Invidio il ventoma anche no |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Suggestioni effimere
- la finestra
- N u a g e s
- La Donna Camel
- RUMORI SECONDARI
- surfista danime
- ALABURIAN
- parole imprigionate
- Lettere dal delirio
- ... ININ-FLUENDO ...
- LUNA DI MARMELLATA
- Il Gioco del Mondo
- In punta di piedi...
- Mondo Jazz
- InsonniaCreativa
- hasard et nécessité
- Io e Sara
- LUOGHI PERDUTI
- odeon 3.0
- Nuda
- Esercizi di memoria
I MIEI LINK PREFERITI
ALMOST BLUE-CHET BAKER
"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« I Rimbaud della piana e i cardi | La luna e il corvo » |
Post n°373 pubblicato il 29 Dicembre 2011 da simurgh2
(1) Santarcangelo di Romagna è terra di poeti,: Raffaello Baldini, Tonino Guerra, Nino Pedretti Gianni Fucci, Giuliana Rocchi Raffaello Baldini da Sant?arcangelo 1938 Trovo QUA' un altro post mio che non ricordavo, che parla di quei posti in romagna |
https://blog.libero.it/simurgh/trackback.php?msg=10931577
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Tanti lo sono già, celebrati
Altri aspettano un giorno, tra mille e millemila
Un giorno arrivi la, oppure c'eri gia stato
Qualcosa accade, ti sfiora, ti stringe piano a sè
Una comunione, un rito segreto di magia
Qualcosa nella carne che si apre
Qualcosa di te apparterrà a lui e lui a te
Diventano i luoghi dell'anima
In quel luogo ogni volta si celebrerà il culto
Ognuno troverà i suoi, che lo sappia o meno
Siamo abitati da paesaggi, luoghi dell'anima
Heimat è l'ntrico di radici che
definiscono la nostra appartenenza
Che ne segnano la traiettoria dell'anima
I luoghi che ci rappresentano, che sentiamo dentro
Luoghi di valore intimo e personale
La casa vecchia dei nonni quando eravamo bambini
L'ansa del fiume dove la prima volta mi tuffai
La capanna costruita sui "moreri" che segnavano i campi
Duino, la passeggiata di Rilke sulla scogliera
Le sorgenti del Timavo ad Aurisina
Il castello di Zumelle
Cronologie, mappe, frecce piantate, luoghi che siamo noi
I luoghi dell'anima sono monaci erranti
Grazie per il tuo reportage nel post segnalato
l'arancione del frutto sul becco
per disegnare parole nel cielo
E tu riesci a vederle quelle parole
A carpirne il segreto ed essere rivelazioe
Allora stà nei tuoi bulbi che i corvi non hanno beccato
il segreto delle cose, del cielo radente,
del gelo sull'erba, del filo che annoda
E' un bambino che gioca il solo che tiene quell'occhio
Sinapsi e dendriti, il citoplasma nel tuo sguardo
aggrega assoni e mitocondri, circuiti neuronali
e impari a vedere in una pozza d'acqua un mare intero
E' il segreto del mondo il gioco che hai imparato a giocare
Il gioco infinito che sai inventare. Il labirinto
E' la che ci troviamo: la ragnatela di Borges
L'infinito dell'otto e dell'elica che si ripete
nel bambino che piange perchè gli han detto parole
ed io che gongolo per tutta questa attenzione
E' una confessione un po ruffiana, la mia. Si puo vedere cosi, spiegare questa dimensione con l'indispensabilità del bambino nel poeta, quel bambino che abbandoniamo per diventare adulti. Questa scissione che ci stacca e ci scinde, sparandoci. In fondo è il bambino che non si vergogna di dire quel che poi l'adulto non potrà piu. E lo fa giocando puerilmente. Altra cosa per cui ci si debba vergognare. Ci si comporta come il bambino che gioca. Crea un mondo di fantasia che prende molto sul serio, di grande impatto emotivo e, questo lo separa pure dalla cosidetta realtà. Insomma cosi, il poeta è un pò come il poeta che gioca e, questo, ce lo insegnano che, crescendo ci si debba vergognare. Appartiene un po ai riti di passaggio. Inevitabile. Da qui la confessione. Grazie ellen blue di passare da queste bande.
Sono costretta a leggere almeno due volte: la prima per tradurre, la seconda per pronunciare correttamente... alla terza vado spedita e tutto assume il suo senso...
Sorrido nel ritrovare in te un atteggiamento anche mio: scrivere ovunque mi capiti a tiro nel momento in cui l'ispirazione si manifesta, scrivo su qualsiasi superficie per fermarla...
Che sia l'aria di Romagna e il Sangiovese a provocare questo effetto? Baci, Monica