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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Nome che salta fuori solo quando qualcosa và storto. Nome che è saltato fuori oggi alle 16 e 30 quando il responsabile del personale, dal forte accento modenese e un riporto appena accennato, ha perentoriamente espresso la sua volontà a cessare il contratto. Ha detto che anche quel giorno non si era presentato con la felpa dell'azienda ma una semplice felpa blu dicendo che i vestiti del lavoro li aveva lavati e non erano ancora asciutti.
Io avevo risposto eeh?
E lui aveva vomitato che se non avevo un altro da mandargli lo avrebbe preso da un'altra agenzia. Ha veramente detto "un altro". Poi ha anche aggiunto che il prossimo dovevo sceglierlo meglio. Aveva la voce seccata di chi si gode il suo delirio di onnipotenza. Probabilmente parlava da un Blackberry.
Ho riagganciato e mi sono rimesso a lavorare: ho trovato un sostituto e ho comunicato al dipendente che da domani sarebbe stato in dicoccupazione.
Lui ha risposto che passava in agenzia per parlarne.
Io ho pensato al tempo che mi avrebbe fatto perdere.
Il dipendente si chiamava Alberto.
Strano, come proprio mio nonno.
Un racconto tratto da Animals (1). Scritto e disegnato da Francesco Cattani e Matteo Marcheselli
(1)http://animals-theblog.blogspot.com/
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)