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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« non serve a niente riemp...la mia gallina Jane »

leonard cohen

Post n°137 pubblicato il 02 Febbraio 2011 da simurgh2
 

"La prima volta che scrisse in vita sua, Leonard Cohen la sepellì. Dopo la morte di suo padre, scucì dall'interno di uno dei suoi papillon, vi infilò un blglietto e lo nascose poi sotto la neve, nel piccolo giardino dietro la sua casa a Montreal.
Per un ragazzino di nove anni, era un gesto potente e simbolico. Il bigliettino garantiva un legame con il padre: ogni volta che avesse composto qualcosa, avrebbe ristabilito il contatto. Una fusione di arte e sacramento, scrittura e rito"

Mi fa venire in mente che anch'io ogni tanto porto dei biglietti sulla tomba di mio padre. In genere è quando gli porto dei fiori e stò un po la a far due parole. Un bigliettino chiuso che metto in mezzo. Non è che ci vada tanto ma, quando ci vado, spesso faccio cosi: un bigliettino. Un rito si, una preghiera. E' un gesto potente si, la scrittura, le parole lasciate la. Siccome arrivo a far sto discorso per via di Leonard Cohen allora ho pensato che gli scriverò un biglietto con dentro una poesia di Cohen che andrò ad adattare.

P1000302

Il vero amore non lascia tracce

Come il ghiaccio sul fiume non lascia sfregi
a quell'acqua che scorre e si porta via
Cosi la tua vita non ne ha lasciati
nel mio cuore ne spero io nel tuo.

Adesso che sei nel buio oltre le finestre
che sei qua ma anche no, che sei ancora
cose che hai lasciato, che vengono, vanno come nubi
frecce senza bersaglio, foto in bianco e nero

Il vero amore non lascia tracce, lascia amore
Tu e io siamo stati un figlio e un padre
Un momento dell'eternità nell'aria
come la tua mano tra i capelli e lo sguardo sperso

E molte notti dovranno resistere
senza luna, senza una stella
Cosi resisteremo noi, padre e figlio
quando uno dei due sarà lontano

(by Leonard Cohen & simurgh)
Ecco, una cosa cosi che riscriverò meno di fretta ma sarà cosi, da Il vero amore non lascia tracce. (Una cover) Non lascia tracce in giro, ne tiene un peso nel cuore. Poi salta fuori questo Leonard Cohen che, in fondo è uno dei miei padri immaginari.

Leonard Cohen 'I'm Your Man'

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Commenti al Post:
teti900
teti900 il 02/02/11 alle 18:16 via WEB
subito non avevo capito perchè quel video, poi dopo la canzone c'era altro, anche se non ho capito se fosse la poesia che hai adattato.
però il testo tradotto dell'una e dell'altra l'ho trovato e lo consiglio, sebbene al tuo non manchi niente, anzi !
ma l'ho già scritto, lo scrivo sempre che di mio padre non potrei dire nulla di buono a meno di inventarlo. invidio chi invece ne ha stima e ne conserva un ricordo affettuoso e caro. ciao,
 
 
simurgh2
simurgh2 il 03/02/11 alle 07:47 via WEB
Alla fine della canzone recita il testo di un'altra canzone che è questa
A mille baci di profondità

I cavallini corrono, le ragazze son giovani
Gli strani stanno per colpire
Tu la vinci per un po’ ma poi è finita
La tua vena si esaurisce
Ed ora devi fare I conti
Con la tua sconfitta invincibile
Tu vivi la tua vita come se fosse vera
A mille baci di profondità

Sto sciogliendo gli inganni mi sto ristabilendo
Sono di nuovo a Boogie Street
Perdi la presa ed è allora che scivoli
Nel Capolavoro
E forse dovrò guidare per miglia
E dovevo mantenere delle promesse
Ti sei disfatta di tutto per sopravvivere
A mille baci di profondità

Relegati al sesso abbiamo premuto
contro i confini del mare
vedendo che non c’erano rimasti oceani liberi
per spazzini come me
sono arrivato in coperta
benedicendo la flotta rimasta
ed allora acconsentii al naufragio
A mille baci di profondità

Sto sciogliendo gli inganni sto guarendo
Sono di nuovo a Boogie Street
Immagino che non vogliano scambiarsi i doni
che tu intendevi conservare
E talvolta quando la notte è lenta
Noi due, il naufrago e la mite
Raccogliamo i nostri cuori e andiamo
A mille baci di profondità


Non ha legame con il resto. Era là e c'erano i cavallini, non sò. Invece "I'm your man" è un'icona per me. Non c'entra neppure questa con il resto, apparentemente. Ha a che fare con un modo d'essere uomo e di intendere l'amore. Siccome ho una lista di "padri" di riferimento, uomini che avrei voluto come padre, modelli insomma beh, Leonard Cohen è uno di questi. Grazie, ciao teti
 
   
teti900
teti900 il 03/02/11 alle 09:19 via WEB
forse c'è una strana coincidenza di umori perchè cercando la traduzione di I'm your man ho letto un po' di testi alquanto coinvolgenti, dunque grazie a te!
(non c'è cosa migliore per una senza memoria che trovare ogni tanto qualcuno che li faccia riaffiorare :)
 
     
simurgh2
simurgh2 il 03/02/11 alle 13:01 via WEB
Cohen è poeta e romanziere.Mi pare che con De Andrè ci fosse una particolare sintonia e rispetto. Sai, lui dev'essere stato tra i primi a dare nuovo corso alla canzone, assieme a dylan e altri. Sono canzoni che pesca negli abissi. Neanch'io son tanto forte con la memoria ma, dentro in posti come questi si trovano un sacco di sollecitazioni, di rimandi, si ricostruiscono trame perdute o, quel che di noi abbiamo dimenticato. La memoria, io che son tornato al paese e ritrovato gli amici dell'infanzia, le volte che esco con loro è stupefacente quello che vengo a sapere di me. Mi descrivono in tutt'altro modo dalla sensazione e percezione di me che avevo. Pare che non abbia mai avuto una chiara idea di me allora ma, adesso, attraverso le loro storie un pò la stò rimettendo in pari. E cosi, tornando tra quelli di un tempo, ho sentito un sacco di racconti e di memorie su mio padre. Lui era l'oste, capirai. E poi, erano i leggendari anni 60.
 
DolceRandy
DolceRandy il 03/02/11 alle 12:44 via WEB
Non esiste un altro uomo, così caro come lui.. sogna ancora occhi aperti e non ama la tristezza. Noi ci somigliamo tanto, ma io non sogno ad occhi aperti, io appartengo ad un altro mondo dove lui vivrebbe male. Caro, caro vecchio mio! Ora corri insieme al tempo e non corri più nel vento. Ho il tuo sangue nelle vene, e ti porto nel mio cuore. I suoi occhi sono buoni, i capelli tutti bianchi.. sulle spalle porta il peso di una vita senza posa. Gira il tempo la sua ruota: c'è chi nasce, c'è chi muore, ma la storia di mio padre, è di un uomo senza tempo... Caro, caro vecchio mio... ora corri insieme al tempo e non corri più nel vento. Ho il tuo sangue nelle vene, e ti porto nel mio cuore.. Che bello questo tuo post! Mi manca tanto mio padre. Buongiorno Simurg e approfitto per salutare anche Teti! :))
 
 
simurgh2
simurgh2 il 03/02/11 alle 13:10 via WEB
beh, randy questa era fatta e pronta. Mi era capitata per mano l'altra e non son uno che sta tanto la a cercare ma, questa per un padre è bellissima. Sai, noi di "una certa età" (si dice cosi?), tornare ad indagare sui genitori, io che non sapevo niente, non c'era neanche il tempo di parlare. Lo stare assieme era dettato dai ritmi dell'osteria e trattoria. Non stavamo mai assieme, tranne il martedi che chiudeva. Avevo notizie a grandi linee. Non c'era neanche l'abitudine di accedere all'intimo delle emozioni. Poi son andato via. Negli anni tornavo a casa, al sabato venivo a mangiare con loro e c'era questa mia bramosia di sapere. C'era il modo di farli parlare, ricordare anche loro i grandi passavvi emotivi. Scoprirli sotto quell'angolatura, per un uomo non è poco. Lascio stare che pranzo adesso. Grazie randy. Molto bella davvero quella poesia.
 
   
DolceRandy
DolceRandy il 03/02/11 alle 14:17 via WEB
Tranne ultimamente quando si era ammalato, lo vedevo una volta alla settimana, mamma era mancata nel lontano 81 e lui rimasto nella casa di sempre. Mi piaceva ascoltarlo nei suoi racconti e dei suoi insegnamenti. La sua malattia l'aveva reso fragile e timoroso, mi guardava con i suoi occhioni azzurri e chiedevono di non lasciarlo li nel suo letto d'ospedale. Ahhhh Simurg, hai toccato il mio cuore risvegliando ricordi alterni tra belli e brutti. Buon pomeriggio :)
 
Nues.s
Nues.s il 06/02/11 alle 15:45 via WEB
L'ho riavuto che nei pochissimi mesi, precedettero la sua morte. Mai una carezza, mai un abbraccio. Non so perchè si instauri questo genere alchemico, cinico, amaro di 'strano affetto', cioe' che si è padri e figli/e e piuttosto che mandar in malora, ci si tiene entrambi.
C'è stato anche un periodo della mia vita che mi son detta che forse era colpa mia, di non so cosa poi.
Invece poi comprendi che anche lì, anche lì, Simurgh, ci vuol fortuna, perchè non te li scegli mica i genitori: accadono.
E comunque...un dono, alla fine, anche se per pochissimo tempo, l'ho avuto anch'io. La tenerezza - sghemba - d'un padre.
ps: Cohen...applauso.
 
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