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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Inizia cosi I quaderni di Malte Laudiris Bridge, di Rilke. L'incipit
Lo si trova anche in rete QUI'
11 settembre, rue Tonllier
"E così, qui dunque viene la gente per vivere; crederei piuttosto che si muoia, qui. Sono uscito. Ho visto: ospedali. Ho visto un uomo che barcollava e cadeva. La gente gli si è raccolta intorno, mi è stato risparmiato il resto. Ho visto una donna gravida. Si spostava faticosamente lungo un muro alto e caldo, e lo tastava ogni tanto, come per accertarsi che ci fosse ancora. Sì, c'era ancora. Dietro? Cercai sulla carta: Maison d'accouchement. Bene. La sgraveranno - lo si può fare. Più avanti, rue Saint-Jacques, un grande edificio a cupola. La carta dice: Val-de-grâce, Hôpital militaire. Non avevo davvero bisogno di saperlo, ma non importa. La strada da tutte le parti cominciava a puzzare. Puzzava, per quanto potevo distinguere, di iodoformio, di unto di pommes frites, di angoscia. D'estate tutte le città puzzano. Poi ho visto una casa stranamente cieca, sulla carta non c'era, ma sopra la porta si riusciva ancora a leggere: Asyle de nuit. Di fianco all'ingresso, i prezzi. Li ho letti. Non era caro.
E poi? un bambino in una carrozzina ferma: era gonfio, un po' verde, e aveva una vistosa eruzione sulla fronte. Evidentemente stava guarendo e non faceva male. Il bambino dormiva, la bocca era aperta, respirava iodoformio, pommes frites, angoscia. Era così, non ci si poteva far nulla. L'essenziale era vivere. Era questo l'essenziale."
Ero rimasto colpito, rapito. E' cosa che mi prende, gli sguardi della gente, del cosa notiamo passando per uno stesso posto,, del cosa ognuno vede, se vede qualcosa che non sia cosa che gli passa davanti agli occhi, distrattamente, sempre presi da pensieri, la gente non vede niente. Sono addestrato ad un'occhio fotografico. Scatto dei clik con le ciglia, cerco dettagli, particolari, ombre, riflessi, la gente dentro le stanze vista da fuori, le facce e le espressioni delle persone, cose cosi, da voyeur dell'irreale.
A volte, se sono con qualcuno, faccio un gioco. Un esercizio di osservazione: passando per un posto raccontare poi cosa ha notato uno e cosa l'altro e perchè crede che quella cosa abbia attirato la sua attenzione. La realtà è complessa ed ognuno vede quel che vuole, lo sguardo seleziona, coglie quel che poi un pò descrive pure la persona.
Trovo Wilmer, ha la prostata, ha paura ad andare a farsi la biopsia. Ha 57 anni, un infermiere, va in pensione tra neanche un anno. Ha sempre portato i capelli lunghi, l'orecchino, un hipster del Brenta, posti loschi. Io ho paura come lui della malattia, terrore vero e proprio. Gli ho offerto uno spritz. Siamo stati li in silenzio a guardare il fiume. Poi lui è andato via
I testimoni di Geova passano spesso a trovare mia madre. A mia madre fa piacere per il fatto che si puo lagnare un po e scambiare due chiacchiere, anche se del dio loro non gliene importa niente.Dice che quello che ha dovrebbe astar per tutti. Loro dicono qualche parabola, lei si lagna un po di questo o quello e poi sembrano tutti contenti.
Valerio si lagna che deve andare a mettere su i video giochi a Jack e perdere ore. Jack deve cominciare a fare l'interferone e cosi starà spesso a casa in malattia.
Io sono stato dal barbiere e c'era una di quelle famose mosche d'autunno che mi puntava addosso sul muso. Dovevo stare fermo che armeggiavano forbici ma avrei preso in mano il Napalm e avrei dato fuoco alla bottega
Un uomo sulla panchina guarda il fiume. Vedo passando che ha gli occhi lucidi di lacrime
Stamattina ho visto un fagiano maschio alzarsi in volo da un'albero e volare al di la del canale. Gridava in volo. Lui sarà un capo
Una signora è appoggiata con i gomiti sul balcone e mi guarda passare come fossi chissà chi
Ad uno è arrivata una lettera. Una risposta alla sua. Nella lettera sua moglie gli dice di no, che non si trasferirà la, che non abbandonerà la sua terra. Che è sempre stato fissato con quell'andare laggiu in cerca di fortuna ma che la fortuna lei ce l'ha la, a casa sua. No, non verrà mai laggiu.
Ad un'altro con il cellulare parla a sua nonna e gli chiede come si fa la parmigiana di melanzane
Sono note dell'altro giorno che avevo scritto prendendo nota sul cellulare
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)