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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Inadatto (clicca qui se vuoi) seconda parte
-Non volevo accusarti, ne farti venire sensi di colpa dicendoti così. Era solo che c'ero rimasta male. A me pare normale che uno si aspetti una risposta, un grazie a chi fa sapere di essere nei suoi pensieri -
Se debbo dire un pensiero che mi passava è che nessuna donna par amare se stessa e basta, venir prima lei di ogni altra cosa no, non gli viene oppure può essere un presentimento della realtà spaventosa che nasconde, chissà?
- Sai Anto, magari mi genero questo sentimento di colpa ed inadeguatezza per poi pensarti con dolce struggimento. Per amplificare questo mio modo d'essere. - Il tipo si faceva meditativo ponendo le dita sul mento e guardando chissà dove. Chissà dove guardano poi per quel che in fondo è uno sfuggire, almeno con lo sguardo. - Che mi costava in fondo dirti grazie, sei un amore a ricordarti di questo giorno e di me? Che mi costava? Facevo prima anche, senza questi strascichi che metto in piedi. Sarà che quello è un giorno in cui vorrei esser dimenticato ma poi mi fa pure piacere che si ricordino. Che casino. Vedi? È masochismo questo? -
- Penso di si. Non capisco.-
- Non è cattiveria Anto, è solo un malomodo di muoversi, di esistere, un meccanismo incistato....Io non è che potrò dimenticarmi mai di te...solo che sparisco. Non so neanche se si puo chiamarla solo paura questa. Forse solo che non voglio sentirmi obbligato a qualcosa a qualcuno, forse. -
- Io non ti chiedo niente, solo di esserci ogni tanto. Di poter stare con te qualche volta Era commossa mi pareva. Allungò la sua mano sul tavolo con lentezza su quella di lui. Anche lui pareva esser commosso e mise l'altra mano sopra quella di lei e si guardarono in silenzio.
- E' che stò cosi bene con te, Alberto... e penso spesso come staremmo noi due assieme...anche solo vederci qualche volta, invitarti a cena, fermarti a dormire là. -
Lei gli offriva amore lui, resistenza. Pareva uno di quelli che piange il morto per mangiare il vivo, che è un proverbio che sento da sempre da queste bande mie. Un egoista che vuol passarsi per generoso. Fa la vittima di sé. Prese il suo bicchiere e guardandola disse:
- Quanto lo desidero un po' d'amore...quanto poi non ne so dare. Quanto ne avrei bisogno eppure poi devo sempre dare queste stupide dimostrazioni di inadeguatezza – Prese la sua mano tra le sue
- E' come che volessi che nessuno mi avvicini troppo, qualcuno che non mi costringa a dare -
Sembrò star la a riflettere poi riprese – Scelgo di mostrarmi ingrato, ingiusto per poter star lontano. Lontano e solo sopratutto -
Per far quello che vuoi sostanzialmente, pensai dopo, rileggendo.
Domande che si levano nella solitudine, dove ogni risposta ci abbandona, quasi ad alludere ad una esperienza di spaesamento. Un abitarci da stranieri, senza requie.
(2 parte) quasi finito dai ormai
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)