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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

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Anna Achmatova

Post n°363 pubblicato il 16 Dicembre 2011 da simurgh2
 

Cartolina da San Pietroburgo
Le pubblica "Internazionale" e sono brevi reportage (Graphic journalism)
Sono molto efficaci, fulminee. Ecco, qua, con questo (se si puo chiamare racconto), secondo me, coglie un'aspetto dell'animo poetico di Anna Achmatova.
L'autrice si chiama  Joanna Hellgren vive e lavora a Stoccolma. Il suo ultimo libro si chiama Frances

"Con la mia amica Juhyun stavo passeggiando senza meta
per le strade di San Pietroburgo. Ci sentivamo come due bambine
che non trovano più i genitori (ma senza panico).
Le distanze non smettevano di stupirci: mancavano solo pochi isolati!
E invece gli isolati di Susse si susseguivano senza fine, racchiudendo
nelle loro viscere altre case e altri cortili.
Alla fine ci siamo trovate davanti alla casa della fontana.
Il museo di Anna Achmatova, poetessa dell'età d'argento.
Delle donne minute ci hanno dato delle audioguide indicandoci il percorso.
Ecco al finestra del bagno, l'occhio dell'appartamento, che rivelava
le visite non gradite. Ma cosa può fare un occhio?

 

 

Nell'ingresso era appeso il soprabito di Punin. L'amor perduto.
"Qui!" dicevano le donne sedute in ogni angolo.
"Guardi qui. Ascolti ora."
O almeno credo dicessero questo.
Hanno trascorso tanti di quei giorni nella casa della fontana. Conoscono i suoi dolori e i suoi inquilini. trascinati via di notte. Per loro Anna Achmatova non è solo una poetessa. E' diventata un'amica.
Penseranno che nessuno conosce la sua poesia come loro.
"Guardi quì. Non si perda i fiammiferi. Sa a cosa servivano?"

E l'audioguida spiega: dietro le tende tirate
Anna Achmatova legge le sue poesie
all'orecchio di un'amica dalla voce squillante.
L'amica nasconde i versi nella sua mente, brucia il foglio di carta e porta via le poesie dalla casa della fontana."

 

 

 

 

 

 

Alcune poesie strabelle, dicono. Clicca

Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan, 11 giugno 1889  Mosca, 5 marzo 1966) è stata una poetessa russa; non amava l'appellativo di poetessa, perciò preferiva farsi definire poeta, al maschile. Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo acmeista fondato e guidato dal marito.Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di estetismo e di disimpegno politico,

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Commenti al Post:
Eulalie2
Eulalie2 il 16/12/11 alle 14:33 via WEB
Me, come una belva uccisa,
appendete ad un gancio cruento,
perché increduli e ridacchiando
gli stranieri mi girino attorno
e scrivano in fogli autorevoli
che s’è spento il mio dono senza pari,
che ero poeta fra i poeti,
ma è scoccata la mia tredicesima ora.
<1949?>Anna Achmatova
 
 
simurgh2
simurgh2 il 16/12/11 alle 19:18 via WEB
Da Requiem

In luogo di prefazione

Negli anni terribili della ežóvš&#269;ina [nota 1] ho passato diciassette mesi in fila davanti alle carceri di Leningrado. Una volta qualcuno mi “riconobbe”. Allora una donna dalle labbra livide che stava dietro di me e che, sicuramente, non aveva mai sentito il mio nome, si riscosse dal torpore che era caratteristico di noi tutti e mi domandò in un orecchio (lì tutti parlavano sussurrando):
- Ma questo lei può descriverlo?
E io dissi:
- Posso.
Allora una sorta di sorriso scivolò lungo quello che un tempo era stato il suo volto.

Leningrado, primo aprile 1957.

[...]

III.

No, non sono io, è qualcun altro che soffre.
Io non potrei essere così, ma ciò che è accaduto
neri drappi lo coprano, e portino via le lanterne...

Notte.

[...]
 
Eulalie2
Eulalie2 il 17/12/11 alle 10:10 via WEB
 
 
simurgh2
simurgh2 il 17/12/11 alle 11:03 via WEB
Eulalie, sicuramente conoscevo poco prima la Achmatova. Avevo questa idea di lei vaga, per averne letto alcune e, la sensazione era quella che ho di molti russi, di Tolstoj, di Cechov insomma di una certa buffa ilarità, di quell'ironia tragica, di scherzarci su per celare o far sorridere. Il che è anche vero. Ora che, sopratutto perchè tu mi hai offerto uno spunto, allora sono andato un po a rivedere la sua storia, le sue poesie e, allora non è come prima. Anche il breve raccontino con disegni prende un'altra piega. Non è piu come l'avevo letto prima. Mi si rivela sotto un'altro sguardo. Beh, grazie Eulalie, sempre.
 
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-J. Franzen- Zona disagio-
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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