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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« le vie dei cardi | Rayuela. Toco tu boca » |
Venerdi mattina, in una sala d'aspetto, finivo un libro di racconti di Cortazar: "Ottaedro" (Otto racconti come otto facce di un nitido poliedro) Otto per otto: l'infinito del sasso nel cielo. La sala d'aspetto era quella del servizio di alcologia. Accompagnavo uno per lavoro e aspettavo arrivasse il medico. Una situazione Cortazariana, si puo dire. L'ultimo racconto ha il titolo "Collo di gattino nero". Mi mancavano due pagine. L'avevo ripreso a questo punto: Cortazar devi leggerlo o sei morto "Impossibile fare qualcosa, solo guardarla per l’ultima volta all’incrocio dei due ingressi, vederla allontanarsi, scendere la scala. La regola del gioco era questa, un sorriso nel vetro del finestrino e il diritto di seguire una donna e sperare disperatamente che la sua linea coincidesse con quella che avevo deciso io prima di ogni viaggio; e allora - sempre, finora -, vederla prendere una diversa direzione e non poterla seguire, obbligato a tornare al mondo di sopra e entrare in un caffè e continuare a vivere finché poco a poco, ore o giorni o settimane, la sete reclamando di nuovo la possibilità che tutto coincidesse finalmente, donna e vetro di finestrino, sorriso accettato o rifiutato, coincidenze di treni e allora finalmente sì, allora il diritto di avvicinarmi e di pronunciare la prima parola, spessa di tempo ristagnante, di interminabile vagare nel fondo del pozzo fra i ragni del crampo. " |
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)