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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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La signora Marcella

Post n°100 pubblicato il 02 Gennaio 2011 da simurgh2
 

Questa storia era tutta in sms e mi è arrivata cosi, ieri, il primo dell'anno:

La Marcella è sempre stata la nostra sarta.
Finchè ha potuto.
Amica della mamma sin da quando ero piccola.
Mia mamma aveva una bellissima fioreria una volta in un bel viale.
Abitavamo la vicino.
Sono cresciuta per strada con un sacco di bambini che abitavano nei condomini la vicino.
Il negozio della mamma era ilposto dove facevo i compiti.
Sul retro, quando era caldo. E' dove ho letto il mioprimo libro e facevo le parole crociate. Solo quelle autorizzate però. Io potevo riempire i puntini. Mia sorella piu grande invece univa i puntini numerati.
Il negozio della mamma era poi la fonte dello stucco che serviva a far palline che si tiravano poi con la cerbottana. Ne aveva a mattoni che servivano per la composizione dei fiori secchi. Io un pò chiedevo e un pò sottraevo per rifornire anche gli amici.
L'altra cosa che c'era in negozio era l'alcool. Lo prendevo per bruciare i nidi delle formiche. 
Fuori del  negozio c'era una vecchia struttura di ferro per appendere le biciclette. Quattro pali di ferro con il tetto in vetro resina che dava su un altro giardinetto con un dislivello. Noi ci appendevamo ai ganci per le biciclette e ci dondolavamo come scimmiotti e ci lanciavamo nel buco sotto, foderato tutto con i cartoni del negozio. In quella banda mista di bocerie, c'erano anche le figlie della Marcella. Michela piu piccola di un anno e Patrizia della mia stessa età. Io ero gelosa come una biscia di Patrizia, perchè lei e mia sorella giocavano sempre insieme. Dovevo stare con Michela. Ero un diavoletto. Protestavo, tiravo i capelli,mi rifugiavo nel negozio di mamma.
Mamma e Marcella se ne stavano sul retro del negozio a far gran chiacchiere nei giorni piu tranquilli. Mia mamma comprava un giornaletto settimanale: Intimità. Glielo prendeva marcella dall'edicolante. Quando la mamma lo finiva lo passava a Marcella. Poi venne il periodo degli Harmony che si scambiavano.
Il marito della Marcella, Bepi ha sempre avuto una predilezione per il vino. Senza eccedere ma costante. Era un tecnico per lavatrici e lavastoviglie. Una volta lavorava alla Zanussi. Poi ha imparato e si èmesso per conto suoad aggiustarle.
Marcella per arrotondare lo stipendio faceva la sarta. Era specializzata, aveva studiato da sarta in Sardegna. Bravissima.
Poi il proprietario del negozio, un farmacista diede lo sfratto a mia mamma. Chiuse e rimase a casa due anni. A mio padre venne l'idea di aprire un chiosco davanti al cimitero. Tribolò per avere la licenza senza ungere per mandare avanti le carte. Si era iscritto con i democristiani però. Si mise a lavorare con mia mamma. Imparò a fare il fiorista. Prima guidava gli autobus. Cosi ci trasferimmo qui, in un altro quartiere. Michela e Patrizia le perdemmo di vista ma Marcevva veniva ogni 15 giorni a trovare mia mamma in bivicletta. Poi iniziò ad avere dolori. Bepi ebbe un infarto e non aveva piu tanto tempo per le visite. Poi si ammalò il suocero. Gli fece la infermiera per due anni. Si beccò insulti e cattiverie a spron battuto. Ne uscì pesta, stanchissima, uno stecco e un pò delirante. Stava incominciando a tirarsi in quà quando dalle analisi venne fuori qualcosa.
Ho scoperto solo ieri da Bepi che stà facendo la chemio.
Se ho capito bene ha un tumore al fegato.
La mamma lo sapeva.
E' tanto che non la sente.
Le ho detto di chiamarla.
La Marcella mi ricorda una donna santa. Ha tribolato tanto. Le uniche cose che ha fatto per sè stessa è stato di farsi leggere la mano e di farsi fare le carte, di tanto in tanto.

 
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