Invidio il ventoma anche no |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Suggestioni effimere
- la finestra
- N u a g e s
- La Donna Camel
- RUMORI SECONDARI
- surfista danime
- ALABURIAN
- parole imprigionate
- Lettere dal delirio
- ... ININ-FLUENDO ...
- LUNA DI MARMELLATA
- Il Gioco del Mondo
- In punta di piedi...
- Mondo Jazz
- InsonniaCreativa
- hasard et nécessité
- Io e Sara
- LUOGHI PERDUTI
- odeon 3.0
- Nuda
- Esercizi di memoria
I MIEI LINK PREFERITI
ALMOST BLUE-CHET BAKER
"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« merda scritto minuscolo | "L'avevo detto io" » |
In un osteria di Reggio Emilia, un poeta si imbatte in una scritta che trova sul muro di un bagno. La qual cosa sembra a lui un bel poemetto. Due versi. Un endecasillabo elementare e di poco conto e un ottonario, dice. Lui è un professore universitario di letteratura, se ne intende. Mentre io, di metrica sò un tubo. Era scritto questo: Continuerò a scrivere di questa storia, che a me pare illuminante circa il senso profondo della poesia, del suo scaturire e del poter comparire in ogni luogo. ( 1 parte ) Il poeta in questione, nonche professore universitario emerito, si chiama Ermanno Cavazzoni |
https://blog.libero.it/simurgh/trackback.php?msg=10371197
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
bella idea!
in attesa del seguito mi è venuto in mente (ma non c'entra con la latrina) milano molti, tanti anni fa, c'era una volta un locale che non ricordo neanche più se fosse una enoteca o un negozio di abbigliamento (che tanto ora non ci sarà più di sicuro), beh, l'insegna era:
ENTROPIA
e sotto con la bomboletta qualcuno aveva scritto:
ed esco porca
I post credo finiranno qua, con un altro che voglio mettere. Non è tanto quel che dice il professore entusiasta di quel poemetto trovato in bagno, anche se si, c'entra, però non so come ben dire quel che intendo e allora sono prolisso e mi dilungo. Poi, non credo interessi neanche tanto ma, scrivendo mi si schiariscono le idee anche a me,
Grazie teti per le foto. Non vorrei deluderti però se dopo non le utilizzo. Però se me le fai vedere magari qualcosa mi vanno ad ispirare. Proviamo?
Grazie per dare sempre la tua idea, che sorprende sempre per originalità.