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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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La collana di perle

Post n°399 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da simurgh2

 


Leonard Cohen - Suzanne

Scorre l'acqua nel fosso. Un fagiano, un colpo d'ali, un piccolo balzo, salta di la. Non era mai stato dall’altra parte, prima. La poiana sul ramo dell'olmo, in fondo al campo, gira la testa. Lo guarda. Tende il collo. Aspetta immobile.  Un fremito nell'aria. Una tensione impercettibile attraversa lo spazio, le separa. Immagina. Tu vedi questo. Sei dietro un arbusto appoggiato con una spalla ad un tronco. E’ l'occhio di un innamorato canticchia Suzanne di Leonard Cohen. L'oggetto amato è indistinto.  Una  weltanschaung.  Il fagiano ispeziona il sospetto. Un verme tirò dentro la testa nel buco da dove era uscito. Il merlo diede un colpo a vuoto col becco giallo, infastidito dal fagiano, si alzò in volo  frustrato  Un baritono nella sua masserizia, lontana dal campo, guardava da quella parte senza vedere. Cantava l'Aida. L'uomo appoggiato al tronco sospirò, tirando su il fucile. Non aveva entusiasmo, ne adrenalina. Il figlio era stato messo in carcere per una stupida rapina. Delle lenzuola sbattevano piano stese al sole freddo in un cortile. L'uomo punto il fucile sul fagiano. Un giovane maschio.  Di colpo si ritrovò alla fine di un pensiero che durava da tanto. Di quel pensiero si era seduto in disparte. L’estraneo che gli era sempre stato di spalle ora si era seduto di fianco. Dentro quella casa dove le lenzuola erano stese , una donna si metteva una collana di perle.  Le braccia alzate, le mani dietro al collo, senti un soffio sulla nuca. Si spezzo il filo della collana e le perle rimbalzarono come pioggia per terra. Era successo qualcosa in quell’istante nel mondo.
(simurgh)

haiku

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh2 il 14/02/12 alle 17:21 via WEB
Cosi in cielo, cosi in terra
Istanti, luoghi, sensazioni
dove la durata va a compiersi
dove ognuno esercita, a suo modo, l'amore
Il suo modo di restar a sè fedele
Ogni cosa in noi si compie in modo inatteso
Quando alzò il fucile, quando si mise la collana
incontrava sè nell'attesa, per quel che dura
esercitava, senza sapere, quell'attesa
era successo qualcosa in quell'istante
e sei un mistico se riesci a sfiorarla con le dita
avvertirne la presenza è perturbante allora
averne la certezza di star vivendo, di colpo sapersi dentro
(La durata è quella di cui parla Peter Handke)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
weltanschaung il 14/02/12 alle 23:04 via WEB
l'infinito appare nel poco come un dito sulle labbra che dice silenzio,lei alza le braccia,lo sparo, con una precisione vicino alla dolcezza, lungo il segreto della linea che trema la guarisce,l'aggrava,giungerà il richiamo dove l'acqua è più in su della vita,dove l'ultimo dei numeri sfiora il primo, l'estremo nome dove scompare l'assenza di destino,nella castità delle dita non sapevano che la vita era immensa oppure niente,stanza di perle,parola antica a precipizio tra due pareti armate ancora di otto e qualche respiro là dove il tempo non si calcola in secondi..di colpo ti sai dentro..poi solo il battere del sangue sulle labbra..
prova a guardare,prova a coprirti gli occhi
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
simurgh2 il 15/02/12 alle 06:42 via WEB
Bellissimo, weltanschaung
Nelle intercapedini, negli interstizi, nello spazio inpercepito, si puo scovare la percezione dell'infinito. Sono immagini, quelle di cui scrivo, dettagli a cui cerco di addestrarmi, esercitarmi, come ci si esercita ad amare. Si, puoi coprirti anche gli occhi. E' un altro "vedere", questo che si intende. Come dire è tutto dentro.Extrasensoriale. Un'accumulo di sensi capaci di scaturirne uno nuovo, sconosciuto prima. "Una trasgressione che inizia proprio dalla necessità di avvicinarsi e disubbidire alla distanza."(Anedda)La collana di perle, questa specie di raccontino emotivo, non so neanch'io spiegare, se non attraverso un tentativo di comprendere Handke. Come volessi dipingere invece di scrivere, allora è come un dito sulle labbra, un ssssh, lungo quella linea che trema e guarisce. L'acqua è un elemento simbolico. Comincia da la, prima ancora di sapere il resto. La, dove l'ultimo dei numeri sfiora il primo. E mi copro gli occhi quando sento quello sfioramento.Di colpo ti sai dentro. Ed è la che voglio stare, dove pulsa il sangue sulle labbra.
 
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