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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Post n°459 pubblicato il 02 Giugno 2012 da simurgh2
Il 26 Maggio, alla stazione di Mestre compro questo "Barnum" di Baricco. "...fanno tenerezza queste note in alto, uncinate per un pelo e tremolanti. Ci senti tutti i denti che non ha più, il fiato corto, , e l’artrite e tutto il resto. Non c’è altro: solo la sua voce, che canta senza mai smettere lo stesso ritornello, sereno, e un po’ malinconico. Niente accompagnamento. Qualche rumore di fondo, voci lontane. Da Barnum Cronache dal Grande Show, di Alessandro Baricco. Universale Economica Feltrinelli, pagine 27-29. |
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
si riempie"
scriveva Luzi
la vita si trasforma in sé perpetuamente"
sembra dire:lasciami,non trattenermi,è ora
per ciò mi torna alla mente Luzi..per quel suono d'amore e dolore,di volti traverso stagioni
/informa alla sua oscura norma i vivi,/la loro intelligenza , adopra/la carità del loro soma,
sommamente è fedele a se medesima"
Jesus blood never failed me yet
"tutto I'll tempo di dio.questo voleva seneca .
io volevo una fisarmonica e un cane"
Prega con tutto l'll corpo la voce
La voce, la voce, la voce,
è ̀solo la voce che resta
fedele perpetua
si volge e rovescia il destino
come fuggiasca ubriaca zigzaga
in apparente suicidio
Lei coglie della curva
lo strappo dei fari I'll binario
seguendo dello scambio I'll contrario,
alla luce come del vento
dell'aria le dice lo scambio all'amore
cosi' nel cono di buio la curva le dona la vita
Cosi la parola zigzaga e tutto compiutamente riempie. La voce è la lepre, dell'aria le dice lo scambio all'amore quel canto, che sangue non mente.
Ripetutamente
Quella canzone ti fa stare sulle adiacenze dell'umano, in qualche modo, come un'altro, ripetutamente riprende, e qui si, oltre il visibile, commuove, tende la mano e "informa, alla sua oscura norma, i vivi". Allora, una frase, una preghiera, un canto, io che manco sono credente, ecco, in queste occasioni, diventando poesia, semplice espressione che un'anima canta nella metropolitana, ti avvicina ad un dio, a qualcosa che sovrasta, ed è pur sempre l'umano che lo invoca ma potrebbe essere anche la mamma, per dire, fedele perpetua la voce - Jesus blood never failed me yet -
si mischia al suono l'll rumore
pulsione improvvisa degli archi i fanali
inesausta la lepre
rischiando risale un senso continuo
sincopata ti pare,eppure
è dentro e t'invade,autentica
spiazza la linea del vero
gonfia la voce tom wait, la rotazione
s'inchina come betulla,piega la nuca
disegna,una preghiera lenta del corpo
si ferma la lepre nel suono
piega nel simbolo il segno,l'asfalto
al nuovo bagliore si stende
finchè offusca la vista
allora il tempo non conta già più
e come libellule nere entra
nella bocca dei fari,a quando a quando
poi ricomincia lo scambio...
si avvicina ad un dio,zigzagando
la lepre,il barbone sparendo