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Post n°261 pubblicato il 11 Luglio 2011 da simurgh2
L'avevo la da un po questo post, nelle bozze. Mi piace. L'avevo messo da un'altra parte. Ne aveva scritto uno, sulle stanze di Mattotti, Nues che trovi quà. Un pò l'ispirazione mi era venuta da quello. Poi mi piace questa storia che i post possano svilupparsi, attraverso una forma di dialogo, di citazione, di assembramento.
Ogni pagina dentro una stanza Stanze che dicono di occhi Stanze piene di abbracci e dilagano contriti colori Due amanti in qualche posa Frammenti d'istanti Mille sentimenti inesplicabili Un uomo, una donna Me l'immagino quella stanza (simurgh)
"Fanno tantissimo, invece: si amano.
"Le stanze"- disegnate da Francesco Mattotti - BELLISSIMO QUESTO POST |
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Sono di quelli argomenti che 'tirano', vuoi per l'ampiezza che se ne trae e giova, vuoi perchè il senso compiuto di un amore, è gia' di per se' un romanzo epistolare, dove lettere, punti e virgole son, con gli spazi, gli stessi spazi/effetti che si offrono ai sensi della sfera umana dei sentimenti.
Mattotti ha quel modo confidente, quell'appoggiar di labbra in un soffio dove riesce a farne un disegno che indaga dal di dentro. Magari con poche parole, semplici. Ma che della passione istintiva, si colorano. Piano. Piano. E ancora.
L'irruenza e l'istinto verra' dopo. Dopo che il mondo interiore di chi si trova, per caso, in quelle...stanze, ne trovera' ristoro, carattere, specchio alle pareti.
C'è empatia, gusto, storia nel tormento, perchè si sa che ogni dannata storia che sia d'amore vero, ha nel suo rovescio quell'accavallarsi in sensazioni di dimensione piu' vere dell'esistenza, dove tragiche incomprensioni e nostalgiche vicende, esaltano l'apologia nella sete d'assoluto che mira a sublimare l'esistenza in una serie di attimi incomparabili. Proiezioni, condanne, percezioni. A iosa. A non finire.
Tu guarda che effetto mi fa 'questa stanza'. Scenario aperto o chiuso. A seconda dei casi.
volevo mettere il link del post tuo ma cercarlo è un'impresa. Mi piacerebbe metterlo qua, con le stesse stanze di Mattotti.Una specie di piccolo tributo
Argomenti che "tirano" è un eufemismo? Mattotti, con questo lavoro apre, secondo me, un punto di vista, un'angolatura inusuale, non tanto per i temi ma per la raffinatezza del cogliere aspetti, che pur son aspetti risaputi però, presentati cosi, diventano pertugi in cui frugare e, noi di questo siamo avidi. Avidi nel senso dell'esplorare, di suggerire nuove visioni, di rivisitare emozioni, poter cosi tornare su stanze che ognuno ha vissuto. Beh, rileggendo quello che mi hai scritto poi ridico le stesse cose. Allora tu dici gia tutto. Aspetta che devo spostarmi da qua che è gia la seconda volta che cancello tutto per sbaglio
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