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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

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Per non dire niente

Post n°135 pubblicato il 30 Gennaio 2011 da simurgh2
 

Music by Eno/Schwalm (Feat. Laurie Anderson), 'Like Pictures'.

quando succede e, al contempo non succede
qualcosa di cui non cerchi di sapere
qualcosa che ti viene detto e non avevi chiesto
quando si nomina qualcosa gli si da un nome
quel nome puo essere terrificante
una rivelazione che ti spezza e demolisce
tutti siamo pieni di speranze e di occasioni perdute
tutti potevamo esser quel che non siamo e anche altro
perchè a volte bisogna dire, dire ad un'altro
perchè svelare una cosa di cui non si era chiesto
perchè non lasciare tutto come stava
perchè è niente tutto cio che ci succede
un niente che si sussegue ed accumula
senza requie, ininterrotto che cosi par tanto
un niente che non dura, che cambia sempre
ed uno puo anche star bene con quel poco che pare niente
perchè bisogna dire a tutti i costi
far partecipi di qualcosa a cui si era estranei
perche dire quel che di te si pensa
perche invece di scrivere questo non ho taciuto
a chi potrà mai servire sapere questo
quando si possono aver certezze a chi importa
quando l'unica certezza è la provvisorieta di esserci
ma anche che, forse non c'è mai stato

(scritta dalle dieci e trentuno alle dieci e trentasei. Determinarne il tempo quantifica la quantità che uno ne perde. Un pensiero che non dice niente e che dura ciinque minuti. Cinque minuti per dire che, a volte è meglio non sapere niente.)

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Commenti al Post:
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 30/01/11 alle 11:17 via WEB
Rispetto il tuo pensiero ma per me non è così. Io credo che sia meglio sapere. Sempre. Poi ugualmente non si avranno certezze, che tutto, anche volendo, non lo si può sapere mai. Ma per quanto terrificante possa essere il nome della cosa, non mi darò pace fino a che non l'avrò saputo. Posso tacere, se è necessario, ma non smetterò di cercare la verità.
Buona domenica Simurgh.
 
 
simurgh2
simurgh2 il 30/01/11 alle 11:52 via WEB
Come io rispetto il tuo, donna camèl. Sapere cosa? La verità non esiste. Passa sempre attraverso un narrare, un dir come i tuoi occhi l'han vista, che significati han colto e non dirà mai quello che di quella verità non ha saputo, ne visto o taciuto. Chissà perchè il pensiero occidentale ha sempre cercato la verita e, quello orientale il nulla. Una verità che determina ulteriori incertezze, lo dici te ad un uomo provvisorio, che di quella provvisorietà non puo credere a verita, all'assoluto. Non lo si puo sapere mai, dici te, giusto, non si può sapere. Sappiamo un tubo. Ci facciamo un'idea e, da questa una convinzione e, quella convinzione diventa verità nei fatti, finchè qualcuno vorrà smentirtela e, se ci credi cambia tutto, un'altra volta e un'altra ancore e, quello che credevi certo non lo è piu. E allora perchè credi sia sempre meglio sapere? Per un piacere che da il pettegolezzo, l'idea che uno ha su una vicenda, un sentito dire? E chi vuol sapere tutto? Tu. Personalmente posso farne a meno. Il tutto e il niente è gia in me, per quel che posso, per quel che ho.
"Ma per quanto terrificante possa essere il nome della cosa, non mi darò pace fino a che non l'avrò saputo."
In nome di che? di quale sapere? Non si sà mai tutto. Del tutto si sà poco e, quel poco vale per qualcuno e per un altro meno oppure niente. Di quel tutto io credo sai gia, ma forse si tace a sè, forse è meglio non vedere, forse ti fà sopravvivere, forse, non sapere. Martiri ed eroi e poi santi. Quel che fino ad un'attimo prima si credeva verità, qualcuno o qualcosa insinua il germe. Ogni verità par cosi provvisoria, instabile a meno che non sia una fede, un dogma. In fondo penso che la verità sia il nulla. Non le pensavo neanche queste cose quando l'ho scritta quella cosa. Non sapevo che sarei venuto a dire questo a te. Allora non cerco verità e rispetto il tuo pensiero. Se non ci fosse un pensiero come il tuo io non avrei potuto dire il mio. Avrei lasciato la, come stava. E continuare a muoversi nel niente che noi siamo. Beh, che sono io.
 
   
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 30/01/11 alle 14:20 via WEB
Da quello che scrivevi davo per scontato che non si trattasse di verità altrui, pettegolezzi. Mi riferisco alla mia, anzi, alla propria per ciascuno. Che, io credo, è l'unica verità che possa essere terrificante. Il niente è un'astrazione, già quando lo nomini non esiste più come nulla e invece esiste in qualche modo, diventa un suono, gocce di inchiostro sulla carta o ioni su uno schermo, pensiero in una testa. Io mi sento molto materia e non solo di carne e sangue: anche la materia dei sogni esiste, se solo la posso nominare. Pensa a un dispiacere e poi dimmi che non esiste, anche solo nella tua testa.
Sono una figlia dell'occidente e non posso fare a meno di esserlo.
 
     
simurgh2
simurgh2 il 31/01/11 alle 02:20 via WEB
Ipotesi: vengo a sapere, dopo che mia madre o mio padre sono morti, rivelazioni che mi turbano profondamente, mi gettano nella disperazione e, nella mia memoria, il come li ho sempre vissuti, il quanto e il come dell'amore che da loro ho ricevuto, senza mai mancare il loro affetto e attenzione e cosi via quando, questa rivelazione che non ho cercato ne chiesto mi si presenta. Quello che mi vien detto è la verità. Non ho ragioni per dubitarne. Questa verità cambia tutto per me.
"..Mi riferisco alla mia, anzi, alla propria per ciascuno", dici e sono d'accordo, è di questo che parlo anch'io. Parlo per me, difficile per gli altri. Questo voglio dire.Potrei trovare degli esempi ulteriori su quello che vado dicendo e cio che dico va contestualizzato. Non funziona in generale, ma anche si, dipende da come la si pone
"Il niente è un'astrazione.."
Sono d'accordo fondamentalmente ma quell'astrazione serve a salvare l'uomo, nella dimensione dello spirito. In questo post Chlebnikov Clicca sopra se vuoi il piu grande veda indiano, alla domanda di cos'è fatto il mondo, risponde "che il mondo è fatto dello stesso elemento, che è anche dio: Agni. Tutti sono fatti di fuoco.". Un'astrazione no? Loro spiegano tutto con le preghiere Upanishad. Una di queste, una delle piu antiche e fondanti, dice:
"Veramente l'uomo è Agni (Fuoco):
Le parole sono i ceppi,
il soffio è il fumo,
la lingua la fiamma,
l'occhio le braci,
l'orecchio le scintille.
Un'astrazione no? Secondo loro in queste astrazioni trovi la tua verità.Mica che poi ci vada tanto dietro a queste cose me è cultura millenaria e filosofia archetipa. "Il nulla per l'oriente in generale compreso il buddismo non comporta il significato leggermente sinistro che attribuiamo noi. Coincide con un'esperienza limite della luce o, con uno stato di eterna assenza luminosa, un vuoto radioso. E' l'essere che ha trionfato su tutte le sue proprietà, un essere che dispensa la felicità senza materia, senza sub strato. senza alcun appoggio in qualsiasi mondo.
E' astrazione no? Eppure in questa astrazione trovano la via. Quella che io ho perso e che non cerco.

"Io mi sento molto materia"
- Si direbbe che la materia, gelosa della vita, si adoperi a spiarla, per trovarne i punti deboli e per punirla delle sue iniziative e tradimenti. La vita è tale infatti, solo per infedeltà alla materia-(Cioran) Fondamentalmente sono d'accordo con te, figlio di un'occidente putrefatto ma tantè. Quel che ho detto torna al niente da dove proveniva. Grazie donna camèl
 
     
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 31/01/11 alle 09:03 via WEB
Esperire la finitezza degli altri - a partire dai nostri genitori (biologici o simbolici) è uno dei modi per accettare la propria e diventare adulti. Se di questa finitezza eri consapevole, nessuna rivelazione potrà turbare l'indulgenza verso una loro debolezza, per quanto grave. Se invece stavi nell'illusione, benedici la rivelazione che sarà strumento per la tua crescita interiore: ora potrai sopportare meglio la tua finitezza, che è un fatto reale, concreto, a cui nessuno può sfuggire. (Scusa se parlo come un oracolo, mi vien da ridere a rileggere queste righe per il modo come mi sono uscite: dunque rido indulgente verso me stessa e accetto la mia finitezza)
Buona giornata.
 
placebo.ma
placebo.ma il 30/01/11 alle 11:54 via WEB
Anch'io spesso me lo dico 'Meglio non sapere' meglio non essere a conoscenza, vivere nell'immediato, nel qui ed ora, nel che cosa me ne importa di ciò che va oltre, vivere nell'ignoranza, intesa come non-sapere, d'altronede oggi le persone che la pensano così aumentano di continuo....ma, il non-sapere è sempre la porta del sapere, sapere di non sapere porta alla 'verità'.
 
 
simurgh2
simurgh2 il 31/01/11 alle 02:32 via WEB
il non-sapere è sempre la porta del sapere, sapere di non sapere porta alla 'verità'. Questa è gia una grande verità. "..che cosa me ne importa di ciò che va oltre, vivere nell'ignoranza, intesa come non-sapere,.." di ciò che va oltre e di ciò che è stato, di quell'esperienza acquisita che condiziona quel che sarà e, spesso limitandolo l'impedisce.
"Puoi conoscere soltanto il falso, il vero devi esserlo tu stesso", dice Calasso. Grazie placebo.
 
Nues.s
Nues.s il 30/01/11 alle 22:28 via WEB
E' perchè le cose debbono esser dette. Ché non c'è scampo, non si scappa. E' un 'male' necessario, una necessita' che si fa episodio nell'episodio, in un susseguirsi di verita' anche scomode che limitano ambienti, esitenze, sfondi di vita qualunque. Come la mia, come la tua. Una via che segue l'altra e che si fa certezza nell'accettazione delle proprie pareti di casa che non risparmiano graffi, ne' rose. Per non dire niente, ma anche no. Per dire molto.
 
 
Nues.s
Nues.s il 30/01/11 alle 22:35 via WEB
(...ti rubo il video)
 
 
simurgh2
simurgh2 il 31/01/11 alle 02:25 via WEB
"E' perchè le cose debbono esser dette."
Sono d'accordo Nues
Poi il discorso si faceva piu ampio, anche piu vago e indefinito. Nella risposta a donna camèl portavo un esempio di quello che intendo tacere e non dire. Siccome ho fatto un discorso lungo ti rinvio là. Il video l'avevo messo per te.
 
teti900
teti900 il 14/02/11 alle 23:02 via WEB
invece io è un po' che aspetto che qui vada avanti___ invece no.
me lo ero messo da parte e rivedendolo stasera ho pensato potesse piacere anche a te.
cito: Mi piace ricordare le cose a modo mio. E come le ricordo non coincide necessariamente con il modo in cui realmente erano quando accaddero
ma vedrai che scorri in avanti trovi qualcosa:)
 
 
simurgh2
simurgh2 il 15/02/11 alle 08:19 via WEB
Cos'è che dovrebbe andare avanti? Dragan si, mi piacciono i ritratti, quelli che vedo, interessanti, C'è qualcosa che vuoi dirmi e magari non capisco? Citi il ricordo, una modalità del ricordare, non necessariamente reale. Allegorico e macabro. Facce che si prestano. Mi piace quando dice che trova interessanteb esasperare e accentuare certi dettagli nelle foto. Un pò quello che succede nel ricordo, nella narrazione di un'esperienza, di una storia. "Interpretazione credibile, spesso metaforica" dice Dragan. Dare credibilità non significa mica che la si dia ad un dato reale. Spesso la si da ad una propria idea, ad una versione del reale, a quanto noi abbiamo voluto vedere. Dragan è un fisico quantistico e l'elaborazione di ritratti un suo passatempo dice. Che tipo dev'essere. Ha un ragionare semplice. Mi piace. Mi piace il ritratto di Lynch con la gallina. Una foto che potrebbe venirmi buona per quel post sulla gallina Jane.
Mi piace ricordare le cose a modo mio. Dice questo Dragan. Quello che intende non è tanto il ricordo di per sè ma quello che riesce a sviluppare in seguito. La rielaborazione insomma. Quell'atto deliberato e cosciente che trasforma in visionarietà la percezione del ricordo. Reinterpretare od averne pretesto. Non mi è chiaro quello che intendevi dovessi capire. Comunque ecco qua. Ho scorso in avanti ma, anche qua, non so cosa dovevo trovare. Grazie teti.
 
   
teti900
teti900 il 15/02/11 alle 09:27 via WEB
era un semplicissimo presente (dono) per te
andare avanti, voleva dire, che nei giorni successivi a quel post di quel blog (non su questo) forse trovi qualche altra cosa che secondo me ti è cara e vicina.
insomma se ti viene di fare un regalo entro i limiti di questo mezzo (libero) non è che hai tanta scelta__ o è musica o è poesia, o è immagine ___ ma lo trovo un po' banale e poco articolato, ecco perchè ho pensavo di ricorrere alla condivisione di un blog che a me piace e che purtroppo temo sia chiuso o sospeso dato che l'ultimo post è di novembre dell'anno scorso.
tutto qui non volevo dir niente (altrimenti lo avrei fatto:)
era solo per un piacere mio di lasciare qui una cosa che benchè non sia proprio mia (perchè non l'ho creata io) è come se lo fosse (dato che mi piace e che, per combinazione supponevo piacesse o potesse piacere anche a te) ___ non vorrei ti sentissi _obbligato_ :)) è una cosa che faccio spesso nei miei commenti a sproposito di lasciare qualcosa che faccia capire che a modo mio (ogni tanto) capisco qualcosa dell'altro/a.
(lo so, spiegone monotono e noioso, ma mi sembrava che l'intenzione non fosse giunta).
ciao
 
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