02/2014 alle 22:59