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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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A Bologna le bici erano come i cani

Post n°67 pubblicato il 11 Dicembre 2010 da simurgh2

Donnainbici è una che non conosco, che ci saremmo scambiati due tre messaggi e le ho scritto questo:

 

avevo subito pensato a te e chissà perchè ogni tanto mi vieni in mente, ogniqualvolta c'è qualcosa che ha a che fare con le bici. Apparentemente può apparir ovvio per via di quella donna in bici, che chissà come mi si è incistata in qualche conduttura del flusso dei pensieri. Io penso sia un rimbalzo da un'amore che ho avuto e che forse e anche senza forse un'amore metafisico che staziona ancora. Era una che andava e va ancora sempre via in bici per milano ma, quello che mi par curioso è perchè mi venga in mente prima tu e dopo lei. Sarà un fatto. Potrei anche star qua un giorno a pensarci ma non riuscirei a spiegarmi questo meccanismo di transfer, forse tu come ostaggio, come boa di passaggio, mediatore amoroso, attenuatore di battiti cardiaci e sospiri e via discorrendo. Poi penso e mi vien un po da ridere che sto qua a scriverti ste cose. Allora una donna in bici che manco si immagina che uno vada a scrivergli questo, si trova coinvolta nei processi mentali di uno sconosciuto e viene a sapere di avere una funzione per cui si trova in mezzo a dei sentimenti d'amore che lo sconosciuto prova tutt'ora per un'altra che va via in bici come la donnainbici ma che le è altrettanto sconosciuta. Chissà, poi penso, chissà quante volte entro nei pensieri degli altri, gente che pure non ho mai visto, incontrato o parlato qualche volta assieme in posti simili a questo, seza peraltro suscitare neanche ste robe per cui uno debba ricordarsi eppure..eppure immagino succeda non solo a me queste imprevedibili interferenze. Beh, per farla breve avevo trovato questo e mi eri venuta in mente te.

 

In questo romanzo si parla di Bologna, di bici, di furti, di lucchetti, di piste ciclabili, di come in Emilia si pensava che uno non fosse vecchio finché era capace di alzare la gamba sopra il sellino; se ne parla un po’ di traverso, come se fosse una cosa normale, andare in bicicletta, e si parla anche di qualche altra cosa: di giapponesi, di segreti di stato, di Brigate Rosse, di rose, di croci celtiche, di barricate, dei titoli dei telegiornali; di un deposito degli autobus, di un barbiere, di un tornitore, di un macellaio, di due Marziani; di registratori, quelli che andavano ancora con le cassette, di ritardi dei treni, di una bambina che non vuole essere italiana, di profumini, di un caso archiviato, di una bacchetta magica luminosa che si chiama Psicologia.

 

[Esce in ottobre] era scritto

 

 

Paolo Nori 

"A Bologna le bici erano come i cani"

Non sò se la casa editrice si chiami proprio cosi "Casa Editrice"

oppure Ediciclo, Casa Editrice

 
Rispondi al commento:
poetella
poetella il 11/12/10 alle 11:47 via WEB
ma quale ottobre?

quello che è già passato?

precisare, prego....

 
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