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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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« Non c'era una volta, no...tirar de naso »

Il male abominevole, l'assenza di colore

Post n°395 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da simurgh2
 

 Un ice-post

Capite ora la caccia feroce? Il male abominevole, 
l’assenza di colore 

(V: Capossela)

quell'estensione del vuoto
nel suo ghiaccio fermo
bianco siderale acceca
senza requie la sua follia
"Avanzavamo lenti,
Senza ammutinamenti."
Incontro al vuoto che
In fondo a noi aspetta.
E in pinguino avanza
tremulo come fuochi fatui
nel passo la danza
verso il vuoto senza speranza
Nel suo infinito frastagliati orizzonti
Ma perche? Perchè?
(simurgh) 

 

"..Nell’antartico, bianco sconfinato cimitero, 
il bianco sogghigna nei suoi monumenti di ghiaccio 
Il pensiero del nulla si spalanca nella profondità lattea del cielo 
Bianco l’inverno bianco, la neve bianca, 
bianca la notte 
Bianca l’insonnia bianca, la morte bianca 
e bianca la paura è bianca.." 

Capossela da - La bianchezza della balena -

"Il naufragio è necessario"  

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
ogni giorno il 12/02/12 alle 02:20 via WEB
Un dramma individuale che punta all'inizio della notte,una risalita lungo le arterie della storia dove il dolore non muore ma la vita sì.Un risalire, un “pregare all’incontrario” non parola che si eleva, ma “lallazionee” in cerca di un magma in cui tornare, un fuoco che è “morte, è/ amore, il/ fuoco, la fine/ le spugn,ma anche una “promessa” se si risale “più indietro/ fino al punto quel/ fiotto/ di sangue universale”. un’origine sorgiva, uno scolo da cui parte una “goccia” che “divampa in freddo incendio/ del cuore” luogo verso cui “incamminarsi” in uno spiazzante tripudio di “religioni/ portate dall’aria”come una “resina” come pasta “primordiale” che “entra nel cuore/ ed è il nostro/ lontano venire” è un moto ripetuto come proprio “l’andare a capo” di Aldo Nove. Ogni giorno di tutti i giorni si possono vivere questi fenomeni pulviscolari dell'esistenza,quasi del sacro nella vita quotidiana,fino a costituire l'uno il cuore segreto dell'altro
 
 
simurgh2
simurgh2 il 12/02/12 alle 07:00 via WEB
L'inizio della notte, dove si cova ogni lettera inziale, risale al suo contrario, oniugnip va all'indietro, verso il centro di sè, verso il centro della terra dove tutto esplode, dallo smarrimento si ritrova nuova indicazione per ciò che sarà vitale. Dal caos ogni volta, si riparte in cerca dell'elemento primordiale. Morte e amore sono le congiunzioni archetipe del cerchio, della ghirlanda brillante, dell'infinito. Il nastro di Moebius che nel suo inizio è gia alla fine, nel big bang il suo principio.


Emanano una sorta di luce, ma è una luce all'incontrario che corre via dagli occhi di chi guarda per nascondersi alla vista.
Assistere all'oniugnip che decide di prendere la via delle montagne, sospinto verso quell'estensione del vuoto nel suo ghiaccio fermo ecco, tutto ciò non ha definizione, non è follia, è purezza. Lei lo aspetta quando tutti sono partiti. Sa che c'è qualcosa. C'è riserbo e pudore. Non guarda, non implora ne si dispera. Dispera me, mi fa male vederlo partire, mi strugge ed addolora. Una tenerezza estrema. Lei è la sua compagna. Gli gira le spalle.( A lui gli è stato tolto il feticcio di ghiaccio che nascondeva l'uovo.) La finzione di ogni senso. Lui è un Kivitog -CLICCA- Deve partire. Non c'è definizione ne spiegazione. Deve risalire, pregare all'incontrario. Fenomeni pulviscolari dell'esistenza. Allarga le piccole, inutili ali d'uccello. Tende il collo in avanti. Parte di corsa con quel suo passo buffo e insicuro. Bisogna restare immobili, come quella goccia d'acqua tra i ghiacci delle nuvole. I kivitog bisogna lasciarli andare. Sarebbe inutile.
Emanano una sorta di luce all'incontrario che si nasconde alla vista, perciò questa luce, di cui ci piacerebbe conoscere il colore (forse è un colore che non abbiamo mai visto, per il quale dovrebbero spuntarci nuovi occhi), assomiglia al buio piu di qualunque buio normale, e sembra risucchiarci la vista dagli occhi e rendersi visibile sotto forma di un punto cieco: l'infinito che racchiude la finitezza umana.
Ogni giorno di tutti i giorni si possono vivere questi fenomeni pulviscolari dell'esistenza,quasi del sacro nella vita quotidiana,fino a costituire l'uno il cuore segreto dell'altro,

Lars Danielsson w. Arve Henriksen - Day One - CLICCA -
 
   
simurgh2
simurgh2 il 12/02/12 alle 07:01 via WEB
Scusa ma mi è venuto tutto quell'evidenziare in grassetto per errore
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh2 il 13/02/12 alle 10:53 via WEB
prova
 
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