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Elegia al cadere

Post n°276 pubblicato il 02 Agosto 2011 da simurgh2
 

 

 

«E noi che la felicità la pensiamo
in ascesa, sentiremmo la commozione,
che quasi ci atterra sgomenti, 
per una cosa felice che cade
»

 (Rainer Maria Rilke
,Elegie Duinesi, X, 110-114)

Elegia al cadere

Allora so: del caos delle parole
del perchè cadano davanti ad un'energia nuova
del perchè cadano gli amanti e i testimoni
Allora so: di quel caos la rivelazione
come dalla rupe sulla scogliera l'amante trova pace
Allora so: di quel che prima non era stato
della felicità che succedeva al caos prima dato
Allora so: di quello sfrecciare di un aneurisma sulla statale
di quello sguardo che passeggiando si apriva all'immensità del mare
Allora so: che è cadere che voglio in questo abisso
Nella felicità schiantarmi come rocce dalla rupe
Allora so di quando cosa ch'è felice cade
e a quel cader io mi consegno per trovarmi poi smarrito

di simurgh che non sa mai, quando parte, del come infine poi gli vadano a finire

Della violenza la forza, quel devastare che il sentimento, nell'irrompere, sconquassa. Di quel silenzio il frastuono che poi infine placa. Le parole sono suoni, almeno per me, tante volte che vanno oltre i significati e cercano il loro potere nel saper evocare. Come puo esserlo un quadro per esempio. Un'imprecisione che dilata e che sa trovare nell'altro, che incrocia ed attraversa, una sorta di assonanza, un sentire che va oltre il senso, per farsi infine solo incontro. Quasi come se le parole fossero solo un  pretesto che ti porta piu in la di esse, in un altrove dove ci si ritrova con emozione..
"Allora sò che quando cosa ch'è felice cade". Di quel cadere voglio dire. Di Rilke, per dire, di quelle parole innanzi tutto è la potenza che avverto, prima ancora del loro senso. In fondo a me basta questo: l'emozione che avverto senza parole che dentro mi esplode. Beh, esplode dai diciamo che son come quelle micciette che gli si da fuoco a capodanno. Piccole illuminazioni sulla via per Damasco.

 

 

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Commenti al Post:
odiavabiancaneve
odiavabiancaneve il 02/08/11 alle 17:40 via WEB
Bello questo rotolare e scrosciare di pensieri, quasi ad accavallarsi con le emozioni, e le parole. Pietre che si inseguono e si urtano e si dirigono verso nuove direzioni. Se ci pensi le parole sono un silenzio risucchiato dall'anima. O forse il contrario. Ogni cosa ha il suo contrario. Tranne che il nulla. Il nulla si accavalla con altro nulla. Ma io non riesco a pensarlo. Non esiste un vuoto esatto e perfetto, perchè la imperfezione è la misura del divenire, lo schizzo che imbratta e si fa altro. Bello cadere, cadere è amare, è sfidare il vento, è farsi vento, come una seconda pelle, o forse la più vera. E' l'avvicinarsi dell'inizio alla fine. E iniziare ancora. Davvero bello.
 
 
simurgh2
simurgh2 il 03/08/11 alle 09:54 via WEB
Genesi: le parole finali delle dieci Elegie Duinesi
da li una scaturigine, l'improvvisare su un tema, una vocazione jazz penso la mia. Un ricorso all'inconscio, un andare per analogie e suggestioni successive; rotolare e scrosciare, appunto.
In genere non approdo a niente, raramente emergono soluzioni, neppure m'interessa a dir il vero. Quel che noto è, forse e in questo credo un po somigli al tuo modo, un far emergere suoni, immagini come potrebbe essere il profumo di un ragù sul fuoco, che si espande nella stanza dove entri, un profumo familiare, dove ad ognuno riporta in superficie sensazioni private, simili a tutti ed in ognuno diverse.
Ecco, io scrivo delle cose a cui non avevo mai pensato, attraverso te che mi convochi facendomi sapere delle sensazioni che provi. Parole. Ecco dicevo, allora mi verrebbe da prenderle le tue parole e metterle assieme alle mie o ad altre ancora, dove un po, alla fine si abbia una descrizione piu ampia, prosaica, su qualcosa che qua succede e che somma il mio al tuo modo e che poi so ne suggerirebbe altri ancora, come il nastro di Moebius CLICCA nell'avvicinarsi dell'inizia alla fine.
" Bello cadere, cadere è amare, è sfidare il vento, è farsi vento, come una seconda pelle, o forse la più vera"
 
odiavabiancaneve
odiavabiancaneve il 03/08/11 alle 14:02 via WEB
forse perchè aggiungendosi non si ha una somma ma una sintesi.
 
 
simurgh2
simurgh2 il 05/08/11 alle 09:58 via WEB
Forse, si, è cosi. In forma di ossimoro è quanto in effetti succede. O è un paradosso? Sommandosi si distillano, spremendone gocce. Grazie biancaneve, odiala ancora.
 
claudia.sogno
claudia.sogno il 05/08/11 alle 01:15 via WEB
..Allora so da sempre che nulla mai accade per caso..che quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara(che ci ha fatto dono della sua preferenza)...che queste preferenze condivise popolano l'invisibile "rete"della nostra libertà...Allora so che nei giorni di frontiera anche i sogni vanno piano,stretti in una mano..quasi controvento..credo nelle poesie che spostano il cielo..Allora so della condivisione di quei fili invisibili che aprono quello che nessuno potrà richiudere e chiudono ciò che nessuno mai aprirà...Allora so del massimo scoprirsi dove il corpo a corpo tra audacia e fragilità ha un suo colore..una sua musica...So dei nodi che affannano il respiro..delle cicatrici e dei segni di posti duri da raccontare,dello sguardo di un tempo poco garbato.. Allora so del coraggio della navigazione a vista dove il desiderio è più forte della tempesta,di quel puntino bianco avvistato da lontano :è una altra imbarcazione e non lo spumeggiare di un'latra onda...Allora so di credere nei dettagli delle parole..nelle sfumature dei gesti...nell'incertezza degli sguardi... nel Tempo-sospeso..fino a renderlo libero sigillo..del bivio pieno di rischi..Allora so del dubbio colmo di vertigini..e ancora so di credere nella danza tra il deserto e le montagne...Allora so di credere nell'equilibrio anche quando è impercettibile... nell'equilibrista senza condizioni.. nell'attesa anche quando la sera si affretta... nella pausa perchè è lì che si sviluppa il sentire.. nel pensiero nomade perchè mi sembra esistere solo quando è in movimento o quando canta... nella maratona generosa quanto parsimoniosa.Allora so di post maratoneti che si arricchiscono ad ogni passaggio... carovane di parole pronte a togliere la sete...semplice come bere,quando si ha sete davvero.. Allora di di essermi lasciata attraversare dal fesh-fesh, quella polvere sottile che si nasconde sotto lo strato sottile di sabbia...talvolta è stupendo tenere alta la velocità ;credo in questa maratona...a questi pensieri in salita...credo nel colore del ragionare fino a dove il sapere penetra l'emozione e viceversa...pensieri ed emozioni posso venire a patti...e ritrovarsi splendidi alleati...credo all'Amore come una Attività,un potere dell'anima non il contrario,viceversa è come un uomo che vuole imparare a dipingere ma che anzichè imparare l'Arte sostiene solo che deve aspettare l'oggetto adatto e che dipingerà meravigliosamente non appena l'avrà trovato...Allora so che è bello l'abbandono della consuetudine con piena consapevolezza..Allora so che l'8 sdraiato rende sempre possibile sommare ad ogni numero più grande un +1...Allora infine e per prima forse So della semplicità di piccole illuminazioni.. "ch'è cosa che felice cade" mentre illuminazione accade....Grazie Simurgh...
 
 
simurgh2
simurgh2 il 05/08/11 alle 10:45 via WEB
Certe cose vanno taciute. Quante sarebbe meglio non dire, per tutte quante quelle che non avrei voluto mai sentire
Il caso è un'invisibile rete che inconsapevoli disegniamo. Come se a quel caso ci preparassimo con meticolosità, sia pur senza sapere. Una forza oscura e misterica che traccia i destini, il caso, fortune e avversità.
Il fondo quel caso lo amo poichè rende imprevedibile ciò che pare seguire un flusso noioso di protettive abitudini. Irrompe inaspettato. Come quando finisce il fusto di birra. Chi la spina non se lo aspetta. E' ogni volta meravigliato e sorpreso. Esce con potenza sul bicchiere l'aria sul fondo e la schiuma dei giorni che ti investe, schizzandoti giocosa.
Se penso alle mie lettura si, son certo, seguono piste. Derivano sempre da qualcosa e qualcuno. Non sempre dalla persona piu cara eppure poi cara lo diventa. Anche se, "il dono è sempre un sottile atto di presunzione", anche se l'altro ci dona la sua preferenza. Di esso mi piace il moto, ciò che amo è quella premura. Erri De Luca dice che preferisce regalare vino, che è un modo per essere ricordati brevemente, a sorsi.
"che queste preferenze condivise popolano l'invisibile "rete"della nostra libertà.."
Non avevo sommato parole che potessero dirmela a questo modo, non ci sarei arrivato, pur sapendolo. Sapendolo con quell'istinto che le parole poi nominano e allora sai che è cosi.
E' un commento che mi lascia stordito, il tuo, per vastità e complessità. Mi attrae in mille vie collaterali da percorrere e scoprire, per perdermi poi, lo so.
Dovrò tornarci piu volte. Meriterebbe un post per sè da tanto è bello. Grazie claudia sogno
 
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