Blog
Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

ma anche no

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« Calmati VincentLa guarnigione »

Aleksandr Kuljachtin e l'Unheimliche, il perturbante

Post n°463 pubblicato il 18 Giugno 2012 da simurgh2
 

Ha una faccia cosi. Non è che uno lo vedi e dici guarda che faccia da poeta che ha quello.
Che maglioni si mettono i poeti? Quelli larghi, di lana grezza, finlandesi? Trasandati, da stare sulle scogliere a contemplare lo schianto delle onde sulle rocce di sotto. O il vento della taiga sulle betulle? Non come quella la che si è preso. 
Ha questa faccia costipata, da uno che si tiene dentro l'aria, che gli fà i brontoloni, che fin da piccolo ha provato a dirle le cose, però poi lo guardavano male, o sgomenti per quel che diceva. Insomma, lo vedi che è cresciuto con delle disfonie, con quelle che Freud chiama Unheimliche, il perturbante. Però poi. per quel che leggo, mi pare se la sia cavata con humor e perturbante ironia. Hanno qualcosa questi russi, secondo me, di sorprendente. Come ogn'uno che nasce nei pressi.

Aleksandr Kuljachtin è nato nel 1967 a Gatcina, nei pressi di Leningrado/Pietroburgo.

Versi a Pietroburgo

Ho perso il mio diario.
Il righello, la matita e il quaderno.
Ho perso l’elenco di libri,
Che mi avevano dato da leggere.

Là, sul portone, un uomo malvagio
Mi ha aggredito all’improvviso.
Ha strappato il mio elenco di libri
E in pieno giorno lo ha calpestato nel fango

.Mi ha anche tagliato la lingua,
Affinché io non potessi raccontare
Di aver perso l’elenco di libri,
Affinché decidessero di darmene un altro.

Mi ha anche strappato gli occhi,
Affinché io non trovassi mai
Nel fango il mio elenco di libri.
AlloraSono andata via e sono morta

Lui ha riso, l’uomo malvagio,
Va bene, sia pure,
Io comunque il mio elenco di libri
Me lo ricordo perfettamente a memoria.

* * * *

Il papà insegna al figlio a non mentire e a non rubare.
Il figlio annuisce e dice: “Papà, non lo farò”.
Di notte il figlio sente come sonoramente scricchiola
Il letto nella camera accanto. E un bisbiglio sommesso.
Le parole non si capiscono, ma impediscono di dormire.

A scuola il figlio studia la lettera “B” dopo la lettera “A”.
Esegue tutti gli esercizi consigliati.
La ragazzina, vicina di banco, scrive parole sul quaderno.
Le parole non si capiscono, ma si vedono le ginocchia.

Il figlio, fatti i compiti, riferisce che è pronto.
Il papà dice: “Ecco, bravo”. Bacia il piccino.
E lo manda al cinema. Sta’ fuori sino alle otto.
Il film è interessante, ma i rumori delle file posteriori
Distraggono il figlio, e lui ragiona male.

Nel cinema afoso preferirebbe dormire.
La ragazzina, seduta vicino, sfiora il figlio col gomito.
Non lo lascia guardare. Il papà lo sgriderà, se il figlio
Non dirà chiaramente di che parla la pellicola.
Il figlio siede, sbadiglia, tentando di capire il film.

A casa a quell’ora il letto scricchiola e scricchiola.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/simurgh/trackback.php?msg=11392531

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
lontradelbosc
lontradelbosc il 18/06/12 alle 21:36 via WEB
Io dico che una volta era facile far scricchiolare i letti, non fraintendetemi, senò mi metto a ridere.
Il materasso poggiava su una rete metallica sostenuta da parecchie file di molle per lo più arrugginite. So questo perchè io sono di una volta, e ci ho dormito in un letto così.
Succedeva che il semplice respiro, e forse lo stesso battito del cuore, creassero un leggero dondolìo che faceva cigolare qualche molla. Così non si riusciva mai a prender sonno, disturbati da quei tic tic tac, e allora si provava a cambiar posizione e perfino a trattenere il fiato, nei limiti ovviamente, per quel che si riusciva. Il cumulo d'aria trattenuta, da qualche parte doveva pure andare.
Chissà se gli capitava la stessa cosa ad Aleksandr che, poverino, forse temeva anche che papà e mamma trattenessero pericolosamente e troppo a lungo il loro respiro, considerato il persistente scricchiolìo del loro letto.
Con tutto quell'arretrato di sonno e di ansie, sfido che al cinema lui avrebbe preferito dormire.
E Nemirov? Con barba, senza barba, senza denti, mi fa una tenerezza, in piedi, seduto, steso a terra per la sbornia, dopo aver declamato una poesia. Si trovano i video su Youtube e notizie qui:
http://www.paolonori.it/argomenti/miroslav-nemirov/
Mi hai fatto fare un'oncia di buon sangue col tuo bel post, grazie!
 
 
simurgh2
simurgh2 il 19/06/12 alle 19:16 via WEB
Scricchiola il mondo girando su sè stesso
Scricchiolano le ossa ruotando sulle articolazioni
Cigola questa idea d'essere di una volta. Una volta per tutte
Ci ho dormito anch'io in un letto come il tuo
Dormono millemilioni di persona ancora in letti simili
Il tuo ha le doghe? E quando mettevano i cartocci delle pannocchie?
Che mondo era? Che mondo è ancora questo che, dormendo respira?
Hai una tua teoria sul respiro del dormiente
Cumulavi aria per non far cigolare l'universo
Il tuo battito si accordava con quello del mondo
come il respiro degli amanti che cade dentro uno all'altra
Cigolarsi è quasi come un cinguettio con l'usignolo fuori
Ops..
Del sonno ci son distese dentro tutti i cigolii del mondo
Tutti assieme, per mezz'ora ne godrebbe John Cage
Insomma qua, scrivendo cerco un filo. Adesso ricordo
il grande letto di mio nonno Vittorio rimasto vedovo
nella camera dove dormivo assieme. Io avevo gia un letto di quelli bassi
Non ne ricordo uno di cigolii, in effetti
Forse cigolava altro dentro di me gia allora

A me piacciono questi russi qua che scrivono poesie come raccontar storie
Ogni tanto ne metto uno. Fanno ridere, mi pare
Credo sia un modo, uno stile tipico, che ritrovi anche in Cechov o Tolstoj
Tradizione insomma
Se Paolo Nori scrivesse poesie, credo, le scriverebbe in un modo russo.
Poesia senza intonaco
Nemirov è un grande
Adesso ne metto una sua qua, in un commento per conto suo
Grazie a te Lontra
Anche tu fai buon sangue!
ciao
 
   
simurgh2
simurgh2 il 19/06/12 alle 19:23 via WEB
Ah, tu, Kennedy

Ah, tu, Kennedy, coglione che non vali un cazzo,
Pensavamo che eri un amico dell’Unione Sovietica,
E tu ti facevi Marilyn Monroe, cagone,
In tutti i buchi, la fiondavi, come una bestia!

E sopra il conto la fiondavi in coro,
I tuoi pederasti, ci portavi a fiondarla,
E al momento del verdetto della storia
Ti sei coperto di infamia, caprone.

Tu l’hai fiondata per ragioni di servizio,
Tu te ne sei approfittato, verme,
E qui non c’è modo alcuno di scusarti,
Rispondi, su, cagna d’un burocrate.

Una donna con un destino complicato,
Tenera, benché stella del cinema,
Che credeva in te come in un padre!
E tu l’hai presa e l’hai fiondata, figlio di puttana.

Oh, vigliacco, che tu sia maledetto!


[Inizio del 1992. Dopo aver letto, non mi ricordo dove, un articolo di denuncia al proposito, e aver provato, effettivamente, un sentimento di offesa nel petto.]

(Miroslav Nemirov, Alcune poesie in ordine alfabetico, San Pietroburgo, Krasnyi Matros, 1999, p. 15).
 
vaniavb
vaniavb il 20/06/12 alle 18:36 via WEB
Hanno qualcosa, è vero. Sembra quasi che incoraggino a vivere una vita più consapevole, a custodire la nostra umanità. Sanno rendere visibile la Bellezza. Una fragile Bellezza minuziosamente descritta nei lineamenti caratteriali dei tanti personaggi, nei colori, nella luce, nei suoni, in quell’ ‘essenziale’ di ognuno e di ogni cosa e... commuovono...anche.
 
 
simurgh2
simurgh2 il 21/06/12 alle 18:36 via WEB
vaniavb
Avvertivo quella dimensione, almeno in queste due, del conturbante, e del come ciò produca un sentimento cupo e avido. Del come questo produca una contorta attrazione, almeno in me, per niente consapevole. Come ci fosse una luce, ma anche giochi mortali. Una luce scissa e rituali blasfemi.
In tutto questo c'è si una sua bellezza, ma non so se parliamo della stessa cosa.
La rapidità dell'esecuzione, come delle short stories poetiche, incise col bisturi. Lame affilate, ecco. Perturbanti. Il lato oscuro che si nasconde in casa. Che in famiglia non si confessa. Si rimuove e si chiude nello sgabuzzino. Almeno la prima. La seconda è piu tenera, commuovente si. A me piacciono questi russi.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2lightdewklausmannSkorpiodgl8galex5PerturbabiIetucci.lucreziamiglioserosselladf79emma01vivhotmailsilvia79dgl1boezio62lucedarivaombrosaroberto.menga
 

ULTIMI COMMENTI

Trovato adesso questo post, per puro caso, dopo anni....
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
 
Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
 
https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
 
Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
 
grazie..
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
 
 

DARK PRESENCES

site statistics;1&autoplay=1

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963