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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Post n°410 pubblicato il 11 Marzo 2012 da simurgh2
gli occhi degli angeli La a prender nota di esigue parole.
Cosi gli occhi degli angeli Wenders ha dichiarato che gli angeli vivono nelle poesie di Rilke (Il volto della Sibilla Delfica, lo sguardo. "Chi sei tu, incomprensibile: tu, spirito (Rilke) Il bambino negli occhi vede d'altronde Uno sguardo atterrito coglie stupore Non chiede, come Rilke, d'essere udito "dalle schiere celesti", o "che un angelo contro il suo cuore l'afferri", non chiede che la bellezza sia solo l'inizio del tremendo. Ci passa sopra le dita e tutto rinviene un pescecastagna, un sassobambino. E' giocare che vuole, mistico e arcaico Fermarsi prima de "Il cielo sopra Berlino" " Quando il bambino era bambino non sapeva d'essere un bambino Per lui tutto aveva un'anima e tutte le anime erano tutt'uno"
Questo video perchè è riportata l'ottava elegia duinese di Rilke nello spazio della presentazione, sotto il video. * Uno dei tre nick che ho usato, è stato Moebius Un nick inflazionato. Qui non è stato possibile riprenderlo Il nastro che in una sola faccia espone l'infinito "Il bambino che disegnava"l'aveva capito Il nastro con lui, adesso che è morto, non è finito Uno, millemilamilioni di occhi sapranno farlo girare quel nastro dell'otto sdraiato dove gli occhi girano in tondo "Cosi gli occhi degli angeli sono castagne che hanno perso il riccio Ma nessuno mai dice dei bambini di quel che vedono dove vada a finire e, dopo in quel posto cosa succeda" Io credo sia solo una giostra Moebius, Jean Giraud l'ha visto Ma, adesso che è morto dove è andato a finire? Dietro gli occhi il nastro non finisce mai di girare Gira gira, gira, gira Gira gli occhi per di dentro come un visionario epilettico
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
cosa sia accaduto? Cosa abbia mosso nell'oscurità ?
"Bisogna avere imparato molte cose per sapere domandare ciò che non si sa"
Un occhio libero,ipnotico ,al di là delle palpebre abbassate,tutt'uno gioca nella foresta di ciglia il mistero
EntriAmo,tra le stanze i corridoi i giardini, il volto diviene una casa lasciata aperta
fissa scruta ascolta origlia,con metodo,vede,immagina,scende in cortile,disegna incubi desideri,mostri
ombre e bagliori ,neanche gli angeli possono ingannare i bambini,avvolti in una nuvola di luce,innocenti
Un occhio sciamano e di animale millenario luccica come un lago tra i vulcani,è salito in cima al cretere
delicatamente sussurrano "grazie" nell'incredibile tensione dei muscoli,
finchè abbiamo paura siamo vivi!
Lui la senti, come riflessa in un vetro scheggiato, immagine distorta eppure clamorosa, alle sue spalle, dentro le sue ciglia chiuse, sospinta venire, il fiato misurarsi assieme ai battiti, delinearsi l'accadere.
Non si chiese niente, il chi fosse e il perchè. Tutto ciò che hai imparato, quasi sempre è di ostacolo. Non hai domande da fare.Accade!
Tu non conosci l'occhio, il suo sguardo che per infiniti pertugi e cunicoli si collega ad un'immensità sensoriale, a molecole e neuroni che magari vivono solo un'ora. Ogni volta lui, sapeva di non sapere niente. L'occhio sentiva ipnotizzarsi e soggiacere a quel mistero, nella radura intuire i movimenti dentro la foresta, con le sue minacce, le ombre e le voluttà. Lui si sentiva sul bordo di quelle ciglia.
Se hai uno sguardo di fanciullo, ci passi le dita sopra, sfiorando appena, dentro le forme di quel buio, e tutto rinviene, lievita e si fa buono. Con le paure gioca, con le stanze vuote tiene la mano, lungo i corridoi e i giardini canti. Se ci passi le dita sopra, ogni cosa minacciosa mansuisce.
Cosa ci muove nell'oscurità è la voglia di accarezzare, perchè sai che dal buio nasce ogni nuova luce. Nell'uccello che girava le viti del mondo, Murakami sceglie un pozzo, vuoto e prosciugato, per ritrovare se stesso. Io ci ho trovato altro, oltre a me. Case lasciate aperte, ai bambini
mannaggia, devo farmi una doccia e andare a lavorare